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Chiesa della Visitazione di Santa Maria a Elisabetta <Pieve, Cavaso del Tomba>
Data ultima modifica: 05/11/2019, Data creazione: 15/10/2010


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa della Visitazione di Santa Maria a Elisabetta


Altre denominazioni Chiesa della Visitazione di Santa Maria a Santa Elisabetta;Visitazione di S. Maria a Elisabetta


Autore(Ruolo)  Sartor, Francesco (realizzazione sculture della facciata)
Donadel, Guido (realizzazione vetrate)



Ambito culturale (ruolo)  neoclassico (costruzione chiesa)



Notizie storiche  XI - XI (erezione intero bene)
La data di edificazione della chiesa parrocchiale di Cavaso rimane ignota. La chiesa viene citata in una Bolla di Papa Eugenio III del 1152, e riconosciuta al Vescovo di Treviso come Pieve di Santa Maria in Cavaso, con le relative pertinenze. Tale attribuzione è confermata nuovamente in una Bolla di Papa Lucio III del 1184.
1560 - 1560 (rinnovo presbiterio)
Nel 1560 viene rinnovato il presbiterio.
1621 - 1621 (rifacimento pavimento coro e balaustra)
Il pavimento del coro e la balaustra vengono rifatti nel 1621.
1644 - 1644 (danneggiamento intero bene)
La notte del 7 luglio 1644 la chiesa e la canonica vengono quasi completamente distrutte da un incendio.
1661 - 1683 (ampliamento intero bene)
Successivamente all’incendio la chiesa viene ampliata e ricomposta a tre navate, suddivise da arcate poggianti su dieci colonne di ordine toscano realizzate con pietra locale in unico pezzo.
1695 - 1695 (danneggiamento intero bene)
La mattina del 25 febbraio 1695 a Cavaso si assiste al terremoto denominato “di Santa Costanza” durante il quale si registrano considerevoli danni alla chiesa e il campanile quasi interamente crollato.
XVIII - XVIII (rinnovamento altare della navata nord)
Nel XVIII secolo viene sostituito l’altare in legno dedicato alla Madonna del Carmine (ora dedicato alla Madonna Immacolata di Lourdes) con nuovo altare realizzato con marmo bianco di Chiampo, marmo rosso venato di bianco e rosso Francia, paliotto decorato con scudo e volute laterali.
XVIII - XVIII (abbellimento presbiterio)
Il presbiterio viene abbellito con la corona magna pensile di legno intagliato, dorato e argentato, con teste di angeli e vari fregi in stile barocco. Questa corona è tra le più grandi della Diocesi di Treviso.
1700 - 1800 (rinnovamento altari navata sud)
A metà del XVII secolo vengono sostituiti gli altari in legno dedicati a San Rocco (ora dedicato al Sacro Cuore di Gesù) e a Sant’Antonio di Padova con nuovi altari realizzati con marmo bianco di Chiampo, marmo rosso venato di bianco e marmi policromi.
1724 - 1724 (restauro intero bene)
Il primo ottobre 1724 viene consacrata la nuova chiesa, restaurata a seguito del terremoto, con il titolo di “Visitazione della Beata Vergine Maria ad Elisabetta”, data ricordata dalla lapide posta sopra la porta laterale a nord.
1741 - 1741 (rinnovamento altare della navata nord)
Nel 1741 viene sostituito l’altare in legno dorato costruito nel 1646 dedicato alla Madonna del Rosario con nuovo altare realizzato con marmo bianco di Chiampo e marmo rosso venato di bianco e rosso Francia.
1756 - 1756 (dichiarazione chiesa arcipretale intero bene)
Nel 1756 la chiesa viene dichiarata arcipretale, data che viene ricordata nella lapide posizionata nella parte alta della porta laterale a sud.
1811 - 1811 (sostituzione altari navate laterali e presbiterio)
Nel 1811 vengono sostituiti gli altari in legno dedicati a San Gaetano da Thiene (ora dedicato a San Pio X) e San Giovanni Battista con altari in marmo provenienti dalla chiesa soppressa di San Parisio a Treviso. Inoltre l'altare maggiore in legno viene sostituito da un nuovo altare in marmo di Carrara bianco e marmo giallo.
1823 - 1823 (rifacimento pavimento del coro)
