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29/4/2024 Diocesi di Trento - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di San Lorenzo <Calliano>
Data ultima modifica: 25/08/2017, Data creazione: 26/7/2010


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Lorenzo


Altre denominazioni S. LORENZO martire;S. Lorenzo


Autore(Ruolo)  Bianchi, Antonio (progetto ricostruzione facciata)
Bianchi, Carlo (progetto ricostruzione facciata)
Caminada, Carlo (progetto completamento campanile)
Bianchi, Francesco (progetto ricostruzione)
Carmellini, Giuseppe (progetto restauro campanile)



Ambito culturale (ruolo)  maestranze trentine (costruzione)
maestranze comacine (ricostruzione)
architettura barocca lombarda (ricostruzione)
architettura neoclassica (rifacimento facciata)



Notizie storiche  1492 - 1500 (costruzione intero bene)
In occasione della vittoria ottenuta dalle truppe austriache sui contingenti veneziani guidati da Roberto da Sanseverino il 10 agosto 1487 presso Calliano, l'arciduca Sigismondo d'Austria fece voto di erigere una cappella in onore di San Lorenzo; la data di principio dei lavori di edificazione dell'edificio di culto e dell'annesso cimitero è atribuita in via ipotetica da Bottura (1995) al 1492 sulla scorta di una lettera inviata dall'imperatore Massimiliano a Barbara Matsch di Castel Beseno datata 1491, nella quale il sovrano sollecitava l'erezione del tempio, ancora inesistente.
1537 - 1537 (menzione carattere generale)
La prima menzione attestante l'esistenza del luogo di culto risale agli atti della visita pastorale effettuata dal vescovo Bernardo Clesio.
1570 - 1580 (ampliamento intero bene)
La cappella votiva voluta dall'arciduca Sigismondo d'Austria subì in questo periodo un importante ampliamento che determinò un cambio di orientamento dell'edificio. Gli atti visitali del 1580 riportano che la cappella fu riedificata dall'arciduca Ferdinando d'Austria, indicando in tale modo che la proprietà dell'edificio spettava alla famiglia imperiale, la quale sovvenzionava la cura d'anime mediante un beneficio; Bottura (1995) specifica che fu grazie alla magnanimità della famiglia Martini che fu possibile sostenere le spese degli interventi edilizi, che comportarono tra le altre opere anche l'elevazione del campanile originario e la posa di un primo orologio.
1609 - 1609 (restauro intero bene)
Sulla scorta di un documento citato da Bottura (1995) risulta che in questo anno la cappella fu oggetto di interventi di restauro.
1641 - 1645 (elevazione campanile)
Da un documento citato da Bottura (1995) si evince che in questo periodo la comunità di Calliano preferì, in favore di una maggiore autonomia sull'amministrazione del luogo di culto, rinunciare al beneficio imperiale di antica istituzione richiedendo nel contempo alla casa imperiale un contributo economico da elargire all'occorrenza di interventi edilizi, in quanto l'edificio rimaneva comunque di proprietà imperiale; il documento citato contiene una richiesta di elargizione di un contributo necessario ai lavori di elevazione del campanile che cominciarono nel 1641 e si conclusero pochi anni dopo.
1723/01/02 - 1725 (ricostruzione intero bene)
