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Chiesa della Beata Vergine Assunta <Polinago>
Data ultima modifica: 02/12/2018, Data creazione: 30/8/2010


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa della Beata Vergine Assunta


Altre denominazioni Chiesa parrocchiale della Beata Vergine Assuta


Ambito culturale (ruolo)  maestranze emiliane (costruzione)



Notizie storiche  fine '800 - fine '800 (decorazione interni)
Sotto il parrocato dell’Arciprete Don Beneventi (parroco nel 1880-1910) tutta la chiesa fu decorata da Giovanni Manzini di Modena, che in alto, sui due fianchi, dipinse i Protettori delle Filiali della Vecchia Pieve.
XI sec. - XI sec. (citazione carattere generale)
La Pieve di Polinago viene citata per la prima volta in un Regesto dell’Archivio capitolare di Modena nel 1035, nel quale viene nominata la Pieve con quattro Cappelle filiali: Cinghianello, Casale, Cadignano e Mocogno. L’Arciprete Don Tagliazzucchi (parroco nel 1789-1834) in una sua relazione del 1789 ha scritto che, secondo una tradizione antichissima, la Chiesa di Polinago era posta in Cinghianello e Polinago e Brandola formavano una sola parrocchia. Una frana rovinò e la nuova fu eretta nel luogo dove ancora si trova e da quella frana ebbe origine l’indipendenza della Parrocchia di Brandola.
XII sec. - XII sec. (costruzione preesistenze)
Secondo una tradizione, con fondamento storico, la Chiesa primitiva di Polinago risalirebbe ai tempi della Contessa Matilde di Canossa (1100). Qualcuno la vuole fatta costruire dalla medesima Contessa, che fece erigere tante altre chiese nelle Diocesi di Reggio e di Modena. Della chiesa primitiva recentemente è stato trovato, alla base della torre campanaria, un muro di pietra arenaria squadrata con relativa monofora, di chiaro stile romanico. L’Arciprete Don Casolari in una sua relazione del 1846 ha scritto che cavando per erigere due colonne, alla profondità di 8 braccia, si trovarono ossa di smisurata grandezza e rottami di sasso battuto, tra i quali fu scoperto un capitello in sasso battuto d’ordine dorico ed un altro di ordine gotico con arabeschi e una figurina di un quadrupede appena riconoscibile. Questi rottami di sasso battuto ed i due capitelli sono riconducibili alla primitiva chiesa.
XV sec. - XVI sec. (costruzione intero bene)
L’attuale chiesa, costruita nei primi anni del 1500, fu innalzata accanto al primitivo Oratorio e sopra la sagrestia di questo fu eretto l’attuale campaniletto. Di questa costruzione non si ha, purtroppo, alcun documento. Sul tempo dell’erezione potrebbe riferirsi il ritrovamento fatto alla fine del 1800 dall’Arciprete Don Beneventi che, lavorando in quella parte residua della primitiva chiesa, in una nicchia murata, trovò 5 ampolle servite per conservare l’olio santo e alcune monete risalenti al 1300: le monete potevano forse significare il tempo approssimativo della costruzione della chiesa e le ampolle la dignità della vetusta Pieve. Anche del vecchio campanile non si conosce la data d’origine, ma, dall’analisi del suo complesso, probabilmente risalente alla costruzione dell’attuale chiesa, cioè al 1500. Don Tagliazucchi in una sua relazione del 1789 riporta che sulla porta maggiore vi era una lapide con sopra scritto: “1510 a dì Agosto – Modena – Sedette Giulio Papa II”.
XVII sec. - XVIII sec. (modifiche cappella maggiore e coro)
Nel 1600 l’Arciprete Montecuccoli iniziò lavori importanti di ristrutturazione della chiesa tra cui l’innalzamento della Cappella Maggiore, portandola allo stato attuale. I Parroci che gli succedettero non ebbero però la possibilità di continuare. Inoltre fece realizzare il Coro, tutto in noce con ornamenti finemente lavorati. La tribuna fu però completata solo nel 1837. Venne reso così più facile l’accesso all’organo ed eliminata la scala esterna che deturpava la navata minore e che era d’inciampo per chi entrava in chiesa per la porta laterale sinistra.