La zona del coro, inizialmente pavimentata in cotto, viene abbellita con lastricato di Pietra di Pove (Biancone) con dieci gradini.
1850 - 1900 (edificazione adiacenze intorno)
In adiacenza alla chiesa (lato nord) viene costruito un edificio a due piani, inizialmente utilizzato come scuola elementare, di cui al piano terra vi è una cappellina, e nel piano primo vi è una stanza per le attività parrocchiali.
1862 - 1862 (rinnovamento presbiterio)
Nel 1862 vengono poste in opera due colonne in calcare ad alghe nulliporiche (lumachella) a sostegno dell’arco a tutto sesto che divide il presbiterio dalla navata centrale, e vengono eliminate le balaustre in pietra che chiudevano il presbiterio. Vengono inoltre rivestiti i muri interni della chiesa in marmorino e vengono abbellite con decorazioni in stucco.
1904 - 1907 (rinnovamento facciata)
Nei primi del ‘900 la vecchia facciata romanica viene rinnovata, allo scopo di renderla più bella e maestosa, con uno stile neoclassico, alzando la facciata al piano attico.
1917 - 1917 (demolizione parziale intero bene)
Durante la Prima Guerra Mondiale (novembre 1917) la chiesa viene pesantemente bombardata. Al termine del conflitto, essa risulta squarciata in prossimità della facciata, sfondata nell’abside, il tetto praticamente distrutto, colpita in più parti così come il campanile, che però rimane in piedi.
1919 - 1921 (restauro intero bene)
La chiesa viene restaurata dai danni subiti durante la Prima Guerra Mondiale e viene riportata allo stato antecedente il Conflitto Mondiale.
1924 - 1924 (sostituzione pulpito)
Nel 1924 viene costituito il vecchio pulpito con uno nuovo in legno di noce massiccio e placcato, addossato, come il precedente, alla terza colonna di sinistra della navata.
1933 - 1933 (rinnovamento sacrestia)
In occasione dell’Anno Santo 1933 la sacrestia viene rinnovata con il rifacimento del portale, del pavimento e dei mobili.
1934 - 1934 (rinnovamento fonte battesimale)
Nel 1934 viene realizzata la Fonte Battesimale in marmo rosa di Verona, attorniato da cornice architettonica in legno intagliato e dipinto.
1934 - 1934 (rinnovamento cantoria)
Nel 1934 viene collocato il nuovo organo sopra il portale dell’ingresso, contenuto in una struttura lignea a cielo aperto, in sostituzione del vecchio organo distrutto dai bombardamenti del 1917.
1987 - 1987 (rifacimento pavimento)
Nel 1987 viene rifatto il pavimento della chiesa con lastre in marmo rosa e bianco di Asiago e marmo rosso per la corsia centrale, in sostituzione del pavimento precedente costituito da quadrati di pietra grigia.
1997 - 1997 (restauro campanile)
Nel 1997 viene ristrutturata la parte muraria del campanile, sostituita la componente meccanica dell’orologio, rifatto il castello in ferro che sostiene le campane, rifatte le scale in legno interne che danno accesso alla cella campanaria e viene messo a norma l’impianto elettrico.
2013 - 2015 (restauro intero bene)
A seguito di evidenti fessurazioni della parte muraria sono state eseguite una serie di indagini approfondite sull’edificio, da queste è emersa una forte criticità statica della struttura tanto da comportare la chiusura della chiesa per motivi di sicurezza. I lavori di restauro hanno interessato l’intero edificio e hanno riguardato: il consolidamento della copertura, il consolidamento della muratura, ed il ripristino delle capriate della zona absidale mediante l’introduzione di catene metalliche inclinate in modo da formare una capriata “a cesoia”. Inoltre, viene consolidato il controsoffitto e vengono pulite e ritinteggiate le pareti interne ed esterne, in particolare la facciata viene realizzata in bicromia, dove gli elementi architettonici eseguiti in pietra sono integrati con quelli in muratura intonacata. Negli stessi anni vengono anche puliti e restaurati gli infissi e viene messo a norma l’impianto elettrico, con il rifacimento dell’impianto audio e di riscaldamento.



