CEI - Conferenza Episcopale Italiana - Servizio Informatico - Ufficio Nazionale per i Beni culturali Ecclesiastici e l'edilizia di culto
9/5/2024 Diocesi di Treviso - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di Santa Maria Maddalena <Volpago del Montello>
Data ultima modifica: 17/09/2021, Data creazione: 15/10/2010


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di Santa Maria Maddalena


Altre denominazioni S. Maria Maddalena


Autore(Ruolo)  Benini, Luigi (ricostruzione 1847-1850)
Moretti Larese, Eugenio (decorazioni 1850)
Stefani, Ottorino (restauro affresco soffitto 1970)
Scudo, Fausto (ampliamento 1935)
Sartor, Francesco (realizzazione statue facciata)



Ambito culturale (ruolo)  neoclassico (costruzione chiesa)



Notizie storiche  1686 - 1776 (conferito grado arcipretale intero bene)
In occasione della visita arcipretale del 1686 il Vescovo conferisce alla chiesa di Volpago il grado di arcipretale, che viene riconfermato in un documento del 29 marzo 1698 e definitivamente legittimato il 5 settembre 1776.
1691 - 1827 (restauro intero bene)
Nel 1691 e successivamente nel 1827 risultano lavori effettuati sulla chiesa e sul campanile.
1847 - 1850 (ricostruzione intero bene)
A causa del crollo del soffitto della vecchia chiesa nella Pasqua del 1847, la chiesa viene quasi interamente ricostruita e ampliata con l’area presbiterale, mantenendo solo l’organo (installato nel 1832 e a cui viene aggiunta la cantoria), la facciata, il campanile e l’altare maggiore, spostato in una cappella laterale verso il presbiterio. La chiesa viene ricostruita su disegno dell’ing. Luigi Benini e viene decorata dal Moretti-Larese verso il 1850, assumendo così la fisionomia attuale.
1858 - 1858 (consacrazione intero bene)
La consacrazione avviene nel 1858.
1863 - 1863 (realizzazione pavimenti)
Dopo aver costruito la chiesa con il nuovo coro e l’altar maggiore su pavimento di marmo di Verona a piastre bianche e rosse, si decide di dotare anche l’aula del medesimo pavimento. Su progetto dell’Ing. Benini, il lavoro viene realizzato da Giovanni Battista Donanzan di Pove.
1864 - 1865 (realizzazione altari)
Su lascito di Domenico Gobbato vengono fatti erigere altri due altari laterali verso l’ingresso principale, dedicati a S. Martino di Tours (sinistra) e Sant’Antonio di Padova (destra). Anche questo lavoro viene affidato a Donanzan.
1870 - 1870 (costruzione facciata)
Al di sopra della facciata della vecchia chiesa viene costruita quella nuova, con uno stile che richiamasse l’interno, e vengono recuperate tre statue in precedenza poste sopra il timpano. Disegno e realizzazione vengono affidati al volpaghese Giovanni Fiorentin, detto Biasetto.
1877 - 1877 (costruzione muro perimetrale)
Lungo tutto il perimetro esterno della chiesa viene costruito, da maestranze locali guidate da Giovanni Fiorentin, un piccolo muro di cinta a protezione del sagrato e dell’antico cimitero. Viene dotato di tre ingressi in corrispondenza delle tre porte della chiesa; che nel 1886 vengono delineati da cancelli di ferro.
1893 - 1893 (sistemazione sagrato)
Col lascito testamentario di Giovanni Sernagiotto vengono realizzati i vialetti in ciottoli dal muro di cinta alle porte della chiesa, sistemando gradini e calpestio di quelle laterali.
1903 - 1903 (sostituzione campane)
In seguito alla rottura della campana maggiore nel 1902 viene deciso di sostituirle tutte e tre con una nuova fusione, passando da 11 quintali di peso a 26. Viene quindi rinforzata la torre campanaria con una nuova cella per i bronzi e con un innalzamento di 5 metri della torre.
1935 - 1935 (ampliamento intero bene)
Per ricavare le aule necessarie al catechismo l’arch. Fausto Scudo progetta la struttura semicircolare che circonda l’esterno dell’abside che si articola su due livelli: quello inferiore presenta due vani rettangolari ai lati del presbiterio ad uso sacrestia, nel lato sud, e la Cappella della Madonna del Perpetuo Soccorso, nel lato nord, e cinque vani a raggiera, mentre quello superiore ospita tre vani ad uso magazzino.
1972 - 1972 (restauro intero bene)
Nel 1972 vengono eseguiti lavori per il ripristino del manto di copertura e delle tavelle del tetto, la conversione del movimento delle campane dal sistema a slancio al sistema all'ambrosiana, e la dipintura e stuccatura della facciata principale.
1982 - 1982 (consolidamento torre campanaria)
Negli anni ’80 viene eseguito un consolidamento statico delle merlature e il rifacimento delle coperture in rame.
1983 - 1983 (manutenzione pareti e pavimenti)
Successivamente vengono puliti e restaurati i marmorini delle pareti interne e del soffitto, e vengono levigati ed integrati i pavimenti interni in marmo.
2000 - 2000 (realizzazione rampa d'accesso per disabili)
Nel 2000 viene realizzata la rampa esterna per disabili, in corrispondenza dell'ingresso laterale nord.
2001 - 2001 (manutenzione pareti )
L’anno successivo viene eseguita una manutenzione delle pareti con la dipintura delle pareti, del soffitto e dei cornicioni interni della chiesa con pulitura/rifacimento del marmorino. Inoltre vengono ripristinate le pitture delle entrate laterali esterne, della scala per l'organo, del Battistero e della Sacrestia.
2013 - 2013 (restauro campanile)
In seguito alla caduta di alcune porzioni di mattone in laterizio si è provveduto a risanare e a sostituire delle porzioni di muratura perimetrale del campanile realizzando un lavoro di cuci-scuci, pulizia completa e risanamento delle parti in pietra. Si è così potuto evidenziare la netta differenza di lavorazione tra la muratura originaria e quella di innalzamento del 1903.



