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Chiesa di San Vincenzo Martire <Nole>
Data ultima modifica: 08/06/2017, Data creazione: 23/5/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Vincenzo Martire


Ambito culturale (ruolo)  barocco (costruzione)
neobarocco (ampliamento e restauro)



Notizie storiche  XI - XII (preesistenze antica chiesa)
Gli scavi archeologici, eseguiti nel 1984 sotto la direzione della Soprintendenza archeologica del Piemonte, in occasione dei lavori di risanamento dell'edificio e del rifacimento della pavimentazione, hanno fatto emergere le tracce di un edificio sacro, di dimensioni minori rispetto all'attuale, esistente già nel XI-XII secolo. La chiesa primitiva era una costruzione a navata unica assai allungata di mt 18x6, con campanile ricavato nello spazio interno e abside semicircolare con un piccolo altare in muratura al centro. Le strutture murali con la tipica disposizione a “spina di pesce” erano realizzate con ciottoli fluviali portati dal vicino torrente Stura. Il manto di copertura era costituito da tegole romane di recupero, di cui si sono trovati numerosi frammenti. Il pavimento era costituito da battuto di terra.
XIV - XIV (ampliamento antica chiesa)
Dagli studi risulta un successivo ampliamento che coinvolse l’edificio quando, demolito l’abside, con il suo altare, vennero aggiunti una navatella laterale ed un più ampio presbiterio. Il materiale utilizzato in questi ampliamenti fu il cotto: mattoni medioevali di buona fattura, modellati per definire la forma cilindrica delle colonne.
1312 - 1312 (primo documento ufficiale carattere generale)
Il 26 aprile 1312 ilVescovo di Torino, Tedisio, concede ad Ugo, rettore della chiesa di San Vincenzo di Nole, un appezzamento di terreno per il fitto annuo di due capretti.
XVI - XVII (visite pastorali antica chiesa)
Dal XVI al XVII secolo vi furono almeno quattro visite pastorali da cui si acquisiscono notizie sullo stato della chiesa. Nel 1587 mons. Peruzzi notò il pavimento completamente rovinato dagli scavi per seppellire i defunti e ordinò la costruzione di appositi ossari sotto il pavimento. Nel 1597 il Vescovo di Torino mons. Broglia rilevò problemi al tetto: pertanto un primo rifacimento della copertura della navata centrale dovrebbe risalire alla fine del Cinquecento. Nel 1653 mons. Bergera notò differenze nella titolatura degli altari minori rispetto al secolo precedente: gli altari di S.Antonio, S.Giovanni, della Gloriosa Vergine, della Società dei Disciplinati non vennero più citati mentre rimase quello del Santo Spirito e comparvero per la prima volta quelli della Madonna del Rosario e di S.Croce.
1678 - 1678 (demolizione antica chiesa)
I documenti dell'archivio parrocchiale consentono di datare al 1678 la demolizione della vecchia chiesa e del suo campanile per la costruzione del nuovo edificio.
1678 - 1730 (costruzione nuova chiesa)
Il capitolato d'appalto con i maestri Michele e Domenico Gioannino di Curio Luganese, datato 19 maggio 1678, conservato presso l'archivio parrocchiale, stabilisce le modalità di ricostruzione completa della chiesa parrocchiale. Il vecchio edificio fu completamento abbattuto per far posto ad una chiesa più grande, a navata unica con cappelle laterali e profondo presbiterio rettangolare, affiancata da un nuovo campanile. I lavori di ricostruzione avvennero a lotti successivi di costruzione e poi di demolizione delle murature antiche, in modo che la chiesa potesse essere officiata quasi senza interruzioni. Il cantiere era sicuramente concluso nel 1730, quando mons. Arborio di Gattinara "visitavit pariter universum corpus dicte ecclesie, quam vidit esse de novo constructam totam fornicatam et dealbatam, et nulla indiget reparatione".
1699 - 1736 (realizzazione altare Vergine Immacolata)
La Compagnia della Dottrina Cristiana commissiona l'altare in legno, i dipinti, la tinteggiatura e la doratura. L'altare viene edificato da Gio Antonio Crotti, il quale si occupa anche della decorazione dell'altare stesso e della doratura della statua della Madonna (1714), nonché della doratura della cornice del quadro del Padre Eterno (1736). Il quadro del Padre Eterno viene commissionata nel 1703. Nella relazione della visita pastorale dell'Arcivescovo Gattinara nel 1730 si legge che l'altare è in muratura.