Descrizione  Non si hanno notizie precise sull'edificazione originaria della chiesa parrocchiale di Cavaso del Tomba, ma sappiamo che essa viene citata con il titolo di Pieve fin dal 1152. La chiesa attuale è il risultato di numerosi eventi ed interventi che si sono susseguiti nei secoli, come l'incendio del 1644 che ha portato alla successiva ricostruzione, alla quale dobbiamo l'impianto a tre navate, e il terremoto del 1695, che ha portato al restauro dal quale abbiamo notizia dell'intitolazione alla “Visitazione della Beata Vergine Maria ad Elisabetta”. Nei primi del ‘900 la facciata della chiesa viene rinnovata in stile neoclassico, ma essa subisce nuovamente notevoli danneggiamenti durante la Prima Guerra Mondiale, nel 1917, quando viene pesantemente bombardata: al termine del conflitto essa risulta squarciata in prossimità della facciata, sfondata nell’abside, il tetto praticamente distrutto, colpita in più parti così come il campanile, che però rimane in piedi. Tra il 1919 e il 1921 i nuovi lavori di restauro ci consegnano la chiesa così come la conosciamo oggi. La chiesa presenta un impianto di tipo basilicale, a tre navate: la maggiore, più ampia, coperta da un soffitto a volta ribassata, le navate minori, di profondità nettamente inferiore, su cui si attestano le nicchie entro cui sono alloggiati il battistero e gli altari minori. La copertura delle due navatelle è data da una successione di volte a crociera, scandite tra loro da arcate a tutto sesto. Al termine della navata maggiore lo spazio continua nell'abside, coperta da una cupola spicchiata e leggermente sollevata rispetto alla navata, separata da quest'ultima da un arco monumentale retto da una coppia di colonne. La facciata è in stile neoclassico ed è realizzata in bicromia dove gli elementi architettonici, per lo più realizzati in pietra locale o graniglia, sono integrati a quelli in muratura intonacata dipinti in tonalità ocra chiaro, mentre il fondo è dipinto in colore bianco.

