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Chiesa di San Giorgio Martire <Quinto, Quinto di Treviso>
Data ultima modifica: 01/11/2020, Data creazione: 15/10/2010


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Giorgio Martire


Altre denominazioni S. Giorgio martire


Autore(Ruolo)  Beni, Antonio (ricostruzione)
Pozzoserrato, Ludovico (realizzazione decorazioni)
Campsa, Paolo (realizzazione decorazioni)
Cadorin, Guido (realizzazione decorazioni)
Barberis, Mario (realizzazione decorazioni)



Ambito culturale (ruolo)  neoromanico (ricostruzione )



Notizie storiche  1314 - 1314 (esistenza antica chiesa)
L’antica chiesa di San Giorgio, originariamente cappella comparrocchiale della Pieve di San Cassiano, è documentata già nell’anno 1314.
XVIII - XVIII (modifiche intero bene)
Nel corso del XVIII secolo il manufatto è soggetto ad alcuni interventi di modifica e di abbellimento.
1925 - 1958 (ristrutturazione intero bene)
Viene ricostruita la chiesa intervenendo sulla facciata, ampliando la navata e operando su transetto, absidi, presbiterio e campanile. I lavori vengono seguiti dall’architetto Antonio Beni, che aggiunge una nuova campata. Al posto dell’antica abside viene costruito un nuovo transetto con absidi terminali poligonali.
1937 - 1937 (consacrazione intero bene)
La chiesa viene consacrata dal vescovo Antonio Mantiero.
1958 - 1958 (costruzione campanile)
Viene costruito un nuovo campanile in quanto quello vecchio, anteposto alla chiesa sul sagrato, era stato demolito pochi anni prima.



Descrizione  Originariamente cappella comparrocchiale della Pieve di S. Cassiano, l’antica chiesa di S. Giorgio è documentata già nell’anno 1314. L'attuale chiesa è frutto di numerosi interventi effettuati nel XX secolo, che hanno modificato la facciata e le dimensioni in pianta. Essa, orientata lungo l’asse Est-Ovest, presenta un impianto a croce latina a tre navate. Quella principale è divisa da quelle laterali tramite cinque arcate ad ogiva. Il transetto, aggiunto dopo la ricostruzione della chiesa, termina con due absidi poligonali. Anche il presbiterio, rialzato, si conclude con un’abside della stessa forma e presenta ai lati due deambulatori che si chiudono con delle corte absidi. La facciata principale è in mattoni faccia a vista e si articola secondo un profilo a salienti. La parte centrale ospita il portale d’ingresso, preceduto da alcuni gradini. Questo è sovrastato da una fila di archi ciechi e da un registro decorato in cotto e in pietra bianca. Sopra questo cornicione è inserita una composizione a bassorilievo. La facciata è conclusa da un profilo a capanna annunciato da archetti pensili, dentelli e decorazioni in cotto. Il campanile, posto a Nord, è a pianta quadrata e si raccorda con la chiesa grazie al paramento faccia a vista. L’ingresso, preceduto da una modesta scalinata, trova posto all’interno del basamento lapideo ed è riquadrato con lo stesso materiale. Il fusto è decorato da lesene che mantengono l’unita materica e ospita un orologio. La cella campanaria, in continuità con il fusto, è aperta da una trifora per lato ed è coronata da una copertura a padiglione estremamente ribassata.

