CEI - Conferenza Episcopale Italiana - Servizio Informatico - Ufficio Nazionale per i Beni culturali Ecclesiastici e l'edilizia di culto
8/5/2024 Diocesi di Saluzzo - Inventario dei beni culturali immobili
Santuario della Madonna dell'Oriente <Sanfront>
Data ultima modifica: 06/11/2017, Data creazione: 30/5/2011


Tipologia e qualificazione cappella sussidiaria


Denominazione Santuario della Madonna dell'Oriente


Altre denominazioni Santuario Madonna dell'Oriente


Ambito culturale (ruolo)  maestranze piemontesi (costruzione intero edificio)



Notizie storiche  1245 - 1245 (esistenza e dedicazione intero bene)
“in un documento del 1245 la chiesa di S. Margherita di Paesana con quella di S. Maria e S. Maria d’Oriente vengono donate dal vescovo Gandolfo di Torino alla prepositura dìOulx (Archivio Monastero di Rifreddo -Mazzo 1, Cat. 4’ - N. 27)” (Ansaldi, 1968, p. 86)
1249 - 1249 (esistenza e dedicazione (?) intero bene)
"in un documento del 1249, emanato dall'Arcivescovo di Milano, Ottone, fra le chiese dipendenti dalla Pieve di San Giovanni di Revello facevano parte: San Martino di Sancto Fronte, Santa Maria di Rorebella, Sant'Andrea di Rocchetta e Santa Maria de deserto (forse la chiesa della Madonna d'Oriente)" (Di Francesco e Vindemmio, 1998, p. 49)
XIV - XIV (tradizioni orali sulla costruzione dell'edificio carattere generale)
"l'origine leggendaria riferisce di un'alluvione impetuosa che sorprese un bimbo nella 'cuna' travolto dalle acque torrenziali del Croesio. La culla si sarebbe poi incagliata provvidenzialmente sull'altra sponda del torrente senza andare alla deriva e salvando così il bimbo per miracolo. Un gruppo di donne devote avrebbe raccolto fondi per costruire una cappella come voto alla Vergine per la grazia ricevuta" (Isaia, 2005, p. 32)
1386 - 1386 (esistenza e dedicazione (?) intero bene)
tra le chiese che nel 1386 versavano la tassa del cattedratico al vescovo di Torino c’è anche “Eccl. S. Mariae de Deserto” (Ansaldi, 1968, p. 224)
1434 - 1434 (edificio sotto giurisdizione di altra parrocchia carattere generale)
“nel 1434 viene a morte il titolare e proprietario della cappella campestre di S. Maria d’Oriente e la si unisce alla parrocchia di S. Margherita di Paesana (prot. n. 30 – F. 120 – Arch. Arciv. Di Torino)” (Ansaldi, 1968, pp. 86 e 168). "il vescovo Aimone decretò, il 7 aprile 1434, l'unione della chiesa campestre di Santa Maria 'de Orienti' alla parrocchia di Santa Margherita di Paesana, su richiesta di Giovanni Saluzzo, Signore di Paesana" (Di Francesco, Vindemmio, 1998, p. 53)
1434 - 1434 (chiesa precedentemente parrocchiale (?) carattere generale)
“il 7 aprile 1434 il vescovo decreta l’unione della chiesa campestre di S. Maria de Orientii, sita nel territorio di Paesana (attualmente è sita entro i confini comunali di Sanfront, n.d.c.), alla parrocchia di S. Margherita. La decisione viene motivata dal fatto che la parrocchia era dotata di beni e redditi assai scarsi, di modo che un sacerdote a mala pena riusciva ad avere l’onesto sostentamento, mentre l’unione e l’incorporazione ne avrebbe migliorata la situazione. Si erano fatti promotori dell’iniziativa, presso il vescovo, Giovanni di Saluzzo, signore del luogo e i parrocchiani di S. Margherita. Aimone acconsentiva che, in seguito alla morte del possessore o titolare di S. Maria de Orienti, l’unione venisse effettuata, però imponeva al rettore di S. Margherita di provvedere all’esercizio del culto nella chiesa suddetta, di conservarne i beni e gli oggetti sacri e di promuoverne il decoro (Arch. Arciv. Di Torino, prot. n. 30, f. 120 r) (Dao, 1965, p. 200)
1643 - 1643 (vecchi toponimi intorno)
“nel territorio di Sanfront, sulle sponde del Croeso, all’inizio del vallonetto dell’Oriente, c’è una vecchia Cappella dedicata alla Beata Maria dell’Oriente … un tempo questa Cappella è stata unita alla chiesa di Sana Margherita di Paesana” (Gisolo et al., 2012, p. 1027)
1643 - 1643 (descrizione durante la visita pastorale intero bene)
