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8/5/2024 Diocesi di Gorizia - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di Sant'Andrea Apostolo <Moraro>
Data ultima modifica: 29/01/2015, Data creazione: 8/3/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di Sant'Andrea Apostolo


Altre denominazioni Chiesa di Sant' Andrea;S. Andrea Apostolo


Ambito culturale (ruolo)  maestranze friulane (costruzione edificio)



Notizie storiche  1610 - 1610 (completamento preesistenza)
Realizzazione dell’altare maggiore della precedente chiesetta, ad opera dell’artista goriziano Pietro Morelli.
1736 - 1740 (costruzione intero bene)
Costruzione della chiesa. L’autorizzazione fu concessa dall’Arcidiacono di Gorizia nel 1734. I lavori furono eseguiti dai muratori Natale e Mattia Torossi di Mossa.
1749 - 1761 (completamento interno della chiesa)
Realizzazione dell’altare maggiore, progettato ed eseguito da Giovanni Mazzoleni mentre le statue sono opera di Paolino Zuliani.
1763 - 1763 (consacrazione intero bene)
La chiesa fu consacrata dall’arcivescovo di Gorizia, Carlo Michele d’Attems, il 4 novembre 1763 - si veda la lapide murata nel fianco sinistro del presbiterio.
1779 - 1779 (completamento interno della chiesa)
Collocazione degli altari laterali.
1782 - 1782 (rifacimento esterno della chiesa)
Elevazione della cupola del campanile dal maestro bandaro Pietro Riaviz di Gorizia.
1856 - 1856 (completamento interno chiesa)
Erezione della cantoria, ad opera del muratore Simone Olivo (allora podestà di Moraro). Realizzazione dell’organo da parte del fabbricatore Ferdinando Malakowzki di Lubiana nel 1862 e benedizione dello stesso.
1882 - 1882 (rifacimento intero bene)
Apertura delle tre finestre del presbiterio e della facciata.
1884 - 1884 (restauro interno della chiesa)
Restauro del campanile e delle facciate esterne della chiesa, eseguito sotto la direzione del capomastro Giuseppe Jasnik.
1892 - 1892 (completamento interno della chiesa)
Sostituzione della pavimentazione del presbiterio in cotto con una nuova in riquadri di marmo bianco e nero, opera dell’altarista Domenico Gnot.
1892 - 1892 (restauro interno della chiesa)
Restauro del tetto, eseguito dal muratore Luigi Olivo.
1953 - 1953 (restauro intero bene)
Rifacimento della struttura del tetto in seguito al cedimento di una capriata e sistemazione del manto di copertura dove si erano create numerose infiltrazioni. In quell’occasione fu sistemata anche la cupola del campanile.
1955 - 1955 (completamento interno della chiesa)
Sostituzione della pavimentazione della navata con la realizzazione della palladiana e installazione della bussola d’ingresso in legno di noce (1957).
1961 - 1961 (completamento interno della chiesa)
Inaugurazione del nuovo organo, realizzato dalla ditta La Fonica in sostituzione del precedente.



Descrizione  L’attuale chiesa di Sant’Andrea risale agli anni Trenta del Settecento; costruita sul sito della precedente chiesa, nella seconda metà del secolo fu completata con gli altari - quello maggiore fu realizzato ad hoc, quelli laterali furono acquistati - ed in seguito consacrata. Per quanto riguarda la torre campanaria fu recuperata quella esistente rifacendone la copertura a cupola. Nel corso dei due secoli successivi la chiesa fu oggetto di continui interventi di manutenzione e restauri che non alterarono l’aspetto settecentesco; tra questi la costruzione della cantoria su cui fu posto l’organo (metà Ottocento), e sotto cui, a metà Novecento, fu realizzata una bussola d’ingresso; in seguito alla elevazione del vicariato di Moraro a parrocchia avvenuta nel 1862, furono realizzate nuove aperture e restaurati e ridipinti i muri sia all’interno che all’esterno, furono sostituite le pavimentazioni dapprima del presbiterio e poi della navata; la copertura fu oggetto di diversi restauri.

