CEI - Conferenza Episcopale Italiana - Servizio Informatico - Ufficio Nazionale per i Beni culturali Ecclesiastici e l'edilizia di culto
18/5/2024 Diocesi di Gorizia - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di San Rocco <Gorizia>
Data ultima modifica: 06/05/2016, Data creazione: 8/3/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Rocco


Altre denominazioni S. Rocco


Ambito culturale (ruolo)  maestranze goriziane (costruzione edificio)



Notizie storiche  1459 - 1459 (contesto intero bene)
Prima citazione del sobborgo Sotto la Torre - Unter den Thurn - citato in un urbario del 1459 appartenuto alla famiglia Orzone: il borgo si sviluppava lungo la strada che uscendo dalla Torre comitale portava alla valle del Vipacco ed era abitato principalmente da coloni e contadini.
1497 - 1497 (preesistenza intero bene)
Costruzione di una prima cappella dedicata ai Santi Sebastiano Martire e Rocco Confessore, tradizionalmente invocati a protezione contro la peste, a servizio degli abitanti del rione fuori le mura della città di Gorizia, denominato Sotto la Torre. L'edificio fu eretto con la concessione di Sebastiano Nascimbene, vescovo della diocesi di Cunavia, visitatore del Patriarca e vicario generale del capitolo di Aquileia ed il consenso del pievano di Gorizia, Andrea Posch. I lavori furono realizzati grazie ad un lascito dei fratelli Nicolò e Giovanni Della Torre.
1500 - 1500 (preesistenza intero bene)
Consacrazione della chiesa, dell'altare maggiore in legno dorato e dei due altari laterali, impartita il 23 agosto del 1500 da Pietro Carlo, vescovo di Caorle e vicario del patriarca di Aquileia.
1518 - 1518 (intero bene intero bene)
Riconciliazione della chiesa, forse a seguito di un spargimento di sangue, impartita il 12 aprile del 1518 da Daniele de Rubeis, vescovo di Caorle e vicario del patriarca di Aquileia.
1623 - 1637 (rifacimento con ampliamento 1518)
Restauro ed ampliamento della primitiva cappella, come ringraziamento a San Rocco per aver protetto la città da un'epidemia di peste che si era diffusa a cavallo tra il secondo ed il terzo decennio del Seicento. In quell'occasione fu eretto il nuovo altare maggiore, in marmo, essendo che il precedente altare ligneo cinquecentesco era da poco crollato.
1637 - 1644 (consacrazione intero bene)
Consacrazione della chiesa rinnovata e dell'altare maggiore impartita da Pompeo Coronini, vescovo-conte di Trieste, il 23 agosto 1637. Successivamente, il 21 agosto 1644, lo stesso vescovo, con concessione del patriarca Marco Granigo, consacrò i due altari laterali ed il cimitero.
1690 - 1702 (costruzione esterno della chiesa)
Erezione della torre campanaria, a sinistra del presbiterio. Il progetto e l'esecuzione della torre è attribuito ai fratelli Pietro e Giambattista Gianni: si conformava come una torre merlata in stile veneto con copertura a padiglione con manto in coppi.
1827 - 1827 (demolizione esterno della chiesa)
In seguito alla creazione del nuovo cimitero cittadino presso il Parco della Rimembranza, il cimitero attorno alla chiesa viene dismesso.
1845 - 1847 (completamento interno della chiesa)
Realizzazione del nuovo altare maggiore ad opera dello scultore veneziano Angelo Cameroni.
1848 - 1848 (completamento interno della chiesa)
Da un inventario del 1848 si rilevano l’esistenza di una bussola di legno presso la porta principale e la presenza di un pulpito con scala d’accesso e parapetto entrambi in legno.
1867 - 1867 (decorazione facciata)
Esecuzione dell'affresco sopra il portale d'ingresso, murando la preesistente finestra a mezzaluna. Il dipinto, raffigurante San Rocco, fu realizzato dal pittore locale Filippo Pich.
1870 - 1870 (completamento interno della chiesa)
Erezione del nuovo pulpito marmoreo, in sostituzione del precedente ligneo, ad opera dello scultore Graziano Bittenisch (Blaz Biteznik). Il manufatto andò distrutto durante la prima guerra mondiale.