“i muri sono grezzi … ha un altare con mensa in pietra, non consacrato, a cui si accede salendo su una predella in legno, non ha icone, ma sul muro reca dipinte le immagini di Nostra Signora, nella scena dell’Annunciazione, e delle Sante Caterina e Clara, alle quali sono stati erasi gli occhi dagli eretici. La Capella ha il pavimento in battuto, e la sua parte anteriore è protetta da una robustissima cancellata in legno e da un uscio in tavole di legno dotato di un chiavistello in ferro, ma senza serratura e chiave” (Gisolo et al., 2012, p. 1027)
1713 - 1713 (demolizione e ricostruzione intero bene)
"l'edificio attuale è più recente e risale al 1713, mentre il precedente venne demolito, anche se la pittura a fresco sopra l'altare richiamerebbe al Quattrocento" (Isaia, 2005, p. 32)
1737 - 1741 (pellegrinaggi per invocare la pioggia carattere generale)
"ma all'Oriente si andava, fino a non molti anni fa, in pellegrinaggio per ricevere la benedizione della pioggia. Era divenuta usanza consueta, nei periodi di particolare siccità, ricorrere ai voti della Madonna per ottenere la pioggia. Si arrivava da Sanfront, da Paesana, ma pure da Sampeyre e da altre località. Anche in questo caso si tratta di una tradizione molto antica. Già nel 1737 il sindaco di Sampeyre invitò la popolazione a recarsi in pellegrinaggio alla Madonna dell'Oriente 'per l'urgenza della pioggia'. Da Sampeyre tornarono nel 1740, mentre l'anno seguente arrivarono oranti da Envie. E questo soltanto per citare i casi di comunità non vicinissime all'Oriente come quelle di Sanfront o Paesana" (Isaia, 2005, p. 33)
1747 - 1828 (disputa tra le parrocchie di Robella e Paesana carattere generale)
"nel Settecento il parroco di Robella e il parroco di Paesana S. Margherita ebbero discussioni circa la facoltà di celebrare 'le Sante Funzioni all'Oriente'. Non era in discussione la giurisdizione ecclesiastica della cappella (da secoli affidata alla parrocchia di Paesana), bensì la possibilità di celebrare le messe e conservare le chiavi di accesso alla chiesa. Il 15 giugno 1747 il vescovo Porporato emanò un decreto in cui cercò di regolare la questione, autorizzando il parroco di Robella a celebrarvi le funzioni religiose in virtù del fatto che la cappella era situata nel territorio di Sanfront. Il parroco di Paesana inoltre non poteva apportare alcuna variazione riguardo le sacre funzioni di detta cappella, senza aver contattato preventivamente il parroco di Robella. Tale disposto non venne osservato se nel 1828 il parroco di Robella scrisse nuovamente al vescovo supplicandolo di 'voler ordinare che si eseguisca il disposto del citato decreto, proibendo ogni innovazione alla Cappel
1786 - 1792 (presenza di un eremita presso il santuario carattere generale)
"i documenti attestano della presenza di un eremita, il cui ruolo era quello di custodire il santuario, l'annessa piccola abitazione e fungere da punto di riferimento religioso. Il primo eremita fu un certo Bossa di Sanfront, ma se ne ignora il periodo. Nel 1786 vi risiedeva l'eremita Bernardino Bruno da Roccaforte di Mondovì, definito di 'buona condotta' dal Vescovo di Saluzzo. Non fu però sempre così. Il 15 settembre 1792 il vescovo scrisse alla comunità di Sanfront per segnalare 'le doglianze pervenutemi sul proposito della irregolare condotta, e de' non buoni portamenti, che tiene l'eremita della Cappella della Madonna dell'Oriente m'inducono ad eccitare il zelo di codesta amministrazione a provvedere a questo emergente col surrogare altro più esemplare soggetto in di lui vece, tanto più, che non mi risulta essere stato il medesimo da me approvato a tale ufficio. Mi lusingo nella conosciuta prudenza di codesta amministrazione che questo mio pastorale eccitamento non resterà senza e
2006 - 2006 (lavori di restauro architettonico tetto)
vengono effettuati i lavori di restauro delle coperture con orditura in legno e manto di copertura in lose (n.d.c.)