Pianta
La pianta, orientata lungo l’asse Est-Ovest, presenta un impianto a croce latina a tre navate. Quella principale è divisa da quelle laterali tramite cinque arcate ad ogiva, di cui quattro risalenti alla vecchia chiesa alle quali sono stati sostituiti i pilastri e capitelli in marmo. Il transetto, aggiunto dopo la ricostruzione della chiesa, termina con due absidi poligonali. Anche il presbiterio, rialzato, si conclude con un’abside della stessa forma e presenta ai lati, divisi da una tripla arcata, due deambulatori con soffitto a crociera che si chiudono con delle corte absidi.
Altare maggiore
L’altare maggiore è in marmo policromo e presenta un paliotto in marmo chiaro, su cui sono posizionati tre medaglioni quadrilobati sul cui fondo dorato si stagliano tre bassorilievi che riproducono i simboli eucaristici dell’Ultima Cena. Nel medaglione al centro è inserito il trigramma eucaristico JHS, mentre in quelli laterali sono raffigurate le spighe di frumento e i tralci d’uva. Il piano della mensa, in marmo, è sostenuto alle estremità da colonnine tornite in marmo grigio. Al centro, sopra il piano della mensa è posto il tabernacolo, sormontato da un’alta guglia sostenuta da quattro colonnine in marmo nero che delimitano lo spazio in cui viene posto l’ostensorio. L’alzato presenta una prima fascia dove, racchiusi da rientri a forma ogivale, sono riportati dei bassorilievi di foggia floreale su fondo dorato. Ai lati del tabernacolo vi è una parete traforata in marmo formante sei pannelli separati da colonnine in marmo giallo. Ai lati dell’altare, su poderosi piedistalli in marmo sfaccettati, sono posti due angeli adoranti inginocchiati, realizzati in marmo bianco di Carrara.
Elementi decorativi
Gli interni della chiesa sono decorati in maniera semplice, con i paramenti intonacati di bianco. Le arcate sono sottolineate da un profilo a dentelli incrociati e poggiano su colonne in pietra rossa. I capitelli sono di altezza ridotta, decorati da piatte volute. Le pareti interne sono aperte da una fila di finestre a tutto sesto che anticipa una fascia decorativa su cui si innesta la struttura a capriate lignee. Le cappelle che ornano le navate secondarie sono delimitate da colonne lapidee sui toni del blu mentre quelle che separano l’abside dal deambulatorio si accordano sui toni del verde. Le absidi del deambulatorio ospitano due piccoli altari dedicati a San Valentino e probabilmente a Sant'Antonio, mentre, in quelle del transetto, sono stati inseriti due altari secondari dedicati rispettivamente alla Madonna di Lourdes alla destra, opera del pittore Carlo Vendramin e del Sacro Cuore con Santa Margherita Maria Alacoque alla sinistra, opera del pittore Mario Barberis. L’opera artistica di maggior rilievo è rappresentata dal trittico di Lodovico Pozzoserrato, che raffigura in tre tele la Madonna con bambino attorniata da angeli, e ai lati Santa Caterina d’Alessandria e Santa Lucia. Nell’abside è presente una pala raffigurante il Crocifisso con i Santi Valentino, Francesco e Borromeo mentre, sopra l’altare è sospeso un crocifisso ligneo dorato. Un altro altare si trova in fondo alla chiesa, di fronte alla Cappella del Battistero, ed è dedicato alla Madonna Addolorata, racchiudendo la statua lignea opera dello scultore Guido Cadorin. Sulla controfacciata è stato ricomposto quanto recuperato del vecchio polittico, simile a quello di San Cassiano, eseguito dallo scultore Paolo Campsa tra il 1520 e il 1530, raffigurante San Sebastiano, Sant’Antonio abate, San Rocco, San Cassiano vescovo e San Giorgio a cavallo che infilza il drago. Sopra, a mezzo busto, si possono identificare i santi ausiliatori originariamente ai lati di una Madonna con bambino, oggi perduta, e il Battesimo di Cristo che completa la composizione. L’ingresso è seguito da una bussola in legno e vetro. Due piccoli affreschi, staccati dalle pareti della vecchia chiesa, sono conservati nella sacristia.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è composta da elementi quadrati orditi in maniera diagonale che alternano le cromie del bianco e del rosso. Sono presenti anche alcune fasce in marmo bianco che delimitano le navate secondarie, il transetto e altri elementi architettonici della chiesa. La pavimentazione delle nicchie laterali è composta da un’articolata composizione geometrica realizzata con marmi sui toni del rosso, del bianco e del nero.
Facciata
