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1/5/2024 Diocesi di Pisa - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di Santa Maria Assunta <Loppia, Barga>
Data ultima modifica: 22/05/2018, Data creazione: 15/6/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di Santa Maria Assunta


Altre denominazioni S. Maria Assunta


Ambito culturale (ruolo)  maestranze barghigiane (costruzione)



Notizie storiche  VIII - VIII (citazione intero bene)
La più antica attestazione documentaria relativa all'esistenza della chiesa di Loppia, dedicata a Santa Maria e San Giovanni Battista, risale al 764. Nel documento si parla di Barga come "villa della Pieve di Loppia".
IX - X (citazione intero bene)
Nel Registri dei Livelli e delle Rendite del IX secolo, Loppia compare come feudo della famiglia longobarda-lucchese dei Rolandinghi.
XI - XII (ampliamento intero bene)
Tra l'XI e il XII secolo, l'originario edificio di culto, risalente con probabilità all'VIII secolo, fu ampliato ed ingrandito.
1058 - 1058 (citazione intero bene)
Il 4 febbraio 1058, la pieve fu consacrata dal Vescovo di Lucca Anselmo da Baggio (in seguito Papa Alessandro II).
XIII - XIII (citazione intero bene)
Nel XII secolo, la pieve di Loppia raggiunse il suo massimo splendore: da essa dipendevano ben 28 chiese, situate sulla riva sinistra del Serchio, tra cui anche quella di Barga.
1228 - 1230 (distruzione intero bene)
Intorno al 1230, i principali signori della Garfagnana si scontrarono con il governo di Lucca e giurarono fedeltà a quello pisano. Lucca, vendicandosi, distrusse il castello di Loppia e devastò la pieve. Fu in quesato periodo che il fonte battesimale da Loppia fu trasferito a Barga.
1277 - 1277 (citazione intero bene)
Nel 1277, il Vescovo di Lucca Paganello conferì il feudo di Loppia a Guglielmo Guidone Bizzarri.
1290 - 1300 (completamento intero bene)
Alla fine del XIII secolo, l'edificio di culto fu modificato: a quell'epoca deve risalire la costruzione del transetto, di parte dell'abside e del campanile.
XIV - XIV (abbandono intero bene)
Nel corso del XIV secolo, a seguito delle guerre e delle epidemie, Loppia iniziò a spopolarsi e la pieve, abbandonata, cadde presto in rovina. Il 23 gennaio 1390, il Vescovo di Lucca Giovanni decretò l’assoggettamento della chiesa di Loppia a quella di Barga, che assunse il titolo di pievania.
1390 - 1520 (abbandono intero bene)
La chiesa di Loppia rimase abbandonata dal 1390 al 1520.
1522 - 1522 (ricostruzione intero bene)
Nel 1522, il pievano Jacopo Manni di Barga convocò gli abitanti di Fornaci, Seggio, Filecchio e Pedona, per procedere alla riedificazione della chiesa di Loppia e ripristinarne il servizio religioso. Nel 1597, fu istituita la Compagnia di Santa Maria Assunta, perché provvedesse al mantenimento dell'edificio e degli arredi sacri.
1621 - 1621 (citazione intero bene)
Nel 1621, la chiesa di Loppia ottenne nuovamente il fonte battesimale.
1640 - 1640 (riparazione intero bene)
Nel 1640, un forte terremoto provocò danni alla struttura della chiesa, che fu riparata con materiale edilizio diverso da quello originale.
1684 - 1684 (citazione intero bene)
Nel 1684, il Vescovo di Lucca card. Spinola restituì a Loppia il titolo di pieve e le sue funzioni parrocchiali.
1789 - 1789 (citazione intero bene)
La pieve di Loppia, appartenuta fino a quel momento alla diocesi di lucca, passò alla diocesi di Pisa il 18 luglio 1789.
