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8/5/2024 Diocesi di Trento - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di San Floriano <Lizzana, Rovereto>
Data ultima modifica: 29/03/2017, Data creazione: 26/7/2010


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Floriano


Altre denominazioni S. FLORIANO martire;S. Floriano


Autore(Ruolo)  Carloni, Antonio (progetto)



Ambito culturale (ruolo)  maestranze trentine (costruzione)
maestranze lombarde (ampliamento)



Notizie storiche  V - XI (preesistenze intorno)
Recenti indagini archeologiche hanno rivelato la presenza di strutture appartenenti ad un preesistente edificio di epoca tardoantica, probabilmente di pertinenza privata, sul sito dove in seguito sorse la chiesa.
1100 - 1194 (costruzione intero bene)
Sulla base dei dati desunti dalla bibliografia, si ipotizza che il primitivo sacello sia sorto entro il 1194; secondo quanto riferito da Curzel (1999), sarebbe da riferire a quell'anno la prima menzione attestante l'esistenza del luogo di culto, contenuta in un documento membranaceo conservato a Riva del Garda di cui l'autore non specifica il contenuto. Da quanto risulta dagli studi, a quell'epoca la torre campanaria aveva già assunto, relativamente al fusto, le forme odierne.
1197 - 1197 (menzione pieve carattere generale)
Risale a questo anno la prima menzione attestante l'esistenza della circoscrizione territoriale facente capo alla chiesa e di un pievano incaricato della gestione di questa, contenuta nel documento di consacrazione della struttura ospitaliera di Sant'Ilario.
1319/08/13 - 1319/08/13 (menzione collegio clericale carattere generale)
Nel secondo testamento di Guglielmo di Castelbarco, redatto nel 1319, vengono menzionati in qualità di testimoni tali Antonio, Bono e Gugliemo, presbiteri della pieve; la presenza di più figure religiose aventi lo stesso titolo e incarico in uno stesso documento viene impugnato come indizio della presenza di un collegio clericale preposto alla gestione della pieve nel XIV secolo.
1470/09/12 - 1470/09/12 (menzione pieve carattere generale)
Un documento redatto dall'allora arciprete Leonardo Contarini in questa data, citato da Pederzini (1951), menziona l'estensione territoriale della pieve, comprendente numerose chiese figliali tra le zone di Rovereto e la Vallarsa.
1500 - 1550 (lavori intero bene)
Sebbene non esistano fonti documentarie a conferma della notizia, i caratteri stilistici degli affreschi in facciata sono stati interpretati come afferenti a maestranze operanti nel XVI secolo; gli affreschi furono presumibilmente realizzati a coronamento di alcuni interventi architettonici, forse relativi ad un ampliamento non altrimenti documentato.
1579 - 1579 (menzione altari)
Gli atti della visita pastorale effettuata dai delegati di Ludovico Madruzzo in questo anno riportano che all'epoca erano presenti quattro altari, il maggiore dedicato a San Floriano, gli altri alla Beata Vergine Maria, a San Lorenzo e a San Sebastiano.
1599/01/14 - 1599/01/14 (posa campane campanile)
In questa data vennero collocate presso la cella della torre campanaria le tre campane di fabbricazione francese commissionate dall'allora arciprete Alessio Tommasini.
1636 - 1636 (consacrazione altare laterale)
Nel corso della visita pastorale effettuata da Carlo Emanuele Madruzzo il vescovo consacrò il nuovo altare laterale dedicato al Santo Rosario.
1650 - 1652 (ampliamento intero bene)
In questo biennio si procedette ad un'opera di ampliamento dell'edificio sacro mediante l'elevazione della navata, la ridefinizione della cuspide del campanile, la realizzazione degli altari laterali marmorei, l'edificazione della sacrestia presso il fianco sinistro del presbiterio e l'adozione di stilemi architettonici barocchi su progetto di Antonio Carloni, architetto intelvese che si servì di maestranze lombarde quali il plasticatore Carlo Romeri, a cui vengono attribuite le decorazioni a stucco interne. Nonostante il successivo ampliamento ottocentesco, alcune indicazioni della planimetria della fabbrica precedente provengono da recenti indagini archeologiche, che mostrerebbero che l'edificio subì sia un'elevazione che un'opera di prolungamento della navata e del presbiterio rispetto alla chiesa antica.
1669/09/12 - 1672 (costruzione altare maggiore)
Risale a questo triennio la realizzazione dell'altare maggiore, regolata da un accordo stipulato nel 1669 tra l'allora parroco Martino Paglia ed il lapicida Giacomo Benedetti.
1708 - 1708 (menzione altari)