1703 - 1703 (realizzazione altare maggiore)
Capitolazione per la fabbrica dell'altare maggiore.
1704 - 1704 (realizzazione pavimentazione)
Capitolazione per il pavimento.
1704 - 1704 (tela altare S.Antonio)
La tela raffigurante la B.V. d'Oropa, Sant'Antonio, San Lorenzo, Santa Lucia e Sant'Apollonia, fu commissionata ad un pittore anonimo da Giacomo Antonio Brunero, che la donò "per limosina".
1706 - 1718 (fusione campane)
Vengono fuse prima la campana piccola e poi la mezzana.
1710 - 1710 (realizzazione vetrate)
Capitolazione per provvista delle vetrate.
1710 - 1900 (realizzazione altare S.Croce)
Per risolvere una controversia tra i confratelli ed il parroco don Rossati (la recita dell'Ufficio presso l'altare di Santa Croce recava disturbo alle celebrazioni delle confessioni), la Confraternita costruisce un oratorio, sovrastante l'ampio pronao allora esistente, che giungeva fino all'attuale altare di Sant'Antonio. L'oratorio venne demolito nel 1900 insieme al pronao sottostante.
1730 - 1730 (visita pastorale altare S.Antonio)
Nella relazione della visita pastorale dell'Arcivescovo Gattinara si legge che l'altare di S.Antonio è stato costruito con le elemosine dei fedeli; è in mattoni pieni senza la mensa ligneo ed è chiuso da balaustra in legno. Mons. Arborio relaziona inoltre che i defunti vengono sepolti in chiesa, consuetudine poi vietata dal 1754; pertanto si realizzò un cimitero attiguo all’edificio sacro, mentre nel tempio a partire da quell’anno, verranno seppelliti soltanto i sacerdoti.
1765 - 1765 (ampliamento e restauro intero bene)
Vengono ampliati il presbiterio e gli antichi coro e sacrestia.
1769 - 1769 (posa mensa altare maggiore)
Posa di mensa marmorea dell'altar maggiore e acquisto di un'urna dorata per le reliquie di S.Vincenzo e di S.Vito.
1770 - 1770 (sostituzione altare S.Antonio)
Nella relazione del prev. Corio l'altare risulta essere "di bosco, con colonne e alzate in architettura, parte colorito e parte dorato, in mezzo del quale esiste un gran quadro rappresentante la Vergine S.ma, S.Antonio Abate, S.Lorenzo, S.Lucia e S.Apollonia".
1771 - 1771 (consacrazione intero bene)
La chiesa viene consacrata dall’Arcivescovo di Torino Mons. Francesco Rorengo di Rorà.
1773 - 1773 (sostituzione balaustra altare S.Antonio)
La balaustra in legno viene sostituita da una cancellata in ferro battuto.
1777 - 1777 (realizzazione altare Madonna del Rosario)
Viene realizzato l'altare della Madonna del Rosario.
1823 - 1823 (ampliamento facciata)
Su progetto dell’Architetto Tosatti viene innalzata la facciata, inglobando all'interno l’atrio e l’oratorio.
1827 - 1827 (restauro organo)
Il documento del "restauro degli organi" viene firmato dal parroco don Borla, dai priori e sottopriori delle cappelle (Corpus Domini, S.Croce, Suffragio, Concezione, S.Antonio, S.Giuseppe, S.Vito, Rosario), dall'organista Pachiero Giuseppe, dai consiglieri e dal segretario.
1829 - 1829 (realizzazione organo)
L'organo è opera di Amedeo Bussetti e Antonio Bruna, realizzato con materiale del precedente Concone del 1747.
1835 - 1835 (restauro statua S.Vito)
Restauro della statua settecentesca di S.Vito.
1846 - 1846 (riparazioni e completamento campanile)
Vengono decise dal Comune varie provviste e riparazioni al campanile: costruzione di ringhiera in ferro, provvista di gradini di pietra per la scala, tetto delle campane, due solai, un ripiano nuovo, funi, bronzine per la campana mezzana e piccola.
1858 - 1859 (restauro altare S.Antonio)
Viene restaurato l'altare, a spese della società dei carrettieri. Sopra l'altare viene sostituita la scritta "D.O.M. et Divo Antonio Abbati Protectori Potentissimo" con la dicitura "Divo Antonio Abbati Sacrum restauravit exornavitque vectorum societas", che ricorda i restauri del 1858-59.