XIX - XIX (restauro intero bene)
Nell'ultimo quarto del XIX secolo, furono intrapresi nuovi lavori di restauro: i pilastri delle navate furono dipinti a fasce bicrome e la struttura del campanile fu consolidata.
XX - XXI (restauro intero bene)
Tra la fine del XX secolo e l'inizio del XXI, fu eseguito il risanamento del paramento murario esterno della chiesa e del campanile.
1920 - 1920 (restauro intero bene)
Nel 1920, un altro terremoto causò danni strutturali alla pieve, che vennero riparati sotto la supervisione della Soprintendenza: furono sostituite due colonne non più sicure e tamponate le fessure.
1950 - 1970 (restauro intero bene)
Dagli anni Cinquanta agli anni Settanta del Novecento, la chiesa subì nuove modifiche che riguardarono la sostituzione del vecchio pavimento e della vecchia copertura. Inoltre, furono rimossi gli altari laterali settecenteschi nel tentativo di ripristinare le lineee architettoniche originarie dell'edificio.



Descrizione  La chiesa di Santa Maria Assunta sorge a Loppia, frazione del comune di Barga che si sviluppa sulla riva sinistra del Serchio. L'edificio, immerso nella campagna e lambito dai boschi circostanti, si presenta libero su tutti i lati: due edifici privati si èlevano poco distanti dalla facciata principale, mentre il cimitero del paese si estende verso Est. La pieve si raggiunge dalla strada principale voltando a sinistra lungo una piccola via lastricata che sale fino al sagrato. La facciata, seguendo l’inclinazione del declivio, risulta asimmetrica, col lato destro maggiore rispetto al sinistro. Il profilo del prospetto principale è a salienti e ricalca le articolazioni dei volumi interni della chiesa. Il paramento murario esterno appare stratificato, testimone delle diverse fasi costruttive cui andò incontro l'edificio e delle numerose modifiche che esso subì nel corso dei secoli: la parte inferiore, corrispondente alla struttura originaria, è costituita da conci di pietra arenaria di varie dimensioni, mentre quella superiore, ascrivibile agli ampliamenti dell'XI-XII secolo, è caratterizzata da lastre di travertino ben squadrate. Il prospetto presenta una decorazione con sette arcate pensili sorrette da sei alte colonne e, presso le estremità, da due pilastri angolari. L'arcata centrale, che ospita il portale d'ingresso principale, risulta più ampia delle altre (che pure sono di dimensioni diverse l'una dalle altre) ed è dotata di un archivolto a doppia ghiera. L’alzato della navata centrale è ornato da una vetrata centrale di forma rettangolare, aperta in epoca moderna. Al di sopra corre orizzontale un motivo decorativo ad archetti pensili. Nella penultima arcata di sinistra sono visibili tracce di un portale d'accesso secondario, tamponato durante una delle fasi di ristrutturazione della chiesa. Entrambi i prospetti laterali presentano quattro finestre a monofora aperte nel cleristorio. La parete esterna della navata destra, invece, è dotata di un secondo portale di accesso e di altre quattro finestre a monofora, di cui due tamponate. Le testate del transetto contano quattro monofore per lato, di cui due chiuse sul lato Sud. Il prospetto tergale, orientato ad Est, comprende l'abside e le pareti esterne dei bracci del transetto. La parte sinistra di quest'ultimo è nascosta dalla struttura della vecchia casa canonica, costruita in aderenza alla chiesa, mentre quella destra è ornata da tre eleganti arcate a doppia ghiera, sostenute da semipilastri in travertino. Al centro dell’arcata di mezzo si apre una monofora con feritoia centrale. L’abside presenta un paramento murario molto irregolare, a causa del fatto che fu ricostruita con materiale di recupero. Al centro della curva absidale si aprono tre aperture di diversa forma e dimensione, tutte caratterizzate da una profonda strombatura. Il campanile, ricostruito nel XVII secolo a seguito di una frana provocata dal terremoto del 1640, si erge a ridosso della navata sinistra e del corrispondente transetto. La torre, a pianta quadrata, è costituita da una parte inferiore dotata di due monofore e da tre ordini sovrapposti, scanditi da marcapiani e caratterizzati da bifore. L'ultimo, corrispondente alla cella campanaria, è concluso al vertice da una copertura a padiglione. Internamente la chiesa si presenta a croce latina, suddivisa in tre navate da due file di pilastri che sorreggono una serie di sei arcate per parte. Il transetto, rialzato di un gradino rispetto al resto dell'aula, introduce all'Altare maggiore e all'abside semicircolare, anch'essi sopraelevati. Le pareti laterali del braccio destro del transetto ospitano due porte: a sinistra si accede alla sacrestia e a destra ad una stanza ad uso ripostiglio. Dal transetto di sinistra è invece possibile accedere al campanile.