1886 - 1890 (sopraelevazione esterno della chiesa)
Sopraelevazione del campanile - precedentemente di un'altezza di 17,5 ml - con la modifica della copertura. Vennero presentati due progetti, di cui uno a firma dell'ingegner Brigida con soluzione della copertura a piramide quadrata, l'altro dell'ingegner Luzzato con soluzione a guglia ottagonale. Il progetto definitivo fu redatto dall'ingegnere Brigida e prevedeva una cuspide piramidale a base ottagonale con struttura in legno copertura in rame. I lavori, eseguiti dal muratore Giuseppe Buda, furono realizzati grazie alla donazione di Pietro Merlo. La torre fu inaugurata il 16 agosto 1886 – si veda lapide inscritta murata sopra la porta esterna del campanile. Nel 1890 il campanile fu completato con la collocazione del quadrante dell'orologio pubblico.
1890 - 1890 (decorazione interno della chiesa)
Esecuzione dell’affresco nel soffitto della navata, dedicato al trionfo di San Rocco, ad opera dell'artista Solone Viganoni; le decorazioni ornamentali furono realizzate da Brumat. Il dipinto andò perso con il crollo del tetto della chiesa durante la prima guerra mondiale.
1898 - 1898 (istituzione intero bene)
Elevazione della chiesa al titolo di parrocchiale, con decreto firmato dall'arcivescovo Giacomo Missia il 22 novembre 1898.
1898 - 1898 (rifacimento facciata)
Rifacimento della facciata della chiesa. Un primo progetto fu elaborato dall'architetto locale Antonio Lasciac ma poi abbandonato. I lavori furono eseguiti su un progetto redatto dall'ingegnere Giovanni Prisco (o Brisco) e finanziati per la maggior parte con il lascito di Pietro Merlo. La soluzione proposta conferì alla facciata l'aspetto attuale con la statua di San Rocco nella nicchia, commissionata agli scultori Fiaschi e Dazzi di Carrara.
1915 - 1915 (demolizione parziale intero bene)
La chiesa durante la prima guerra mondiale subì ingenti danni; in particolare il tetto fu completamente distrutto da due granate esplose il 27 ottobre 1915.
1918 - 1929 (ricostruzione intero bene)
Ricostruzione della chiesa che durò più di un decennio, parzialmente realizzata dall'impresa Alessandro Ericani. Il 16 agosto 1923, in occasione della benedizione della chiesa, risulta ricostruito solo il presbiterio, mentre la navata era ancora scoperta. I lavori furono conclusi nel 1929.
1925 - 1925 (decorazione interno della chiesa)
Decorazione del presbiterio ed esecuzione degli affreschi dei quattro evangelisti nella volta del presbiterio e dell'affresco della nicchia battesimale, per mano del pittore goriziano Leopoldo Perco.
1929 - 1929 (consacrazione intero bene)
A conclusione delle opere di ricostruzione nel 1929 fu consacrato l’altare maggiore dall’arcivescovo Francesco Borgia Sedej.
1934 - 1938 (completamento interno della chiesa)
Collocazione dei nuovi altari laterali del Sacro Cuore, inaugurato l'8 giugno 1934, e successivamente quello di Santa Lucia risalente al 1938. Entrambi gli altari furono realizzati dal laboratorio del marmista Marino Novelli di Ruda; le decorazioni della cappella di Santa Lucia eseguite dal pittore goriziano Leopoldo Perco, nel corso del tempo andarono perdute.
1962 - 1985 (contesto esterno della chiesa)
Demolizione della storica casa Pecorari che si ergeva poco distante dal fianco sinistro della chiesa, lasciando quest'area libera da fabbricati. Negli anni ‘80 lo spazio fu pavimentato con la realizzazione di un selciato e la costruzione di una piccola gradinata.



Descrizione  L’attuale chiesa di San Rocco, risalente alla prima metà del Seicento, periodo in cui l'originaria cappella era stata ampliata e come ringraziamento al santo per il scampato contagio della peste, fu ricostruita in buona parte nel primo dopoguerra, seppur mantenendo l'aspetto prebellico. Infatti i più significativi rinnovamenti dell'aspetto originario furono apportati sul finire dell'Ottocento con il rifacimento del campanile e della facciata. La chiesa si caratterizza per un impianto basilicale connotato da una ricercata simmetria e dalla prevalenza dell'asse longitudinale, anche se le modifiche apportate nel corso degli anni Settanta hanno portato il fulcro della liturgia verso il centro della chiesa lasciando inutilizzato il presbiterio. Dal punto di vista stilistico, sia la facciata che gli interni si rifanno a stilemi neoclassici, seppur estremamente semplificati nelle forme, ad eccezione della facciata dove gli elementi sono modellati in maniera plastica. Anche l'interno è semplice e gli elementi liturgici originali non presentano particolari valori artistici; più ben riusciti il nuovo altare rivolto al popolo, con il battistero e l'ambone.