Gli atti della visita pastorale tenutasi in questo anno per volere del vescovo Giovanni Michele Spaur riportano che all'epoca la chiesa era dotata di cinque altari.
1714 - 1757 (lavori altari laterali)
Tra il primo ed il terzo quarto del XVIII secolo vi furono diverse opere di rinnovamento degli altari laterali. Tra 1714 e 1716 Cristoforo Benedetti elaborò il primo altare laterale sinistro, dedicato alla Vergine del Rosario; nel 1754 si procedette alla realizzazione del secondo altare laterale destro ad opera di Teodoro Benedetti. La posa del secondo altare laterale sinistro, realizzato da Antonio Giuseppe e Giovanni Battista Sartori e afferente alla confraternita della Cintura, coronò gli interventi nel 1757.
1785 - 1787/03/18 (ampliamento camposanto intorno)
Il camposanto situato nei pressi della chiesa venne ampliato in questo periodo per impulso dell'allora arciprete Bortolommeo Giuseppe Malanotti.
1798 - 1798 (consacrazione altare laterale)
In questo anno il vescovo Emanuele Maria Thun consacrò solennemente il nuovo altare laterale dedicato ai Santi Martiri Peregrini.
1811 - 1814 (ampliamento intero bene)
Sebbene risalga al 29 giugno 1807 la posa della prima pietra della nuova fabbrica voluta dall'allora arciprete Bartolomeo Scrinzi, le difficoltà economiche in cui versava la parrocchia portarono a rinunciare al progetto di ricostruzione in favore di corposi interventi di ampliamento, quali l'edificazione del transetto, la realizzazione di un ambiente settentrionale presso il braccio meridionale del transetto e la rielaborazione della precedente sacrestia presso il braccio settentrionale del transetto, convertita in cappella. Si procedette inoltre all'erezione di una nuova sacrestia, all'ampliamento del presbiterio, dotato di balaustre, allo spostamento del pulpito dall'altare della Vergine della Cintura al pilastro della crociera e alla realizzazione di un secondo pulpito dirimpetto al primo, al rifacimento della pavimentazione della navata. La chiesa rinnovata venne benedetta nel 1813, anche se i lavori esterni si conclusero solo l'anno successivo.
1839 - 1839 (tinteggiatura intero bene)
Su impulso dell'allora arciprete Francesco Antonio Lorenzoni si procedette in questo anno alla tinteggiatura interna ed esterna dell'edificio.
1869 - 1879 (dismissione cimitero intorno)
Il camposanto situato nei pressi della chiesa venne dismesso durante questo decennio.
1915 - 1918 (danneggiamento intero bene)
La chiesa fu interessata da danni bellici, contenuti e limitati alla copertura, per via dei bombardamenti avvenuti in Val Lagarina durante la prima guerra mondiale.
1920 - 1920 (restauro intero bene)
Ai danni provocati dai bombardamenti avvenuti durante la prima guerra mondiale si pose riparo in questo anno mediante alcune operazioni di restauro.
1927 - 1927 (lavori interno)
In questo anno è registrata la sostituzione di parte della pavimentazione interna.
1938 - 1941 (lavori interno)
In questi tre anni venne completata la sostituzione della pavimentazione interna, cominciata nel 1927, presso la navata ed il presbiterio.
1948 - 1948 (sostituzione vetrate)
Si procedette in questo anno alla sostituzione delle vetrate ad opera della ditta Janni di Torino.
1950 - 1959 (restauro campanile)
In questi anni il campanile fu interessato da un'opera di consolidamento e di restauro.
1970 - 1979 (lavori presbiterio)
In accordo alle disposizioni emanate durante il concilio Vaticano II vennero realizzati in questo decennio alcuni interventi di adeguamento dei poli liturgici, comportanti la sostituzione della pavimentazione presbiterale ed il riutilizzo di elementi lapidei afferenti alle balaustre.
1980 - 1982 (restauro intero bene)
Grazie ad un finanziamento da parte dell'ente provinciale venne effettuato in questo periodo un restauro conservativo dell'intera struttura che interessò anche la torre campanaria.
2002 - 2004 (restauro intero bene)
Venne realizzato in questo periodo un restauro conservativo dell'intera struttura su progetto di Michele Anderle e Antonio Marchesi; la parziale demolizione degli intonaci esterni rese evidenti alcune tracce di mura perimetrali antiche insistenti su quelle più recenti e resti di monofore afferenti alla prima fabbrica. Gli interventi realizzati si concretarono nella posa dell'impianto di riscaldamento a pavimento, negli interventi strutturali di adeguamento dei poli liturgici e inclusero il restauro della copertura, il consolidamento delle fondazioni presso la facciata, la sostituzione degli intonaci per evitare fenomeni di umidità di risalita, il restauro degli altari laterali e dell'apparato decorativo plastico interno.



