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9/5/2024 Diocesi di Gorizia - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di Santa Maria Assunta <Cavenzano, Campolongo - Tapogliano>
Data ultima modifica: 05/02/2015, Data creazione: 10/05/2012


Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria


Denominazione Chiesa di Santa Maria Assunta


Altre denominazioni Glesia di Santa Maria;S. Maria Assunta


Ambito culturale (ruolo)  maestranze friulane (costruzione edificio)



Notizie storiche  XVI - XVI (preesistenza intero bene)
Prime fonti scritte in cui è citata la chiesa di Santa Maria Assunta di Cavenzano risalgono al 1506; un'altra citazione è del 1526 e si riferiscono alla prima chiesa situata in località Logar.
1616 - 1616 (fondo intero bene)
Lascito da parte di pre Daniele Iustolino del fondo per costruirvi la nuova chiesa.
1699 - 1699 (preesistenza intero bene)
La chiesa è stata oggetto di restauro.
1724 - 1725 (preesistenza intero bene)
La chiesa è stata oggetto di restauro.
1766 - 1791 (costruzione intero bene)
Costruzione ex novo della nuova chiesa; le prime pratiche per il permesso sono datate 1759; i lavori di costruzione sono stati seguiti dal capomastro Sebastiano Lotti di Bertiolo; nel 1781 doveva essere già compiuta, almeno per quanto riguarda le strutture portanti, e atta alle sacre funzioni; nel 1787 la struttura era coperta, intonacata sia all'interno che all'esterno, provvista di vetri, cornici, soffitto, pavimento; nel 1791 è stata realizzata la cantoria.
1769 - 1885 (costruzione esterno della chiesa )
Erezione del campanile; i lavori si svolgono in più fasi: tra il 1769 e il 1790 è stata realizzata una torre bassa, ad opera del capo murero Sebastiano Lotti; nel 1824 è stata innalzato, mantenendo la forma di torre; tra il 1884 e il 1885 è stata realizzata l'attuale cuspide dall'impresario Giacomo Simonetti.
1781 - 1782 (benedizione intero bene)
Il 24 dicembre 1781 la chiesa fu benedetta dal parroco padre Pietro Braga, con delega dell'Arcivescovo di Udine, Girolamo Gradenigo; il 13 dicembre 1782 venne benedetto il fonte battesimale e collocato il Santissimo Sacramento nel tabernacolo.
1786 - 1787 (completamento interno della chiesa)
Realizzazione di due altari laterali, uno sulla parete sinistra e uno sulla parete destra, dedicati rispettivamente a San Pietro (opera dello scultore udinese Michele Lessani, in sostituzione di quello di San Giovanni Battista) e a San Lorenzo (l'intitolazione precedente era a Santo Stefano); nel 1787 l'altare maggiore è stato trasferito dalla vecchia chiesa alla nuova.
1795 - 1795 (consacrazione intero bene)
Il 23 agosto 1795 la chiesa fu consacrata dall'Arcivescovo di Udine, Pietro Antonio Zorzi.
1810 - 1810 (completamento interno della chiesa)
Collocazione dell'organo seicentesco proveniente dal convento dei Domenicani di Aiello e restaurato dall'artigiano Antonio Bossi di Gradisca.
1898 - 1898 (decorazione interno della chiesa)
Esecuzione degli affreschi del presbiterio, ad opera dell'artista locale Giulio Justolin, su incarico del parroco Giovanni Battista Del Piccolo.
1925 - 1925 (decorazione interno della chiesa)
Realizzazione delle decorazioni degli interni, ad opera dell'artista locale Giulio Justolin.



