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7/5/2024 Diocesi di Bologna - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo <Anzola dell'Emilia>
Data ultima modifica: 13/02/2017, Data creazione: 28/6/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa dei Santi Pietro e Paolo


Altre denominazioni Chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Anzola dell'Emilia;Santi Pietro e Paolo di Anzola dell'Emilia


Ambito culturale (ruolo)  barocco (costruzione)



Notizie storiche  X - 1158 (preesistenze chiesa)
La chiesa antica di Anzola, un tempo nominata Unciola, fu probabilmente costruita attorno al X secolo; esisteva già nel 1158, come testimoniato da un documento del vescovo Gerardo, ed aveva il titolo di pieve di S. Pietro (M. Facci, 2006, p.23-25)
XII - 1296 (preesistenze chiesa)
Nel XIII secolo la chiesa figurava tra le chiese della diocesi di Bologna. Da un rogito del 1296 Rolandino Matthioli di Alemannino di Unciola lasciò alla pieve di S. Pietro un otto libbre bolognesi per il restauro della pala d’altare dedicata alla Beata Vergine (C. Manenti, 2011, p.104) (M. Facci, 2006, p.25)
XVI - XVI (preesistenze intero bene)
Nel XVI secolo la chiesa era una costruzione orientata, a tre navate con soffitto ligneo. In corrispondenza della porta maggiore e di quella secondaria dalla parte della sacrestia e della canonica vi erano due pile in sasso sostenute da una colonna in gesso contenenti l’acqua santa, mentre il fonte battesimale era in marmo rosso di Verona, del XII secolo, ancora oggi presente all’interno della chiesa. Le pareti laterali avevano due altari per parte, riccamente decorati. Il campanile era fornito di una cella campanaria con due campane ma non aveva scale interne. L’antica pieve era all’interno del Castello di Anzola, all’epoca detta Unciola, in prossimità di una delle torri (M. Facci, 2006, p.36-37)
1566 - 1573 (ristrutturazione chiesa)
In seguito alla visita plebanale dell’arciprete di Anzola don Silvestro Bonfiglioli, egli riferì al vescovo sullo stato della pieve che, dopo secoli di incurie, necessitava di diversi interventi: imbiancare i muri interni, compresi i confessionali nei muri laterali, modificare la finestra centrale, tassellare le tre navate e dotarla di adeguati paramenti. L’anno seguente la pieve fu sottoposta ad un primo intervento di ristrutturazione con il rifacimento del coperto e dei muri principali, inoltre venne girata portando l’ingresso sul lato est e creando un’apertura al centro del precedente abside. In seguito alla visita di mons. Ascanio Marchesini nel 1573 la chiesa fu sottoposta ad ulteriori interventi di riparazione delle fenditure che interessavano i muri perimetrali (M. Facci, 2006, p.38-42)
1579 - 1588 (completamento chiesa)
Il cardinale Gabriele Paleotti, in visita alla pieve di Anzola, ordinò che l’esterno dell’edificio fosse dipinto di rosso, compreso il campanile, che venisse sistemata la finestra e la vetrata dell’altare maggiore. Nel 1584 il cardinale tornò a far visita alla pieve ed osservò che tutte le finestre dovevano avere la loro vetrata, che bisognava sistemare la scala in legno del pulpito, modificare gli altari, restaurare la cappella dedicata alla Madonna del Rosario e fornirla di una balaustra di ferro. Inoltre occorreva una balaustra a colonnette in noce attorno all’altare maggiore. La maggior parte delle richiesta fu soddisfatta già al 1588, mancava il restauro di alcuni dipinti e di un altare (M. Facci, 2006, p.43)
1638 - 1713 (ricostruzione chiesa)
La chiesa, che per la prima volta venne nominata dei SS. Pietro e Paolo, si mostrava in condizioni di estremo degrado e non essendo più possibile recuperarla attraverso interventi di riparazione il cardinale Girolamo Colonna, in visita ad Anzola, ordinò di abbatterla e ricostruirla con il contributo dei parrocchiani. La nuova chiesa fu costruita tra il 1638 ed il 1650 circa; dal 1702 al 1713 continuarono i lavori di realizzazione del sagrato in ciottolato (M. Facci, 2006, p.38, 87-91)
1743 - 1755 (completamento chiesa)