Descrizione  La chiesa di San Floriano a Lizzana, a lungo sede dell'omonima pieve che si estendeva a comprendere Rovereto e parte della Vallarsa, venne costruita nelle forme originarie intorno al XII secolo; menzionata per la prima volta nel 1194, risulta dal testamento castrobarcense del 1319 gestita da un collegio clericale preposto al controllo della pieve. Il primo ampliamento documentato è quello relativo agli interventi secenteschi diretti da Antonio Carloni, capomastro intelvese. Al secolo XVIII risalgono diversi interventi presso gli altari laterali a cura di maestranze castionesi, mentre al primo quindicennio di quello successivo si deve la definitiva assunzione dell'assetto architettonico odierno grazie agli interventi promossi dall'allora arciprete Bartolomeo Scrinzi.La facciata, timpanata, è divisa orizzontalmente in due ordini da una trabeazione interrotta nella parte centrale, dove è situato il portale d'ingresso, lapideo e architravato, coronato da un frontone sostenuto da modiglioni. L'ordine superiore è ritmato da lesene tuscaniche secondo un ritmo ABA a sostegno della trabeazione su cui si innesta il frontone, cimato da una croce apicale; al centro del timpano è un oculo. La fiancata sinistra presenta un ordine inferiore aggettante rispetto a quello sovrastante; quello superiore è diviso in tre settori da lesene intervallate da finestre termali. La porzione terminale della navata è occultata dal campanile, in parte incluso nel braccio meridionale del transetto; la testata di questo presenta un accesso laterale elevato da gradini dotato di un portale lapideo e architravato, affiancato su un livello falsato da una finestra rettangolare e inferriata su entrambi i lati. A seguire, un corpo aggiunto a pianta quadrangolare, aderente al braccio del transetto e alla parete del presbiterio. Il fianco destro, parzialmente occultato dalla canonica, presenta il medesimo schema architettonico del prospetto sinistro. Il prospetto posteriore rivela il profilo del presbiterio a base rettangolare, aperto da una finestra lunettata sui tre lati. La torre campanaria presenta un fusto quadrangolare con quadrante dell'orologio sui lati ovest e nord; la cella campanaria soprastante, aperta da una monofora a tutto sesto su ogni lato, è sormontata da pinnacoli angolari e dalla cuspide conica in cotto veronese, che risulta secata da una sporgenza in muratura aperta da un'arcata a tutto sesto su ogni lato. L'interno presenta una navata unica scandita in quattro campate da ampie arcate a tutto sesto nel cui incasso sono ospitati gli altari laterali marmorei alternate ad un sistema di paraste a sostegno della trabeazione su cui si imposta la volta a botte a tutto sesto che copre l'ambiente; questa risulta secata da unghie originate da lunette insistenti sulla trabeazione aperte da finestre termali. La prima campata della navata presenta il volume della cantoria lignea e la nicchia presso la parete destra ospitante il fonte battesimale storico. Al termine della navata si trova il settore centrale del transetto, elevato da un gradino, dove è sito l'altare verso il popolo; ai lati di questo si sviluppano da ampie arcate a tutto sesto poggianti su pilastri angolari i bracci del transetto, coperti da volte a vela sostenute dalla trabeazione poggiante su paraste del medesimo tipo di quelle nella navata. Il braccio sinistro presenta accessi ai locali del campanile e alla cappella laterale orientale. Il presbiterio a pianta rettangolare, coperto da una volta a botte unghiata, presenta gli accessi ai locali di sacrestia sul lato destro e alla cappella laterale mediante portali lapidei e architravati. La trabeazione interna è ornata da teste di putti in stucco al di sopra delle paraste. La volta della navata presenta specchiature entro cui sono presenti dipinti ad affresco con la Trinità, San Floriano, Sant'Antonio Abate; in facciata sono presenti affreschi con il Giudizio Universale e San Cristoforo.

