CEI - Conferenza Episcopale Italiana - Servizio Informatico - Ufficio Nazionale per i Beni culturali Ecclesiastici e l'edilizia di culto
18/5/2024 Diocesi di Chiavari - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa della Santissima Concezione <Cavi di Lavagna, Lavagna>
Data ultima modifica: 10/03/2020, Data creazione: 20/10/2010


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa della Santissima Concezione


Ambito culturale (ruolo)  maestranze liguri (costruzione)



Notizie storiche  XVI - XVII (preesistenze carattere generale)
Fin dal 1594 l'aggregato di Cavi, insieme all'abitato di Soriana, fu unito come territorio, alla parrocchia di Santa Giulia la cui patrona e protettrice era la Madonna del Rosario, invocata dai marinai durante i lunghi e pericolosi viaggi in giro per il mondo. A Cavi esisteva già nel '600 una cappella dedicata alla Santissima Concezione, a S. Erasmo e a S. Antonio da Padova; misurava appena 23 palmi di lunghezza. In questa piccola chiesa nei giorni festivi un cappellano celebrava la S. Messa, ma non si potevano celebrare i divini offizi (battesimi, comunioni, cresime, matrimoni, funerali) per cui la popolazione nei servizi liturgici era soggetta alla chiesa parrocchiale di S. Giulia. Gli abitanti di Cavi sentirono il bisogno di avere una propria chiesa , ove celebrare i sacramenti, data anche la distanza e la dura salita per arrivare fino a S. Giulia.
XVIII - XVII (intero bene costruzione)
Il 26 agosto 1739 i cavesi chiesero al Serenissimo Senato della Repubblica di Genova di poter costruire una cappella più ampia di quella esistente. I lavori, dopo varie vicissitudini, vennero iniziati nel 1752. Sull'architrave della porta (ora tolto) vi era scolpito "A fundamentis erecta Anno Domini 1752". Il progettista fu l'architetto Bartolomeo Orsolino. Dopo cinque anni di lavoro e con i fondi reperiti tra gli abitanti del paese, nel 1757 la costruzione fu ultimata a testimonianza della floridezza che il paese aveva acquisito in quel tempo. Il 28 ottobre 1797 l'Arcivescovo Giovanni Lercari elesse, come primo parroco di Cavi, col titolo di rettore, il Sacerdote Andrea Ghio. Il campanile porta in alto la data della costruzione 1794. Il cupolino, sormontato da una piccola croce, è ricoperto di piccole pietre di mare bianche e nere con diversi disegni, tra cui alcune barchette.
1938 - 1938 (facciata principale restauro)
Nel 1938 si iniziò il rinnovamento della facciata originale in pietra intonacata, ormai molto degradata, con un rivestimento in marmo del Carso (pietra di Vicenza) con zoccolo e portali anteriori e laterali in granito di Sardegna. Sotto l'intonaco fu rinvenuta l'antica finestra, malamente otturata, che dava luce all'interno della chiesa. Per dare luce all'ingresso furono aperti, sopra le porte laterali, due finestroni simili a quelli già esistenti sopra gli altari laterali.
1938 - 1938 (copertura restauro)
La copertura della chiesa è stata oggetto di un rifacimento totale a causa delle cattive condizioni in cui si trovava, legate all'azione degli agenti atmosferici, primo far tutti il vento, ed alla mancata manutenzione nel tempo delle strutture stesse. Il tetto venne interamente rifatto con abbadini d'ardesia.
2019 - 2019 (copertura restauro)
La copertura della chiesa è stata nuovamente rifatta nella parte delle due falde della navata centrale, sono state sostituite anche alcune travature principali e tavolati lignei, oltre agli abbadini di ardesia fissati con chiodi e malta di calce, lastre di gronda e nuovo muretto d'attico
2019 - 2019 (prospetti esterni restauro)
Si è eseguito un restauro e risanamento conservativo dei prospetti esterni del complesso, differenziato sostanzialmente in due tipologie. Prospetti laterali: è stato necessario eseguire una verifica della stabilità degli intonaci mediante analisi diretta, le parti deteriorate non più recuperabili (circa il 40%) sono state demolite e ripristinate utilizzando materiali del tutto corrispondenti a quelli originali e messi in opera a regola d'arte, sulla restante superficie (circa il 60%) è stata eseguita una preliminare operazione di pulitura mediante spazzolatura e lavaggio del supporto per la rimozione di agenti estranei e tinteggiatura finale. Facciata principale: rimozione dei depositi superficiali incoerenti a secco, pulitura e spazzolatura, trattamento biocida, rimozione e ricollocamento elementi marmorei staccati e in distacco: Integrazione plastica e cromatica delle lacune della pietra. Trattamento consolidante, stuccature e velature.
2019 - 2019 (serramenti restauro)
Nel 1938 vennero rifatte anche le finestre e vennero installati nuovi serramenti in quanto quelli vecchi erano completamente arrugginiti. Nel 2019 è stato eseguito il restauro dei serramenti lignei mediante raschiatura delle pitture in fase di distacco e successiva carteggiatura; le superfici lignee sono state stuccate ed abrasivate e vi è stata successivamente applicata una ripresa di fondo ed una a finire a smalto poliuretanico bicomponente. Il restauro delle inferriate è stato fatto mediante raschiatura delle superfici e successiva applicazione di antiruggine e di smalto ferromicaceo.
2019 - 2019 (fondazioni restauro)
Gli studi del 2008 e del 2010 hanno permesso di valutare la natura dei dissesti manifestati dall'edificio oggetto di indagine e di progettare gli interventi di consolidamento statico. Le caratteristiche strutturali sono state correlate al quadro fessurativo mettendo in luce che le cause delle lesioni sono principalmente da ricercarsi in una carenza fondale. Tale ipotesi vine successivamente confermata dalla natura stratigrafica dei terreni determinata mediante indagini geologiche e dalle conseguenti modellazioni goetecniche riportate nello studio. Sulla base di quanto rilavato è stato proposto un intervento che prevede la realizzazione di sottofondazione mediante cordoli in cemento armato su pali e profilati metallici. Le opere di consolidamento descritte nei paragrafi precedenti, consentiranno di stabilizzare il corpo di fabbrica ed allo stesso tempo di uniformare la distribuzione dei carichi in fonadazione



