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Chiesa del Santissimo Nome di Maria <Capriva del Friuli>
Data ultima modifica: 16/03/2016, Data creazione: 8/3/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa del Santissimo Nome di Maria


Altre denominazioni SS. Nome di Maria


Ambito culturale (ruolo)  maestranze goriziane (costruzione edificio)



Notizie storiche  776 - 954 (preesistenza intero bene)
Esistenza di una primitiva chiesetta, dedicata alla Beatissima Vergine Maria, edificata nel 776 sotto il patriarca San Paolino di Aquileia e distrutta dagli Ungari nel 954 sotto il patriarca di Aquileia Engerberto.
1369 - 1616 (preesistenza intero bene)
Costruzione di una nuova chiesetta, distrutta dai Veneti nel 1616.
1622 - 1622 (costruzione intero bene)
Edificazione della chiesa.
1676 - 1676 (rifacimento intero bene)
Rifacimento della chiesa sotto il vicario Zorzino - si veda iscrizione murata sulla parete di fondo dell’abside ed in origine probabilmente collocata sopra al portale della precedente chiesa.
1679 - 1679 (completamento interno della chiesa)
Realizzazione dell’altare di Sant’Anna.
1691 - 1691 (completamento interno della chiesa)
Realizzazione dell’altare maggiore - si veda l’iscrizione incisa sul fianco della mensa.
XVIII - XVIII (completamento interno della chiesa)
Realizzazione degli altari laterali della Beata Vergine del Rosario (1703), del San Michele (1742 -1798) e del Sacro Cuore (1765; in origine di San Giovanni Nepomuceno).
1784 - 1784 (costruzione esterno chiesa)
Erezione dell’attuale torre campanaria.
1871 - 1882 (rifacimento con ampliamento e restauro intero bene)
La chiesa fu rifatta, recuperando parte delle strutture della precedente adeguandola nelle dimensioni alle necessità della popolazione aumentata di numero.
1886 - 1886 (completamento interno della chiesa)
Realizzazione della cantoria dotata di organo, opera dei fratelli Zupan di Steinbichl donata dal podestà conte Teodoro della Tour.
1896 - 1896 (consacrazione intero bene )
Riconsacrazione della chiesa impartita dall’Arcivescovo di Gorizia, Luigi Mattia Zorn, il 9 novembre del 1896 - si veda lapide murata sul fianco destro del presbiterio.
1900 - 1903 (decorazione interno della chiesa)
Esecuzione degli affreschi del soffitto della parrocchiale, per mano di un pittore triestino ignoto.
1926 - 1926 (completamento interno della chiesa)
Realizzazione della bussola d’ingresso, opera dei due fratelli falegnami Leonardo ed Eugenio Grion.
1927 - 1927 (completamento interno della chiesa)
Ampliamento dell’altare maggiore con la realizzazione di due ali laterali con nicchie e statue - attualmente rimosse.
1960 - 1965 (rifacimento intero bene)
Apertura delle cappelle laterali nella navata in sostituzione delle precedenti nicchie.
2009 - 2009 (manutenzione straordinaria intero bene)
Lavori di rifacimento del tetto che presentava delle falle consentendo l’infiltrazione dell’acqua; ritinteggiatura degli esterni e pulitura e ripitturazione degli interni.



