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Chiesa di San Giusto a Signano <Scandicci>
Data ultima modifica: 02/07/2020, Data creazione: 5/5/2011


Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria


Denominazione Chiesa di San Giusto a Signano


Altre denominazioni S. Giusto a Signano


Ambito culturale (ruolo)  maestranze toscane (costruzione)



Notizie storiche  VII - VIII (origini carattere generale )
Il torrente Greve (dall'etrusco Ripes, Gribes) è un confine o "clausum", sbarramento, ad iniziare dall’età delle guerre tra Bizantini arroccati ad est e i Longobardi ad ovest. Talvolta è stato ipotizzato che il toponimo di "Signanum", posto lungo la sponda destra della Greve, fosse in relazione con i "loca signata" o "singlaria" degli sbarramenti bizantini, in contrapposizione ai "clausa" longobardi (si pensi alla località Il Chiuso a sudovest di Mantignano, a Chiuso o "Kiasso" o "Classo" documentato nel 1161 e nel 1158 lungo la sponda sinistra della Greve). La chiesa di S. Giusto, con l'abside rivolta verso l'alba del giorno equinoziale, conformemente alle norme 'ariane', però, costituirebbe uno avamposto o 'enclave' contro le terre bizantine ad est e non viceversa contro quelle longobarde. Molto più probabilmente, però, il toponimo è memoria di un "praedium" romano della "centuriatio" della "regio dextrata citrata" dell'"ager", pertinente ad un Asinius ("praedium asinianum").
1021 - 1095 (cenni storici carattere generale)
Nei secoli X-XII i conti Cadolingi di Fucecchio e di Borgonuovo controllano un lungo tratto della via Francigena e tutta la zona pianeggiante ad Occidente della Greve, area gravitante attorno alla via Pisana e ad un importante diverticolo collegantesi con la Francigena. Non sappiamo se la chiesa di S. Giusto (se già esistente) fosse di loro patronato oppure dei loro visconti Nerli o dei ghibellini Soldanieri, che alla fine del Duecento risulteranno avere beni nella zona. Il toponimo di Signano è documentato nel 1021 e viene quindi nuovamente citata nel 1095 in un documento di donazione di beni al monastero di Mantignano. Dubbio è il riferimento ad un Signano citato in un diploma di Corrado a favore della Badia Fiorentina risalente al 1038.
1270 - 1299 (cenni storici carattere generale)
La chiesa di S. Giusto (non pare dedicata al protomartire triestino o cagliaritano, ma, molto più probabilmente, al santo vescovo volterrano, protettore delle sentinelle e, insieme a S. Clemente, venerato già dai Longobardi, ciò che potrebbe avvalorare una fondazione longobarda e non bizantina) viene apertamente citata per la prima volta solamente nel 1270, quando ne è rettore prete Jacopo, presente ancora nel 1286. La chiesa è registrata tra le chiese suburbane nel 1299.
1330 - 1350 (cenni storici quadro)
Uno stretto seguace di Bernardo Daddi (circa 1290-1348) esegue la tavola cuspidata raffigurante la "Madonna con il Bambino in trono fra i Santi Pietro e Paolo e Angeli". L'opera verrà ritrovata negli anni Ottanta dell'Ottocento. nel 1330 la chiesa possiede vari terreni nella zona.
1333 - 1333 (cenni storici carattere generale)
Nel 'popolo' di Signano Giovanni di Matteo Villani (1280-1348) possiede una casa con podere, che vende nel 1333.
1462 - 1462 (cenni storici carattere generale)
Nel 1462 è rettore della chiesa il fiorentino Giovanni di Margherito, che con testamento di quell'anno lascia disposizione di essere sepolto in S. Maria a Verzaia.
1490 - 1525 (cenni storici scultura)
Tra la fine del Quattrocento ed il primo quarto del Cinquecento un artista ignoto, forse della cerchia di Baccio da Montelupo (1469-1523) o di Leonardo del Tasso (1465-1500), esegue un crocifisso ligneo, che sarà venerato come miracoloso e sarebbe stato ritrovato, secondo la leggenda, lungo un argine della Greve da un contadino della zona.
1580 - 1630 (cenni storici quadro)
Tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento un altro ignoto artista fiorentino esegue la tavola raffigurante la "Crocifissione con la Maddalena ai piedi della croce".
1661 - XVIII (cenni storici portico)
Nel 1661 è realizzato il nuovo portale di chiesa. Contestualmente o in seguito anche l'interno della chiesa viene rifatto ed è eretto il portico su archi ribassati ed un pilastro centrale. Forse in tale epoca la chiesa viene rialzata (come denuncia l'originario limite di essa ancora presente in facciata in una discontinuità dell'apparecchio murario) e ditata probabilmente di una controsoffittature centinata, ora non più esistente. Il patronato spetta al popolo.
1749 - 1749 (cenni storici carattere generale)
Nel 1749 la chiesa viene elevata a prioria.
1833 - 1847 (cenni storici carattere generale)
Nel 1833 il 'popolo' di S. Giusto conta 238 anime, nel 1847 263. Dal 1847 è parroco Pietro Cheloni. Il patronato spetta al Granduca "per le ragioni del popolo". Non vi esiste alcuna sede di Compagnia.
1884 - 1884 (costruzione campanile)
Nel 1884 è realizzato il campanile per volontà del popolo.
1895 - 1896 (cenni storici carattere generale)
Nel 1895, dopo il terremoto di quell'anno, il campanile viene restaurato.
1898 - 1898 (cenni storici carattere generale)
Nel 1898 è rettore della chiesa don Augusto Fei.
1945 - 1970 (cenni storici carattere generale)
Dopo la Seconda Guerra Mondiale il campanile viene nuovamente restaurato. Dal 1948 ad oltre il 1970 è parroco della chiesa il canonico Mario Salucci (n. 1920) di Scandicci..Nel 1970 la parrocchia conta circa 10.000 anime.
1986 - 1986 (cenni storici carattere generale)
Nel 1986 la chiesa viene unita alla più grande Santa Maria Madre della Chiesa a Torregalli, realizzata tra il 1974 ed il 1978. Nel medesimo anno Paola Azzurri esegue in quadro raffigurante "San Giusto" (collocato nel presbiterio, a destra).
2015 - 2016 (vicende conservative scultura)
Nel 2015/2016 viene restaurato il "Crocifisso" ligneo.