1874 - 1874 (restauro altare Vergine Immacolata)
L'altare viene restaurato.
1891 - 1891 (statue facciata)
Nelle cinque nicchie della facciata vengono inserite le statue di San Vincenzo, San Vito, San Rocco, San Sebastiano e San Grato, realizzate in mattoni e cemento, sul posto, da Odello di Ceva, a spese del Comune.
1891 - 1891 (realizzazione rilievo altare maggiore)
Durante la guida del prevosto don Bartolomeo Capello viene realizzato l’imponente rilievo posto sull’altar maggiore, raffigurante la gloria di San Vincenzo.
1894 - 1894 (apparato decorativo presbiterio)
Il torinese Costantino Mossetto esegue i dipinti sulla volta del presbiterio e realizza il timpano della facciata raffigurante la Vergine Assunta.
1900 - 1908 (ampliamento e restauro intero bene)
Grandi lavori di ampliamento e di restauro vengono intrapresi dal prevosto don Chiaretta: rifacimento del pavimento, in sostituzione di quello in pietra; sistemazione del nuovo altare maggiore; costruzione del Battistero; rimozione dell’organo in controfacciata; demolizione della facciata, dell’antico pronao e del sovrastante oratorio di S. Croce; prolungamento della navata; costruzione del portale e della tribuna dei cantori, ad opera degli artigiani Gasperini e Perotti; ampliamento delle cappelle laterali. Nel 1905 la facciata viene parzialmente modificata chiudendo le aperture che illuminavano il pronao ed inserendo un nuovo portale. Viene eliminata la cancellata in ferro battuto davanti all'altare di S.Antonio. L'altare della Vergine Immacolata viene spostato ad opera di Buratti Vincenzo.
1907 - 1910 (realizzazione altare S.Vito)
La realizzazione dell'altare ha inizio il 29 aprile 1907, ad opera del muratore capo Crosetto Battista, su progetto e direzione del geom. Merlo Giulio. Dopo una pausa di qualche anno si procede alla posa del rivestimento, in marmo bianco. Il 13 giugno 1910 l'altare viene collocato nel battistero e il giorno 20 benedetto.
1922 - 1922 (realizzazione organo)
La costruzione del nuovo organo conclude la serie di interventi voluti dal parroco don Michelangelo Chiaretta. L'organo viene realizzato da Giuseppe Gandini di Varese, mentre la cassa viene costruita dalla falegnameria salesiana di S.Benigno. Lo strumento viene inaugurato il 15 aprile 1922 e collaudato il successivo 7 maggio da due organisti torinesi, padre Roberto Rosso e don Giuseppe Alloa.
1926 - 1933 (riparazioni copertura)
Vengono fatte riparazioni al tetto sia nel 1926 che nel 1933.
1929 - 1929 (restauro intero bene)
Restauri conservativi alla chiesa.
1951 - 1951 (pavimentazione presbiterio)
Posa della nuova pavimentazione nel presbiterio.
1956 - 1956 (mosaico facciata)
La facciata viene rinnovata; la ditta torinese Odorico realizza il mosaico dell'Assunta nel timpano.
1964 - 1964 (apparato decorativo navata principale)
Vengono eseguite decorazioni a stucco e nuove pitture ad opera del pittore mathiese Tappero Merlo.
1975 - 1975 (elettrificazione organo )
Francesco Vegezzi-Bossi di Centallo trasforma la trasmissione in elettropneumatica e installa una nuova console elettrica in navata.
1980 - 1980 (sistemazione cappella invernale)
Sistemazione della cappella invernale e ristrutturazione dei locali oratorio con cappellina.
1984 - 1984 (rifacimento pavimentazione)
La pavimentazione in mattonelle di cemento viene sostituita con una nuova, a scacchiera, in pietra di Barge.
1984 - 1984 (rifacimento pavimentazione)
Viene rifatta la pavimentazione della chiesa. Durante gli scavi, eseguiti sotto la direzione della Soprintendenza archeologica del Piemonte, sono riemerse le fondazioni e i resti appartenenti alla chiesa primitiva.
1986 - 1986 (adeguamento liturgico presbiterio)
Costruzione di nuovo altare a forma di mensa, in stile barocco, armonizzato con l'ambone, le sedi e l'orchestra.
