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Chiesa di Santa Maria della Pace <Noicattaro>
Data ultima modifica: 02/03/2019, Data creazione: 20/10/2010


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di Santa Maria della Pace


Altre denominazioni S. Maria della Pace


Ambito culturale (ruolo)  maestranze pugliesi (costruzione chiesa)
maestranze pugliesi (ampliamento chiesa)
tardo romanico (costruzione chiesa)
maestranze pugliesi (costruzione cappella)



Notizie storiche  IX - X (costruzione cappella)
Si ritiene che intorno ai secoli IX-X d.C. la fabbrica sia sorta come cappella, a seguito forse o della fondazione di un Beneficio Laicale Padronale o della costituzione dell'Insigne Collegiata Canonicale di Noja (Noicàttaro dal 1863) perché potessero aver luogo gli adempimenti liturgici necessari.
XII - XIII (ampliamento cappella)
si ritiene che, intorno al XII-XIII secolo, per far fronte alle crescenti incombenze ed esigenze, la cappella venisse ampliata in una piccola fabbrica di stile tardo romanico. A questa fase sono attribuite tracce di affreschi in stile bizantino.
XVI - XVI (costruzione presbiterio e cappelloni laterali)
Durante il 1500 la Collegiata (così infatti veniva definita la fabbrica nei secoli XVI-XVIII), visto l'incremento degli abitanti, subì un consistente ulteriore ampliamento. Venne realizzata una pavimentazione con lastre di pietra locale, si installarono numerosi arredi di un certo pregio (affreschi alle pareti); venne demolito l'altare basilicale sistemato originariamente nell'abside terminale per la realizzazione dell'attuale ampio presbiterio. Nel presbiterio vennero sistemati sia il coro ligneo sia un altare in legno intagliato e dorato; venne adibito lo spazio libero a luogo di sepoltura per i componenti del Capitolo; venne sistemata vicino allo stallo dell'arciprete una mensa marmorea con bassorilievo in pietra leccese (Ciborio, 1544) ed, infine, vennero edificati i cappelloni e i nuovi altari lungo la navata sinistra.
XVI - XVI (intervento strutturale presbiterio)
Venne demolito l'altare basilicale sistemato originariamente nell'abside terminale della navata centrale per la realizzazione dell'ampio presbiterio.
1564 - 1564 (ricostruzione parziale campanile)
durante l'Arcipretura di don Pietro Cappello, venne ricostruita tutta la parte alta dell'ultimo livello di coronamento della cuspide della torre campanaria (vi si legge infatti «Die XXVIII VI-MCCCCCLXIIII Arcip. Pietro Cappello») danneggiata da un fulmine.
XIX - XIX (decorazioni interno chiesa)
intorno alla fine del XIX sec., dopo la peste del 1815-16, l'interno della chiesa venne adattato al gusto rinascimentale con l'uso di stucco, apparati decorativi ed arredi sacri ed i soffitti plafonati dell'abside e della navata centrale vennero affrescati con scene apocalittiche dal pittore M. Sparavilla -1892.
1921 - 1926 (ricostruzione parziale campanile)
durante l'Arcipretura di don Giacomo Lioce la parte alta del campanile nel maggio del 1921 venne colpita nuovamente da un fulmine e ricostruita nei successivi sei anni.
1930 - 1930 (rifacimenti e modifiche esterno chiesa)
negli anni '30 del 1900 vennero eseguiti lavori di ripristino della copertura della fabbrica in parte compromessa. E' presumibile che in questo periodo venne modificata anche la copertura della navata minore di destra, la quale, da avere una falda a 45° con finitura in tegole in argilla, fu terminata da una copertura piana. Ben visibile è il tompagnamento, realizzato negli stessi anni, delle tre aperture in corrispondenza della navata di destra sul prospetto laterale su Largo Chiesa Madre, chiusura espressamente richiesta dall'Arciprete don Giacomo Lioce, perché le aperture erano state ritenute non più idonee allo scopo e deturpanti la facciata sud.
1950 - 1950 (restauri interno chiesa)
negli anni '50 del secolo scorso l'interno della fabbrica venne parzialmente riportato alla fase pre-ottocentesca con l'eliminazione degli stucchi e di numerosi apparati decorativi.
1972 - 1977 (ripristini e ristrutturazione interno chiesa)
dal 1972 al 1977 vennero eseguiti alcuni lavori di ripristino e ristrutturazione, fra i quali quelli che interessano la cappella del Santissimo.
2012 - 2012 (consolidamento e restauro campanile e prospetti chiesa)
sono stati eseguiti lavori di consolidamento del campanile con sostituzione degli orizzontamenti lignei con posa in opere di catene e restauro dei prospetti sud ed ovest su Largo Madre Chiesa mediante operazioni di stilatura e pulitura delle superfici.