Struttura
Muratura portante mista, costituita da conci di marmo, pietra e da materiale sciolto lapideo.
Pianta
Schema planimetrico a croce latina, costituito da tre navate, transetto e abside semicircolare. Le navate sono separate da due file di pilastri che sorreggono una serie di sei arcate per parte. Il transetto risulta rialzato di un gradino rispetto al resto dell'aula, mentre l'altare e l'abside alle sue spalle sono a loro volta sopraelevati di altri quattro gradini. Il braccio destro del transetto è dotato di due porte: quella adiacente all'abside conduce all'ampia sacrestia, mentre quella posta verso la navata immette in una stanza ad uso ripostiglio. Dal transetto di sinistra è invece possibile accedere al campanile.
Coperture
La navata centrale presenta una copertura a capanna costituita da orditura primaria e secondaria in struttura lignea, sorretta da dieci capriate. Stessa copertura per il transetto. Le navate laterali sono caratterizzate da una copertura ad unica falda inclinata, formata da orditura primaria e secondaria in struttura lignea sorretta da undici mezze capriate. L’abside presenta un catino semisferico completamente affrescato. La sacrestia ha una copertura piana in struttura lignea. Manto di copertura in cotto su tutte le falde di copertura dell’edificio.
Pavimenti e pavimentazioni
La chiesa presenta una pavimentazione in cotto con elementi di forma quadrata, ad eccezione della sacrestia che ha un pavimento in cotto ma con piastrelle di forma rettangolare.
Facciata
La facciata a salienti, asimmetrica a causa dell'inclinazione del sagrato, è costituita da due diversi tipi di materiale: nella parte inferiore, più antica, sono presenti conci di pietra arenaria, mentre nella parte superiore la parete è rivestita da lastre in travertino. Una serie di sei archeggiature pensili (di ampiezza cresente procedendo da sinistra a destra) decorano il prospetto, sostenute da altrettante colonne parzialmente inglobate nel tessuto murario, assai consumate dal tempo ed erose dagli agenti atmosferici. Al centro si inserisce l'arco maggiore, coronato da due ghiere concentriche, sotto cui si apre il portale d'ingresso. Quest'ultimo, protetto da un'aggettante tettoia in legno e tegole, doveva essere in origine molto più ampio e solo successivamente ridotto all'attuale. Dotato di stipiti, architrave e archivolto in pietra, presenta all'interno della lunetta tracce di un dipinto murale ormai quasi totalmente scomparso. La parte superiore del prospetto è dotato di una vetrata rettangolare, aperta in epoca moderna, ed è ornata da un motivo ad archetti pensili.