Descrizione  L'attuale chiesa di Cavenzano risale alla seconda metà del Settecento e mantiene la dedicazione a Santa Maria Assunta della chiesa precedente; fu costruita ex novo nel centro del paese, sul fondo donato alla parrocchia da pre Daniele Iustolino nel 1616. I lavori, finanziati dalla famiglia dei conti Antonini e con il contributo e le offerte dei parrocchiani, si protrassero per circa trent'anni. Fu consacrata nel 1795, ma era in funzione già dagli anni Ottanta del Settecento; in questa data era ultimata in tutte le sue parti, dotata di altari, intonacata e pavimentata. Durante l'Ottocento fu completato e realizzato nella forma attuale il campanile e, a fine secolo, furono eseguiti gli affreschi del presbiterio. Gli interni furono completati negli anni Venti del Novecento con la realizzazione delle decorazioni che conferiscono l'aspetto attuale.

Preesistenze
Non sono state rinvenute tracce di precedenti edifici. La chiesa fu costruita su un fondo libero; l'antica chiesa di Santa Maria infatti sorgeva su un sito diverso dell'attuale chiesa, in località Logar. Questo edificio è stato demolito per utilizzare il materiale nella costruzione della nuova chiesa. Fino agli anni Settanta del Novecento erano visibili evidenti tracce della chiesa, ma ad oggi non vi rimane più nulla. La chiesa probabilmente nacque come oratorio privato nella villa Romana del Logar; forse in origine intitolata alla Vergine Maria, senza aggettivazioni, successivamente alla Vergine Assunta in cielo - questo culto si era diffuso dal VII secolo. Non ci sono informazioni in merito alle evoluzioni storiche dell'edificio; una prima rappresentazione della chiesa è contenuta in una mappa del 1681: la chiesa era orientata in direzione est-ovest, di modeste dimensioni, probabilmente preceduta da un portico, aveva un campaniletto a vela sopra l'ingresso ed era circondata dal cimitero. Nel 1717 era dotata di tre altari, di cui, quello maggiore, era intitolato a Santa Maria, San Valentino e San Urbano, quelli laterali a San Giovanni Battista e a Santo Stefano. Nonostante alcuni interventi di restauro tra la fine del Seicento e l'inizio del Settecento, nel 1759 si decide di costruire una chiesa nuova, probabilmente per le condizioni precarie dell'edificio e per l'inadeguatezza a contenere tutta la popolazione.
Impianto planimetrico
La chiesa è circondata da un ampio sagrato in ghiaia. È orientata a Nord Est. La configurazione planimetrica è molto semplice: l'edificio si compone di un'unica navata longitudinale con due nicchie laterali per parte ed un'absidiola sulla parete sinistra e di un presbiterio, anch'esso a pianta rettangolare. Con accesso diretto dal presbiterio, a destra vi è la sacrestia, mentre a sinistra la torre campanaria. Le dimensioni massime della chiesa sono: lunghezza 25,98 ml; larghezza 8,45 ml e altezza navata 10,98 ml.
Strutture verticali
Tutte le murature sono in pietrame, mattoni, pianelle e tegole. La facciata a capanna è divisa orizzontalmente da una cornice modanata aggettante in due fasce, di cui quella inferiore di ordine gigante, ed è conclusa da un frontone anch'esso con cornice modanata. Le due fasce sono a loro volta tripartite verticalmente da quattro lesene, desinate da capitello tuscanico, di cui quelle inferiori sono impostate su di un alto basamento in pietra, quelle superiori presentano un registro minore. Le aperture si collocano in asse con la navata: il portale d'ingresso, inquadrato in pietra bianca e sormontato da un timpano spezzato che poggia sull'architrave, una finestra rettangolare nella fascia mediana, un occhio circolare posto nel timpano del frontone. Le facciate laterali presentano delle discontinuità dettate dalle sporgenze degli altari laterali interni; in corrispondenza di queste in alto vi sono due finestre rettangolari per parte nella navata ed altre due si aprono asimmetricamente sul lato sinistro e destro del presbiterio. Sul fianco destro, in posizione centrale vi è una porta, sormontata da un architrave, proveniente dalla chiesa antica (1699). La facciate sono interamente intonacate e tinteggiate di bianco, mentre cornici e lesene della facciata principale sono differenziate mediante una tinta grigia; sulle facciate laterali sono presenti delle macchie di umidità e muffe in superficie.
