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2/5/2024 Diocesi di Treviso - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo <Camposampiero>
Data ultima modifica: 06/06/2018, Data creazione: 15/10/2010


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa dei Santi Pietro e Paolo


Altre denominazioni Chiesa dei Santi Pietro e Paolo Apostoli


Autore(Ruolo)  Guiotto, Mario (progettista e direttore lavori)



Ambito culturale (ruolo)  neoclassico (costruzione)



Notizie storiche  1930 - 1940 (erezione intero bene)
Il giorno dell’Epifania del 1930 “Monsignore diede ufficialmente l’annuncio che entro l’anno sarebbero iniziati i lavori di costruzione della nuova chiesa. Fu incaricato l’ing. Mario Guiotto di Villanova di Camposampiero di fare i rilievi e di approntare il progetto esecutivo. L’1 settembre “comincia il tracciato della nuova chiesa sul vecchio cimitero” e l’8 settembre fu posta la prima pietra dal Vescovo Longhin, futuro beato, dall’arciprete Rostirola, dal fabbriciere Simonetto, dal podestà Peroni, da Jacopo Mogno e da Bonato. Occorreva raccogliere non pochi fondi in anni di grave crisi agricola ed economica da parte di famiglie che erano molto, molto più povere di oggi. La chiesa venne quindi costruita grazie al recupero di pietrame e di altri materiali ricavati dalle demolizioni di stalle, portici o di qualche vecchia casa, oltre a prestiti di denaro da cittadini privati.
1940 - 1942 (realizzazione pavimentazione)
Realizzazione del pavimento alla palladiana nell’aula con cerchio mosaicato centrale.
1953 - 1953 (ristrutturazione copertura)
Nel settembre 1953 “Viene ripassato il tetto della chiesa, togliendo il legname che aveva ceduto al peso, perché troppo sottile o di infima qualità: entrava da qualche mese, in chiesa, l’acqua a secchi ad ogni pioggia".
1970 - 1970 (intonacatura esterna pareti perimentrali)
All’inizio del 1970 mons. Torresan coinvolse i fedeli nel lavoro di intonacatura esterna del tempio: “Se ne vedeva sempre più la necessità, date le macchie interne per infiltrazioni…” “La chiesa, essendo stata costruita con sabbia di campo, è deteriorata sempre più da infiltrazioni d’acqua, per cui, per ovviare all’inconveniente, sarà dato l’intonaco esterno alle mura con sabbia di fiume (Brenta)”. Eseguita dall’impresa di Martellozzo, l’intonacatura costò intorno ai 15 milioni e riguardò l’abside e le pareti, esclusa la facciata.
1975 - 1976 (realizzazione pavimentazione)
Realizzazione della nuova pavimentazione in marmi romboidali di colore alternato rosso e bianco, eseguita a seguito dell’innalzamento del livello del presbiterio
1990 - 1990 (intonacatura esterna facciata)
All’inizio degli anni Novanta l’arciprete decise di completare la facciata, rimasta incompleta all’epoca della costruzione della chiesa, facendola ricoprire con intonaco a marmorino su base di coccio pesto.
2009 - 2009 (ristrutturazione copertura)
A fine 2008 la copertura presentava problemi di integrità strutturale causate dallo scorrimento in alcune zone delle tegole e del parziale cedimento di alcuni assiti, aveva creato delle fenditure che favorivano l'infiltrazione dell’acqua piovana. Le strutture lignee di sostegno del controsoffitto apparivano inoltre indebolite per la presenza di colonie di tarli del legno. I lavori sono iniziati con la scoperchiatura totale per zone del manto della copertura. E’ stato poi eseguito il ripristino delle murature che sorreggono l’orditura su cui sono posate le tegole, la posa di un nuovo tavolato di protezione (prima, inesistente) e il fissaggio su quest'ultimo di una guaina impermeabilizzante. Per ultime, si sono posate le tegole ripulite fissate al tavolato.
2009 - 2009 (tinteggiatura e risanamento pareti perimetrali)
In concomitantza ai lavori di manutenzione del tetto, sono state tinteggiate per la prima volta le pareti nord, sud, est, portando così a completamento l’esterno del grande edifico sacro. I lavori hanno compreso anche il risanamento di numerose parti di intonaco erose dall’umidità, soprattutto nelle parti basse delle pareti ed in varie altre aree disposte a macchia di leopardo.