1993 - 1993 (restauro tela altare S.Antonio)
Viene restaurata la tela raffigurante la B.V. d'Oropa, Sant'Antonio, San Lorenzo, Santa Lucia e Sant'Apollonia.
1997 - 2002 (restauro organo)
Nel 1997 il parroco don Quintino Andreis decide un grande intervento di restauro e ampliamento dell'organo: viene aggiunto un nuovo corpo con la fisionomia di Organo Corale; la sezione di Pedale, viene arricchita con una nuova batteria di ance, mentre alcuni registri di colore vanno a completare la tavolozza sonora dell’Organo Espressivo. Lo strumento viene portato a 45 registri su tre manuali e pedaliera, per circa 2300 canne complessive; una nuova console a tre manuali viene collocata in tribuna, mentre la console a due manuali rimane in navata per il servizio liturgico. I lavori, affidati all’antica bottega organaria di Renzo Rosso, da anni manutentore dello strumento, terminano nel 2002.
2004 - 2004 (apparato pittorico cappelle laterali)
Durante lavori di restauro vengono scoperti e recuperate le decorazioni delle cappelle di S.Vito e di S.Antonio.
2006 - 2006 (crollo campanile)
Il 15 novembre 2006 la torre civica campanaria crolla sulla chiesa, provocando la distruzione della facciata, dell'area d'ingresso, dell'organo monumentale e della cantoria.
2009 - 2011 (restauro intero bene)
In seguito al crollo si procede con i lavori di restauro, divisi in tre lotti. L'arch. Fenoglio viene incaricato per la ricostruzione; i lavori vengono affidati alla ditta Della Rocca Restauri srl di Sanfrè. Il primo lotto prevede la ricostruzione del muro laterale crollato sotto il campanile, il consolidamento della parte di facciata rimasta in piedi, la costruzione della parte di facciata mancante, della volta e della copertura. Il secondo lotto prevede il rifacimento degli impianti elettrico e termico, la sistemazione dell’area degli altari laterali e dell’altare maggiore. Il terzo lotto prevede la ricostruzione della cantoria lignea e dell’organo, il ripristino di cornicioni, fregi e capitelli con le relative dorature, la sostituzione degli elementi decorativi in cattivo stato di conservazione disposti sulle volte della navata centrale, il posizionamento dei serramenti di facciata e dei portoni, nonché il restauro di tutti gli altari.
2011 - 2011 (riapertura al culto intero bene)
Il 22 gennaio 2011, in occasione della festa patronale, la chiesa viene riaperta al culto, essendo terminato il primo lotto dei lavori di ricostruzione e restauro.
2014 - 2014 (riqualificazione piazza intorno)
Riqualificazione della piazza Vittorio Emanuele II.
2016 - 2016 (restauro altare S.Antonio)
Restauro altare ligneo di S.Antonio.
2016 - 2016 (completamento restauro intero bene)
Progetto di restauro e completamento del complesso parrocchiale e annessa torre civica campanaria.



Descrizione  La chiesa è collocata nel centro di Nole, inglobata nel tessuto urbanistico della piazza Vittorio Emanuele, con facciata è rivolta ad ovest. L'edificio presenta pianta a croce latina, con navata unica su cui si aprono le cappelle laterali, e abside rettangolare; la navata è suddivisa in cinque campate, mentre l'abside in due; ai lati dell'abside si aprono due ulteriori cappelle. Internamente la navata è coperta da volte a botte unghiate, ad esclusione della quarta campata sormontata da volta a crociera; le cappelle laterali sono coperte da volte a botte. L'abside è sormontato da volte a botte unghiate, mentre le cappelle ai suoi lati presentano volte settecentesche a fascioni. La struttura dell'edificio è in muratura portante di tipo misto; il tetto è a falde, con struttura lignea e manto di copertura in coppi. La facciata, ricostruita dopo il crollo del campanile nel 2006, presenta fronte a capanna a ordini sovrapposti, scanditi verticalmente da sei paraste con capitelli corinzi. Inferiormente è collocato il portale d'ingresso, riquadrato da cornice triangolare e stucchi in rilievo, affiancato da due ingressi laterali. Superiormente sono presenti cinque nicchie, di cui la centrale più grande; nelle due nicchie a destra sono collocate le statue di S.Grato e S.Vito. Conclude il prospetto il timpano triangolare. Attualmente la torre campanaria non è ancora stata ricostruita. L'edificio, in seguito ai recenti lavori di ricostruzione e restauro, presenta un buono stato conservativo.