A questo periodo risale la definitiva ricostruzione del tempio, divenuto quello precedente insufficiente a contenere l'accresciuto numero dei fedeli, ad opera del capomastro Francesco Bianchi di Como. L'edificio preesistente venne incluso nella nuova fabbrica, della quale costituì la porzione occidentale della navata, mentre grazie all'acquisizione di un fondo ad oriente della chiesa fu possibile elevare il nuovo presbiterio, sormontato da una cupola. La struttura portante della copertura della chiesa preesistente fu reimpiegata nella volta della nuova navata; i lavori interessarono anche l'erezione di un corpo di fabbrica adibito a sacrestia, in luogo di quella precedente. Contestualmente fu eretto parte del tamburo della cuspide del campanile, ma i lavori di completamento della torre furono interrotti; nel 1725 si assistette alla consacrazione della nuova fabbrica.
1766 - 1766 (dotazione custodia eucaristica carattere generale)
Risale a questo anno il decreto vescovile che concede alla chiesa la custodia del Santissimo Sacramento.
1777 - 1778/08/06 (completamento campanile)
Gli interventi di completamento del campanile cominciati in occasione del radicale ampliamento della chiesa tra il 1723 ed il 1725 vengono ripresi nell'ultimo quarto del secolo sotto la direzione del capomastro Carlo Caminada e conclusi nel 1778 con l'edificazione del tamburo ottagonale e l'erezione della cuspide.
1798/09/21 - 1798/09/21 (erezione a curazia carattere generale)
La chiesa, dotata di una certa autonomia sin dalla fondazione grazie ad un beneficio imperiale poi rinnovato da famiglie nobili locali, acquista il titolo di curazia dipendente dalla pieve di Villa Lagarina in questo anno.
1802 - 1802 (restauro intero bene)
Un documento dell'epoca citato da Bottura (1995) riporta che per via dei danni causati dagli scontri tra le truppe austriache e quelle napoleoniche la chiesa risultava parzialmente priva di copertura; si ignora la data di ripristino della porzione dell'edificio.
1812 - 1812 (restauro campanile)
Già dal 1806 si lamentavano le condizioni di grave deperimento della struttura muraria della torre campanaria, per via delle vibrazioni trasmesse dal castello campanario; i primi interventi di risanamento però cominciano soltanto sei anni più tardi, e non si dimostrano sufficienti a risolvere il problema.
1832 - 1832 (ricostruzione facciata)
Su progetto dei capomastri Carlo e Antonio Bianchi si procede alla riedificazione in forme più fastose del prospetto frontale della chiesa.
1836 - 1836 (dismissione cimitero)
In questo anno il camposanto situato nei pressi della chiesa viene dismesso e trasferito a meridione dell'abitato.
1855 - 1855 (restauro campanile)
Le debolezze strutturali della torre campanaria, già evidenti a inizio secolo e alle quali si era tentato di porre rimedio nel 1812 si ripresentano con una gravità tale da richiedere un intervento di restauro, che viene effettuato in questo anno.
1856 - 1856 (progetto di ricostruzione intero bene)
Risale a questo anno un progetto mai realizzato di ricostruzione dell'edificio sacro in una nuova posizione, a cura dell'ingegnere Leopoldo de Claricini Dornpacher.
1868 - 1868 (restauro campanile)
La torre campanaria manifesta nuovamente in questo periodo gravi problemi strutturali che interessano ora in particolar modo la cuspide, che viene demolita e ricostruita ad una quota inferiore rispetto alla precedente dal capomastro Giuseppe Carmellini.
1873 - 1874 (ampliamento intero bene)
In questi due anni vengono costruiti alcuni ambienti presso la porzione sud orientale della chiesa, adibiti a sacrestia ad uso anche dei fedeli.
1897 - 1897 (restauro e decorazione intero bene)
In questo anno si procede ad un restauro complessivo della struttura, al quale si affianca la stesura degli affreschi della volta della navata e della cupola del presbiterio, ad opera dei pittori Giovanni Bevilacqua e Antonio Trentini.