Descrizione  l'edificio sorge in posizione isolata nel vallone del Croesio, dove le abitazioni si fanno rade, ai margini di un bosco e lungo la strada di collegamento che si snoda al fondo del vallone stesso. Consta di un ampio porticato che circonda su due lati la chiesa (i lati liberi sono l'abside e la facciata Sud-Est), della chiesa stessa avente due nicchie con cappelle laterali e ampia abside con coro e, a lato,di sacrestia con annesso locale deposito. A poca distanza dalla chiesa sorge il campanile a ridosso del quale è stata costruita una piccola abitazione chiamata dagli autoctoni la "casa dell'eremita"

Pianta
rettangolare, con due ampie nicchie; l'ingresso è a Sud-Ovest e l'abside a Nord-Est
Pavimenti e pavimentazioni
il pavimento interno della chiesa sembra essere realizzato nelle ormai preziose bargioline (lastre quadrate di quarzite di barge di colore giallo e grigio)
Struttura
la struttura muraria sembra essere realizzata in muratura pietrame frammista a calce, come da tradizione costruttiva locale
altare principale
del tipo "alla romana", con pala d'altare (che consta di una vecchia immagine affrescata in cui sembrano rilevarsi dei caratteri gotici)
altari secondari
sono collocati nelle ampie nicchie ricavate nell'aula della chiesa immediatamente prima del presbiterio; sono anch'essi del tipo "alla romana" e sono addossati alla parete
Campanile
distaccato dalla chiesa, a pochi metri dallo spigolo Sud di quest'ultima, ha una struttura semplice e non reca apparati decorativi visibili; la copertura è una piramide di lamiera
Coperture
orditura portante in legno e manto di copertura in lose (lastre di pietra), come da tradizione costruttiva locale
Elementi decorativi
si sviluppano quasi del tutto all'interno della chiesa, ad eccezione di alcuni dipinti sulla facciata principale e, sbiaditi, lato Sud-Est della chiesa e sul lato Nord-Est della "casa dell'eremita"
facciata principale
consta di una porta di ingresso con due finestre ai lati e, nella parte superiore, di una finta architettura dipinta
portico
ampio sulla facciata principale e sul prospetto Nord-Ovest, ha travi lignee e manto di copertura in lose, come la chiesa
volte
la chiesa è coperta da una volta a botte lunettata, mentre la sacrestia ha un cupolotto a sesto ribassato



Adeguamento liturgico  nessuno






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Piemonte
Diocesi di Saluzzo
Parrocchia di S. Margherita

Sanfront (CN)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
Tutti i dati sono riservati. Non e' consentita la riproduzione, il trasferimento, la distribuzione o la memorizzazione di una parte o di tutto il contenuto delle singole schede in qualsiasi forma. Sono consentiti lo scorrimento delle pagine e la stampa delle stesse solo ed esclusivamente per uso personale e non ai fini di una ridistribuzione.