Preesistenze
L’impianto urbanistico costituito da una centa di case che si sviluppa attorno alla chiesa rappresenta una tipica soluzione con cui si conformavano gli insediamenti agricoli - le ville - in epoca medievale. Questo a testimonianza che sul sito dell’attuale chiesa esisteva una chiesetta precedente di cui però di non vi sono fonti che attestino con certezza l’epoca di costruzione. L’antica chiesetta presentava lo stesso orientamento dell’attuale parrocchiale, con la facciata leggermente arretrata e con l’abside terminante all’incirca in corrispondenza dell’attuale arco santo; all’interno il pavimento era in cotto e nei pressi dell’ingresso vi era una lastra tombale in arenaria che chiudeva la tomba dei sacerdoti; esternamente era circondata dal cimitero. Dalla visita apostolica dell’abate di Moggio, Bartolomeo da Porcia, nel 1570 emerge che era dotata di due altari laterali, oltre al maggiore, dedicati ai Santi Rocco e Sebastiano e ai Santi Biagio e Valentino. Nel corso del Settecento la chiesa era divenuta insufficiente ad ospitare la popolazione aumentata di numero e si decise per la sua demolizione e la costruzione di una nuova chiesa.
Impianto planimetrico
La chiesa è preceduta da un sagrato rialzato di tre gradini dalla quota della strada. L’edificio, rialzato a sua volta dal sagrato mediante tre gradini, è orientato ad Est – Nord Est e presenta una configurazione planimetrica molto semplice: si compone di un’unica navata rettangolare, con una nicchia per lato, e di un presbiterio a base rettangolare concluso sul fondo da un’abside triangolare. A destra del presbiterio vi è la sacrestia a pianta rettangolare connessa sul retro ad un altro vano rettangolare adibito a magazzino e verso la facciata al locale caldaia. Sempre su questo fianco, staccato di circa un metro dal corpo della navata, in adiacenza con il locale caldaia, si erge il campanile a pianta quadrata. Le dimensioni massime della chiesa sono: lunghezza 22,73 ml; larghezza 9,52 ml e altezza navata 9,70 ml.
Strutture verticali
Tutte le murature sono in pietrame, intonacate e tinteggiate di colore beige, mentre le modanature sono differenziate con un tono leggermente più scuro. La facciata a capanna è tripartita verticalmente da quattro lesene di ordine ionico con basamento in pietra che sorreggono una trabeazione con cornice modanata aggettante - quelle esterne presentano una soluzione angolare. Al centro della facciata si apre il portale inquadrato in pietra modanata, sopra a cui è impostato un frontone con cornice mistilinea a tre ali ed una cimasa a volute laterali nel timpano. In linea con il portale vi è una nicchia centinata ed absidata che ospita la statua della Vergine ed una nicchia centinata vuota; all’altezza della nicchia inferiore, nelle fasce laterali vi è una finestra rettangolare per parte. La facciata è conclusa da un frontone con cornice modanata aggettante, nel cui timpano si apre un occhio circolare. Le facciate laterali presentano delle sporgenze dettate dalle nicchie degli altari interni e dai locali annessi; su entrambi i fianchi, in alto, si aprono due finestre rettangolari ad arco scemo in corrispondenza della navata ed una nel presbiterio. Il portale d’ingresso è finemente intagliato con motivi vegetali compresi entro ottagoni e motivi a stella aventi l’aquila bicipite nelle stelle centrali.
Coperture
La copertura della chiesa è a falde (due nella navata, cinque nel presbiterio) con manto esterno in tegole. All’intradosso la navata è sormontata da una volta a padiglione lunettata, mentre il presbiterio presenta una volta a botte, anch’essa lunettata, a cui si interseca una volta a semicatino, con lunetta centrale, in corrispondenza dell’abside.
Campanile
Il campanile si erge a destra della navata, ad una distanza di circa un metro dal corpo della chiesa, mentre sul retro è adiacente ai locali annessi alla sacrestia. È costituito da una torre a base quadrata in pietra, intonacata ed esternamente tinteggiata di color beige, impostata su un basamento leggermente più ampio. All’interno del fusto i solai di piano sono in cemento armato, mentre i collegamenti verticali sono risolti attraverso scale metalliche a pioli. La cella campanaria presenta una bifora per lato per lato e all’interno ospita tre campane. La copertura a cipolla con rivestimento esterno in rame è impostata su un tamburo ottagonale con archetti ed occhi. Sotto alla cella, sul fronte principale, è collocato il quadrante dell’orologio pubblico.
Apparato decorativo