Descrizione  La chiesa parrocchiale di Capriva, rinfrescata nel suo aspetto grazie ad un recente intervento di sistemazione e restauro, è frutto di successivi ampliamenti e rifacimenti apportati nel corso dei secoli. Di origine secentesca, deve il suo assetto attuale ad un importante rifacimento realizzato negli anni Ottanta dell’Ottocento su progetto dell’architetto triestino Ruggero Berlam. Già all’inizio del secolo l’edificio infatti era divenuto insufficiente ad ospitare la popolazione aumentata di numero, per cui se ne prospettava l’ampliamento; l’elevazione della chiesa al titolo di parrocchiale avvenuta nel 1854 nonché la necessità di effettuare ingenti lavori di manutenzione (anche dal punto di vista statico le strutture verticali ed il tetto erano compresse al punto che alla fine degli anni Settanta l’edificio risultava inagibile) fanno propendere per un intervento più radicale che oltre all’ampliamento conferisse maggiore dignità all’edificio; a partire dagli anni Sessanta furono redatti diversi progetti dagli architetti Leopoldo de Claricini, Giacomo Trombetta e Ruggero Berlam (quello realizzato). L’originale impianto basilicale, costituito da una navata longitudinale con una nicchia rettangolare per lato e di un presbiterio circa quadrato, con la sacrestia posta sul lato destro, tra presbiterio e navata, nel rifacimento ottocentesco fu ampliato sul lato settentrionale: fu mantenuta la struttura della navata della precedente chiesa, dall’ingresso fino alle nicchie laterali comprese, la nuova navata fu estesa fino a comprendere il vecchio presbiterio, con l’apertura di un’ulteriore nicchia per parte, ed il nuovo presbiterio fu sviluppato nello spazio retrostante, con a fianco la nuova sacrestia, occupando l’area cimiteriale e costringendo alla demolizione delle case più vicine della centa; un ulteriore ampliamento che portò alla realizzazione delle cappelle laterali comprese entro un perimetro rettangolare della navata, con una breve sporgenza centrale più bassa, fu effettuato negli anni Sessanta del secolo scorso per volontà del parroco don Oreste Miceu. Anche l’interno fu rinnovato nel rifacimento tardo ottocentesco, con la realizzazione della cantoria addossata alla controfacciata e l’esecuzione dell’apparato decorativo; antichi gli altari che furono conservati dalla chiesa seicentesca: tardo-seicentesco l’altare maggiore e l’altare laterale di Sant’Anna, settecenteschi quelli del San Michele e del Santissimo Rosario della Beata Vergine (catalogati nella relazione della visita apostolica di Carlo Michele d’Attems del 1759) a cui fu aggiunto l’altare di San Giovanni Nepomuceno (offerto dai conti Torriani) come emerge dalla visita del 1765 emerge (nella quale gli altari di San Michele e di San’Anna sono citati rispettivamente con il titolo di San Giovanni Battista e di Santa Barbara Vergine e Martire).

Preesistenze
L’attuale chiesa parrocchiale di Capriva sorge sul medesimo sito della precedente chiesa di epoca trecentesca. A Capriva è attestata l’esistenza di una primitiva chiesetta, dedicata alla Beatissima Vergine Maria, già nel VIII secolo, edificata sotto il patriarca San Paolino di Aquileia e distrutta dagli Ungari nel 954 sotto il patriarca di Aquileia Engerberto; non vi sono però indicazioni in merito al luogo in cui era ubicata. Le fonti non fanno menzione ad altri edifici di culto fino alla seconda metà del XIV secolo quando fu eretta la chiesa dedicata a Santa Maria in cui furono svolte le funzioni religiose per due secoli e mezzo. Dalla relazione della visita apostolica dell’abate di Moggio Bartolomeo da Porcia emerge che la chiesa era inserita in una centa; era costituita da una tribuna abbastanza ampia in cui trovava posto un altare con pala dipinta e con tre statue, sulla cui mensa era collocato il tabernacolo; vi erano due altari laterali di cui quello a sinistra dedicato a Santa Maria e San Giuseppe e quello a destra a Sant’Anna; l’acquasantiera era costituita da un catino in pietra sostenuto da una colonna; il fonte battesimale, attualmente conservato in chiesa ed ancora utilizzato, era del 1569 e trovava posto in fondo alla chiesa. Esternamente la chiesa era circondata dal cimitero cinto da un muretto e nei pressi si ergeva la torre campanaria con due campane. Questo edificio andò distrutto durante le guerre Gradiscane ad inizio Seicento.
Impianto planimetrico
La chiesa, orientata a Nord - Nord Ovest, è caratterizzata da una configurazione planimetrica molto semplice che consta di un’unica navata longitudinale, con quattro cappelle per lato, e di un presbiterio a base quasi quadrata concluso sul fondo da un’abside a tre lati. A sinistra del presbiterio, vi è la sacrestia a pianta rettangolare con annesso un ambiente rettangolare su due piani adibito a magazzino, al cui fianco vi è un servizio igienico. Esternamente, sul lato sinistro, ad una distanza di circa 5 m dalla chiesa, si erge il campanile con struttura isolata. Le dimensioni massime della chiesa sono: lunghezza 29,85 ml; larghezza navata 10,09 ml; altezza navata 10,09 ml.
