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10/5/2024 Diocesi di Crema - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di Sant'Agata Vergine e Martire <Trescore Cremasco>
Data ultima modifica: 13/09/2019, Data creazione: 21/9/2010


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di Sant'Agata Vergine e Martire


Altre denominazioni S.Agata Vergine e Martire


Ambito culturale (ruolo)  maestranze lombarde (edificazione)



Notizie storiche  1103 - XII (preesistenze intero bene)
La chiesa vecchia, costruita nel 1103, fu demolita nell'agosto del 1757 e sostituita nel medesimo posto da altra più spaziosa, che corrisponde all'attuale chiesa intitolata a Sant'Agata Vergine e Martire. Della chiesa vecchia venne demolita l'intera struttura ad esclusione dell'area attualmente occupata dall'altare maggiore e dal coro.
1551 - XVI (consacrazione intero bene)
L'8 aprile 1551 la vecchia chiesa viene consacrata da Mons. Lana, Vescovo della diocesi di Piacenza, alla quale apparteneva la parrocchia.
1756 - XVIII (preparativi inizio lavori intero bene)
Nel 1756 fu grande il fervore e l'entusiasmo dell'intera popolazione provata un secolo prima da eventi funesti. Nel 1627 la lite fra i comuni di Bagnolo Cremasco e Trescore Cremasco sulla questione di assegnazione delle aree del "Moso" fu sfavorevole al nostro territorio danneggiandolo gravemente. Nel 1630 la popolazione fu quasi interamente distrutta dalla pestilenza, una lunga tradizione parla di solo 7 uomini e di 7 donne sopravvissuti alla strage. Alla metà del XVIII l'intera popolazione, si accinse a contribuire, insieme ai ricchi San. Vincenzo Magri e allo zio Sac. Giuseppe Magri alla realizzazione di una imponente Chiesa sia per dimensioni che per linee, che non aveva eguali fra tutte le Chiese del territorio cremasco.
1757 - XVIII (demolizione intero bene)
Fra il 12 e il 20 agosto 1757, la vecchia Chiesa viene demolita, anche se la sua struttura poteva durare, unicamente perché insufficiente a contenere l'aumentata popolazione che nel 1756 era di 748 anime.
1757 - XVIII (inizio lavori costruzione esterna intero bene)
Il 21 agosto 1757, appena ultimati i lavori di demolizione della Chiesa vecchia, Mons. Lombardi Vescovo diocesano e il Sac. G. Battista Foglia solennemente posarono la prima pietra, i cui preparativi incominciarono nel 1749, preparandone il materiale.
1759 - XVIII (fine lavori costruzione esterna intero bene)
Nel 1759, alla vigilia di Natale nonostante il grande freddo fu terminata la costruzione. La pianta dell'edificio è immaginata come una croce greca. L'interno dà senso di spazio tra mura robuste e volte aeree; una grandissima calotta emisferica, librata sul dosso di 4 archi incorporati nelle volte raccoglie in unità i membri architettonici delle 4 braccia; il presbiterio e l'abside quadrata sono dominati da una calotta minore. I grandi finestroni incorniciati creano suggestivi chiaroscuri.
1761 - XVIII (decorazioni interne intero bene)
Dal 1761 il tempio fu intonacato di calce al suo interno e ornato di varie pitture che proseguirono per 6 anni, sino al 1767.
1802 - XIX (parti linee portale ingresso)
Nel 1802 viene incaricato il falegname Pietro Rizzi di Fornovo per la costruzione della Bussola alla porta principale della Chiesa in essenza di noce, il collaudo avviene il 20 maggio 1805.
1803 - XIX (parti in pietra portale ingresso facciata principale)
Nel 1803 viene incaricato il tagliapietre Giacomo Mandelli di Brembate Inferiore per la fornitura di vasellame, una cimasa della croce e la cornice della cupola.
1847 - XIX (parte esterna campanile)
Nel 1847, la sua cuspide terminale fu percorsa dal fulmine che ne abbattè la sommità e rovinò anche la cupoletta del bresbiterio. Il suo rifacimento fu compiuto nel 1862 ad opera dell'Ing. Francioli.
1900 - XX (restauri e manutenzioni intero bene)
Alla fine del 1800 la Chiesa ha assunto quell'aspetto fastoso e solenne che l'architetto (di cui non si conosce il nome) ed i pittori le avevano previsto, è uno dei più bei modelli d'interno di stile barocco del nostro territorio. Nel XX secolo le opere murarie esterne e quelle decorative e linee sono state oggetto di restauri conservativi e manutenzioni. L'ultima opera importante sulle facciate esterne e alla copertura è avvenuto nel 1966.
2018 - XXI (restauri e manutenzioni intero berne)
Nel 2018 la parte esterna della Chiesa è stata oggetto di manutenzioni inerenti le coperture dell'aula del popolo, del presbiterio e degli altari minori. Il restauro delle pietre inerenti i vasellami e la cimasa della facciata Ovest.
2018 - XXI (restauri e manutenzioni copertura e facciata Ovest)
Consolidamento per opere di manutenzione straordinaria della copertura in legno e soprastanti coppi di recupero, impianto linea vita, impianto protezione fulmini, impianto anti piccioni. L'intervento è stato realizzato con finanziamento CEI. Restauro delle pietre arenarie e gli ornamenti della facciata principale in lato Ovest.