Coperture
La copertura della chiesa è a falde, con struttura ed orditura lignea a capriate ricoperta esternamente da manto in coppi; all'intradosso la navata è sormontata da una volta a botte ribassata, con lunette laterali in corrispondenza delle finestre, mentre il resbiterio da una volta a crociera.
Elementi decorativi
Gl'interni della chiesa sono intonacati e tinteggiati color ocra. Una cornice aggettante, su cui sono impostate le volte, corre lungo l'intero perimetro della chiesa. Le pareti presentano una ricca decorazione a finti marmi che si è conservata intatta fino ad oggi. Nell'impaginato trovano posto due nicchie per lato, inquadrate da un arco a tutto sesto, in quelle verso il fondo sono collocati due confessionali lignei, in quelle verso il presbiterio gli altari laterali. Ai lati dell'arco santo vi sono due piccole nicchie in cui sono collocate le statue del Sacro Cuore e di Sant'Antonio Abate. La pavimentazione è realizzata in riquadri in pietra bianca e nera, posta in opera diagonalmente. Gli affreschi del presbiterio sono eseguiti dal pittore Giulio Justolin, mentre quello della navata non è attribuibile a nessun autore certo e probabilmente è coevo alla costruzione della chiesa; nelle quattro vele della volta del presbiterio sono raffigurati San Geronimo, Sant'Agostino, San Gregorio e Sant'Ambrogio; sulla volta della navata, interamente decorata, è rappresentata la Madonna ascesa la cielo.
Apparato liturgico
L'altare maggiore proviene probabilmente dalla precedente chiesa; è stato realizzato in due tempi: la parte superiore risale alla prima metà del Settecento, quella inferiore è Ottocentesca. È in marmi policromi; all'interno del ciborio è collocata la scultura della Madonna che tiene in braccio il bambino; la statua di Sant'Urbano e quella di San Valentino, sono poste rispettivamente a sinistra e a destra della mensa. Gli altari laterali, collocati nelle nicchie laterali verso il presbiterio, sono dedicati a San Pietro e San Lorenzo; sono realizzati in marmi policromi e presentano il paliotto in marmo bianco decorato; per l'analogia della struttura e delle decorazioni si presuppone che siano opera della stessa bottega: probabilmente l'autore è Michele Lessani.In posizione centrale, tra le due nicchie sul fianco sinistro, si apre una nicchia absidata, delimitata da un recinto in ferro battuto, che ospita il fonte battesimale, in marmo nero. In fondo alla chiesa, sopra all'ingresso, vi è la cantoria lignea, accessibile da una scala a chiocciola a destra dell'ingresso.
Campanile
Il campanile è addossato al corpo della chiesa, a fianco al presbiterio sul lato sinistro. La torre campanaria, a pianta quadrata, è in pietra a vista; è conclusa da una cuspide piramidale intonacata impostata su un tamburo ottagonale con archetti ed occhi. Nella cella si apre una monofora su ogni lato e sono ospitate tre campane ed un campanello. Sul fronte principale, sotto alla cella, è collocato il quadrante dell’orologio.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (anni '70 XX)
La balaustra marmorea che definisce lo spazio presbiteriale è stata mantenuta; è stato aggiunto un altare rivolto verso il popolo in plastica rifinita a legno; la sede antica, costituita da stalli lignei con inginocchiatoi, è mantenuta nella posizione originale lungo il fianco sinistro del presbiterio; inoltre sono state disposte tre sedute mobili tra l'altare maggiore e quello verso il popolo, che costituiscono l'attuale sede. Sulla sinistra del presbiterio è stato collocato un leggio mobile in legno.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Gorizia
Decanato di Visco
Parrocchia di San Giorgio Martire

Cavenzano, Campolongo al Torre (UD)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


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