Da un inventario del 1743 la nuova chiesa viene descritta di ordine tuscanico, a navata unica coperta da volta, orientata, con l’altare maggiore rialzato di quattro gradini rispetto al piano. Era dotata di sei cappelle laterali con altari inoltre, fuori da esse, era presente l’antico battistero in marmo rosso ed un altare dedicato a S. Rosalia. Nel 1756 fu restaurata la cappella dedicata alla Madonna del Rosario, mentre più avanti, nel 1775, l’altare di S. Rosalia fu rimosso ed il Battistero venne posizionato in una cappelletta in prossimità della porta secondaria di accesso sul lato nord, la quale venne chiusa dopo la costruzione dell’oratorio (M. Facci, 2006, p. 91,129)
1824 - 1826 (completamento chiesa)
L’altare maggiore fu rifatto nel 1824 dai maestri Trajano e Gioachino Rodolino di S. ippolito di Pesaro, realizzato con marmi policromi. Venne finanziato dal parroco don Camillo Baj, che alla sua morte venne tumulato all’interno dell’altare (M. Facci, 2006, pag.92, 145)
1834 - 1834 (restauro campanile)
Nel 1834 il campanile fu oggetto di restauri in seguito alle lesioni provocate da un fulmine; furono installate quattro nuove campane (M. Facci, 2006, p. 145)
1844 - 1858 (restauro chiesa)
Nel 1844 venne rifatta la facciata a quasi totale spesa del possidente Vincenzo Maria Pedrazzi e nel 1855 si intervenne con il rifacimento dei coretti laterali dell’altare maggiore realizzati dal maestro Giuseppe Brighenti. Nel 1858 la chiesa aveva ben sette altari compreso il maggiore dedicato ai SS. Pietro e Paolo (M. Facci, 2006, p. 145)
1880 - 1885 (restauro chiesa)
Tra il 1880 ed il 1885 venne ricostruito l’abside, più ampio, con la sistemazione di un nuovo coro ligneo, ad opera del maestro muratore Vincenzo Brighenti (M. Facci, 2006, p. 159)
1883 - 1890 (restauro campanile)
Iil campanile venne restaurato nel 1883, successivamente furono interessati da restauro anche il cornicione e le guglie nel 1888, infine nel 1890 fu costruita la scala interna in pietra (M. Facci, 2006, p. 158-159)
1891 - 1897 (restauro chiesa)
Nel 1891 vennero costruite le statue dei santi ad opera dello scultore Cavazza, poste ai lati della controfacciata, infine nel 1897 venne rifatto tutto il pavimento della chiesa (M. Facci, 2006, p. 162)
1908 - 1932 (ristrutturazione chiesa)
Nel 1908 il parroco don Giovanni Vaccari proseguì l’opera di ristrutturazione iniziata dal predecessore don Ferri nel 1880 e fece abbattere i muri ai lati del presbiterio al fine di ricavarvi due transetti con sovrastante cantoria, quello a sinistra comunicante con la sacrestia era riservato agli uomini, quello di destra alle donne. Con questa sistemazione la chiesa venne ad assumere un impianto a croce latina. Nel 1921 l’arciprete fece eseguire alcuni lavori urgenti di sistemazione del coperto e degli intonaci (M. Facci, 2006, p. 93, 168)
1942 - 1943 (restauro chiesa )
Tra il 1942 ed il 1943 la chiesa venne interamente affrescata; in particolare la volta absidale con al centro la raffigurazione dello Spirito Santo attorniato da angeli (M. Facci, 2006, p. 92)
1972 - 1978 (completamento chiesa )
In seguito al Concilio Vaticano II la chiesa venne adeguata alle nuove esigenze liturgiche: l’altare maggiore del 1824 venne demolito ed al suo posto fu collocato al centro del presbiterio un nuovo altare in marmo rettangolare, costruito utilizzando lastre marmoree del precedente. Del vecchio altare è conservato anche il tabernacolo di marmo a cassaforte. Fu demolita anche la balaustra marmorea e cancelletto settecentesco. Nel 1978 la chiesa venne consacrata dal cardinale Antonio Poma (M. Facci, 2006, p. 92, 196-198, 201)
1989 - 1991 (restauro chiesa)
Dal 1989 iniziarono i lavori di restauro della chiesa, da troppo tempo non revisionato. Risultò necessario rifare il coperto della parte centrale della chiesa e della parte bassa sul lato sud, fu rifatto l’intonaco esterno, vennero restaurati i fregi in arenaria, rifatti gli infissi e le lattonerie. Venne poi ridipinto tutto l’esterno (M. Facci, 2006, p. 202-203)