Descrizione  La chiesa di San Giusto si trova a Signano, frazione del Comune di Scandicci, e sorge "fra la Ripa sinistra dell'Arno e la Strada Regia Pisana", attualmente in un contesto urbano sviluppatosi a macchia di leopardo tra i campi. Sul lato destro vi è addossata la canonica, sul fronte opposto sono i locali parrocchiali adibiti a distribuzione di cibo ed abiti. Sul retro, a destra, è la torre campanaria. Sulla destra è l’ingresso alla canonica. La facciata è a capanna preceduta da un portico; la pianta è a navata unica con scarsella.

Pianta
La chiesa ha pianta a navata unica con scarsella. Nella parete laterale destra del presbiterio si apre l’accesso alla sagrestia, nella parete opposta un’apertura (attualmente non fruibile), che dà accesso ai locali parrocchiali. Le dimensioni indicative dell'interno della chiesa sono: lunghezza totale: m 19,10, lunghezza fino all'arco trionfale: m 15,30; larghezza della navata: m 5,40.
Facciata
La facciata, rivolta perfettamente a ovest, è a capanna, nel settore inferiore intonacata, in quello superiore priva di intonaco, con muratura in pietrame misto (conci squadrati e pietre sbozzate di cava). È preceduta da un portico intonacato e tinteggiato color crema, con due archi ellittici poggianti su lineari capitelli; i fornici sono chiusi da cancellate in ferro. Al centro, sotto il portico, si trova il portale architravato in arenaria con sovrastante cornice rettangolare con modanature a cartiglio e volutine laterali (forse per contenere un'immagine) e con la data del 1661 incisa nell'architrave. I rivestimenti esterni, ove liberi da edifici posti in adiacenza, sono in filari irregolari di conci d'alberese.
Campanile
Il campanile è a pianta quadrata con cella a quattro fornici e tre campane. Il sistema campanario non è in funzione.
Interno
L’interno è ad aula unica, a pianta rettangolare culminante nel presbiterio rialzato di un gradino in arenaria ed a pianta rettangolare, con arco presbiteriale impostato su lineari pilastri. Al centro è l’altare maggiore in arenaria, con due gradini. Al centro della parete tergale è la trecentesca “Madonna col Bambino in trono, tra i Santi Pietro e Paolo". Di lato, a sinistra, si trova un tabernacolo in pietra qualificato da colonnine laterali tortili. Al centro delle pareti laterali sono inseriti, in posizione speculare, due confessionali lignei, oltre i quali sono due altari in arenaria provvisti di mensa poggiante su mensole rastremate verso il basso, di moderna fattura. Sull'altare di destra è la "Crocifissione con la Maddalena ai piedi della croce"; su quello di sinistra il SS. Crocifisso primocinquecentesco. In controfacciata vi sono una bussola lignea e di lato, agli angoli, due acquasantiere in arenaria. La chiesa prende luce da un piccolo occhio nella facciata e da tre finestre rettangolari nella parete laterale sinistra, l’ultima delle quali posta nel presbiterio. I rivestimenti interni sono ad intonaco e tinteggiati in bianco avorio. L'altezza massima della navata è m 8,20, la minima m 7,40.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è in cotto, con mattoni di formato rettangolare, disposti a spinapesce nel presbiterio e variamente a correre nell’aula.



Adeguamento liturgico  presbiterio - intervento strutturale (1990 (?))
Adeguamento alle esigenze liturgiche della riforma conciliare realizzato nel corso degli anni '90. L’altare in arenaria, privo dei gradini, è posto su basamento al centro del presbiterio e consente la celebrazione rivolta verso i fedeli; dimensioni indicative cm 71 x 180 x 105 (h). Tabernacolo in arenaria posto sul lato sinistro del presbiterio, sul lato opposto è un leggio su fusto a pianta quadrata, in arenaria. Sede lignea posta al centro della parete tergale. Due confessionali lignei sono inseriti in posizione speculare al centro delle pareti laterali.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Toscana
Diocesi di Firenze
Parrocchia di Santa Maria Madre della Chiesa a Torregalli

via Amendola 26 - Scandicci (FI)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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