L’interno della chiesa è intonacato e tinteggiato di color crema, mentre le modanature sono differenziate di grigio chiaro. La pavimentazione della navata è realizzata in palladiana; una croce definita da una cornice lapidea grigia occupa con i suoi bracci tutta la lunghezza e la larghezza della navata: al centro vi è il disegno di una croce a rosa dei venti mentre nei pressi dell’ingresso vi è un’iscrizione in cui è riportato l’anno 1945. Il presbiterio invece è pavimentato con riquadri in pietra bianca e grigia, posti in opera diagonalmente; dietro l’altare maggiore però è stata conservata una parte della pavimentazione precedente in riquadri cotto. La navata è divisa in tre campate da lesene impostate su un basamento continuo e desinate con capitelli compositi, sopra a cui corre una trabeazione con cornici modanate di cui la superiore è aggettante, l’inferiore prosegue anche nel presbiterio. Nell'impaginato trovano posto due nicchie centinate ed absidate contrapposte nella prima campata all’ingresso della chiesa e due nicchie inquadrate da un arco a tutto sesto in quella centrale: nelle nicchie absidate a sinistra è collocato il fonte battesimale, a destra la statua di Sant’Antonio di Padova, le nicchie centrali invece ospitano due altari laterali; nella campata ai piedi del presbiterio vi sono due confessionali incassati nel muro. La chiesa è arricchita da affreschi; al centro della volta della navata, entro una cornice mistilinea in stucco, è rappresentata la Gloria di Sant’Andrea; la volta del presbiterio presenta una specchiatura dipinta di ocra compresa entro una cornice mistilinea; nelle lunetta di fondo è raffigurata la Crocefissione.
Apparato liturgico
Lo spazio presbiterale, rialzato dalla navata mediante due gradini di marmo grigio scuro, è delimitato da una balaustra in marmo bianco con intarsi policromi sui toni del rosso. Nell’abside trova posto l’altare maggiore dedicato a Sant’Andrea; realizzato in marmo bianco di Carrara, si compone di una mensa ad urna, impostata su un basamento di tre gradini di marmo beige-rosato (tipo broccatello di Verona). Il paliotto, in marmo sui toni del viola, ha al centro un clipeo di marmo verde antico, su cui è applicato il simbolo dell'eucarestia (calice e ostia), con intorno volute e girali d'acanto in marmo di Carrara; i bordi laterali sono definiti da una larga cornice bianca con testine alate e tralci di campanule stilizzate. Sopra la mensa è collocato il tabernacolo inserito in una struttura marmorea con due volute laterali; alle sue spalle si erge un tempietto semicircolare, costituito da sei colonnine in marmo rosso cipollino e viola che sorreggono una ricca trabeazione con al centro l’occhio di Dio rappresentato entro una corona. Sopra alla trabeazione un altorilievo della Madonna Assunta circondata da un turbinio di putti e di nubi, funge da base per il cupolino a cipolla rivestito di scaglie nere contornate di bianco, che termina con la statuetta di marmo bianco del Risorto. All’interno del tempietto vi è la croce, sorretta da due puttini, a cui fa da sfondo un velario in marmo giallo che dal centro si diparte verso l’esterno dove è raccolto da due angeli marmorei. Lateralmente la mensa è completata da due ali piegate che sembrano avvolgerla: sui piedritti esterni, rivestiti anch’essi in marmo viola, sono collocate le statue di Sant’Andrea a sinistra e San Giovanni Battista a destra. La chiesa ospita altri due altari che trovano posto nelle nicchie della navata: quello a destra è dedicato a San Valentino, quello a sinistra alla Madonna del Rosario (anche detto di San Sebastiano). Gli altari sono identici nella struttura: un basamento in marmo rosa precede la mensa a trapezio rovesciato, con i lati obliqui leggermente concavi, impostata su uno zoccolo in marmo giallo; l’alzata sembra racchiudere l’altare a libro: due colonne affiancate da due lesene di marmo rosso, con capitelli compositi, sorreggono una trabeazione spezzata sormontata da due ali d’arco su cui poggiano due angeli; al centro si erge il fastigio costituito da un’edicola con intarsi in marmo giallo, concluso da due volute contrapposte. Entrambi gli altari ospitano, entro una cornice mistilinea in marmo giallo, una pala che, per un periodo nel corso del Novecento, era stata sostituita dalle statue del Sacro Cuore e della Madonna Immacolata, attualmente posizionate ai lati dell’arco santo lasciando nuovamente posto alle pale d’altare. Gli altari ai lati sono affiancati da due piedritti ruotati verso l’esterno, su cui trovano posto delle statue di San Rocco e San’Antonio Abate, rispettivamente a sinistra e a destra dell’altare di San Valentino e di Sant’Agostino a sinistra e San Giacomo di Compostela a destra dell’altare della Madonna del Rosario. Sul fianco sinistro in fondo alla chiesa si apre una nicchia absidata, affrescata con la colomba dello Spirito Santo, in cui è ospitato il fonte battesimale marmoreo, costituito da un catino sorretto da una colonnina; a fianco di questo nel muro è ricavata una nicchia in cui sono custodite le sacre reliquie. In controfacciata trova posto la cantoria lignea con l’organo, sotto cui è stata ricavata una bussola d’ingresso.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (1970)
L’assetto del presbiterio non ha subito modifiche strutturali. É stato collocato un altare verso il popolo con struttura in ferro e rivestimento in rame ed un leggio metallico alla sua sinistra. La sede è costituita da tre sedute mobili in legno posizionate lungo il fianco destro del presbiterio.
navata - intervento strutturale (1970)
Rimozione del pulpito.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Gorizia
Decanato di Cormons
Parrocchia di Sant'Andrea Apostolo

Piazza Sant'Andrea - Moraro (GO)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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