CEI - Conferenza Episcopale Italiana - Servizio Informatico - Ufficio Nazionale per i Beni culturali Ecclesiastici e l'edilizia di culto
29/4/2024 Diocesi di Altamura - Gravina - Acquaviva delle Fonti - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di Santa Maria Maggiore <Acquaviva delle Fonti>
Data ultima modifica: 20/06/2018, Data creazione: 31/7/2012


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di Santa Maria Maggiore


Ambito culturale (ruolo)  maestranze pugliesi (costruzione)



Notizie storiche  XVII - XVII (costruzione intero bene)
La costruzione della chiesa risale ai primi anni del XVII secolo: nel Tabulario Napoletano di Virgilio di Mirino del 1611, infatti, si descrive la chiesa in fase di completamento delle coperture.
1895 - 2013 (rifacimento pavimentazione)
La pavimentazione in basole di pietra risale al 1895 ad opera della Confraternita, notizia confermata dalla presenza di una lastra incisa posta all’ingresso. In seguito al restauro ultimato nel 2013, il presbiterio si compone di una croce in basole di pietra di recupero e quattro riquadri in lastre di biancone di Perlato Svevo di Ruvo.
XX - XX (demolizione parziale intorno)
Durante la Prima Guerra Mondiale la chiesa “venne resa deposito di paglia del Reale Esercito, e la necessità di far passare traini e rimorchi favorì l’abbattimento e la rimozione del muro di cinta dell’intero Convento”
XX - 2013 (tamponamento e riapertura rosone facciata principale)
Evidente, dalle lesioni presenti e dalla muratura di riempimento disconnessa dal resto del paramento murario la presenza di un rosone centrale tamponato negli anni passati. Il rosone è stato riaperto durante l’ultimo restauro del 2013.
2013 - 2013 (rifacimento presbiterio)
Il presbiterio è stato riportato alle sue dimensioni originali dall’ultimo restauro del 2013, durante il lquale è stato abbattuto la muratura di tamponamento sotto l’arco trionfale che ne aveva avanzato la collocazione all’interno dell’aula liturgica.



Descrizione  La Chiesa di Santa Maria Maggiore è sita ad angolo tra via Sannicandro e via Luigi Einaudi in posizione semiperiferica rispetto al centro del paese. Importante è il grande sagrato legato all'ex-monastero dei frati, su cui si innalza il campanile su quattro livelli. Lo stile, inizialmente rinascimentale, fu modificato successivamente dall'aggiunta di stucchi barocchi. La facciata tardo-rinascimentale, attualmente intonacata, ha subito diversi rimaneggiamenti negli anni. Oggi essa si presenta composta da tre finestre con cornici in pietra: una più piccola quadrata in asse e due di forma rettangolare poste ai lati più in basso a formare un triangolo e un rosone centrale. Anche il prospetto laterale su via Sannicandro si presenta ugualmente intonacato e ritmato dalla presenza di 6 rosoni tamponati. In realtà tutto il paramento murario in tufo, si sovrappone ad un originario paramento lapideo evidenziato dalla presenza di due bifore in pietra arretrate rispetto al filo facciata. Postuma è la struttura che chiude il prospetto laterale sovrapponendosi all’antica facciata della primitiva chiesa.

Pianta
La pianta della Chiesa è a navata unica con cappelle laterali, comunicanti tra loro attraverso degli archi più bassi, in cui sono collocati gli altari minori. La presenza di queste piccole navate laterali è declamata dal cambio di quota che si evince tra la navata principale a quota 0,00 cm e le cappelle stesse a quota 12,00 cm ca.
Coperture
Tutte le coperture sono a falde con coppi ed embrici
Impianto strutturale
Muratura portante in pietra, internamente ed esternamente intonacata. La navata centrale è coperta da una volta a botte, mentre il presbiterio da una volta a crociera.
Pavimenti e pavimentazioni
L’aula liturgica è pavimentata con basole di pietra risalenti a fine 800, mentre il pavimento del presbiterio è caratterizzato da lastre di biancone di Perlato Svevo di Ruvo.
Prospetti
Come detto, la facciata principale è caratterizzata da tre finestre con cornici in pietra, una quadrata in asse col portale di accesso, due laterali, rettangolari, a formare un ipotetico triangolo. Sempre in asse troviamo il rosone centrale riaperto nel restauro datato 2013. Unico elemento superstite della facciata originale e di interesse storico artistico è il portale di ingresso centrale sovrastato da una lunetta con bassorilievo realizzato dal Canonico Giuseppe De Lucce nel 1925, raffigurante la Madonna in trono (a cui la chiesa è intitolata) con il Bambino sulle ginocchia tra San Francesco d'Assisi e Sant'Antonio da Padova. La facciata laterale è segnato dalla presenza di 6 rosoni tamponati.
Interni
la pianta della Chiesa è a navata unica con cappelle laterali, comunicanti tra loro attraverso degli archi più bassi, in cui sono collocati gli altari minori. Paraste coronate da capitelli corinzi enfatizzano la presenza delle arcate laterali delle cappelle, mentre un importante cornicione di coronamento segna l’imposta della volta a botte che copre l’intera navata ritmata dalle lunette in cui si collocano le finestre che illuminano la chiesa. L’ingresso è segnato dalla presenza di un voltino a crociera ribassato interamente affrescato su cui è posta la cantoria e un organo ligneo ottocentesco. La chiesa è arricchita dalla presenza di diversi affreschi murari, alcuni dei quali risalenti al 1600-1700 di notevole interesse storico artistico. Durante il restauro del 2013 è stato recuperato l’impianto originario dell’aula liturgica, fortemente alterato negli anni ’50 a causa di un intervento di tamponamento realizzato sotto l’arco trionfale che aveva separato la navata principale dall’originario presbiterio .Questa separazione aveva comportato inoltre la realizzazione di un posticcio presbiterio in marmo aggettante sulla navata stessa e sovrapposto alla originaria pavimentazione, alterando così proporzioni e volumi della Chiesa. L’attuale zona presbiteriale non si trova perfettamente in asse con la navata principale, bensì leggermente ruotata a destra. Tale rotazione, simboleggiante il capo chino del Cristo sulla Croce, era un elemento tipico dell’impianto planimetrico delle prime chiese francescane. Una nota a parte merita il matroneo esterno che si affaccia su via Sannicandro attraverso due bifore collocato sulla piccola navata laterale destra. Ad esso si accede solo attraverso una botola posta sul lato destro all’ingresso della chiesa, unico passaggio per accedere anche alla cantoria sovrastante la bussola.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (2013)
sul presbiterio, caratterizzato dalla croce in basole di pietra che ne evidenzia la leggera rotazione rispetto alla navata principale, sono situati: l’ambone sui gradini di accesso, l’altare nella parte centrale e la parete del tabernacolo muro di fondo. La sede in legno, invece, è collocata nella parte est della zona presbiteriale.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Puglia
Diocesi di Altamura - Gravina - Acquaviva delle Fonti
Parrocchia di Santa Maria Maggiore

Via Sannicandro - Acquaviva delle Fonti (BA)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
Tutti i dati sono riservati. Non e' consentita la riproduzione, il trasferimento, la distribuzione o la memorizzazione di una parte o di tutto il contenuto delle singole schede in qualsiasi forma. Sono consentiti lo scorrimento delle pagine e la stampa delle stesse solo ed esclusivamente per uso personale e non ai fini di una ridistribuzione.