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Chiesa di San Pietro Apostolo <Monsano>
Data ultima modifica: 16/08/2018, Data creazione: 20/7/2010


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Pietro Apostolo


Altre denominazioni Chiesa di S. Pietro;S. Pietro Apostolo


Autore(Ruolo)  Valeri, Domenico Luigi (ricostruzione settecentesca)



Ambito culturale (ruolo)  maestranze marchigiane (fondazione)
maestranze marchigiane (ampliamento seicentesco del volume)



Notizie storiche  XIII - XIII (preesistenze intorno)
La chiesa è ricordata nelle “Rationes Decimarum” del 1290 come dipendente dalla vicina pieve di San Giovanni, un imponente tempio gotico le cui strutture erano ancora visibili alla fine dell’Ottocento. La posizione della chiesa di San Giovanni, esterna alle mura castellane, ne ridimensiona nel tempo il ruolo, tanto che all’inizio del secolo XV deve cedere il titolo parrocchiale alla chiesa di San Pietro.
XVI - 1579 (costruzione intero bene)
L’accresciuta importanza della chiesa castellana suggerisce l’opportunità di un suo rifacimento in forme più ampie a cui si mise mano intorno al 1579. La chiesa risulta posta dentro il castello, non molto grande, costruita sotto volta, sostenuta da quattro pilastri e divisa in due piccole navate. La chiesa è, dunque, a due navate e possiede, oltre all’altare principale, altri sei altari laterali, tre per ciascuna parte. La pala dell’altare principale rappresentava “San Pietro nel momento del martirio sorretto da due angeli ed assistito da San Paolo”. A sinistra dell’altare principale figurava quello del Crocefisso con la “Maddalena e i Santi Francesco e Carlo”. Seguiva l’altare del “Rosario” in cui la Vergine compare con i Santi Domenico e Rosa attorniati dai Misteri del Rosario secondo una iconografia resa famosa da Lorenzo Lotto che la adotta per la pala di Cingoli.
XVIII - 1726 (costruzione cappella interna)
Tra i due altari, nel 1726, la visita pastorale segnala la presenza di due angeli porta candela e di una statua della Madonna riccamente vestita di tessuto d’oro e pietre preziose. Presso la porta principale si trovava una vera e propria cappella fatta erigere da Caterina Pasqualini che aveva messo a disposizione una stanza della propria casa attigua alla chiesa. Nella cappellina si adorava una Santa Croce, pregevole opera del ‘500 che fortunatamente ancora si conserva.
1744 - 1744 (ricostruzione intero bene)
Nel 1744 la chiesa è stata ricostruita dalle fondamenta. A motivare la decisione furono ufficialmente le lesioni provocate da un terremoto, ma non dovette neanche essere estranea la volontà di ammodernare l’edificio, in linea con la tendenza del vescovo Fonseca, instancabile promotore di demolizioni e ricostruzioni. Per il nuovo edificio settecentesco si scelse la pianta centrale. Rimase invariato il numero degli altari che per la maggior parte conservarono l’invocazione precedente, nonostante quasi tutte le icone furono rinnovate secondo modelli iconografici moderni. L’articolazione dell’organismo architettonico della chiesa risultò in linea con le direttive del vescovo, che impose strutture di preminente carattere funzionale. E’ al concetto di decoro che si affida la connotazione formale dell’edificio per la cui progettazione non si esclude la partecipazione di Domenico Valeri.
1761 - 1761 (consacrazione intero bene)
Lla chiesa parrocchiale ricostruita post terremoto fu consacrata il 21 Giugno del 1761 dal vescovo Antonio Fonseca. Si presenta nobile e funzionale, in forma quasi circolare, pur nelle sue limitate dimensioni.



Descrizione  La chiesa di San Pietro Apostolo è ubicata lungo uno stretto vicolo, in salita, non lontano dalla piazza principale del paese di Monsano. Il prospetto laterale si affaccia invece su una graziosa piazzetta al termine della salita; si pensa che in origine l’ingresso principale dovesse avvenire proprio da qui. La facciata, tinteggiata e in avanzato stato di degrado, è caratterizzata da un semplice portone di ingresso in legno e da un alto basamento da cui partono sei lesene che proseguono fino al timpano triangolare. La simmetria della facciata è rimarcata anche da due nicchie ai lati dell’ingresso, in cui sono alloggiate due finestrelle dalla stessa forma. La facciata è suddivisa in due settori da una marcata cornice che separa la parte inferiore, più slanciata, dalla parte superiore con finestra al centro. Si accede all’aula circolare attraverso una bussola realizzata in legno; l’interno è quindi un unico spazio, scandito simmetricamente da tre nicchie per lato; sullo sfondo, all’opposto dell’ingresso, è posizionato l’altare, sopraelevato di due gradini rispetto al resto della pavimentazione; sono posizionate sette file di panche per lato. Lo spazio interno riporta quindi ad esigenze di chiarezza e semplicità, sottolineate da una luminosità diffusa e da una articolazione interna priva di zone d’ombra e di intralci visivi. L’organismo architettonico risponde con immediatezza e semplicità all’espletamento delle funzioni liturgiche senza elementi di distrazione. I gradini esterni sono stati rifatti nel 2000, e sono stati realizzati perfettamenti identici a quelli esistenti.

Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione interna è stata rifatta negli anni '80 del Novecento e realizzata in marmo colore beige, di dimensione quadrata.
Organo
L’organo è una delle ultime opere di Sebastiano Vici di Montecarotto, morto nel 1830. Probabilmente ha avuto come collaboratore il suo allievo Angelo Moretti di Perugia che, alla morte del maestro, ne ha continuato l’opera. All’interno della cassa lignea, decorata con viso femminile e festone, risulta lo strumento a 27 canne di stagno e 50 tasti su modello pianistico.
Crocefisso
Il Crocefisso, del secolo XV, è in legno dipinto, e misura cm 130 x 100. E’ la testimonianza d’arte più antica della chiesa. In origine era infatti venerato in una cappellina fatta costruire alla fine del ‘500 presso la porta principale utilizzando una stanza della casa limitrofa messa a disposizione da Caterina Pasqualini. La devozione popolare unita alla consapevolezza del valore artistico del Crocefisso ne hanno evitato la dispersione toccata invece in sorte al restante apparato pittorico e scultoreo della chiesa cinquecentesca. Non risulta originale la corona posta sul capo del Cristo, né la croce di supporto dipinta a finto marmo azzurro e recante una raggiera dorata, andata a sostituire nel Settecento un legno precedente probabilmente rovinato. L’opera, di fatto, manifesta una compiuta capacità scultorea dell’ignoto autore, capace di applicare i moduli espressivi del classicismo rinascimentale nella perfetta anatomia del Cristo e nella contenuta mestizia del volto.
Paliotto dell' altare
Il paliotto dell’altare maggiore è del 1750 circa, in legno dorato e laccato, di cm 95 x 210. La sua esecuzione è da ricondurre alla bottega degli Scoccianti. Una doppia cornice concentrica inquadra ai lati un pilastrino saliente a corolle e, al centro, il dispiegarsi largo e avvolgente dei racemi fioriti. Lo sviluppo degli intagli dorati fa a sua volta da cornice ad una croce raggiata che costituisce il centro anche tematico del paliotto.
Urna
L’urna è del 1750 circa, in legno scolpito e dorato, di cm 70 x 42 x 87; serviva per la conservazione del Sacramento il Giovedì Santo. Più che di un mobile, pur di piccolissime dimensioni, si può parlare di una vera e propria scultura per la complessità dell’impianto compositivo e la ricchezza degli elementi decorativi.
Pala altare maggiore
La “Madonna con Bambino, San Pietro, San Gregorio e San Paolo”, di Domenico Valeri, è il quadro dell’altare principale e sostituisce un altro, probabilmente cinquecentesco, che rappresentava San Pietro Apostolo insieme a San Paolo nel momento del martirio, che purtroppo è andato perduto. E’ un olio su tela, di cm 325 x 195, in cui il Valeri costruisce una sacra conversazione che vede come protagonisti il Santo eponimo (San Pietro) accompagnato come di consueto da San Paolo e da San Gregorio, patrono di Monsano.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (Anni Settanta)
L'altare è stato spostato nell'attuale posizione negli anni Settanta; in seguito è stata aggiunta la decorazione frontale.
fonte battesimale - aggiunta arredo (Anni Novanta)
Al posto del fonte battesimale originale si usa una piccola ciotola smaltata che viene custodita all'interno del fonte stesso.
navata - aggiunta arredo (2000)
Nell'anno 2000 è stata donata alla chiesa, da una famiglia del luogo, una moderna pianola che viene utilizzata al posto dell'organo. E' stata posizionata sul lato sinistro dell'aula circolare rispetto all'ingresso.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Marche
Diocesi di Jesi
Parrocchia di San Pietro Apostolo

Via G.Leopardi - Monsano (AN)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


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