Preesistenze
L'attuale chiesa di San Rocco è stata eretta sull'impianto di una precedente cappella di origine tardo quattrocentesca, dedicata fin dalle origini ai Santi Sebastiano e Rocco. Di questo primitivo edificio è tracciata una descrizione nella relazione redatta durante la visita apostolica effettuata dall'abate Bartolomeo da Porcia a Gorizia il 28 aprile 1570; la chiesa rispondeva ad una tipologia di chiesette di origine votiva, come era appunto San Rocco; di modeste dimensioni, composta da una navata longitudinale conclusa da un presbiterio rettangolare, all'interno ospitava tre altari – quello maggiore dedicato a San Rocco, i due della navata alle Sante Vergini e Martiri Lucia, Apollonia e Barbara quello di destra e ai Santi Giacomo e Cristoforo quello di sinistra; nella parete era murata la pila dell'acqua santa. La facciata era sormontata da un campanile a vela, con due campane. Esternamente l'edificio era preceduta da un portico con un altare spoglio che veniva usato nelle feste solenni, quando la cappella era insufficiente ad accogliere tutti i fedeli convenuti. Intorno all'edificio si sviluppava il cimitero ben recintato, che è rimasto tale fino al 1827.
Impianto planimetrico
La chiesa si affaccia sulla piazza del borgo, un invaso ad impianto triangolare allungato di cui l'edificio sacro occupa il lato corto, facendo con la sua facciata quasi da sfondo allo spazio pubblico. L'edificio, orientato a Sud Est, è caratterizzato da un impianto basilicale, la cui configurazione planimetrica si compone di un’unica navata longitudinale, con due cappelle rettangolari contrapposte che fuoriescono dal perimetro esterno in posizione centrale, e di un presbiterio, anch’esso a pianta rettangolare, sopraelevato di un gradino; quest’ultimo all'interno è fatto avanzare per un tratto nella navata in tutta la sua larghezza con un'appendice centrale, della stessa larghezza del presbiterio, più sporgente. A destra del presbiterio, compresa nella larghezza della navata, è annessa la sacrestia a pianta rettangolare, sormontata da due locali adibiti a magazzino, uno al primo piano ed uno nel livello sottotetto. Alla sua sinistra, sempre compreso nella larghezza della navata, si erge la torre campanaria a base quadrata, con accesso sia dal presbiterio che dall'esterno. La chiesa sul fronte è preceduta da un modesto sagrato pavimentato in lastre rettangolari di pietra grigia separato dalla strada antistante da una serie di fioriere; a sinistra vi è uno spazio aperto di pertinenza in parte alberato; sulla destra e sul retro completano il complesso parrocchiale la canonica (che si affaccia direttamente sul fronte strada, separata dalla chiesa dal viale d'accesso al cortile retrostante) e l'oratorio (che chiude sul retro il cortile) di cui alcuni locali sono addossati al muro di fondo della parte presbiterale dell'edificio sacro.
