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5/5/2024 Diocesi di Concordia - Pordenone - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di San Martino Vescovo <Fanna>
Data ultima modifica: 31/03/2020, Data creazione: 13/6/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Martino Vescovo


Ambito culturale (ruolo)  maestranze friulane (costruzione edificio)
maestranze friulane (restauro edificio)



Notizie storiche  XI - XI (cenni storici intero bene)
Le prime testimonianze relative alla chiesa parrocchiale di San Martino risalgono all''XI secolo, epoca in cui la chiesa dipendeva dal monastero benedettino di Santa Maria a Pomposa.
XVIII - XVIII (ricostruzione intero bene)
L'edificio attuale è il frutto di una ricostruzione su progetto del 1782 di Stefano Marchi di Stevenà, resosi necessario a seguito del violento terremoto del 1779.
XIX - XIX (costruzione pronao)
Dapprima ampliatosi nella zona absidale l'edificio in seguito venne impreziosito dall'elegante pronao che caratterizza la facciata, terminato nel 1827.
XIX - XIX (consacrazione intero bene)
L'edificio venne consacrato il 30 agosto 1854 dal vescovo Andrea Casasola.
XX - XX (restauro intero bene)
In seguito agli eventi sismici del 1976 la chiesa venne sottoposta a opera di restauro, intervento che comportò in facciata la perdita di tutte le decorazioni a stucco che la caratterizzavano.
2016 - 2016 (rifacimento copertura)
A causa delle precarie condizioni del manto di copertura, come lo scivolamento e lo sfaldamento dei coppi, si è reso necessario il suo rifacimento.



Descrizione  Le prime testimonianze relative alla chiesa parrocchiale di Fanna, dedicata a San Martino, risalgono all''XI secolo, epoca in cui la chiesa dipendeva dal monastero benedettino di Santa Maria a Pomposa. La chiesa di Fanna nacque quindi come centro monastico, sito su un antico presidio romano, e divenne parrocchia autonoma nel 1584, anno in cui le venne riconosciuto dal visitatore apostolico mons. Cesare De Nores il diritto a costituirsi chiesa locale indipendente. L'edificio attuale può dirsi di stile neoclassico: esso è il frutto di una ricostruzione su progetto del 1782 di Stefano Marchi di Stevenà resosi necessario a seguito del violento terremoto del 1779. Gli studi parlano di un edificio originario che dapprima si ampliò nella zona absidale e in seguito venne impreziosito dall'elegante pronao che caratterizza la facciata. Terminato nel 1827 quest'ultimo si presentava con quattro colonne doriche, conformate a quelle presenti all’interno e prive di zoccolo, slanciate sino all’imposta della trabeazione arricchita da una decorazione in stucco a triglifi e rosette di gusto neo-romano. Le eleganti colonne sorreggevano il frontone completato dall’immancabile timpano che in questo caso era istoriato con racemi e decorazioni floreali anch’esse in stucco. Le colonne erano arricchite nel capitello da una cymation ad ovoli e dardi che, assieme alle decorazioni del frontone, contribuivano a conferire alla facciata grande eleganza. Al centro il portale in pietra scolpita, datato 1557, cui si aggiunge quello laterale, opera di Baldassarre da Meduno, 1535-1536. All'interno un presbiterio a sei colonne doriche sostiene il catino, ribassato a pianta quadrata, presso il quale è collocato l'altare maggiore a ridosso del muro absidale. A corredo dell'altare in marmo ci sono figure d'angeli, opere dello scultore Nardini risalenti al 1804. Nella zona abisdale si trova anche il dipinto Cristo che cammina sulle acque del poeta soldato Vittorio Cadel. Sono presenti anche stalli lignei di un coro seicentesco finemente intarsiato. L'ambiente ad aula unica rettangolare è impreziosito dagli affreschi del soffitto della navata: il pittore veneziano Giancarlo Bevilacqua dipinge il Cristo risorto che ascende al cielo, la Discesa dello Spirito Santo e la Consegna delle chiavi. La luce all’interno è garantita da otto finestre semicircolari abbinate e poste a due a due sui lati maggiori. Degni di nota sono anche i dipinti seicenteschi del pittore fiammingo Giovanni Moro: San Martino il povero e i Santi Pietro Martire e Antonio da Padova con Bambino e Angeli. L'edificio venne consacrato il 30 agosto 1854 dal vescovo Andrea Casasola. In seguito agli eventi sismici del 1976 la chiesa venne sottoposta a opera di restauro, intervento che comportò in facciata la perdita di tutte le decorazioni a stucco che la caratterizzavano.

Facciata
Decorata con pronao con quattro colonne doriche prive di zoccolo, culminante con trabeazione. Il frontone è completato da timpano.
Pianta
Ad aula unica rettangolare.
Elementi decorativi
Affreschi del soffitto della navata: il Cristo risorto che ascende al cielo, la Discesa dello Spirito Santo e la Consegna delle chiavi a cura di Giancarlo Bevilacqua. Dipinti seicenteschi del pittore fiammingo Giovanni Moro: San Martino il povero e i Santi Pietro Martire e Antonio da Padova con Bambino e Angeli.
Presbiterio
Presbiterio a sei colonne doriche sostiene il catino, ribassato a pianta quadrata, dove è collocato l'altare maggiore a ridosso del muro absidale.
Coperture
Manto in coppi.



Adeguamento liturgico  altare - aggiunta arredo (1988)
L'altare è costituito da una struttura in ferro, articolata a sostegno della mensa lignea; sugli assi portanti delle alzate sono poste lamine di metallo argentate, decorate a sbalzo, con motivi liturgici, eucaristici.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Concordia - Pordenone
Parrocchia di San Martino Vescovo

Via Montelieto - Fanna (PN)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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