Pianta
La Parrocchiale di Cavaso del Tomba è una Chiesa che presenta un impianto di tipo absidale, composto da tre navate: la maggiore centrale, più ampia, le navate minori o navatelle laterali, di profondità nettamente inferiore, su cui si attestano le nicchie entro cui sono alloggiati il battistero e gli altari minori. In corrispondenza della terza arcata dall’ingresso, si aprono gli accessi laterali, posti a nord e a sud. Le navatelle terminano su altri due altari, mentre ai lati aprono altrettante porte: quella sulla navatella nord conduce alla cappella invernale, mentre quella sulla navatella sud conduce alla sacrestia. Al termine della navata maggiore, per pari larghezza, lo spazio continua nell'abside, di forma quadrata, leggermente sollevato rispetto al resto della Chiesa.
Coperture
La navata maggiore è coperta da un soffitto a volta ribassata su cui partono 12 vele (6 per lato), nascenti ognuna da un lato delle arcate laterali a tutto sesto che scandiscono lo spazio dell'aula fino al presbiterio. La copertura delle due navatelle è data da una successione di volte a crociera, scandite tra loro da arcate a tutto sesto. L'abside è coperto da una cupola spicchiata e una coppia di colonne sorregge l'arco trionfale che separa l'aula dall'abside. Il manto di copertura è a coppi tradizionali a canale.
Interni
Le analisi degli elementi superficiali interni, eseguite su malte di allettamento, intonaci e finiture, hanno evidenziato diverse fasi costruttive delle due parti del muro. Per quanto riguarda gli intonaci si è rilevato che in quelli interni sono presenti uno scialbo a calce e una seconda fase composta da uno strato a marmorino e con successivi sei strati di scialbatura bianca per la fase più antica, mentre per quella più recente è presente uno strato realizzato con calce aerea miscelata ad un aggregato calcareo su cui è presente un intonachino a marmorino seguito da una pittura bianca e da una pittura finale, attualmente a vista, di colore giallo.
Facciata
La facciata è in stile neoclassico e si notano cinque statue: le tre in basso, opera dello scultore di Cavaso Francesco Sartor; in alto le altre due, opera della Società Marmifera di Verona. Essa è realizzata in bicromia dove gli elementi architettonici, per lo più realizzati in pietra locale o graniglia, sono integrati a quelli in muratura intonacata dipinti in tonalità ocra chiaro, mentre il fondo è dipinto in colore bianco. Tale soluzione dona alla facciata una nuova armonia complessiva fra elementi compositivi.
Prospetti
Per quanto riguarda la zona absidale le pareti sono omogeneamente tinteggiate con color ocra. La zona basamentale ripropone una stilatura irregolare, quasi una sagramatura da cui affiorano solo le superfici di maggiore dimensione della tessitura lapidea.
Fondazioni
L’edificio poggia su di uno strato di fondazione costituito prevalentemente da materiali coesivi con presenza di materiali granulari, posto al di sopra di un substrato di origine calcarea, materiale che in genere possiede ‘cattive’ caratteristiche geotecniche. Ai piedi del versante retrostante l’abside, sono stati individuati dei piccoli smottamenti superficiali, imputabili in parte alla natura del terreno, in parte alla presenza delle acque di scolo dei pluviali liberi al suolo che imbibiscono/saturano il terreno. Inoltre, la presenza di materiale di riporto soprammesso al terreno della vecchia linea di pendenza, già instabile, potrebbe aver accentuato l’instabilità della stessa.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento della chiesa è in marmo rosa e bianco di Asiago e marmo rosso per la corsia centrale. La corsia centrale, della metà del secolo scorso, ha un'aggiunta di marmo rosso. L'attuale pavimento sostituisce quello precedente in quadrati di pietra grigia restaurato dopo i danni della Prima Guerra Mondiale. Sull'angolo nord/ovest è stato posto, a memoria visiva, un pezzo di pavimento in cotto appartenente alla vecchia chiesa del ‘500 ad una sola navata, ritrovato al momento dei lavori di restauro. Sulla corsia centrale, vicino alle gradinate del presbiterio, vi è una lapide con la scritta “PLEBANORUM SEPULCRUM” sotto la quale c'è un vano con copertura a volta dal quale partiva un percorso verso il centro della chiesa con funzione di sepoltura dei sacerdoti.
Vetrate
Sono presenti quattro vetrate, opera di Guido Donadel (TV), anno 1971: in corrispondenza del presbiterio lato nord sono rappresentate delle spighe di frumento e Ostia grande con simbolo JHS (Jesus Hominum Salvator); in quello sud l’Ostia con calice e grappolo d'uva; nella navatella a nord sopra porta laterale la Croce e il pesce; nella navatella a sud sopra porta laterale un cesto di pani e croce. Le altre sei vetrate sono opera della ditta “vetrate d'arte” De Franceschi, realizzate nell’anno 1972, e raffigurano: il Sacro Cuore di Gesù con corna di spine, il pellicano, l’agnello con croce e libro, la barca a vela di San Pietro, la fontana con due colombe e stella, la croce, stola, lampada, il calice e la patena.
Struttura
La struttura della chiesa è caratterizzata da murature composte da elementi in pietra e mattoni, le tre navate sono suddivise da arcate poggianti su dieci colonne di ordine toscano realizzate con pietra locale in unico pezzo. La copertura ha una struttura a capriate di tipo palladiano per la zona afferente la navata principale, e da travi in semplice appoggio per la zona relativa le navate laterali e un complesso schema nella zona absidale, originariamente concepita con capriate di tipo “Palladiana”, rimaneggiate col taglio delle catene inferiori delle capriate per far posto alla nuova contro soffittatura a cupola del catino absidale.
Lapidi
A sinistra dell'ingresso sulla parete interna della facciata è presente una lapide commemorativa della Prima Guerra Mondiale. Prima del 1989 la lapide era posta per terra sulla corsia centrale della chiesa a circa 10 metri dall'ingresso principale, rimossa in occasione del rifacimento del pavimento della chiesa. A destra dell'ingresso, in posizione simmetrica, è presente una lapide commemorativa dei lavori di restauro della chiesa completati il 31 maggio 2015. Sopra la porta laterale a nord, detta di “Granigo”, è collocata la lapide della Consacrazione della Chiesa (anno 1724). Parte alta della porta laterale a sud, detta “dei Vettorazzi”, è collocata la lapide che dichiara la Chiesa Arcipretale, datata 13 aprile 1756.
Sacrestia
Sul lato sud/est della chiesa è presente la sacrestia, costituita da muratura perimetrale portante in pietra e mattoni, copertura con struttura in legno, manto in coppi a canale, controsoffitto con arelle intonacate. Tra la sacrestia e il presbiterio si trova un vano scala di collegamento con la cripta.



Adeguamento liturgico  altare - aggiunta arredo (1965)
L'altare rivolto verso il popolo, secondo le nuove liturgiche del Concilio Vaticano II, viene costruito dai fratelli Forner Siro e Angelo di Cavaso, nel settembre del 1965. E' a mensa semplice ed il piano è sorretto da due semplici plinti di marmo.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Treviso
Parrocchia della Visitazione di Santa Maria a Santa Elisabetta

Piazza Pieve - Pieve, Cavaso del Tomba (TV)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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