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3/5/2024 Diocesi di Torino - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di San Giorgio Martire <Caselette>
Data ultima modifica: 22/06/2018, Data creazione: 23/5/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Giorgio Martire


Ambito culturale (ruolo)  barocco (costruzione)
neoclassico (rifacimento facciata)



Notizie storiche  inizi VII - inizi VIII (costruzione edificio originario)
Il toponimo “Comilitate” con cui si indicava la località, la titolazione a S. Giorgio e la sopravvivenza fino al XVI secolo di un fonte battesimale in pietra al centro della chiesa, possono rimandare a una costruzione originaria di epoca longobarda.
1043 - 1043 (prima citazione carattere generale)
La più antica attestazione è in un documento del 1043, anno in cui l’abbazia di Novalesa ottenne la proprietà di una parte della “cappella in onore di sancti Ieorgii”, nata probabilmente come “chiesa propria o privata” sita in quella che allora veniva denominata località “Comilitate”. Si costituisce cosi una parrocchia sotto tutela monastica Novalicense.
metà XIII - metà XIII (proprietà carattere generale)
Subentra l’azione del vescovo e della diocesi di Torino nella gestione spirituale della comunità dei fedeli
1458 - 1458 (visita pastorale intero edificio)
La prima visita pastorale, documentata a cura del vescovo Lodovico di Romagnano, avvenne il primo marzo 1458 e segnala le povere condizioni materiali della chiesa parrocchiale.
1584 - 1584 (visita pastorale intero edificio)
Durante la visita effettuata in data 6 agosto 1584 da parte del visitatore apostolico Angelo Peruzzi, vescovo di Sarsina, viene segnalato l’intento di rinnovare le strutture della chiesa e la presenza di un fonte battesimale in pietra al centro della presente che fu fatto distruggere al fine di rendere la funzione più agevole.
1594 - 1594 (visita pastorale intero edificio)
Un’altra visita pastorale su effettuata in data di mercoledì 20 luglio 1594 da parte dell’ arcivescovo Carlo Broglia
inizi XVII - inizi XVII (ampliamento intero bene)
Non si sa se i lavori della chiesa iniziarono nel periodo dell’arrivo dell’arcivescovo ma vi sono dei resoconti risalenti al 1621, 1622 e 1625. Si avviano i lavori per un ampliamento della chiesa, con radicale ristrutturazione dell’impianto originario che aveva l’abside e l’altare orientati ad est e la porta d’entrata ad ovest dietro l’attuale altare maggiore, con accesso attraverso i cimitero posto ai lati ovest e nord dell’edificio. Si demolì l’abside costruendo un arco più grande a destra e più piccolo a sinistra per poter usufruire del campanile ma quest’operazione generò una sproporzione delle pareti che si cerco di mascherare collocando un pulpito in legno di noce sulla superficie vuota. L’asse della chiesa ne risultò capovolto e la vecchia porzione funzionò da coro e presbiterio.
1609 - 1609 (visita pastorale intero edificio)
Un’altra visita pastorale su effettuata nell’anno 1609 sempre da parte dell’ arcivescovo Carlo Broglia
1711 - 1712 (restauro e ampliamento campanile)
Il campanile nel 1711 - 1712 è stato ricostruito solo nella parte superiore per prevenire il rischio di crolli. Gli addetti ai lavori non si tramandarono il vecchio disegno e non si preoccuparono di mettere per iscritto se il campanile presentasse guglie, e se fosse romanico o gotico.
1778 - 1778 (restauro e ampliamento intero bene)
Il vecchio coro venne demolito nel 1778 sotto il preposto Burzio e venne costruito l’attuale coro, questa volta non con il concorso del comune, ama grazie al contributo e l’aiuto dei fedeli.
1782 - 1782 (restauro e ampliamento arredo)
Nel 1782 venne costruito l’altare maggiore.
1810 - 1810 (restauro e ampliamento intero bene)
Nel 1810 avvenne un ampliamento in lunghezza della chiesa che comprende l’orchestra e l’organo, vennero costruite le volte della navata centrale e l’arco del presbiterio. L’altare venne ricollocato in fondo alla chiesa. Sempre nel 1810 si volle rimpicciolire il presbiterio in modo da riavvicinare il fedele alla funzione e rendere più agevole la percezione della predicazione.
1852 - 1914 (ampliamento e risanamento intero bene)
Su progetto dell’Architetto Barnaba Panizza di Torino prende avvio un incisivo intervento sulla chiesa atto a sanare vecchie lacune costruttive e adeguare le dimensioni all’accresciuta popolazione. Il lavori durarono per una trentina d’anni portando la chiesa, attraverso il prolungamento e l’innalzamento dell’interno, la definizione della facciata e della piazzetta antistante, ad assumere un aspetto vicino a quello attuale. Il nuovo edificio viene riconsacrato dal vescovo ausiliare mons. Bartolomasi nel 1914.
1962 - 1962 (restauro interni)
L’intervento partito da un’iniziativa del parroco don Dante Bertino fu finalizzato a spostare l’organo Tamburini su una tribuna d’orchestra ricostruita sopra l’ingresso.
1965 - 1965 (restauro interni)
Per adeguare l’impianto della chiesa alle nuove disposizioni volute dalla riforma liturgica del Concilio Vaticano II, fu demolito il vecchio coro ligneo con rifacimento della pavimentazione e venne anche sistemata la mensa eucaristica rivolta verso l'assemblea.
1982 - Inizi XXI (restauro interni)
Il vecchio altare maggiore viene addossato al muro di fondo, e più di recente, per iniziativa del parroco don Clemente Depaoli, mensa e ambone nuovi in legno scolpito sostituiscono i precedenti provvisori.
1996 - 1996 (restauro copertura)
Restauro dell'intera copertura.
2001 - 2001 (restauro arredo)
Restauro della bussola lignea.
2003 - 2003 (restauro arredo)
Manutenzione straordinaria dell’organo “Tamburini”
2008 - 2008 (restauro interno)
Risanamento del presbiterio
2011 - 2011 (consolidamento carattere generale)
Consolidamento strutturale del muro di sostegno del giardino
2015 - 2015 (restauro facciata esterno)
Manutenzione straordinaria della facciata della chiesa e restauro del portone principale.