Descrizione  La chiesa matrice di Noicattaro, realizzata in forme tardo romaniche con conci di pietra calcarea locale di varia pezzatura a faccia vista, è caratterizzata dal prospetto principale ovest monocuspide con la torre campanaria e l'accesso principale prospiciente la piazza, dal prospetto sud con accesso secondario anch'esso su piazza, e dai prospetti nord ed est prospicienti rispettivamente via Madonna della Pace e via San Giuseppe. L'interno è caratterizzato da tre navate, una principale e due secondarie, da un ampio presbiterio, da tre cappelloni con accesso dalla navata sinistra nonché ambienti a servizio della parrocchia. La copertura si configura a doppia falda con tegole a copertura della navata centrale e del presbiterio mentre è piana a copertura delle navate laterali; la copertura delle cappelle è invece caratterizzata da cupole con altezze diverse tra di loro. L'edificio ha visto nel tempo modificare il suo aspetto, le sue dimensioni, le sue caratteristiche; ne sono testimonianza la giacitura delle murature perimetrali nonché quella delle colonne che articolano l'interno in tre navate che fanno pensare che l'attuale chiesa sorga su preesistenze architettoniche. La presenza, poi, in corrispondenza dell'innesto di murature tra loro ortogonali, di irregolarità come tracce di bucature successivamente chiuse sul prospetto laterale, le alterazioni della tipologia di bucature nel campanile, la mancata ammorsatura di strutture adiacenti - campanile/chiesa, i differenti materiali e tecnologie esecutive presenti (strutture in muratura, travi in c.a., solai in putrelle di ferro e laterizi, intonaci, dipinti murali, ecc.) - conferma l'evoluzione artistico-architettonica della fabbrica. L'aggiunta dei cappelloni laterali e la presenza del campanile "inglobato" nella facciata originaria, solo di poco non in linea con essa, ha fatto supporre che detta torre campanaria in origine, forse pure dello stesso stile, ma non delle dimensioni attuali, fosse posizionata nella parte posteriore della fabbrica.