Pianta
Pianta a croce latina composta da navata unica a pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale raccordata ai bracci del transetto mediante il settore centrale a pianta quadrangolare; presbiterio a pianta quadrangolare affiancato da due corpi aggiunti a pianta rettangolare ad asse maggiore trasversale comunicanti con il presbiterio.
Facciata
La facciata, timpanata, aderisce a destra all'edificio della canonica ed è divisa orizzontalmente in due ordini da una trabeazione interrotta nella parte centrale, dove è situato il portale d'ingresso, lapideo e architravato, coronato da un frontone sostenuto da modiglioni. L'ordine superiore è ritmato da lesene tuscaniche secondo un ritmo ABA a sostegno della trabeazione su cui si innesta il frontone, cimato da una croce apicale; al centro del timpano è un oculo. L'ordine inferiore risulta decussato presso l'estremo sinistro e presenta i capitelli delle lesene rimosse per evidenziare gli affreschi; le finiture sono ad intonaco tinteggiato ed elementi lapidei a vista.
Prospetti
La fiancata sinistra presenta un ordine inferiore aggettante rispetto a quello sovrastante; quello superiore è diviso in tre settori da lesene intervallate da finestre termali. La porzione terminale della navata è occultata dalla mole del campanile, parzialmente incluso nella parete occidentale del braccio meridionale del transetto; la testata di questo, coronata da una cornice a sguscio diritto, presenta un accesso laterale elevato da gradini e dotato di un portale lapideo e architravato, con fregio iscritto, affiancato su un livello falsato da una finestra rettangolare e inferriata su entrambi i lati. A seguire, un corpo aggiunto a pianta quadrangolare, aperto da finestre rettangolari sdraiate dotate di inferriata, aderente al braccio del transetto e alla parete del presbiterio. Il fianco destro, parzialmente occultato dall'edificio della canonica, presenta il medesimo schema architettonico del prospetto sinistro. Il prospetto posteriore rivela il profilo del presbiterio a piata rettangolare, aperto da una finestra lunettata sui tre lati, quelle laterali in parte secate dalle falde di copertura dei corpi aggiunti che aderiscono al presbiterio. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato ed elementi lapidei a vista.
Campanile
La torre campanaria risulta parzialmente inclusa nelle strutture del fianco sinistro della navata e della parete occidentale del braccio settentrionale del transetto; presenta un fusto quadrangolare caratterizzato dai quadranti dell'orologio presso il prospetto occidentale e presso quello settentrionale. La cella campanaria soprastante è aperta da una monofora a tutto sesto su ogni lato ed è sormontata da pinnacoli angolari cimati da una croce apicale e dalla cuspide conica in cotto veronese. Questa risulta secata da una sporgenza in muratura, aperta da un'arcata a tutto sesto e coperta da due spioventi su ogni lato, ed è cimata da sfera e croce apicale. Le finiture sono ad intonaco raso sasso presso il fusto, a intonaco tinteggiato presso la cella campanaria.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame intonacata. Strutture di orizzontamento: volta a botte unghiata in muratura intonacata sopra la navata, sopra il settore centrale del transetto e sopra il presbiterio, volta a vela in muratura intonacata sopra i bracci del transetto, soffitto piano in muratura intonacata sopra la cappella laterale.
Coperture
Copertura a due falde sopra la navata, sopra il settore centrale ed il braccio destro del transetto, a tre spioventi sopra il presbiterio e sopra il braccio sinistro del transetto; a due falde inclinate convergenti sopra i corpi aggiunti a est dei bracci del transetto. Struttura portante lignea, manto di copertura in coppi.