pianta
La chiesa ha pianta a croce latina, con navata unica su cui si aprono le cappelle laterali, e profondo abside di forma rettangolare. La navata è suddivisa in cinque campate, mentre l'abside in due. Il transetto si trova in corrispondenza della quarta campata. Ai lati dell'abside sono collocate ulteriori due cappelle.
facciata
La facciata è rivolta ad ovest e presenta fronte a capanna. E' divisa in due ordini sovrapposti, scanditi da sei paraste con capitelli corinzi. Una trabeazione modanata divide gli ordini. Inferiormente è collocato il grande portone d'ingresso, in legno a due battenti, riquadrato da cornice triangolare e stucchi in rilievo; ai lati si aprono gli ingressi laterali, anch'essi dotati di portoni lignei. Superiormente si aprono cinque nicchie, riquadrate da cornici ad arco; la nicchia centrale ha dimensioni maggiori rispetto alle laterali; nelle nicchie sul lato destro sono collocate le statue di S.Grato e S.Vito. Conclude la facciata il timpano triangolare, sormontato da croce in ferro. La facciata presenta finitura ad intonaco, tinteggiata di tonalità crema, mentre paraste e cornici sono di colore bianco.
prospetti laterali
Il prospetto nord, al momento risulta intonacato e tinteggiato della stessa tonalità della facciata, in attesa della ricostruzione della torre campanaria che ne occupava la parte antistante.
Impianto strutturale
L'edificio ha struttura in muratura portante di tipo misto. La navata è sormontata da volte a botte unghiate, ad esclusione della quarta campata, in corrispondenza del transetto, coperta da volta a crociera; le cappelle laterali presentano volte a vela, mentre i bracci del transetto sono a botte. L'abside è sormontato da volte a botte unghiate; le cappelle ai lati dell'abside presentano volte settecentesche a fascioni. Il tetto è a falde, con struttura lignea e manto di copertura in coppi.
interni
Il volume interno risulta diviso da un doppio cornicione modanato che corre lungo il perimetro all'imposta delle volte. Sulla navata si aprono tre cappelle per lato, in corrispondenza della terza e quarta campata e del transetto. Le cappelle ospitano pregevoli altari in legno dipinto: sul lato destro, dall'ingresso, troviamo l'altare dell'Immacolata Concezione, della Madonna del Rosario e di San Giuseppe; sul lato sinistro quello di Sant'Antonio Abate, di Santa Croce e della Madonna del Suffragio. Sul lato sinistro, in corrispondenza della seconda campata, si trova l'altare di S.Vito (ex-battistero), al momento non accessibile. Sull'ingresso è collocata una cantoria in legno. Tramezzi a tre arcate, poggianti su colonne, separano lo spazio absidale dalle cappelle poste ai lati. La cappella sulla destra è attualmente utilizzata come battistero; una vetrata a tutta altezza la separa dall'abside. Le cappelle sono ornate di stucchi e cornici a conchiglia. La pavimentazione della chiesa è in pietra di Barge.
presbiterio
Il presbiterio è collocato nell'abside, sopraelevato di due gradini rispetto all'aula. L'antica balaustra è stata rimossa è collocata di fronte all'altare della Madonna del Rosario. L'altare maggiore è in marmi policromi. Sulla parete absidale è collocato il rilievo della "Gloria di San Vincenzo". Il presbiterio presenta pavimentazione in marmo.
apparato liturgico
L'assemblea è ordinata in panche a battaglione conformemente al volume dell'aula e al suo orientamento. Nelle cappelle ai lati dell'abside le panche sono disposte ortogonalmente all'orientamento della chiesa. I confessionali sono dislocati nelle cappelle.
Campanile
In attesa di ricostruzione.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (1986)
Aggiunta di nuovi arredi, mensa, ambone e sedia del celebrante, posizionati in corrispondenza del presbiterio storico, di fronte all'altare originario. La mensa è realizzata in legno intarsiato; l'ambone è anch'esso in legno, un'aquila scolpita ad ali spiegate funge da leggio dell'ambone.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Piemonte
Diocesi di Torino
Parrocchia di San Vincenzo Martire

P.za Vittorio Emanuele II 5 - Nole (TO)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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