1915 - 1917 (danneggiamento intero bene)
A causa degli episodi bellici del primo conflitto mondiale la chiesa subisce danni di varia natura; una granata danneggia la cuspide del campanile, mentre l'acquartieramento di alcune truppe all'interno della chiesa ne determina uno stato di degrado diffuso.
1920/03/17 - 1920/03/17 (erezione a parrocchia carattere generale)
A questa data risale il decreto firmato dal vescovo Celestino Endrici che eleva la chiesa al titolo di parrocchiale.
1927 - 1929 (restauro intero bene)
In questi due anni sotto la reggenza della parrocchia da parte di don Severino Dematté vengono eseguiti alcuni interventi di restauro, in seguito ai danni causati dagli scontri bellici nel decennio precedente; in questa occasione viene ripristinato l'apparato decorativo pittorico della volta e della cupola ad opera del pittore Abbondio Barozzi e si provvede al rifacimento della facciata.
1944/11/04 - 1945/04 (danneggiamento intero bene)
Durante i continui bombardamenti da parte delle forze armate americane che si susseguirono tra il 1944 e l'anno successivo la chiesa non fu mai colpita in modo diretto, ma gli spostamenti d'aria causati dalle esplosioni danneggiarono gravemente la struttura.
1945 - 1955 (restauro intero bene)
In questo decennio si procede ad un difficoltoso recupero della struttura; si provvede a restaurare la copertura e le vetrate, si assiste alla posa dell'impianto elettrico, si procede al restauro e alla tinteggiatura delle pareti, della facciata e della torre campanaria.
1963 - 1963 (restauro intero bene)
In questo anno, sotto la reggenza della parrocchia da parte di don Ettore Pederzolli, si provvede a sostituire la pavimentazione interna rimuovendo le antiche lapidi sepolcrali e murandole presso le pareti esterne, ad installare l'impianto di riscaldamento, a realizzare le balaustre marmoree e a tinteggiare le pareti interne.
1984 - 1987/08/11 (restauro intero bene)
Al 1984 risale la sostituzione del manto di copertura, della lattoneria e la posa dell'impianto antifulmine; tre anni più tardi, su progetto del geometra Claudio Caprara di Ala, viene effettuato un restauro completo della struttura, comprensivo della sostituzione di tutti gli impianti, della pavimentazione del presbiterio e delle vetrate. In questa occasione vengono adeguati alle norme conciliari i poli liturgici e si procede alla tinteggiatura dell'edificio. A lavori conclusi si assiste alla cerimonia di consacrazione del nuovo altare verso il popolo ad opera del vescovo Alessandro Maria Gottardi.
1993/07 - 1994/06 (restauro campanile)
Su progetto dell'ingegnere Paolo Mayr in questo anno vengono condotti alcuni interventi conservativi e di consolidamento della torre campanaria, durante i quali si procede alla valorizzazione di un portale che conduceva alla sacrestia dell'edificio di culto primitivo, identificata nel locale situato alla base del campanile. Gli interventi comportano inoltre la messa in evidenza delle bifore corrispondenti alla cella campanaria della prima elevazione e del quadrante sud del primo orologio, il rinnovo dell'impianto di elettrificazione delle campane e la messa a nuovo del castello campanario, la ricostruzione della cuspide sulla base dell'antico progetto di Carlo Caminada.
2008 - 2009 (lavori intero bene)
In questi due anni vengono effettuati alcuni interventi conservativi, diretti al restauro del portale laterale esterno e del relativo serramento nel 2008; l'anno successivo viene installato un impianto anti intrusione.