Descrizione  La chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo sorge in zona centrale del comune di Anzola dell'Emilia. Fa parte di un aggregato orizzontale comprendente oratorio, canonica ed altri edifici di proprietà della parrocchia. La facciata e l'interno della chiesa sono scanditi in due ordini sovrapposti. L'impianto è ad aula con cappelle laterali e volta a botte. L'abside è semicircolare, esternamente poligonale e contiene un coro ligneo seicentesco.

contesto
La chiesa è collocata al termine di via Goldoni, ramo perpendicolare alla via Emila, decumanus maxumus dell’antico abitato. L’edificio fronteggia la torre di Re Enzo, unica testimonianza che resta del castello dei Signori, in pieno centro della città di Anzola dell'Emilia
impianto planivolumetrico
L’aula liturgica è parte di una aggregazione volumetrica complessa cui appartengono l’adiacente oratorio, la canonica ed altri edifici di proprietà della parrocchia, costruiti in epoche diverse, con linee costruttive e stilistiche di matrice differenziata
esterno
La chiesa non presenta un sagrato, ma si erge sulla strada, da cui è separata da un marciapiede in blocchi di porfido posti a spina di pesce a collegare la facciata con l’ampio piazzale che a sud la fiancheggia. La facciata della chiesa è scandita in due ordini sovrapposti da sottili linee di marcapiano che scompaiono sotto le alte lesene binate d’ordine corinzio,che, poste su di un alto basamento interrotto solo dal portone centrale, giungono fino a sostenere l’architrave con fregio del timpano decorato a mensoline, ornato al suo apice di cippo con croce in ferro. Il portale di ingresso, centrale e decorato con un timpano su maniglioni è in asse con il finestrone di facciata, ornato, in questo caso, di balaustra e mensola superiore su maniglioni e fastigio sommitale. La facciata è contigua a quella dell’oratorio della Beata Vergine del Suffragio. Sulla parete sud della chiesa vi sono due meridiane eseguite fra gli ultimi anni dell'Ottocento e i primissimi del secolo successivo da don Gaetano Mastellari. Sopra di esse è stato posto un orologio. L'abside esternamente è poligonale.
pianta
La chiesa presenta pianta ad aula con tre cappelle per ogni lato di cui, quella centrale, più profonda. In corrispondenza del presbiterio, su ogni lato, è presente uno spazio più profondo rispetto alle cappelle ma con soffitto più basso, assimilabile ad un transetto.
interni
La chiesa presenta anche all’interno un’architettura su due registri. Le paraste binate di ordine tuscanico scandiscono le pareti e reggono un’importante modanatura con fregio e dentellatura che non sta all’imposta della volta bensì a quella delle finestre, dal cui architrave si muove la volta a botte ribassata che chiude l’aula. All'ingresso è presente una bussola in legno, inquadrata da una coppia di paraste binate con scanalature dipinte e, ai suoi lati, due nicchie in controfacciata ospitano le statue in terracotta raffiguranti i santi Pietro e Paolo. In asse col portale la grande finestra rettangolare nell'ordine superiore è attorniata da una cornice, prosecuzione delle paraste sottostanti, e culminante con un timpano. L'aula presenta un pavimento in cotto. Nelle pareti laterali, simmetriche, si aprono tre cappelle per lato, inquadrate da archi a tutto sesto con decori in stucco sommitali, sopraelevate di un gradino rispetto all'aula. La prima e la terza cappella presentano un soffitto voltato a botte, a cupola semisferica quella centrale. Nelle cappelle in prossimità della controfacciata sono collocati i confessionali lignei, uno di fattura antica ed uno moderno avente il corpo centrale con apertura centinata e sportello con specchiatura quadrata. Nelle restanti quattro cappelle vi sono altrettanti altari a muro protetti da balaustre in ferro. Sul lato destro vi è un piccolo saccello oggi adibito a vestibolo che anticamente immetteva direttamente sul piccolo cimitero del paese. La cappella ha la volta affrescata, non ha l'altare e sul lato sinistro è collocata in una nicchia un'opera di terracotta policroma, raffigurante un busto di Cristo. Il soffitto dell'aula è a volta a botte affrescata e presenta unghie nella campata centrale in corrispondenza di lunette dipinte. Il presbiterio, rialzato di tre gradini rispetto all'aula, è pavimentato in marmo rosso di Verona ed è inquadrato da una serliana incastonata in un arco trionfale con timpano sommitale e statue di coronamento. Ai lati del presbiterio sono presenti due ambienti più profondi delle cappelle, ospitanti file di panche lignee, con sovrastanti cantorie di cui una ospitante l'organo. Il presbiterio culmina con una cupola affrescata su pennacchi. L'abside semicircolare ospita il coro in legno, il catino absidale di copertura è affrescato con l'immagine della Gloria di Dio e illuminato da un oculo centrale. Nell'abside un'edicola a muro su mensoloni con colonne corinzie, architrave mistilineo e timpano, inquadra la pala d'altare dei santi eponimi.
impianto strutturale
L'edificio è realizzato in muratura portante. La struttura di copertura è celata dalle volte. Il manto è in coppi.
elementi di pregio
Sulla cantoria a sinistra dell'altare è posto un organo a canne settecentesco. L'aula si presenta ricca di dettagli e affreschi, in uno schema d'interno a due ordini particolarmente originale.
apparati liturgici
L’impianto liturgico è frontale adeguato. L’assemblea è ordinata in una doppia fila di panche lignee disposte a battaglione nell’aula, sono presenti inoltre sedie negli ambienti ai lati del presbiterio. Il coro è ubicato nell’abside e si riconosce per segni indiretti; è presente una panca continua lignea a seguirene l’andamento semicircolare. Il presbiterio si presenta rialzato di tre gradini rispetto all’assemblea, non presenta balaustra e comprende ambone, altare post conciliare, sede, tabernacolo e croce. L’ambone è a leggio, collocato a sinistra del presbiterio in cornu evangelii. L’altare post conciliare, consacrato, è un arredo fisso di forma parallelepipeda con paraste angolari e mensa aggettante in marmi policromi. La sede del celebrante è una sedia in legno su una pedana di legno rialzata alla destra dell’altare. La custodia eucaristica è ubicata nell’aula principale, all’interno di un monumentale tabernacolo in legno intarsiato posto su apposito supporto. Il fonte battesimale, del tipo per aspersione, si trova al lato destro del presbiterio, all’altezza dell’aula, è realizzato in marmo rosso di Verona. I confessionali sono quattro, in legno, ubicati a coppie nelle prime cappella ai lati dell’ingresso, ai quali si accede direttamente dall’aula. La sacrestia non è integrata nel volume della chiesa, ma è ad essa collegata; non presenta particolari decorazioni.