Interni
L'interno presenta una navata unica, scandita in quattro campate da ampie arcate a tutto sesto presso le pareti laterali, nel cui incasso sono ospitati gli altari laterali marmorei elevati da gradini, alternate ad un sistema di paraste a sostegno della trabeazione su cui si imposta la volta a botte a tutto sesto che copre l'ambiente; questa risulta secata da unghie originate da lunette insistenti sulla trabeazione, aperte da finestre termali. La prima campata della navata presenta il volume della cantoria lignea e la nicchia centinata presso la parete laterale destra dove è situato il fonte battesimale storico. Al termine della navata si trova il settore centrale del transetto, elevato da un gradino, dove è situato l'altare verso il popolo; ai lati di questo si sviluppano a partire da ampie arcate a tutto sesto poggianti su pilastri angolari i bracci del transetto, coperti da volte a vela sostenute dalla trabeazione poggiante su paraste del medesimo tipo di quelle presso la navata. Il braccio sinistro presenta accessi ai locali del campanile e alla cappella laterale orientale dotati di portali lapidei, architravati e sormontati da cimase, ornati da tarsie marmoree. Il presbiterio a pianta rettangolare, coperto da una volta a botte unghiata, presenta gli accessi ai locali di sacrestia sul lato destro e alla cappella laterale sul lato sinistro, dotati di portali lapidei e architravati. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato, stucchi ed elementi lapidei a vista.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione interna consiste di lastre quadrate di pietra calcarea rossa disposte a corsi orizzontali, interrotte da due file di lastre quadrangolari di pietra calcarea grigia che attraversano i bracci del transetto e la navata.
Elementi decorativi
La trabeazione interna è ornata da teste di putti in stucco posti in corrispondenza delle paraste; il fronte della cantoria è ornato da pannelli dipinti raffiguranti episodi della vita di San Floriano. La volta della navata presenta specchiature mistilinee entro cui sono presenti dipinti ad affresco raffiguranti la Trinità, San Floriano, Sant'Antonio Abate; in facciata sono presenti affreschi raffiguranti il Giudizio Universale e San Cristoforo.



Adeguamento liturgico  presbiterio - intervento strutturale (2003-2004)
L'adeguamento liturgico è stato attuato mediante un intervento strutturale progettato da Michele Anderle e Antonio Marchesi e realizzato dalla ditta Quercia Graniti e da Paul de Döss Moroder, che ha previsto la realizzazione di un'area sopraelevata al centro del presbiterio dove è l'altare verso il popolo in marmo giallo di Mori e nero belga, caratterizzato da una mensa a blocco a base rettangolare. All'angolo tra navata e braccio meridionale del transetto è situato l'ambone, caratterizzato da una struttura a due fronti in marmo giallo di Mori e marmo nero belga ornata da un bassorilievo bronzeo raffigurante i quattro Evangelisti. Presso l'incrocio tra il braccio settentrionale del transetto ed il coro è situata la sede del celebrante, caratterizzata da una struttura in marmo giallo e legno. Il presbiterio ha preservato il proprio altare maggiore storico ed il tabernacolo, che non viene tuttavia utilizzato come custodia eucaristica; tale funzione è svolta da un tabernacolo lapideo situato presso la cappella laterale a sinistra del coro.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Trento
Decanato di Rovereto
Parrocchia di San Floriano

largo San Floriano - Lizzana, Rovereto (TN)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


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