Descrizione  La Chiesa Parrocchiale di Sant'Agata Vergine e Martire di Trescore Cremasco è una delle più imponenti e compositivamente perfette del periodo settecentesco all'interno di tutto il territorio cremasco. Essa venne eretta in breve tempo, rimanendo però senza intonaco esterno, malgrado ciò,nella sua complessiva bellezza e grandezza ostenta una severa dignità, essendo come già accennato uno dei più grandi monumenti del territorio cremasco. La chiesa ha le facciate in mattoni a vista modulate secondo gusti dell'epoca barocca, che crea una visione variata di chiaro e scuro e raccolgono la visuale incentrandola nel portale d’ingresso principale e dal sagrato posti ad Ovest. La facciata principale, a due ordini e con linea leggermente concava è arricchita da quattro grandi vasi in pietra arenaria grigia, due collocati a metà altezza e due alla sommità della facciata stessa, a fianco della cimasa centrale, anch’essa in pietra arenaria, che funge da coronamento decorativo e supporto per la croce metallica. Sul lato Nord la facciata è inglobata nel cortile adiacente la casa parrocchiale, sul lato Sud la facciata e il portale d’ingresso laterale sono visibili in tutto il loro splendore dal sagrato e dalla piazza, sul lato Sud-Est si erge il campanile in tutta la sua bellezza, anch'esso in mattoni a vista con coronamento finale della torre campanaria composto da un corpo ottagonale con soprastante croce.

Elementi decorativi
L'aula per il popolo è dominata dalla grande calotta centrale che proietta, in un cielo lontanissimo sopra balaustrate, una luminosissima Assunzione di gusto tiepolesco. Nelle quattro vele, troviamo rappresentati gli Evangelisti, due dei quali pressoché rovinanti, se non del tutto cancellati a causa dell'umidità. Nella calotta minore sopra l'altare maggiore, scene del martirio della Santa. Nell'abside campeggia un'Ultima Cena di grandi proporzioni probabilmente affrescato sempre dal Piccinardi o da uno dei suoi allievi. Attorno alla nicchia della Madonna, nell'altare a lei dedicato, si ammirano quindici medaglioni con i misteri del Rosario, opera certa del Piccinardi, dove i personaggi sono trattati sinteticamente con rapidi guizzi di luce. Sempre del Piccinardi sono la tela di Sant’Antonio da Padova e San Vincenzo Ferreri, patrono della Confraternita dei muratori ed il quadro della Trasfigurazione di N.S. fra S.Sebastiano e S. Carlo Borromeo, protettori della peste; sopra la bussola del portale maggiore, invece si possono notare un'Immacolata con San Francesco e Santa Lucia.
interni
Pregevole per fattura il gruppo ligneo della Crocefissione, forse del XVI secolo, recuperato dalla chiesa più antica. I portali laterali, in legno di noce, sono del Settecento, come il coro e si trovano all'interno ai lati dell'edificio due semplici ma eleganti confessionali.
interni
Un piccolo gioiello è l'organo Serassi del 1774, uno degli organi più immensi e magnifici del Territorio Cremasco, costruito da Andrea Luigi e Giuseppe II Serassi di Bergamo nel 1774; venne ampliato da Angelo Cavalli di Lodi nel 1885. Collocato in cornu Evangelii, in cantoria lignea mistilinea con specchiature dipinte monocromatiche, si presenta con una facciata composta da 21 canne in stagno appartenenti al Principale 16' Bassi dal Fa1, disposte in tre campate formanti una cuspide con ali, con bocche allineate e labbro superiore a mitria. Cassa lignea dipinta e dorata, risalente al sec. XVIII. Tastiera in osso ed ebano di 61 tasti (Do1-Do6); Pedaliera piana di 18 pedali (Do1-Mi2, 12 note reali, l'ultimo pedale comanda la Terza Mano). Registri azionati da manette spostabili orizzontalmente ad incastro poste su due colonne a destra della consolle per il Grand'Organo; da pomelli estraibili posti su unica colonna a sinistra della consolle per l'Eco. Divisione tra Bassi e Soprani ai tasti Si2-Do3; somieri a vento per Grand'Organo ed a tiro per l'Eco. Quest'ultimo è collocato in un vano ricavato sotto il somiere maggiore, sulla sinistra della consolle, chiuso anteriormente da gelosie orizzontali comandate da un pedaletto. Trasmissione meccanica. Restauro effettuato dalla ditta "Cav. Emilio Piccinelli" di Ponteranica (BG) nel 1989, integrato con Gran Cassa nel 2008.



Adeguamento liturgico  ambone - intervento strutturale (2016)
L'ambone è il luogo tra l'altare e l'assemblea dei fedeli destinato alla proclamazione e all'annuncio della parola di Dio. Il nuovo ambone in marmo botticino è stato arricchito da quattro formelle in cotto che riportano i simboli dei quattro Evangelisti.
altare - aggiunta arredo (2012)
L'altare recuperato presso il Seminario Vescovile di Crema, destinato alla liturgia Eucaristica è realizzato da una lastra in marmo botticino sorretta da quattro colonnine anch'esse in botticino.
seduta celebrante - aggiunta arredo (2016)
La seduta del celebrante, una semplice poltrona in legno, è un mobile di riuso.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Lombardia
Diocesi di Crema
Parrocchia di Sant'Agata Vergine e Martire

Piazza Chiesa, 1 - Trescore Cremasco (CR)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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