Descrizione  La chiesa di San Lorenzo a Calliano viene edificata con il titolo di cappella votiva verso la fine del XV secolo, in seguito alla vittoria riportata il 10 agosto 1487 sulle truppe veneziane da parte dell'arciduca Sigismondo d'Austria; a lungo edificio di proprietà della famiglia imperiale, la quale sovvenzionava la cura delle anime mediante un beneficio, il tempio vede un primo significativo ampliamento nel decennio precedente la visita pastorale del 1580, quando cambia orientamento e acquista proporzioni maggiori grazie al contributo della famiglia Martini. Verso la metà del XVII secolo il campanile viene elevato; la definitiva ricostruzione della chiesa è collocata tra il 1723 ed il 1725, seguita dal completamento del campanile nel 1778. La facciata risale al 1832; molti interventi di restauro del campanile e della chiesa, dovuti sia problemi strutturali che a danni bellici, si susseguono tra il XIX secolo e quello successivo, l'ultimo e più importante tra il 1993 ed il 1994.La facciata presenta un impianto classicheggiante che ricorda un tempio tetrastilo, con una trabeazione sostenuta da quattro paraste di ordine ionico che tripartiscono il prospetto in tre settori verticali, coronata da un frontone triangolare. Nel settore centrale si impone il portale lapideo d'ingresso, trabeato e concluso da frontone, sormontato da un oculo cieco profilato da una cornice modanata. I prospetti rivelano l'aggetto della quarta campata della navata ed il prolungamento del corpo del presbiterio ad inclusione di locali non pertinenti all'edificio sacro. La fiancata destra presenta l'emergenza di una cappella laterale a pianta quadrangolare, seguita da una finestra lunettata aperta sulla navata e dal volume del campanile; aderente al prospetto orientale di questo si sviluppa il corpo aggiunto della sacrestia a pianta rettangolare. La fiancata sinistra rivela l'emergenza di una cappella laterale a pianta quadrangolare e la presenza di due finestre lunettate, una presso la seconda campata della navata e l'altra in corrispondenza dell'emergenza della quarta campata. La torre campanaria presenta un affusto quadrangolare caratterizzato dalla presenza di bifore cieche su ogni lato in corrispondenza della cella campanaria antica; quella meridionale è sovrastata dal quadrante dell'orologio antico. La cella campanaria, marcata da cornici, presenta angoli smussati e lati delimitati da lesene e aperti da monofore a tutto sesto inserite entro specchiature rettangolari; al di sopra della cella si impone il tamburo ottagonale, caratterizzato da specchiature rettangolari aperte a lati alterni da oculi ellittici, sovrastato dalla cuspide in lastre metalliche a cupola ellittica, cimata da lanterna, sfera e croce apicale. L'interno presenta un'unica navata, divisa in tre campate minori ed una maggiore; le campate minori sono scandite da lesene culminanti a livello della cornice d'imposta della volta a botte ribassata, tra le quali si originano le lunette che originano le unghie. In controfacciata si impone il volume della sacrestia a fronte ondulato, sostenuta da ampie mensole. La prima campata ospita due cappelle laterali introdotte da arcate a pieno centro sostenute da piedritti; le lunette della seconda campata sono aperte da finestre che ne seguono il profilo. La terza campata reca il volume del pulpito presso la parete destra. Le pareti della quarta campata sono delimitate da lesene a sostegno delle arcate longitudinali e trasversali sulle quali si imposta la cupola su pennacchi che copre l'ambiente, aperta da un oculo quadrilobo sopra l'arco santo. Questo, a tutto sesto, introduce all'ambiente elevato da un gradino del presbiterio, coperto da una volta a botte unghiata e concluso da un'abside a profilo curvilineo. L'interno presenta un apparato decorativo a stucchi e pittorico avente carattere ornamentale.