Prospetti
La facciata principale ovest si presenta monocuspide con due portali centinati dalle cornici riccamente scolpite, uno maggiore ed uno minore (tompagnato), ed è fiancheggiata a sinistra dall'alto campanile; la porzione superiore del medesimo fronte è caratterizzata da un rosone centrale e da una bifora con perimetro scolpito, due strette aperture rettangolari definite da delle semplici cornici in pietra squadrata aggettanti rispetti al filo della muratura. Alla base del campanile sul largo Madre Chiesa, è presente un grande arco a sesto acuto murato, che riporta nella chiave dell'archivolto un'iscrizione in cui è riconoscibile il simbolo della croce greca, e la dicitura "Archi presbiter"; le altre lettere sono quasi scomparse per usura degli agenti atmosferici nel tempo. E' stato supposto che detto arco sia stato l'accesso della primigenia cappella, la prima a sinistra dell'ingresso principale, a pianta stellare con dipinti e decori in stucco tuttora visibili fatti realizzare dalla Congrega del Corpo di Cristo (Santissimo Sacramento e Rosario) istituita nel 1605; detto accesso sarebbe stato murato quando, per la costruzione del presbiterio, la torre campanaria venne trasferita nell'attuale posizione, o, secondo altri quando la primigenia cappella, dedicata al Calvario, non fu più utile al rito. Per quanto attiene il portale minore alla destra dell'ingresso principale, per colui che lo guarda frontalmente, dalla lettura delle decisioni capitolari di fine '700 si apprende che detto accesso venne murato a causa di numerosi incendi della stessa porta di ingresso. Si denota inoltre il mancato ammorsamento tra i conci della originaria falda inclinata della parte destra della facciata e l'attuale conformazione della copertura a tetto piano. La facciata laterale sud, oltre ad avere un portale centinato dalle cornici riccamente scolpite, presenta nella porzione di muratura prossima allo spigolo con il prospetto principale sei arcate cieche con semicolonnine e capitelli, mentre la parte alta della muratura denuncia riprese a scuci-cuci di bucature preesistenti e l'inserimento di almeno due catene (di cui si leggono i capochiave in facciata) perpendicolari a questo prospetto. Il corpo di fabbrica che individua il presbiterio presenta un andamento a cuspide, una grande monofora ed ha, soprattutto nella parte basamentale, in corrispondenza dell'aggancio di questa parte a quella della navata laterale sud, chiare riprese dei filari diversi. Il prospetto laterale nord, su via Madonna della Pace, è caratterizzato da un fronte continuo presentante però altezze diverse, frutto delle varie trasformazioni avute nel corso dei secoli; vi è la presenza del corpo di fabbrica intonacato posto ad angolo nord-est con via San Giuseppe a servizio della parrocchia nonché della muratura d'ambito dei cappelloni laterali con al di sopra le cupole di diversa altezza a copertura delle stesse. Il prospetto est, su via San Giuseppe, è caratterizzato, oltre che dal medesimo corpo di fabbrica intonacato posto ad angolo nord-est con via Madonna della Pace a servizio della parrocchia, è caratterizzato dalla superficie muraria prospiciente la zona presbiteriale con due monofore nella porzione superiore.
Torre campanaria
La torre campanaria alta 33m (Monumento Nazionale fino al 1913), tutta in pietra di conci squadrati, è caratterizzata, partendo dal basso, da un livello con strette monofore, da una prima cella - primo ordine dotata, alternativamente, sui quattro lati, di monofore e bifore con archivolti ogivali con colonnine e capitelli, da una seconda cella secondo ordine caratterizzata dalla presenza delle campane e illuminata da una monofora per ciascun lato inquadrate in una partitura muraria di poco incassata nella muratura decorata nella parte alta da archetti pensili. Queste ultime monofore devono aver preso il posto delle originarie bifore e trifore di cui si leggono ancora le tracce sui paramenti esterni o quando si decise di inserire le campane non solo al centro del vano ma anche in corrispondenza di esse o volendo rafforzare la struttura del campanile a seguito di una delle calamità naturali da cui è stato colpito. L'ultimo ordine corrispondente alla lanterna subisce un deciso restringimento in pianta e presenta piccole bifore con capitelli riccamente scolpiti su tutte e quattro le facciate del campanile inserite ancora una volta in un leggero incasso della muratura decorato nella parte alta da archetti pensili; inoltre è presente un parapetto traforato che corre perimetralmente all'esterno delle murature della medesima lanterna. Al di sopra vi è la cuspide piramidale con due oculi rettangolari a est ed a ovest ed in sommità una croce in ferro. L'interno della torre campanaria è occupato da una scala a chiocciola in muratura fino a quota 5,00 metri e prosegue con due rampe ad asse rettilineo fino a quota 7,90 metri su un piano di calpestio su volta in corrispondenza delle strette monofore; da questo ambiente una scala conduce alla prima cella ancora una volta con piano di calpestio su volta ad una quota di circa 11,10m. Dalla prima cella un sistema di scale metalliche conduce a tre impalcati lignei con travi-catena rispettivamente posti a calpestio della cella campanaria (quota 15,60m), della lanterna (quota 21,80m) e della cuspide (quota 24,80m). Alla base della lanterna, inoltre, è posta una cerchiatura con tiranti metallici collegati a piastre angolari.



Adeguamento liturgico  altare - aggiunta arredo (1972)
realizzazione di altare centrale.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Puglia
Diocesi di Bari - Bitonto
Vicariato XI
Parrocchia di Santa Maria della Pace

Via Madre Chiesa - Noicattaro (BA)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico

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