Strutture verticali
Tutte le murature sono in mattoni e pietrame, intonacate ed esternamente tinteggiate di beige chiaro, con le modanature differenziate di grigio. La facciata principale ha un aspetto sobrio ed essenziale, con la parte centrale a capanna in lieve aggetto rispetto al corpo della chiesa e due fasce laterali desinate linearmente con il proseguimento della trabeazione orizzontale della porzione centrale a valorizzarne il coronamento. L’avancorpo è definito lateralmente da due coppie di lesene binate, impostate su un basamento in pietra continuo e caratterizzate dal fusto scanalato e da capitelli ionici di tipo ellenistico; sopra vi corre la trabeazione con cornice inferiore a modanatura lineare, fregio liscio e cornice superiore aggettante, arricchita inferiormente da una serie di dentelli geometrici, staccati da un sottile motivo ornamentale ad ovali che vi corre sopra; a conclusione vi è un frontone con i geison obliqui che riprendono il motivo a dentelli mentre il timpano è valorizzato da due specchiature simmetriche che racchiudono l'occhio circolare posto al centro. Al centro della facciata si apre il portale d'ingresso rettangolare inquadrato da una cornice in pietra modanata, con i piedritti laterali innalzati su uno zoccolo; il portale è sormontato da un frontone triangolare con geison modanati, sollevato dall'architrave da un fregio pulvinato e sorretto lateralmente da due volute a doppia mossa a coronamento di due semi-lesene modanate, parzialmente sottoposte alla cornice del portale, completandolo esternamente. Sopra il portale vi è un'edicola desinata da un frontone semicircolare; l'edicola contiene una nicchia absidata e centinata che ospita la statua di San Rocco con il cane realizzata in marmo di Carrara. Le fasce laterali della facciata sono occupate quasi a tutt'altezza da due ampie specchiature rettangolari disposte verticalmente. Il profilo della copertura, con le due parti esterne piane e la parte centrale a capanna, è valorizzato seriormente da un muretto, non molto alto e leggermente arretrato rispetto alla facciata, al cui centro si eleva la croce in ferro. I fianchi dell'edificio presentano al centro della navata una sporgenza per parte dettata dalle cappelle interne, risolte esternamente con copertura a capanna, con il frontone appena accennato da una cornice, mentre sui lati corti - verso il fronte ed il retro della chiesa - vi si apre una finestrella centinata alta e stretta; nella cappella di sinistra, vi è un'ulteriore sporgenza pensile, per una statua interna. Ai lati delle cappelle, su entrambi i fianchi, si aprono due finestre rettangolari per parte; altre due finestre rettangolari contrapposte si aprono lateralmente nel presbiterio, ma solo quella di sinistra dà sull'esterno mentre quella di destra si affaccia sulla sacrestia, che si pone in continuità con la linea della navata, in tutta la profondità del presbiterio; sul lato sinistro, invece, si erge il campanile che però occupa solo la prima metà verso la navata.
Coperture
La copertura della chiesa è a spiovente (doppia falda nella navata e nelle cappelle laterali, tripla nel presbiterio) con struttura a capriate lignee, sottomanto in parte in tavelle in parte in tavolato e manto in coppi; all’interno la navata è sormontata da una volta a botte tronca, mentre nel presbiterio vi è una volta a crociera.
Campanile
Il campanile è addossato al corpo della chiesa sul lato meridionale, a sinistra del presbiterio, con accesso sia dal presbiterio che dall'esterno. È costituito da una torre a base quadrata, in pietrame, esternamente intonacata e tinteggiata, con delle lavorazioni a finta pietra bugnata a valorizzare gli spigoli in tutta la sua altezza; una sottile cornice marcapiano in pietra individua una fascia sotto la cella dove su ogni lato è collocato il quadrante dell'orologio pubblico. All'interno il fusto, intonacato grezzamente, è intramezzato da solai di piano lignei - ad eccezione del primo piano costituito da una soletta in c.a. - collegati da scale lignee, tranne quella che parte dal piano terra e quella che porta alla cella campanaria che sono in ferro. La cella campanaria, anch'essa valorizzata sugli spigoli in finte pietre bugnate, è compresa tra due cornici lapidee modanate, di cui la superiore dentellata, e presenta una monofora centinata su ogni lato, protetta da un parapetto in ferro; all'interno ospita tre campane issate su un castello metallico disposto in diagonale. Sopra la cella si alza un modesto tamburo ottagonale su cui è impostata la cuspide piramidale a base ottagonale con struttura in legno e copertura in rame. Delle attuali campane, due risalgono al termine della seconda guerra e sono state fuse dalla ditta De Poli, la terza risale al primo dopoguerra. Sopra la porta esterna è murata la lapide inscritta a memoria della sopraelevazione della torre.