1811 - 1829 (danneggiamento e restauro strutture portanti)
Un terremoto il 14 luglio 1811 danneggiò le strutture, causando il fuori piombo delle colonne della navata centrale e dei muri delle cappelle laterali. Anche il vecchio campanile ne soffrì molto. Nel 1829, inoltre, si ruppe la campana maggiore. Vennero rifuse tutte e quattro e nell’occasione si riparò il campanile e fu rifatto il travaglio delle campane.
1838 - 1838 (modifiche intorno)
Nel 1838 Don Casolari, nel suo primo anno di parrocato, era già al lavoro per la costruzione di un vero Cimitero di fianco alla chiesa (in quello spazio ora riservato a parcheggio pubblico). Fino a quel momento a Polinago mancava e si seppellivano i morti in chiesa, sul sagrato e sopra tutto attorno alla chiesa. Don Casolari, al suo arrivo in paese, scrisse: “con mio rammarico vedo che manca il cimitero, per seppellire qualcuno bisogna dissotterrare altri, ma spero di rimediare”. Furono raccolte le ossa e la terra cimiteriale ed il tutto portato nel nuovo cimitero. La chiesa ne ebbe un gran beneficio: fu abbassato il sagrato e portato quasi al piano di questa. Al fianco settentrionale, tra la chiesa ed il cimitero, fu fatta una strada, con vantaggio della chiesa da cui sparì gran parte dell’umidità presente.
1841 - 1846 (modifiche intero bene)
L’Arciprete Don Casolari (parroco nel 1834-1880) realizzò diversi interventi sulla chiesa, portandola alla forma attuale, visto che all’epoca l’edificio versava in pessime condizioni Primo lavoro fu quello di costruire i due corpi laterali. Quello di sinistra consisteva nel prolungamento dell’Oratorio del Gonfalone, che sorgeva in fondo di fianco al Campaniletto (corrisponde all’attuale cappella feriale). Quello di destra sarebbe poi dovuto essere l’ingresso della nuova Canonica; il corridoio servì invece da scuola. Vennero soppressi i due portici laterali, al centro delle due fiancate della chiesa e su cui si aprivano le due porte laterali della chiesa, e da quegli spazi si ricavarono due cappelle. Di fronte al Battistero, nel fianco sinistro, a cielo aperto, vi era l’antico Cimitero. Nella costruzione del nuovo muro fu preso dentro anche questo spazio rendendo questa navata laterale uguale all’altra. Nel 1841 venne costruita la nuova Canonica, liberando spazio per la sagrestia.
1841 - 1957 (modifiche intero bene)
Come secondo lavoro alla chiesa, tutta la navata centrale fu innalzata (da ml.8,50 a ml.20,80), adeguandola all’altezza della cappella maggiore già sopraelevata nel ‘600, ed allungando di conseguenza le colonne ottagonali. Il soffitto, che era a travature scoperte ed irregolari, venne rifatto a volte, portanti frontoni semi-acuti per conservare quel poco di semigotico che si trovava nella vecchia chiesa. Altrettanto venne fatto con l’arco sopra la porta d’entrata centrale. La facciata, la parte strutturalmente più debole e soggetta ad aprirsi e rovesciarsi, fu rifatta dalle fondamenta, in pietra battuta. Anche il pavimento venne rifatto. Le tombe presenti, dopo essere state spurgate, furono riempite di rottami. Infine nel 1957 venne rinnovato il tetto della navata centrale. Fu tolto il tavolame ed al suo posto furono messe tavelle e la copertura in coppi fu infittita. Tutti i lavori vennero pagati grazie alle donazioni dei fedeli; l’offerente maggiore fu il parroco.
1890 - 1890 (restauro campanile)