Descrizione  Il territorio della Chiesa, come antica pieve, è ricordata nel diploma di Ottone III nell’anno 996 e come tale è riconosciuta solennemente il 3 maggio 1152 dalla bolla di papa Eugenio III. In occasione della visita arcipretale del 1686 il Vescovo conferisce alla chiesa di Volpago il grado di arcipretale. A causa del crollo del soffitto della vecchia chiesa nella Pasqua del 1847, la chiesa viene quasi interamente ricostruita e ampliata con l’area presbiterale, mantenendo solo l’organo, la facciata, il campanile e l’altare maggiore, spostato in una cappella laterale verso il presbiterio. La chiesa viene ricostruita su disegno dell’ing. Luigi Benini e viene decorata dal Moretti-Larese verso il 1850, assumendo così la fisionomia attuale. Nel 1870, al di sopra della facciata della vecchia chiesa, viene costruita quella nuova, con uno stile che richiamasse l’interno, recuperando tre statue in precedenza poste sopra il timpano. La singolarità della chiesa parrocchiale di Volpago sta nel campanile inglobato nella struttura dell’edificio nell’angolo sud-ovest. Fino al 1905 la torre misurava 23 metri di altezza, ma viene poi innalzata di 5 metri e rinforzata per consentire la collocazione delle nuove campane. Il prospetto principale presenta un pronao classico costituito da colonne sormontate da trabeazione e frontone triangolare, elemento architettonico che si ripete in dimensioni leggermente ridotte in corrispondenza dei due prospetti laterali. Sono presenti cinque nicchie in cui sono poste statue attribuite a F. Sartor ed un’Assunta seicentesca di autore ignoto; come coronamento troviamo un timpano con al centro un oculo decorato con una croce. L’aula e il presbiterio sono illuminati da grandi finestre termali, mentre soltanto sul lato nord vi sono tre finestre semicircolari poste una sopra l’altra. La navata, anch’essa di impostazione neoclassica, è scandita da lesene con capitelli ionici sormontate da un’alta trabeazione che si conclude con una cornice dentellata.