Apparato decorativo
L'interno della chiesa è sobrio, seppur ordinato e ben tenuto. La pavimentazione della navata è in piastrelle quadrate di graniglia chiaro e nero alternate a formare un disegno a cornici geometriche, sostituite da piastrelle in graniglia policroma in corrispondenza dei banchi; nel presbiterio invece vi sono delle piastrelle esagonali policrome che assemblate costituiscono un tappeto di cubi assonometrici. Le pareti sono intonacate e tinteggiate di color crema, con le modanature differenziate di grigio e la volta alleggerita con un beige più chiaro come anche le pareti del presbiterio. I fianchi della navata sono scaditi in cinque campate - di cui la centrale più larga - definite da lesene tuscaniche sopra a cui corre una cornice modanata che funge da linea d'imposta per la volta. La prima campata all'ingresso è concepita come una zona filtro, separata dalla navata da tre arcate che sostengono sul fronte la soprastante cantoria in muratura; sotto, in corrispondenza dell'ingresso, è stata ricavata una bussola a base rettangolare con gli spigoli smussati da una curva concava, con serramenti lignei e la struttura in muratura lavorata a scanalature verso la chiesa, rivestita con listelli lignei verticali verso l'esterno; alla sua destra parte la scala in pietra che porta alla cantoria e poco oltre, innalzata su un piedistallo, si trova la statua di Sant'Antonio di Padova; nel fianco sinistro, invece, vi è una nicchia absidata e centinata in cui è ospitato il fonte battesimale. Superate le arcate a sesto ribassato impostate su due tozze colonne centrali e due paraste esterne in pietra grigia, la navata si presenta nella sua semplice composizione, con due cappelle contrapposte che si aprono nella campata centrale, in cui sono ospitati i rispettivi altari; le cappelle sono inquadrate da un arco a tutto sesto, il cui profilo e la sua linea d'imposta - sia nei fianchi della cappella che nella navata ai lati dell'arco - sono valorizzati da una cornice modanata. La campata precedente e quella successiva presentano una coppia contrapposta di finestre rettangolari, mentre la campata ai piedi del presbiterio è occupata dall'ampliamento dello stesso presbiterio con la realizzazione di una pedana rialzata di un gradino che si sviluppa in tutta la larghezza della navata: al centro trova posto l'altare rivolto verso il popolo, ai suoi lati, in cornu epistolae ed evangelii, vi sono due altari. L'arco santo a tutto sesto introduce al presbiterio vero e proprio, più stretto della navata, in linea con l'arco: attualmente lo spazio è completamente libero, ad eccezione dell'altare maggiore arretrato verso il muro di fondo. Il presbiterio si discosta dalla navata, presentando la volta interamente ricoperta da affreschi; due arconi diagonali, valorizzati da una fascia costolonata arricchita da un motivo a volute vegetali, dividono la volta in quattro vele che confluiscono verso un medaglione circolare posto all'intersezione degli archi: vi è contenuta la colomba, simbolo del Sacro Spirito, realizzata sui toni del grigio su fondo ocra; nelle vele invece, su uno sfondo dorato impreziosito da ampie volute vegetali e foglie d'acanto, spiccano quattro tondi in cui sono raffigurati gli evangelisti rappresentati con i propri simboli. Anche i profili degli archi d'imposta della volta sono valorizzati da un profilo costolonato identico a quello delle diagonali verso la volta, mentre sulle pareti verticali sono impreziositi da un motivo a festoni e vasi vegetali alternati a dei fioroni che prosegue fino a terra a disegnare dei finti piedritti per gli archi.