Nella seconda metà del 1800 il campanile cominciò a date segni di pericolo; non reggeva più al movimento delle campane. Aveva ragione Don Casolari che, in contrasto con il Comune, non voleva che si suonasse la campana maggiore per l’entrata a scuola dei ragazzi, perché il movimento di quella procurava danni al campanile. Nel 1890 Don Beneventi compì nel vecchio campanile lavori di restauro e lo alleggerì delle due campane maggiori, passate nel nuovo campanile.
1944 - 1950 (danneggiamento e restauro intero bene)
Durante l’ultimo conflitto bellico anche il corpo della chiesa subì danni. L’attuale sagrestia, come l’attigua canonica, subì nel 1944 un incendio ad opera di soldati tedeschi, che distrusse mobilie ed apparati. Anche gli archivi sono stati bruciati. La sagrestia venne rifatta con i danni di guerra. Negli anni 1950, con i danni di guerra, l’interno nella chiesa fu tinteggiato di bianco. Questo lavoro comportò la copertura di tutte le decorazioni precedenti; non furono però toccati i medaglioni con i Patroni delle Chiese filiali, anche se ne venne ridotto il contorno.
1975 - 1978 (restauro campanile e copertura)
Nel 1975 Don Fratti notò la notevole pendenza del campanile, che minacciava di cadere sulla chiesa. Tecnici del Genio Civile ne constatarono la pericolosità: l’edificio inclinava sulla verticale di cm.1 per metro lineare, quasi al limite di ribaltamento sulla chiesa. I lavori di consolidamento, a spese dello Stato, iniziarono lo stesso anno. Il campanile fu reso stabile, però è rimasto muto (lo sostituisce il nuovo, costruito nel 1891 da don Beneventi dove una volta sorgeva la rocca dominando tutto il paese). Nel 1978, con un secondo finanziamento, venne restaurata la copertura; tutte le travature della navata centrale, che erano state precedentemente rinnovate nel 1857, erano ancora in buono stato, mentre erano in rovina quelle delle navate laterali, che furono consolidate per assicurare la stabilità delle volte sottostanti, indebolite dalle ripetute infiltrazioni. La copertura fu impermeabilizzata e si provvide alla posa di grondaie e pluviali.
1987 - 1990 (restauro facciata, campanile ed interni)
Nel 1988, a spese della parrocchia, vennero eseguite varie opere di restauro degli esterni della chiesa. Si partì dalla facciata. L’arenaria della facciata della chiesa, di pietra friabile, non aveva resistito alle intemperie ed all’usura degli anni. Fu necessario sostituire numerosi elementi lapidei degradati, le spalle delle porte, i cornicioni del tetto, i capitelli e parte dei pinacoli sovrastanti; le parti più esposte sono state protette con copertine di piombo. Fu sostituita la zoccolatura di pietra bianca, giudicata impropria, con una zoccolatura di arenaria. Nel rosone è stata collocata una vetrata istoriata. Si restaurò anche il campanile; fu consolidata la guglia con sostituzione della struttura portante, formata da un telaio di travi di legno lesionato, con un telaio di travi in ferro. Il paramento esterno venne stuccato. L’anno successivo venne rifatto l’intonaco e tinteggiatura degli interni, il consolidamento del palco dell’organo e una parziale sostituzione di telai.
2017 - 2018 (restauro campanile)
Nel 2017 si distaccarono alcuni elementi murari dalla guglia del campanile, che caddero sulla copertura della chiesa e sul marciapiede limitrofo. Venne subito approntato un intervento provvisorio di messa in sicurezza attraverso la fasciatura della guglia con assi di legno legate tra loro. Si provvide quindi alla redazione e realizzazione di un intervento di restauro, approvato dalla Soprintendenza competente, che ha compreso la realizzazione nella guglia di un intonaco esterno con maglia di consolidamento annegata in esso: Con l’occasione sono state realizzate anche nuove griglie antivolatili nelle aperture della cella campanaria e posate nuove scale lignee negli interpiani del campanile.