Preesistenze
Non ci sono documenti relativi alla chiesa preesistente, né i progetti per i lavori di ampliamento. È possibile però ipotizzarne l'aspetto, in base alle notizie contenute nelle richieste di finanziamento e nel racconto dei lavori di ampliamento. Gli altari e i relativi pronai laterali a nord e sud non esistevano, così come non esistevano il prolungamento ad est per l'area presbiterale ed il pronao ad ovest, compresa l'attuale facciata: la superficie interna dell'aula rettangolare non doveva dunque discostarsi molto da quella attuale. La forma volumetrica più probabile era un semplice parallelepipedo con l'altare maggiore addossato alla parete orientale. Il soffitto e il tetto (crollato per vetustà) non riportavano opere d'arte, di cui non si fa menzione alcuna; ragionevole dunque che potesse essere a capriate o cassettoni lignei e verosimilmente più basso dell'attuale. Il campanile stesso, fino al 1903, era più basso di cinque metri. L'illuminazione naturale poteva essere garantita da finestre sulle pareti laterali. Dell'aspetto esterno nulla si sa, se non che le tre statue più antiche, oggi nell'ordine superiore delle nicchie in facciata, erano collocate sui vertici del timpano.
Pianta
L’edificio è a navata unica con chiara impostazione neoclassica settecentesca, con cinque altari.
Interni
L’aula e il presbiterio sono illuminati da grandi finestre termali, mentre soltanto sul lato nord vi sono tre finestre semicircolari poste una sopra l’altra. I volumi dell’aula e del presbiterio sono raccordati da un volume minore a guisa di deambulatorio che contiene al suo interno la cappella feriale e la sacrestia. La navata, anch’essa di impostazione neoclassica, è scandita da lesene con capitelli ionici sormontate da un’alta trabeazione che si conclude con una cornice dentellata; da qui si diparte la copertura a botte ribassata con unghie e vele. Ai lati ci sono tele parietali di Giuseppe De Lorenzi e sul soffitto il “Giudizio Universale” di Moretti Larese restaurato negli anni Settanta dal pittore volpaghese Ottorino Stefani. Gli altari laterali, in nicchie entro archi trionfali, sono in marmo, quello di sinistra seicentesco con modanature barocche, colonne tortili e baldacchino. All’interno della chiesa è presente un organo che nel 1831 viene dichiarato di interesse storico-artistico.
Altare maggiore
L’altare maggiore con tronetto, lavorato con intarsi e marmi policromi, proviene dalla Certosa del Montello ed ospita la statua di S. Paolo di G. Torretti. Un coro in noce di pregevole fattura completa il presbiterio.
Facciata
Il prospetto principale presenta un pronao classicissimo costituito da colonne sormontate da trabeazione e frontone triangolare, elemento architettonico che si ripete in dimensioni leggermente ridotte in corrispondenza dei due prospetti laterali. Sono presenti cinque nicchie in cui sono poste statue attribuite a F. Sartor ed un’Assunta seicentesca di autore ignoto; come coronamento troviamo un timpano con al centro un oculo decorato con una croce.
Campanile
La singolarità della chiesa parrocchiale di Volpago sta nel campanile inglobato nella struttura dell’edificio nell’angolo sud-ovest. Fino al 1905 la torre misurava 23 metri di altezza, ma viene poi innalzata di 5 metri e rinforzata per consentire la collocazione delle nuove campane.



Adeguamento liturgico  presbiterio - intervento strutturale (1992)
Dall'altare maggiore viene rimossa una fascia marmorea sopra la mensa con riposizionamento del tabernacolo, e vengono spostate le statue raffiguranti S. Antonio Abate e S. Paolo Apostolo nelle nicchie absidali. Viene parificato il primo gradino alla larghezza del presbiterio e vengono rimodellati i tre successivi. Le balaustre vengono spostate dall’ingresso del presbiterio all’inizio dell’abside, eliminando due colonne non originali. Viene rifatto il pavimento su disegno e materiali del precedente.
altare - aggiunta arredo (1992)
Infine viene posizionato il nuovo altare della celebrazione e il nuovo ambone in marmo bianco di Carrara; la sede del presidente è mobile.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Treviso
Parrocchia di Santa Maria Maddalena

via Venozzi, 4 - Volpago del Montello (TV)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
Tutti i dati sono riservati. Non e' consentita la riproduzione, il trasferimento, la distribuzione o la memorizzazione di una parte o di tutto il contenuto delle singole schede in qualsiasi forma. Sono consentiti lo scorrimento delle pagine e la stampa delle stesse solo ed esclusivamente per uso personale e non ai fini di una ridistribuzione.