Adeguamento liturgico  altare - intervento strutturale (1972)
L'altare fisso, adeguato secondo le disposizioni del Concilio Vaticano, è collocato in posizione centrale rispetto al presbiterio e all’assemblea ed è costituito da una mensa a forma di parallelepipedo con lesene sugli spigoli in marmo policromo.
presbiterio - aggiunta arredo (1972)
L’ambone è posto a sinistra del presbiterio sui tre gradini che ne innalzano la quota rispetto all'aula ed è costituito da un leggio in legno con pedana per il lettore. La sede è ben riconoscibile e consiste in una poltrona di legno dorato con seduta e schienale in tessuto rosso posta su una pedana di legno a destra dell'altare. La custodia eucaristica, allineata con l'altare e posta al centro del coro nell'ampia area absidale, consiste in un tabernacolo a forma di tempio di legno intarsiato e dipinto posto sopra un' importante base di legno con pedana.
fonte battesimale - intervento strutturale (1972)
Il fonte battesimale, ad aspersione, è costituito da un bacile con quattro teste aggettanti su tozza colonna di marmo rosso di Verona e coperchio metallico ed è collocato ai piedi dei gradini del presbiterio, sul lato destro.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Emilia-Romagna
Diocesi di Bologna
Vicariato di Bologna Ovest
Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Anzola dell'Emilia

Via Goldoni, 42 - Anzola dell'Emilia (BO)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


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