La facciata principale, orientata a Ovest, è in mattoni faccia a vista e si articola secondo un profilo a salienti. La parte centrale, delimitata da contrafforti a fasce di cromie alternate, ospita il portale d’ingresso, preceduto da alcuni gradini. Esso, fiancheggiato da due colonne lapidee, è racchiuso da una serie di archi a sesto leggermente rialzato ed è protetto da un profilo a capanna. Questo è sovrastato da una fila di archi ciechi e da un registro decorato in cotto e in pietra bianca. Sopra questo cornicione, nella posizione classica del rosone è invece inserita una composizione a bassorilievo con una croce su tondo centrale attorniata da quattro riquadri che simboleggiano gli evangelisti. La composizione è conclusa da un profilo a capanna annunciato da archetti pensili, dentelli e decorazioni in cotto. Le parti laterali, perfettamente speculari, sono anch’esse delimitate dallo stesso tipo di contrafforti. Esse sono decorate nella parte bassa tramite una differente disposizione del paramento in cotto, nella parte centrale da un oculo cieco e in quella sommitale da archetti pensili e decorazioni in pietra e cotto.
Prospetti
I prospetti laterali, anch’essi in mattoni faccia a vista, sono movimentati dai volumi sporgenti delle cappelle laterali e del transetto. Questi sono decorati da lesene, archetti pensili e aperture lunghe e strette. In particolare, la cappella posta a Sud-Ovest è caratterizzata da una lapide commemorativa che riporta l’iscrizione dei caduti della prima guerra mondiale. Anche le due porte laterali ripropongono, in scala ridotta, lo stesso schema del portale principale delimitato da colonne e sormontato da un profilo a capanna. I prospetti riportano una parte sommitale ritmata da leggere paraste alternate ad aperture a tutto sesto e terminano con registri di decorazioni in cotto e archetti pensili.
Struttura
La struttura è composta da mattoni pieni e sorregge le capriate lignee che coprono la navata principale.
Coperture
Nella navata principale la struttura del tetto è a vista e l’altezza dal pavimento alla catena delle capriate in legno è di circa dodici metri. Le navate laterali sono invece controsoffittate con volte a crociera in stile gotico, così come il presbiterio. Lo spazio di incrocio tra il transetto e la navata principale è delimitato da quattro poderosi pilastri in mattoni e il soffitto ha una carenatura in legno da cui sporgono le catene delle capriate appoggiate sulla muratura grazie a barbacani sagomati.
Esterno
Il sagrato anticipa la chiesa sul lato Ovest e si articola tramite cinque lievi gradini che raccordano la quota stradale a quella della scalinata d’ingresso. La pavimentazione è composta da uno sfondo di sampietrini scuri su cui si innestano decorazioni ottenute utilizzando una cromia più chiara.
Campanile
Il campanile, posto a Nord, è a pianta quadrata e si raccorda con la chiesa grazie al paramento faccia a vista. L’ingresso, preceduto da una modesta scalinata, trova posto all’interno del basamento lapideo ed è riquadrato con lo stesso materiale. Il fusto è decorato da lesene che mantengono l’unità materica e ospita un orologio. La cella campanaria, in continuità con il fusto, è aperta da una trifora per lato ed è coronata da una copertura a padiglione estremamente ribassata.
Altari
L’altare della Madonna di Lourdes è posto sull’abside destra del transetto ed è caratterizzato da colonne tortili sormontate da guglie in marmo. Il paliotto raffigura un medaglione con il trigramma a basso rilievo mentre il piano della mensa è sostenuto da colonnine in marmo nero. Al centro della mensa è collocato un tabernacolo in stile gotico. L’alzato è realizzato con una prima fascia in marmo chiaro e verde che funge da base per la cornice marmorea in cui è inserita la pala dell’Apparizione della Madonna di Lourdes, opera di Antonio Beni in collaborazione con Rachele Tognana. L’altare del Sacro Cuore è posto sull’abside sinistra del transetto, uguale e simmetrico a quello descritto in precedenza, ma si differenzia per l’assenza del tabernacolo. Il paliotto, in tutto diverso dal precedente, per stile e materiali si suppone sia stato recuperato da un altare della vecchia chiesa. La tela è opera del pittore Mario Barberis e raffigura la dedicazione della santa al Sacro Cuore. L’altare di Sant’Antonio è posto nell’abside della navata alla destra del presbiterio, in prossimità dell’accesso alla sacrestia. Esso è realizzato in stile gotico, con marmi policromi sui toni del grigio ed è sovrastato da un semplice tabernacolo. L’alzato in marmo comprende una nicchia in cui è stata inserita la statua di S. Antonio. L’altare di San Valentino è collocato nell’abside della navata a sinistra del presbiterio. Esso, analogo all’altare gemello appena descritto, si differenzia per il rivestimento in marmo delle pareti dell’abside. L’alzato in marmo comprende una nicchia in cui è stata inserita la statua di San Valentino.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (1970 circa)
Viene posizionato un altare mobile dotato di un paliotto in legno raffigurante a basso rilievo l’Ultima Cena.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Treviso
Parrocchia di San Giorgio Martire

Via XI Febbraio, 166 - Quinto, Quinto di Treviso (TV)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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