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7/5/2024 Diocesi di Concordia - Pordenone - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di Santo Stefano <Valeriano, Pinzano al Tagliamento>
Data ultima modifica: 14/11/2018, Data creazione: 13/6/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di Santo Stefano


Ambito culturale (ruolo)  maestranze friulane (costruzione edificio)
maestranze friulane (restauro edificio)



Notizie storiche  XV - XV (costruzione intero bene)
La sua origine è documentata intorno al 1186-87 ma l'attuale chiesa parrocchiale di Santo Stefano a Valeriano è stata edificata nel 1492 come attestano due incisioni, sull’architrave e su una pietra sul fianco del pilastro destro del portale della facciata.
XX - XX (restauro e risanamento intero bene)
L'edificio venne pesantemente danneggiato dal terremoto del '76. Seguirono lavori di ristrutturazione che terminarono nel 1985.



Descrizione  L'origine della chiesa parrocchiale di Santo Stefano a Valeriano è documentata intorno al 1186-87 ma l'attuale edificio risale al 1492 come attestano due incisioni, sull’architrave e su una pietra sul fianco del pilastro destro del portale della facciata. L’epigrafe ricorda anche il signore Francesco Savorgnan: infatti nei due capitelli del portale ritroviamo lo stemma gentilizio della famiglia. La facciata, semplice e un po’ spoglia, è completata da un timpano: nell’asse centrale troviamo un elegante portale in pietra attribuito al Pilacorte; esso presenta due stipiti scanalati, con base e capitelli che reggono l’architrave. La lunetta, delimitata da un arco con una decorazione a raggiera, oggi è intonacata ma un tempo presumibilmente ospitava un affresco. Sopra il portale si apre un oculo strombato inserito in una struttura con mattoni lavorati a treccia. A sinistra della facciata c’è il campanile la cui cella campanaria presenta una bifora su ciascun lato. La muratura della facciata è stata intonacata con sabbia granita (calce idraulica + colorante avorio antico) e poi protetta con della vernice repellente. L’edificio è collocato dove in precedenza molto probabilmente c’era un’altra chiesa più piccola. Entrando esso si presenta ad aula unica, con due cappelle simmetriche e un’ampia abside dalla parete di fondo poligonale. Quest’ultima presenta una volta a vela con costoloni a sesto acuto che partono da otto peducci mentre quella della navata è composita, a botte e a tutto sesto. Lo stile ancora gotico del complesso è rintracciabile nella forma ogivale dell’arco trionfale e nelle finestre strombate e archiacute della navata. Alla sinistra dell’abside troviamo la coeva sagrestia con volta a crociera e un corpo adiacente di epoca successiva. Il pavimento originariamente era in terrazzo veneziano a grana minuta, oggi invece è formato da una miscela di marmi che conferiscono all’insieme un tono grigio caldo; quello della zona absidale invece è in marmo rosso di Verona in armonia con i gradini dell’altare. Le pareti delle navate sono di colore grigio caldo. A destra dell’arco trionfale troviamo il trittico del Pordenone che rappresenta tre figure, San Michele Arcangelo tra i santi Valeriano e Giovanni Battista: al centro, l’Arcangelo con la destra sostiene la lancia con cui trafigge il drago e con la sinistra la bilancia; alla sinistra di chi guarda, San Valeriano stringe con la mano sinistra l’elsa della spada; alla destra invece, il Battista con la mano destra sostiene un’asta con una scritta Ecce Agnus Dei; nel semicerchio sovrastante è presente un vaso bianco con lo stemma dei Savorgnan. Datato e firmato dal Pordenone nel 1506, questa è la prima opera sicuramente certa del maestro. L’affresco è racchiuso in una struttura architettonica che verrà poi ripresa simmetricamente dal Tiussi sul lato sinistro nel 1535. Esso rappresenta la Santissima Trinità: il Padre ha l’aspetto possente ma è ancora giovanile, il Figlio è trafitto in croce e lo Spirito Santo appare sotto le sembianze di una colomba. L’altare ottocentesco della cappella di sinistra è stato rimosso per collocare l’antico fonte battesimale, oggi sormontato da un coperchio troncoconico in rame, opera dello scultore Sam. Originariamente era dedicato a San’Antonio del quale conserviamo la sua statua lignea, ora collocata su una mensola alla parete di sinistra. Nella cappella di destra invece si trova l’altare maggiore, del quale è stato conservato il basamento settecentesco con paliotto marmoreo, il cui valore è più artistico che funzionale. Infatti ritroviamo un secondo altare composto di quattro elementi: l’altare stesso, due amboni e un tavolino in noce. Sulla parete di fondo, in retro facciata, troviamo l’organo al quale si accede sia dall’interno del campanile sia dalla chiesa attraverso la bussola del portone che si apre sulla facciata. All’ingresso della chiesa troviamo la pila dell’acqua santa attribuita, come il portale, al Pilacorte.

Impianto strutturale
Ad aula unica, con due cappelle simmetriche e un’ampia abside dalla parete di fondo poligonale. Alla sinistra dell’abside troviamo sacrestia con volta a crociera e un corpo adiacente di epoca successiva.
Facciata
Semplice facciata completata da un timpano: nell’asse centrale troviamo un elegante portale in pietra attribuito a Giovanni Antonio Pilacorte; esso presenta due stipiti scanalati, con base e capitelli che reggono l’architrave.
Elementi decorativi
A destra dell'arco trionfale, che incornicia l'abside, si trova il trittico di G. A. de' Sacchis detto il Pordenone (1506). Esso rappresenta tre figure, San Michele Arcangelo tra i santi Valeriano e Giovanni Battista. L’affresco è racchiuso in una struttura architettonica che è stata ripresa simmetricamente da Marco Tiussi sul lato sinistro nel quale nel 1535 rappresenta la Santissima Trinità. L'acquasantiera e il portale sono attributi a Giovanni Antonio Bassini, detto il Pilacorte.
Coperture
La copertura della zona absidale presenta una volta a vela con costoloni a sesto acuto che partono da otto peducci mentre quella della navata è composita, a botte e a tutto sesto.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento è formato da una miscela di marmi che conferiscono all’insieme un tono grigio caldo; quello della zona absidale invece è in marmo rosso di Verona.



Adeguamento liturgico  altare - aggiunta arredo (1980)
L'altare è opera dello scultore fossaltese Giuseppe Scalambrin: la mensa lignea presenta due supporti scolpiti con iconografia eucaristica, da un lato il tralcio di vite e dall'altro un riferimento alle spighe.
ambone - aggiunta arredo (1980)
L'ambone, anch'esso opera dello scultore fossaltese Giuseppe Scalambrin, presenta un leggio sostenuto da elemento a forma di parallelepipedo dove sono scolpite le simbologie dei quattro Evangelisti.
cattedra - aggiunta arredo (1980)
La sede è un elemento di recupero della sede del coro ligneo cinquecentesco, restaurato post terremoto del 1976.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Concordia - Pordenone
Parrocchia di Santo Stefano

Via Roma - Valeriano, Pinzano al Tagliamento (PN)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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