Descrizione  La chiesa parrocchiale è collocata nel centro storico di Caselette, lungo la via Almese che attraversa l'abitato, ai piedi del parco del Castello del Conte Cays. L'edificio è inglobato nel tessuto urbano, con facciata principale rivolta a est, verso la piazza antistante. Il prospetto laterale nord, verso il Castello, è totalmente libero, mentre il prospetto sud, verso l'abitato, è in continuità con altri edifici adiacenti; la costruzione dell'abside è totalmente libera. La chiesa ha pianta rettangolare, con navata centrale suddivisa in cinque campate: le prime quattro sono occupate dall'aula mentre la quinta dal presbiterio; il coro è collocato nell'area absidale, posta nella parte retrostante il presbiterio, a pianta rettangolare suddivisa in ulteriori due campate. Tutte le campate sono coperte da volte a vela con la sola eccezione di quella in corrispondenza del presbiterio, coperta da un cupolotto. Ai lati della navata si aprono cinque cappelle sul lato sinistro e tre sul lato destro con altari in marmi policromi dedicati. Sul lato sinistro la prima cappella contiene una teca angolare in muratura dedicata alla Madonna Addolorata, la seconda ospita il confessionale, la terza accoglie una tela che ritrae il martirio dei Santi Mario, Marta, Audiface e Abaco e la quarta ospita un altare dedicato alla Madonna del Rosario e ai 15 misteri. Infine, la quinta cappella presenta dimensioni maggiori rispetto alle precedenti e accoglie al suo interno alcune panche. Sul lato destro la prima campata non presenta altare, mentre la seconda ospita il battistero; nella terza è presente un altare dedicato alla Deposizione ed infine la quarta cappella accoglie il Sacro Cuore di Gesù. La grande pala d'altare, di autore ignoto, è collocata sulla parete absidale e raffigura la Madonna con i Santi Giorgio e Giuseppe. L'apparato decorativo delle volte e i numerosi dipinti che adornano la parrocchiale sono anch'essi stati realizzati da autori ignoti. L'edificio ha struttura in muratura portante in laterizi pieni, lasciati a vista nella parte alta dei prospetti laterali e nel campanile. Il tetto è a falde, con struttura lignea e manto di copertura in coppi. La facciata a salienti, rivolta a est, si presenta a ordini sovrapposti, scanditi da lesene con decorazione neoclassiche, sormontata da timpano triangolare. Centralmente si apre il portone d'ingresso, riquadrato da cornice e sormontato da piattabanda su mensole. In asse al portone, sull'ordine superiore, si apre un finestrone semicircolare. Ai lati del dell'ingresso sono presenti due nicchie che contengono le statue di S. Giorgio, a sinistra, e S. Abaco, a destra. La superficie è interamente intonacata con finitura liscia nei toni del giallo paglierino e dell'ocra I prospetti laterali hanno superficie intonacata nella parte inferiore, e tessitura muraria a vista nella parte superiore. La torre campanaria è collocata sulla parete nord della chiesa, in corrispondenza della quinta campata. Presenta pianta quadrata, con tessitura muraria mista, in pietra squadrata nella parte bassa e in mattoni nella parte alta. La cella campanaria si apre su tutti i lati mediante monofore a tutto sesto. L’orologio è presente solo sul lato rivolto a est. Il campanile culmina con una copertura lignea con manto in coppi. L'edificio presenta buono stato conservativo all'esterno; internamente, in alcuni punti, l'apparato decorativo presenta forme di degrado causa umidità parietale e vecchie infiltrazioni. La chiesa è regolarmente officiata.