Descrizione  La chiesa dei Santi Pietro e Paolo Apostoli, costruita tra il 1930 e il 1940, è una costruzione dallo stile classico ad una sola navata lunga 55 metri dei quali 38,50 nel corpo e resto nel coro ed abside e larga (senza le cappelle) 18,50 metri per un’altezza di 22 metri alla quota della gronda. Lungo l’aula centrale sono presenti 10 piccole cappelle laterali che ospitano gli altari dedicati, meno una utilizzata per l'ingresso sud. Il presbiterio di forma rettangolare è introdotto da un grande arco ed è sopraelevato di circa 60 cm; si raggiunge tramite una gradinata composta da cinque alzate. L'abside è di forma semicircolare con catino a semicalotta. Esternamente la facciata, completata solamente all’inizio degli anni ’90, è rivestita da un marmorino dai colori bianco-giallognoli che caratterizzano l’aspetto complessivo della chiesa.

Pianta
Pianta di tipo basilicale ad unica navata rettangolare con cappelle laterali e cappella presbiterale semicircolare con abside semicircolare disposta con ingresso principale a ovest ed abside e altare maggiore a est, ai lati ambienti di servizio).
Fondazioni
Sono state realizzate con la sabbia e la ghiaia del letto del fiume Muson nonché con pietre vecchie e calcinacci ricavati dalle demolizioni di qualche fabbricato.
Facciata
La facciata è rifinita con un intonaco a marmorino di colore bianco-giallognolo steso a cinque mani. l’opera è stata realizzata mediante due ordini del tutto uguali di colonne divisi da un marcapiano, eclettica, ma equilibrata e armoniosa la facciata è arricchita da due grandi stemmi in pietra. Il primo contiene uno scudo con la croce e una conchiglia sovrastante; il più alto è lo stemma di papa Pio XI, con le tre palle, l’aquila centrale, le due chiavi, la tiara. Il timpano è sovrastato da un’alta croce.
Struttura
Le pareti portanti della chiesa sono realizzate con pietrame e altri materiali ricavati dalle demolizioni di qualche fabbricato oltre alla sabbia e alla ghiaia del letto del vicino fiume Muson.
Coperture
La copertura è realizzata mediante una struttura a volta in laterizio con tiranti in ferro e sovrastanti murature. Queste sorreggono l’orditura su cui è posato un tavolato di protezione ed il manto di copertura in tegole. Il controsoffitto è sorretto da una struttura a capriate in legno.
Pavimenti e pavimentazioni
L’aula presenta un pavimento alla palladiana di marmo in colori bianco e grigio con fasce centrali e laterali di color rosso e cerchio mosaicato centrale policromo con stemma pontificio. Il presbiterio, rialzato di alcuni gradini rispetto al livello dell’aula, è rivestito da una pavimentazione in marmi romboidali di colore alternato rosso e bianco.



Adeguamento liturgico  presbiterio - intervento strutturale (1974)
Sistemazione del presbiterio sulla base delle prescrizioni stabilite dalla riforma liturgica del Concilio Vaticano II su iniziativa dell'arciprete mons. Guido Santalucia. I lavori vennero portati avanti dall'impresa edile Salvalajo Giuseppe portarono alla rimozione delle balaustre e all'innalzamento di un gradino dell'intero presbiterio, il cui pavimento venne rifatto con nuove pietre marmoree romboidali bianche e rosse. Inoltre, dopo un primo altare provvisorio, ne fu costruito uno in legno (di radica di noce e offerto da una famiglia) sul quale fu apposto un bassorilievo recante l’immagine dell’ultima cena, opera dello scultore parrocchiano Colombo Tollardo.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Treviso
Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo Apostoli

via Trento Trieste, 49 - Camposampiero (PD)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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