Strutture verticali
Tutte le murature sono in pietrame, intonacate ed esternamente tinteggiate di color panna, mentre le modanature sono bianche; alla base uno zoccolo in pietra carsica corre lungo tutto il perimetro esterno della chiesa. La facciata a capanna è tripartita verticalmente da quattro lesene, impostate sopra la zoccolatura, che sorreggono una trabeazione leggermente aggettante; questa modulazione è ripresa per una campata anche sui fianchi. Al centro della facciata si apre il portale d’ingresso preceduto da due gradini: è inquadrato da una cornice in pietra e nel cartiglio sopra l’architrave è riportata la dedicazione al nome di Maria e l’anno di rifacimento della chiesa; sopra al cartiglio, sostenuto da due volute, vi è un frontone con cornici modanate. Una doppia modanatura orizzontale, che si interrompe in corrispondenza delle lesene, funge da piano d’imposta per una finestra a mezzaluna che si apre in asse con il portale. La facciata è conclusa da una frontone con cornice aggettante nel cui timpano vi è un occhio circolare. Le facciate laterali presentano una sporgenza rettangolare più bassa della chiesa che comprende tutte le cappelle interne; sopra a questo vi sono tre finestre a mezzaluna; altre tre finestre si aprono nel presbiterio, di cui due nei fianchi ed una al centro dell’abside. Una cornice modanata percorre l’intero perimetro della chiesa sotto la linea di gronda.
Coperture
La copertura della chiesa è a falde (due nella navata, cinque nel presbiterio) con manto esterno in coppi. All’intradosso la navata è sormontata da una volta a schifo lunettata, mentre il presbiterio presenta una volta a botte, con una vela di raccordo all’arco santo e due vele laterali in corrispondenza delle lunette, a cui si interseca una volta a semicatino che copre l’abside.
Campanile
Il campanile ha una struttura isolata e si colloca ad una distanza di circa cinque metri a sinistra della chiesa, leggermente arretrato rispetto alla linea della facciata. È costituito da una torre in pietra a base quadrata, impostata su un basamento strombato in pietra squadrata; il fusto è esternamente intonacato e tinteggiato di colore beige, con gli spigoli evidenziati da una lavorazione a finti conci di pietra regolari; due cornici marcapiano lo scandiscono orizzontalmente; all’interno i solai di piano e le scale sono lignei. La cella campanaria, con una bifora ad arco a tutto sesto per lato, all’interno ospita tre campane. A conclusione vi è un tamburo ottagonale con archetti ed occhi, su cui è impostata la copertura a da tre cipolle con rivestimento esterno in lamiera. Sotto alla cella sul fronte principale è collocato il quadrante dell’orologio pubblico; sul fronte principale, sopra al basamento, è immurata una targa inscritta che ricorda la realizzazione della nuova struttura delle campane nel 2005.
Apparato decorativo
L’interno della chiesa è intonacato e tinteggiato a finti conci di pietra regolari per le strutture verticali e a finto marmo per le modanature. Sei lesene doriche per parte, con basamento in pietra, scandiscono la navata in cinque campate; sopra a queste corre una trabeazione continua, il cui fregio e cornice superiore proseguono anche nel presbiterio. La prima campata è occupata dalla cantoria lignea, sostenuta da due colonne, sotto cui è stata creata una bussola d’ingresso lignea. A partire dalla seconda campata dall’ingresso in chiesa lateralmente si aprono, con arco a tutto sesto, quattro cappelle per parte sormontate da una volta a botte: le prime e le terze cappelle ospitano degli altari, nelle seconde a sinistra è collocato il fonte battesimale e a destra un confessionale, in quelle ai piedi del presbiterio a destra un altro confessionale, mentre quella a sinistra è vuota. La pavimentazione è realizzata in lastre di marmo d’Aurisina con una cornice rettangolare centrale in marmo rosso. Due coppie di paraste e due di colonne doriche sorreggono l’arco santo a tutto sesto che separa la navata dallo spazio presbiterale. In questo ambiente la pavimentazione è in riquadri di pietra bianca e nera, posti in opera diagonalmente. Sopra alla porta della sacrestia è murata una lapide in memoria del rifacimento ottocentesco della chiesa, quella sul lato opposto riporta invece la data della sua consacrazione. La chiesa è arricchita da affreschi realizzati agli inizi del Novecento. Al centro della volta della navata, entro una cornice rettangolare, è rappresentata l’Annunciazione tra due pannelli grigi, mentre agli angoli, entro specchi pentagonali sono raffigurati i quattro Evangelisti, rappresentati insieme ai loro simboli; al centro della volta del presbiterio è dipinta la colomba dello Spirito Santo; l’apparato pittorico è completato con i simboli dei sacramenti cristiani entro specchi pentagonali su sfondo grigio, con simboli cristologici tono su tono su sfondo rosa nelle vele delle lunette, con angeli festanti ai lati dell’arco santo e nel catino absidale.