Descrizione  La chiesa è ubicata a nord-ovest del centro di Polinago ed è orientata liturgicamente. Internamente è a tre navate: la centrale poggia su colonne ottagonali in sasso battuto ed è coperta con volta a botte; le navate laterali sono di altezza minore con soffitto a volta a crocera; le cappelle laterali sono intercomunicanti con apertura a volto tra l’una e l’altra. La facciata, ricostruita dalle fondamenta a metà dell'Ottocento, è tutta in pietra arenaria. E’ in stile barocco con elementi rinascimentali, rivolta a levante, tripartita con profilo superiore arcuato. Gli ingressi sono architravati con cornice superiore timpanata nei laterali ed arcuata nel centrale. Ad ogni ingresso corrisponde superiormente una monofora ed a quello centrale anche il rosone superiore. Il campanile, risalente al XVI secolo, è congiunto a sud all’abside, ha cella campanaria aperta da monofore con copertura cuspidata.

Impianto strutturale
La chiesa di Polinago è a tre navate: la centrale poggia su dodici colonne ottagonali in sasso battuto, è coperta con volta a botte ed è alta ml.20,80. Le navate laterali sono di altezza minore con soffitto a volta a crocera; le cappelle laterali sono intercomunicanti con apertura a volto tra l’una e l’altra. Gli Altari laterali non sempre sono stati i medesimi, ma in passato subirono più volte spostamenti ed alcuni furono soppressi. La Cappella Maggiore è abbastanza ampia: una balaustra la divide dal corpo della chiesa.
Struttura
Tutto il paramento murario è in muratura portante in pietra. La struttura della copertura è lignea, nascosta dietro i soffitti a volta.
Coperture
La copertura, in coppi, è stata completamente rifatta negli anni ‘90; in tale occasione sono state posate anche nuove impermeabilizzazioni e lattonerie.
Fronti
La facciata, ricostruita dalle fondamenta a metà dell'Ottocento, è tutta in pietra arenaria. Il sasso fu scavato nelle vicinanze di Polinago, tra il capoluogo e Monteleone, ma, non essendo un’arenaria dura, molte pietre si sono sfaldate. E’ in stile barocco con elementi rinascimentali, rivolta a levante, tripartita con profilo superiore arcuato. Gli ingressi sono architravati con cornice superiore timpanata nei laterali ed arcuata nel centrale. Ad ogni ingresso corrisponde superiormente una monofora ed a quello centrale anche il rosone superiore.
Elementi decorativi
In facciata, sopra la porta maggiore in alto, in un’ancona, è presente un mosaico nel quale è stata riprodotta l’immagine della statua dell’Assunta (che dall’alto del presbiterio domina tutta l’aula), realizzata dalla Ditta Melini di Firenze. In tale ancona era precedentemente dipinta la Titolare della Chiesa Maria in Cielo che, essendo quasi del tutto scolorita, è stata sostituita in occasione del restauro della facciata del 1988. Sotto, in un arco semi-acuto, vi è un’iscrizione che ricorda la ricostruzione della chiesa. Nel rosone è presente una vetrata istoriata, inserita, nella quale è raffigurato Gesù Buon Pastore, opera della pittrice modenese Ornella Vaccari e realizzata dalla stessa ditta del mosaico.
Campanile
Il campaniletto ha un’altezza di circa ml.25, di cui 5 costituiti da strutture romaniche; era infatti stato innalzato sopra la sagrestia del vecchio Oratorio, in un epoca a noi incerta. E’ intonacato e tinteggiato, ad eccezione della muratura del primo piano formata da elementi di arenaria squadrata, risalenti al basso medioevo, con una magnifica monofora, posta ad oriente. E’ dotato di parafulmine.



Adeguamento liturgico  altare - intervento strutturale (1989-1990)
Nel 1990 è stato realizzato un intervento di sostituzione del pavimento dell’aula, che si è esteso anche alla zona presbiteriale ed alle cappelle laterali; in tale occasione si è anche provveduto ad una modifica dell’altare maggiore, per adeguamento alle nuove esigenze liturgiche. L’altare, costruito nel 1925 in marmo bianco di Carrara, era sopraelevato rispetto al pavimento del presbiterio di tre gradini di marmo rosso di Verona; il ridotto spazio tra i gradini e la balaustra non consentiva l’inserimento di un ulteriore nuovo altare rivolto verso l’aula. Si è quindi posta la necessità di modificare la struttura dell’altare esistente, cercando di non compromettere le caratteristiche complessive: è stata separata la mensa, che era solo accostata, dall’altare, consentendo coì l’arretramento del secondo e terzo gradino verso l’altare stesso e l’ampliamento del primo gradino, realizzando un piano rialzato su cui poggiare la mensa traslata. La nuova mensa ha sfruttato le colonnine che sostenevano la precedente, mentre è stato realizzato un nuovo piano sempre in marmo di Carrara. In tale occasione è anche stata allargata l’apertura centrale della balaustra, realizzata con la simmetrica soppressione di due colonnine.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Emilia-Romagna
Diocesi di Modena - Nonantola
Vicariato di Pavullo nel Frignano - Unità Pastorale Polinago
Parrocchia della Beata Vergine Assunta

via Pieve - Polinago (MO)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico

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