pianta
La chiesa ha pianta rettangolare, con navata centrale suddivisa in cinque campate: le prime quattro sono occupate dall'aula mentre la quinta dal presbiterio; il coro è collocato nell'area absidale, posta nella parte retrostante il presbiterio, a pianta rettangolare suddivisa in ulteriori due campate. Le cinque campate della navata centrale presentano una larghezza maggiore rispetto a quelle dell'abside. Quest'ultima non è in asse con la navata, creando così una asimmetria in pianta.
facciata
La facciata, rivolta ad est, presenta fronte a salienti a ordini sovrapposti, divisi da alte trabeazioni lineari, ed è conclusa da timpano triangolare. Ciascun ordine è scandito da lesene, con capitelli in stile dorico. In asse alla facciata si apre il portale: una cornice in rilievo riquadra il portone, in legno a doppio battente, sormontato da piattabanda su due mensole. Nell'ordine superiore, centralmente, si apre un finestrone semicircolare, con cornice sempre su due mensole. Ai lati dell'ingresso, due nicchie contengono le statue di S. Giorgio, a sinistra, e S. Abaco, a destra. La facciata è intonacata e tinteggiata nelle tonalità del giallo paglierino per i fondi e dell'ocra per i rilievi. Alla base è presente zoccolatura in muratura intonacata nei toni dell'ocra. L’ingresso è rialzato di quattro gradini rispetto al piano della piazza antistante. Il dislivello tra l'interno della chiesa e l'esterno viene superato, inoltre, attraverso la rampa sul lato destro rispetto all’ingresso.
prospetti laterali
I prospetti laterali mettono in evidenza la differenza di altezza fra la navata centrale e le cappelle laterali. La parte bassa della parete presenta analogo sistema di finitura della facciata e la stessa scansione data dalle lesene. Nella parte bassa del fronte sud si apre una finestra rettangolare. La navata centrale è illuminata da finestre rettangolari che si collocano nella parte alta dei prospetti laterali, di cui sei sul lato sud e due sul lato nord.
Impianto strutturale
L'edificio ha struttura in muratura portante in laterizi pieni, lasciati a vista nella parte superiore dei fronti laterali e nel campanile. Internamente, le prime quattro campate della navata e le due dell'abside sono coperte da volte a vela, mentre la quinta, posta in corrispondenza del presbiterio è coperta da un cupolotto. Le cappelle laterali presentano, invece, volte a botte. Il tetto è a falde, con struttura lignea e manto di copertura in coppi.
interni
Un’alta trabeazione mistilinea continua corre lungo il perimetro interno, creando continuità tra la navata centrale e l'abside. Le campate sono tra loro divise da arconi, impostati sulla trabeazione e su lesene con capitelli compositi. Ai lati della navata si aprono cinque cappelle sul lato sinistro e tre sul lato destro con altari in marmi policromi dedicati. Sul lato sinistro la prima cappella contiene una teca angolare in muratura dedicata alla Madonna Addolorata, la seconda ospita il confessionale, la terza accoglie una tela che ritrae il martirio dei Santi Mario, Marta, Audiface e Abaco e la quarta ospita un altare dedicato alla Madonna del Rosario e ai 15 misteri. Infine, la quinta cappella presenta dimensioni maggiori rispetto alle precedenti e accoglie al suo interno alcune panche. Sul lato destro la prima campata non presenta altare, mentre la seconda ospita il battistero; nella terza è presente un altare dedicato alla Deposizione ed infine la quarta cappella accoglie il Sacro Cuore di Gesù. Sulla parete di controfacciata, al