Elementi decorativi
All'interno la chiesa si presenta a croce latina, suddivisa in tre navate da due file di sei archeggiature per parte, sostenute da pilastri. Questi ultimi, costruiti in epoca moderna intorno alle originarie colonne, e l'attuale pavimentazione in cotto, più elevata di circa ottanta cm rispetto al primitivo piano di calpestio, nascondono la base delle colonne, visibile solo in corrispondenza del secondo pilastro di sinistra. Pilastri e profili degli archi sono stati decorati a fasce bicrome nel corso del XIX secolo. In controfacciata, sopra il portone principale, è inserita una moderna lapide con il testo di un'antica epigrafe, oggi scomparsa, in ricordo dell'edificazione della pieve per volontà della Contessa Beatrice di Canossa e della sua consacrazione da parte del Vescovo di Lucca Anselmo da Baggio, successivamente Papa Alessandro II. A sinistra dell'ingresso, una scultura in legno raffigurante l'Ecce Homo è inserita entro nicchia a ogiva. All'inizio della navata sinistra, al centro di una pedana ottagonale, è collocato un grande fonte battesimale in breccia violetta, ascrivibile al XVI-XVII secolo. Nella parte opposta, addossata al primo pilastro, trova posto un'acquasantiera a colonna in marmo rosso poggiante su una base in marmo bianco, anch'essa riconducibile al XVII secolo. Lungo le pareti delle navate laterali si dispongono le stazioni della Via Crucis, intervallate da dipinti di illustri artisti locali: sulla navata destra sono esposte le tele di Antonio di Pietro da Stazzema (1612), raffigurante la Madonna con Bambino e santi Carlo, Nicola di Bari, Giovanni Battista ed Andrea, quella pure seicentesca raffigurante San Francesco di Paola di autore ignoto e quella della Trinità coi santi Frediano, Paolo, Rocco, Antonio Abate e Stefano, opera del pittore lucchese Pier Filippo Mannucci del 1644. Nella navata sinistra, trova posto una tavola cinquecentesca che per lungo tempo, fino al restauro e all'odierna sistemazione, è rimasta smontata in sei parti in sacrestia: l'opera raffigura la Vergine Assunta tra i santi Giovanni Battista, Aandrea, Tommaso e angeli. Seguono poi la tela della Decollazione del Battista attribuita a Baccio Ciarpi (originariamente esposta sull'altare della famiglia Bertacchi nei primi decenni del '600), quella della Crocifissione di Gesù dello stesso autore e quella del Martirio di Sant'Andrea, riconducibile al XVIII secolo ma di autore ignoto. I bracci del transetto ospitano due altari laterali seicenteschi, disposti in corrispondenza delle testate delle navate minori: entrambi, realizzati in legno scolpito, sono caratterizzati da due colonne dipinte a finto marmo, da un timpano triangolare spezzato al vertice con cartella apicale e da una mensa dipinta ad imitazione di intarsi marmorei policromi. Al centro dell'altare di destra è esposto il dipinto della Madonna del Rosario coi santi Domenico e Caterina e i 15 misteri del rosario, attribuito a Baccio Ciarpi, mentre in quello di sinistra è collocata la tela di Baccio Lomi raffigurante la Madonna tra i santi Giovanni Battista, Tommaso, Carlo Borromeo e Andrea (sec. XVI). Appoggiato sulla mensa, il tabernacolo ligneo commissionato dalla Compagnia del Santissimo Sacramento nel 1652. Al centro del presbiterio, rialzato di quattro gradini, trova posto l'Altare maggiore preconciliare, datato 1645: la struttura è composta da una mensa in pietra e muratura dipinta a finto intarsio marmoreo e da un dossale in legno dipinto e dorato con gradini, edicola centrale e porte laterali. Nella nicchia è esposta e venerata la piccola statua vestita della Madonna di Loppia, ascrivibile al XV secolo. Alle spalle dell’altare si trova la parete absidale semicircolare affrescata con il dipinto dell'Assunzione di Maria, probabilmente settecentesco.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (1965-1970)
L'adeguamento liturgico ha comportato l'inserimento di una mensa in legno per la celebrazione versus populum davanti all'Altare maggiore preconciliare. Presenza di un pulpito in legno addossato al pilatro destro della navata centrale.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Toscana
Diocesi di Pisa
Parrocchia di Santa Maria Assunta

via Cima di Solco - Loppia, Barga (LU)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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