Descrizione  La chiesa di Cavi fu intitolata all'Immacolata Concezione ed ai Santi Antonio da Padova ed Erasmo Vescovo. Essa fu la seconda chiesa nella Diocesi dedicata a Maria Immacolata (la prima fu quella di Cardini a Casarza Ligure), molto prima della definizione del Dogma da parte di Pio IX avvenuta l'8 dicembre 1854: la chiesa , orientata ovest-est, è posizionata su una collinetta in località Belvedere da cui si gode un panorama stupendo sul Golfo del Tigullio. E' a forma tradizionale, cioè rettangolare, con abside tonda e misura metri 22,10 per metri 8,65. E' ad una navata con presbiterio e coro, un altare maggiore e quattro altari laterali. Il materiale adoperato per la costruzione è costituito da pietre e mattoni tenuti assieme da calce bastarda, mentre i colori sono quelli ai silicati, quelli esterni giallo , beige, rosa e bianco mentre quelli interni sono grigio-marrone con sfumature sul bianco. L'altare maggiore, al centro del presbiterio, è tutto in marmo, compreso il tabernacolo: il sottomessa è in marmo colorato dove domina il colore nero-grigio, mentre le altri parti sono in marmo bianco di Carrara con incastonati pezzi di marmo colorato. La forma è quella tipica del barocco genovese, a forma di nave, stretto in basso, si allarga mano a mano che si sale; la parte alta è a gradini un tempo si appoggiavano candelieri, busti di santi, reliquari e vasi di fiori a seconda della liturgia, oggi solo candelieri e fiori freschi. Nel 1930 si iniziò la posa di 14 lesene, tutte in marmo di S. Vitale lucido e rivestite di marmo giallo di S. Ambrogio Valpolicella, di artistica fattura ed ornate con stucchi d'oro. Gli stucchi furono eseguiti dalla ditta Enrico Nicora e l'indoratura da Orsenigo Riccardo ambedue di Varese Lombardo. Al centro di ogni lesena fa bella mostra di se un quadro della Via Crucis in legno scolpito. I quattordici quadri furono eseguiti ad Ortisei in Val Gardena dalla ditta Cristiano Delago. Al centro delle ampie vetrate sopra il coro sono posti due tondi con l'immagine della Madonna del Dito e S. Giuseppe. La facciata originale era in pietra intonacata, nel 1938 si iniziò il rinnovamento della facciata rivestendola in marmo del Carso (pietra di Vicenza) con zoccolo e portali anteriori e laterali in granito di Sardegna.

Struttura
L'impianto della chiesa è rappresentato da un'unica navata con in fondo l'abside. La navata è divisa in due moduli, quello anteriore, di minore sviluppo, di dimensioni di circa 4,15 m x 7,83 e quello posteriore, di dimensioni mdi circa 14,78 x 7,83. La struttura portante posteriore della navata è organizzata, in senso trasversale, su quattro telai costituiti da due colonne laterali in muratura di dimensioni massime in pianta di 2,00 m x 0,80 m e altezza 7,80 m, chiuse in testa da una capriata principale rompitratta e portante della trave di colmo.
Coperture
struttura portante in legno con soprastante manto di copertura in ardesia



Adeguamento liturgico  nessuno






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Liguria
Diocesi di Chiavari
Parrocchia della Santissima Concezione

Via Centaura - Cavi di Lavagna, Lavagna (GE)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico

Tutti i dati sono riservati. Non e' consentita la riproduzione, il trasferimento, la distribuzione o la memorizzazione di una parte o di tutto il contenuto delle singole schede in qualsiasi forma. Sono consentiti lo scorrimento delle pagine e la stampa delle stesse solo ed esclusivamente per uso personale e non ai fini di una ridistribuzione.