Apparato liturgico
Lo spazio presbiterale, rialzato dalla navata mediante due gradini in pietra grigia e delimitato da una balaustra in marmo nero con intarsi policromi, è dominato dall’altare maggiore dedicato alla Beata Vergine Maria. Impostato su un basamento di tre gradini in marmo sui toni del rosa, è costituito da una struttura a mensa in marmo nero con il paliotto decorato da intarsi gialli a motivi vegetali che circondano un clipeo centrale in cui è contenuto un bassorilievo della Madonna Assunta in marmo bianco; l’alzata è costituita da una coppia di colonne per parte, anch’esse in marmo nero con capitello corinzio in pietra bianca, che sorreggono una trabeazione sormontata da un timpano semicircolare ad ali spezzate: nella nicchia centrale, inquadrata da un arco ad intarsi giallo di Siena, è ospitata la statua della Madonna con il Bambino attorniata da due angeli, dal Creatore in alto a destra, Gesù Cristo a sinistra e dalla colomba dello Spirito Santo al centro. Sulla mensa, davanti alla Madonna, insite il tabernacolo di due decadi posteriore: è costituito da un tempietto con quattro colonnine tortili sormontate da un cupolino in marmo rosso Verona a spicchi bianchi sulla cui sommità si erge la statuetta del Risorto. Nel muro dietro all’altare è ricavata una nicchia in cui sono custoditi gli olii santi. Nella navata vi sono quattro altari contenuti in altrettante nicchie inquadrate da un arco a tutto sesto: sul fianco sinistro, partendo dal fondo della chiesa, vi sono gli altari di San Michele e della Beata Vergine del Rosario, sul fianco destro quelli di Sant’Anna e del Sacro Cuore. Tutti gli altari sono realizzati in marmi policromi e presentano una mensa a parallelepipedo, ad eccezione dell’altare del Sacro Cuore dove vi è una mensa ad urna definita lateralmente da due volute in marmo bianco; gli altari verso il fondo della chiesa, simili nell’aspetto, sono caratterizzati da un’alzata costituita da due colonne in marmo nero addossate a due lesene in marmo beige, con capitelli compositi, che sorreggono un timpano semicircolare spezzato ed al centro ospitano una pala; gli altari verso il presbiterio, più articolati, presentano il paliotto impreziosito da marmi screziati: quello del Sacro Cuore presenta un clipeo centrale, quello della Vergine del Rosario ha tre specchiature, due a stella uno polilobato; l’alzata, invece, in entrambi è costituita da due coppie di colonne con capitello composito: quelle esterne, leggermente arretrate, sorreggono una trabeazione, quelle centrali due ali d’arco interrotte al centro dal fastigio; l’altare della Vergine del Rosario, con il fastigio arricchito lateralmente da pennacchi lapidei, al centro ospita entro una teca in vetro la statua lignea della Madonna, sopra a cui si ergono due putti che sorreggono una corona, quello del Sacro Cuore, con fastigio arricchito dallo stemma dei Torriani concluso da un arco spezzato con tre testine alate, al centro presenta una pala. La cappella centrale sul fianco sinistro, rialzata dalla navata di due gradini, ospita il fonte battesimale del 1569, proveniente dalla vecchia chiesa: è realizzato in pietra e sopra la copertura è collocata la statua lignea di San Giovanni Battista. In controfacciata vi è la cantoria lignea dove è collocato un organo.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (anni Sessanta XX)
È stata modificata la balaustra marmorea che delimitava il presbiterio, riducendola in lunghezza e risolvendola con una soluzione ad “L”; è stato aggiunto un altare verso il popolo con struttura in ferro e rivestimento in lamiera e sulla balaustra sinistra è stato appoggiato un leggio mobile in legno. La sede, costituita da scranni lignei posizionati su entrambi i fianchi, è stata mantenuta nella posizione originale, ma sono stati aggiunti un trono e due sedute lignei mobili disposti lungo il fianco destro del presbiterio.
navata - intervento strutturale (anni Sessanta XX)
In occasione del rifacimento degli anni Sessanta che ha conferito l’attuale assetto alla chiesa è stata chiusa la nicchia centinata che si apriva sul fianco sinistro della navata a lato dell’ingresso in cui era ospitato il fonte battesimale, in seguito spostato in posizione centrale della navata, nella seconda cappella, sempre sullo stesso lato. È stato rimosso il pulpito che si ergeva a sinistra dell’arco santo.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Gorizia
Decanato di Cormons
Parrocchia del Santissimo Nome di Maria

Via M. Buonarroti - Capriva del Friuli (GO)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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