Pianta
Navata a pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale con emergenze rettangolari nella prima e nella quarta campata della navata, presbiterio a pianta rettangolare, concluso da abside curvilinea.
Facciata
La facciata presenta un impianto classicheggiante che ricorda un tempio tetrastilo, con una trabeazione sostenuta da quattro paraste di ordine ionico che tripartiscono il prospetto in tre settori verticali, coronata da un frontone triangolare. Nel settore centrale si impone il portale lapideo d'ingresso, trabeato e concluso da frontone, sormontato da un oculo cieco profilato da una cornice modanata. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato.
Prospetti
I prospetti rivelano l'aggetto della quarta campata della navata ed il prolungamento del corpo del presbiterio ad inclusione di locali non pertinenti all'edificio sacro. La fiancata destra presenta l'emergenza di una cappella laterale a pianta quadrangolare, seguita da una finestra lunettata aperta sulla navata e dal volume del campanile; aderente al prospetto orientale di questo si sviluppa il corpo aggiunto della sacrestia a pianta rettangolare. La fiancata sinistra rivela l'emergenza di una cappella laterale a pianta quadrangolare e la presenza di due finestre lunettate, una presso la seconda campata della navata e l'altra in corrispondenza dell'emergenza della quarta campata. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato.
Campanile
La torre campanaria, aderente alla fiancata sinistra e al prospetto orientale esterno della quarta campata della navata, presenta un affusto quadrangolare con zoccolo, caratterizzato dalla presenza di bifore cieche su ogni lato in corrispondenza della cella campanaria antica; quella meridionale è sovrastata dal quadrante dell'orologio antico. La cella campanaria, marcata da cornici, presenta angoli smussati e lati delimitati da lesene e aperti da monofore a tutto sesto inserite entro specchiature rettangolari; al di sopra della cella si impone il tamburo ottagonale, caratterizzato da specchiature rettangolari aperte a lati alterni da oculi ellittici, sovrastato dalla cuspide in lastre metalliche a cupola rialzata, cimata da lanterna, sfera e croce apicale. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato ed elementi lapidei a vista.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame intonacata; strutture di orizzontamento: volta a botte unghiata sopra le prime tre campate della navata e sul presbiterio, cupola su pennacchi in muratura sopra la quarta campata della navata, volta a catino in muratura sopra l'abside.
Coperture
Copertura a due falde sulle prime tre campate della navata, sulla quarta campata e sul presbiterio. Struttura portante lignea, manto di copertura in coppi.
Interni
L'interno presenta un'unica navata, divisa in tre campate minori ed una maggiore; le campate minori sono scandite da lesene culminanti a livello della cornice d'imposta della volta a botte ribassata su cui sono impostate le lunette che originano le unghie. In controfacciata si impone il volume della sacrestia a fronte ondulato, sostenuta da ampie mensole. La prima campata ospita due cappelle laterali introdotte da arcate a pieno centro sostenute da piedritti; le lunette della seconda campata sono aperte da finestre che ne seguono il profilo. La terza campata reca il volume del pulpito presso la parete destra. Le pareti della quarta campata sono delimitate da lesene a sostegno delle arcate longitudinali e trasversali sulle quali si imposta la cupola su pennacchi che copre l'ambiente, aperta da un oculo quadrilobo sopra l'arco santo. Questo, a tutto sesto, introduce all'ambiente elevato da un gradino del presbiterio, coperto da una volta a botte unghiata e concluso da un'abside a profilo curvilineo. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato.
Pavimenti e pavimentazioni
La navata e la cappella laterale destra presentano una pavimentazione in lastre rettangolari di pietra calcarea bianca disposte a corsi orizzontali; la cappella laterale sinistra è pavimentata a quadrotte in pietra calcarea bianche e rosse disposte a corsi diagonali. Il presbiterio reca una pavimentazione in lastre rettangolari in pietra calcarea rosata disposte a corsi orizzontali.
Elementi decorativi
L'interno presenta un apparato decorativo a stucchi e pittorico avente carattere ornamentale presso le lesene della navata, negli intradossi delle arcate della quarta campate ornati da specchiature, nella volta absidale decorata da lacunari.



Adeguamento liturgico  altare - intervento strutturale (1987)
L'adeguamento liturgico è stato attuato mediante un intervento strutturale su progetto dell'ingegnere Claudio Caprara che ha previsto la posa, al centro del presbiterio, di un altare verso il popolo in marmo rosato di Verona, caratterizzato da una mensa rettangolare sostenuta da un supporto a base quadrangolare, modanato e recante un incasso a croce presso il fronte affacciato sulla navata. Il presbiterio conserva il proprio altare maggiore storico, il cui tabernacolo è impiegato come custodia eucaristica.
presbiterio - aggiunta arredo (1987)
L'adeguamento liturgico è stato completato mediante l'aggiunta di arredi lignei non aventi carattere di stabilità. Presso la balaustra sinistra, entro il presbiterio, è stato collocato un leggio ligneo caratterizzato da una struttura a due fronti sormontata da un lettorile, impiegato come ambone. Alla parete laterale destra del presbiterio aderisce una sedia lignea, impiegata come sede del celebrante.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Trento
Decanato di Villa Lagarina
Parrocchia di San Lorenzo

via Valentini - Calliano (TN)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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