Apparato liturgico
Il presbiterio, attualmente svuotato dalla sua originaria funzione di fulcro della liturgia, è concluso dall’altare maggiore (custode dell’eucaristia) che assieme ai due portali marmorei che lo affiancano lateralmente fa da sfondo all'intero spazio. L'altare, risalente alla metà dell'Ottocento, seppur rimaneggiato in seguito ai danni riportati durante la prima guerra mondiale, si presenta nel suo aspetto originale; realizzato in marmi grigi, è essenziale nella sua composizione, con pochi elementi connotati da linee geometriche, valorizzati da alcune specchiature marmoree sui toni del rosso Verona e del nero sul fronte. Preceduto da un basamento di tre gradini, si compone di una mensa a parallelepipedo completata da un gradino d'altare che si erge alle spalle. Al centro vi poggia il tabernacolo inserito nel basamento del ciborio a tempietto circolare, costituito da sei colonnine in marmi screziati che sorreggono un una trabeazione lievemente modanata su cui è impostata la cupola emiciclica; ai suoi lati, innalzate su due piedistalli, si collocano le statue di San Giovanni Battista a sinistra e di San Rocco con il cane a destra (la posizione originale era invertita rispetto all'attuale). Altri due altari trovano posto nella navata, ai lati dell'arco santo: sono dedicati a Santa Filomena quello in cornu evangelii e alla Vergine con il Bambino quello in cornu epistolae. Presentano una struttura simile, costituita da una mensa a parallelepipedo in pietra grigia, arricchita sul paliotto da intarsi marmorei geometrici; l'alzata è costituita da una coppia di colonne marmoree - sui toni del rosso nel primo altare e del nero screziato nel secondo - desinate da capitelli compositi sopra cui è impostato un timpano triangolare con cornice modanata e dentellata nell'altare di sinistra, un arco modanato in quello di destra: al centro sono completati con la pala di Santa Filomena e con la statua della Madonna in legno e “vestita”. Anche le cappelle della navata ospitano due altari marmorei che seppur più recenti, compositivamente si rifanno ai precedenti. La cappella di destra è intitolata al Sacro Cuore; l'altare, in marmi grigi con specchiature sul fronte sui toni del marrone e le colonne in marmo viola screziato, è coronato da un arco modanato ed al centro dell'alzata, entro una nicchia centinata, custodisce la statua lignea del Sacro Cuore, scolpita nel laboratorio di J.B.Purger di Ortisei. La cappella di sinistra è dedicata a Santa Lucia ed il suo altare, dotato di tabernacolo, si discosta dal precedente per l'impiego di marmi sui toni del rosso Verona, sia per le specchiature che per le colonne, e la conclusione a cappello di prete sopra a cui poggiano due testine alate ed una sembra sostenerle da sotto; anche questo altare è completato con la statua lignea eseguita nello stesso laboratorio. Originale la custodia degli Olii Santi e delle Sacre Reliquie, ricavata nel fianco sinistro del presbiterio, a sinistra della porta del campanile; è costituita da un manufatto in marmo nero su cui risaltano due archetti impostati su tre colonnine, ad inquadrare le porticine delle rispettive nicchie. Il fonte battesimale, collocato nella nicchia centinata ed absidata ricavata nel fianco sinistro della navata, in corrispondenza dell'ingresso, fu acquistato durante la ricostruzione postbellica della chiesa; anch'esso piuttosto lineare, si compone di un basamento ed una vasca circolare in marmo grigio, con il fusto a contrasto sui toni dell'ocra; alle sue spalle la nicchia è affrescata con la scena del Battesimo di Gesù impartito da San Giovanni Battista.



Adeguamento liturgico  presbiterio - intervento strutturale (1970)
Ampliamento del presbiterio occupando la prima campata della navata dove fu posto l'altare rivolto al popolo ad alle sue spalle posizionata la sede costituita da sedute lignee mobili.
navata - aggiunta arredo (1997)
Collocazione di un nuovo fonte battesimale, posto nell'ampliamento dello spazio presbiterale, davanti all'altare in cornu epistolae. Il nuovo fonte, con semplice vasca circolare sostenuta da un fusto cilindrico, è concepito formalmente dall'accostamento di elementi monolitici, in pietra chiara ruvida, la cui unione è enfatizzata da un leggero scanso rifinito con un profilo in metallo dorato. Il fonte è stato pensato in maniera omogenea all'altare verso il popolo ed all’ambone, sostituiti anch'essi nell'occasione. L'altare, rialzato su una pedana marmorea semicircolare, si compone di due elementi curvilinei in pietra che fanno da basamenti laterali alla mensa, anch'essa in pietra, sospesa da quattro elementi tubolari metallici, nascosti sul fronte da un profilo ligneo; alle spalle dell'altare vi sono tre sedute lignee con trono centrale che costituiscono l'attuale sede. Anche l'ambone, posizionato sulla sinistra, si compone di due elementi monolitici con forma curvilinea accostati, sopra a cui poggia il leggio in metallo dorato. Seppur non utilizzato è stato mantenuto il fonte battesimale originale, posto nella nicchia all'ingresso.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Gorizia
Decanato di Gorizia
Parrocchia di San Rocco

Via Veniero - Gorizia (GO)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
Tutti i dati sono riservati. Non e' consentita la riproduzione, il trasferimento, la distribuzione o la memorizzazione di una parte o di tutto il contenuto delle singole schede in qualsiasi forma. Sono consentiti lo scorrimento delle pagine e la stampa delle stesse solo ed esclusivamente per uso personale e non ai fini di una ridistribuzione.