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29/3/2024 Diocesi di Parma - Inventario dei beni culturali immobili
Santuario della Beata Vergine delle Grazie <Berceto>
Data ultima modifica: 25/05/2021, Data creazione: 9/9/2010


Tipologia e qualificazione santuario diocesano


Denominazione Santuario della Beata Vergine delle Grazie


Altre denominazioni Santuario della Madonna delle Grazie;Santuario di Santa Maria delle Grazie;Santuario Madonna delle Grazie


Ambito culturale (ruolo)  maestranze parmensi (costruzione)



Notizie storiche  1400 - 1400 (costruzione intero bene)
Il popolo di Berceto costruì l'Ospizio e l'annesso oratorio dedicato a San Donnino, fuori dalla porta di Co' di Campo.
XV - XV (storia intero bene)
Nella seconda metà del secolo viene trasportata all'interno dell'edificio il simulacro della Madonna delle Grazie dalla cappella eretta nel 1230 presso l'Ospizio di Santa Maria della Cisa, a quell'epoca abbandonato. L'edificio cambia, di conseguenza, l'intitolazione in Madonna delle Grazie.
1533 - 1776 (passaggio di proprietà intero bene)
I Padri Eremitani di Sant'Agostino prendono possesso del bene e si deve a loro il primo impulso devozionale che ha trasormato la primitiva piccola cappella.
1763 - 1763 (rifacimento presbiterio)
Rifacimento dell'altare maggiore ligneo e dell'ancona con la statua della Madonna delle Grazie, sostituito dagli attuali in marmi policromi realizzati da Giovanni Baratta di Carrara. In origine l'altare era composto di due parti distinte: l'altare vero e proprio sormontato da tre gradini e dal tabernacolo e l'ancona separata.
1777 - 1805 (passaggio di proprietà intero bene)
Per decreto del Duca Ferdinando il Convento di Berceto fu unito a quello di San Luca degli Eremitani di Parma, quando venne soppresso per le requisizioni napoleoniche.
1808 - 1834 (passaggio di proprietà intero bene)
Il complesso è acquistato dai fratelli Gianelli.
1831 - 1831 (storia intero bene)
Il vescovo di Parma Vitale Loschi fa adattare i locali del convento a Seminario, mentre la chiesa divenne cappella Vescovile.
1834 - 1834 (passaggio di proprietà intero bene)
Il complesso è acquistato da don Giambattista Laurenti e donato, in data 3 settembre, al Vescovo di Parma, mons. Vitale Loschi a condizione che nel convento fosse creato un seminario per i preti della montagna.
1839 - 1840 (ampliamento intero bene)
L'edificio viene ampliato.
1840 - 1840 (storia intero bene)
La chiesa viene dichiarata Cappella Vescovile.
1857 - 1858 (restauro interno)
Realizzazione delle volte unghiate in sostituzione delle capriate cinquecentesche e realizzazione di un nuovo pavimento in lastre di arenaria.
1862 - 1862 (rifacimento facciata)
Rifacimento della facciata in stile neoromanico-impero addossandola all'originaria.
1874 - 1874 (completamento navata)
Realizzazione del cornicione che corre sotto le lunette e rifacimento delle basi delle lesene.
1886 - 1887 (restauro campanile)
Rifacimento del campanile.
1890/09/09 - 1890/09/09 (storia intero bene)
Il vescovo Miotti incorona solennemente la statua della Madonna.
1891 - 1891 (restauro presbiterio)
Il rettore don Paolo Calzolari fa unire l'ancona all'altare dal marmista Leoni di Parma, dando all'insieme la conformazione attuale.
1891 - 1891 (restauro navata)
Ritinteggiatura della navata.
1895 - 1895 (restauro presbiterio)
Creazione del grande cappellone a sinistra al posto della sagrestia.
1939 - 1939 (completamento volte)
Il pittore di Sarzana, Gino Triglia, dipinge le lunette della volta della navata con episodi della vita della Madonna.
1940 - 1940 (restauro interno)
Sostituzione del pavimento in arenaria con mattonelle in marmiglia; rivestimento di lesene e pilastri con marmo ad opera del marmista Arturo del Bianco di Apuania; realizzazione di un'alta zoccolatura in marmo lungo le pareti della navata ad opera del marmista Santini di Parma, che costruì anche gli altari laterali sostituendo quelli lignei settecenteschi.
1988 - 1988 (restauro intero bene)
Lavori di consolidamento e riparazione della struttura. Realizzazione della pavimentazione in marmo rosso di Verona. Restauro degli intonaci e delle volte affrescate. Sistemazione del presbiterio.
1989 - 1989 (restauro coro)
Sostituzione delle vetrate policrome.



Descrizione  La facciata ripete lo schema dell'originaria ad eccezione del timpano che è più sporgente e privo della vecchia nicchia centrale, trasformata in lunetta. A fianco del portale, che sostituì il rinascimentale, si trovano due monofore ad arco strombate. E' realizzata in pietra arenaria martellinata. Il campanile è incastonato sul fianco destro, tra un'ala di seminario e l'abside: ha pianta quadrata ed è concluso da cuspide. All'interno la chiesa conserva le stesse dimensioni dell'originaria e si presenta a navata unica, ritmata da lesene lievemente aggettanti, con soffitto a volte a botte lunettate e due cappelle laterali, una per parte. L'abside è poligonale e presenta un'emicupola affrescata.

Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in marmo rosso di Verona.
Coperture
Tetto a doppie falde simmetriche. All'interno sono state realizzate volte a botte lunettate affrescate.



Adeguamento liturgico  altare - intervento strutturale (1980-1985 circa)
Altare realizzato con pilastrini in marmo policromo provenienti dall'altare maggiore del duomo di Parma smontato negli anni Ottanta con parere favorevole della Soprintendenza. Tale altare era stato posto nella Cattedrale nel 1812 e proveniva dall'abbazia cistercense di Paradigna.
ambone - intervento strutturale (1980-1985 circa)
Ambone realizzato con pilastrini in marmo policromo provenienti dall'altare maggiore del duomo di Parma smontato negli anni Ottanta con parere favorevole della Soprintendenza.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Emilia-Romagna
Diocesi di Parma
Zona past. n. 1 Berceto-Fornovo-Medesano
Parrocchia di San Moderanno

via Evasio Colli - Berceto (PR)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


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