di sopra della bussola lignea, è collocata una cantoria in legno con l'organo a canne. Ai lati dell'ingresso, nella muratura di controfacciata, sono state ricavate due nicchie: in quella di sinistra, ex battistero, è collocata la statua della Madonna del Rosario; in quella di destra, protetta da teca, vi è rappresentata la grotta di Lourdes con la statua della Madonna. La navata, nell'area dell'assemblea, presenta pavimentazione in pietra di Barge, così come nell'area presbiterale, dove le bargioline hanno dimensioni più piccole e posate in modo da formare una decorazione a rombi.
presbiterio
Il presbiterio è collocato nella quinta campata, sopraelevato di due gradini rispetto l'aula. La mensa ed il leggio sono in legno intagliato e sormontati da un grande crocifisso ligneo pendente dal cupolotto. Il tabernacolo è posto sulla parete destra della quinta campata proprio nel punto in cui la larghezza della navata, passando alla parte absidale, si riduce creando asimmetria. L’altare storico si trova sulla parete di fondo dell’abside ed è in muratura rivestito in marmo. Sulla parete absidale è posta la pala d'altare cinquecentesca, raffigurante la Madonna e i Santi Giorgio e Giuseppe il cui autore è ignoto.
apparato pittorico
Alcune opere artistiche presenti all’interno della chiesa furono donate dal Conte Carlo Alberto Cays di Giletta e Caselette, prima fra tutte la pala d’altare raffigurante la Madonna con Bambino, San Giuseppe e San Giorgio che uccide il drago, olio su tela di autore sconosciuto. Sempre di autore ignoto sono anche i dipinti che raffigurano la Deposizione del Cristo morto dalla croce, sito nella terza cappella laterale sul lato destro, e il martirio dei Santi Mario, Marta, Audiface e Abaco ubicato nella terza campata sul lato sinistro. Al centro della volta della terza campata dell'aula, un affresco raffigura San Giorgio che uccide il drago.
apparato liturgico
L'assemblea è ordinata in panche a battaglione conformemente al volume dell'aula e al suo orientamento. Il confessionale ligneo si trova nella seconda cappella sul lato sinistro.
campanile
La torre campanaria è collocata in aderenza alla parete nord della chiesa, in corrispondenza della quinta campata. Presenta pianta quadrata e accesso diretto dall'esterno posto sul lato a monte. La torre ha tessitura muraria mista, in pietra squadrata nella parte bassa e in mattoni nella parte alta. Il profilo è individuato da pilastri d'angolo, in mattoni pieni, che delimitano un leggero sfondato su tutti e quattro i lati. La cella campanaria si apre su tutti i lati mediante monofore a tutto sesto e solo sul lato di facciata è presente un orologio. Superiormente la torre è coronata da una copertura in aggetto con struttura in legno a quattro falde con manto in coppi.



Adeguamento liturgico  presbiterio - intervento strutturale (1965)
Viene demolito il vecchio coro ligneo con rifacimento della pavimentazione mentre la mensa eucaristica viene ricollocata in modo da essere rivolta verso l'assemblea.
presbiterio - intervento strutturale (1982)
Il vecchio altare maggiore viene addossato al muro di fondo, e più di recente, per iniziativa del parroco don Clemente Depaoli, mensa e ambone nuovi in legno scolpito sostituiscono i precedenti provvisori.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Piemonte
Diocesi di Torino
Parrocchia di San Giorgio Martire

P.za della Chiesa 1 - Caselette (TO)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


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