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Chiesa di San Petronio Vescovo <Castel Bolognese>
Data ultima modifica: 15/09/2018, Data creazione: 29/9/2010


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Petronio Vescovo


Altre denominazioni S. Petronio Vescovo


Autore(Ruolo)  Morelli, Cosimo (progettazione nuovo edificio)



Ambito culturale (ruolo)  architettura rinascimentale (costruzione edificio)
maestranze emiliano-romagnole (ricostruzione chiesa)



Notizie storiche  1396 - 1396 (preesistenza chiesa)
di questo antico edificio, sorto all'interno di un castello di modeste proporzioni, si hanno notizie per la prima volta sul finire del XIV secolo.
1428 - 1428 (costruzione chiesa)
viene nuovamente edificata agli inizi del XV secolo, più capiente rispetto alla precedente: si presenta a capriate, con otto cappelle laterali e cinque finestre.
1438 - 1438 (costruzione campanile)
benché la chiesa sia già stata edificata, si decide di completarla con l'innalzamento della torre campanaria, alta 35 metri, con tre campane e una guglia nella parte terminale, ricostruita nel 1781 dopo un terremoto che l'ha completamente distrutta.
1574 - 1574 (spostamento altare maggiore)
inizialmente collocato in fondo al coro, viene trasportato al centro della cappella maggiore e nello stesso anno viene dotato anche del tabernacolo, posto al di sopra di esso.
1616 - 1616 (restauro facciata)
viene tinteggiata di rosso nonostante fosse priva dell'intonaco e viene collocara l'immagine di San Petronio al di sopra della porta.
1783 - 1786 (ricostruzione chiesa)
in seguito al terremoto subito, il vecchio tempo è andato distrutto e perciò rifatto su progetto dell'architetto Cosimo Morelli.



Descrizione  oltre Palazzo Mengoni, sede municipale, in via Garavini si innalza la chiesa parrocchiale dedicata a San Petronio e secondo il Gaddoni dell'antico tempio si hanno notizie solo a partire dal 1396. Sorgeva al centro del castello, su un terreno appartenente alla pieve di Campiano e secondo la tradizione era collocata dove attualmente vi è la terza cappella intitolata a Santa Caterina. Tuttavia questo edificio non è durato a lungo, tanto che nel 1428 è stato riedificato, più capiente, con otto cappelle laterali e cinque finestre e coperto da capriate. La struttura viene inoltre completata dieci anni più tardi con l'innalzamento della torre campanaria, alta 35 metri e culminante con una guglia, ricostruita nel suo antico stile nel 1781 in seguito ad un terremoto che ne ha causato la distruzione. Nel 1574 l'altare maggiore viene trasportato nella cappella maggiore e dotato del tabernacolo e nel 1616 la facciata ha subito interventi di restauro, colorandola di rosso, pur non essendo intonacata. Ad ogni modo il terremoto sopra citato ha devastato anche questo tempio che viene ricostruito su progetto dell'architetto Cosimo Morelli fra il 1783 e il 1786. La chiesa, caratterizzata da una struttura in mattoni a vista, misura 44 metri di lunghezza e 24 in larghezza, ha sette altari, uno maggiore e sei laterali, con varie opere d'arte. Il primo a destra è dedicato a Sant'Andrea Avellino e presenta la statua di Santa Teresa di Lisieux, donata negli anni '20 da Maddalena Gottarelli con ai due lati due statuette di San Girolamo e San Giovanni Battista. Nella seconda cappella dedicata alla Beata Vergine della Consolazione vi è un affresco tardogotico raffigurante la Madonna con il Bambino, rielaborato nel XIX secolo e al di sotto vi è una statua di Gesù Bambino rivestito da un abito proveniente dalla bottega faentina dei Ballanti; ai lati le statue di Sant'Agostino e Santa Monica. Nella terza cappella vi è quella di San Girolamo, opera di Alfonso Lombardi e di San Giovanni Battista di Ottavio Toselli. L'altare maggiore a muro è in scagliola ed è stato ricostruito nel 1867; in fondo al coro, all'interno di una nicchia, trova posto un gruppo statuario in terracotta policroma di Alfonso Lombardi, mentre sulla cimasa, racchiusa in un'ovale, vi è l'effigie del santo titolare. Ai lati dell'altare vi sono poi l'organo e una tela di Angelo Gottarelli. Tra due colonne della navata centrale si erge la statua di San Petronio, copia dell'originale ligneo duecentesco conservato a Bologna, mentre nella navata laterale di sinistra, entrando vi è il fonte battesimale e in fondo si può notare la lapide dedicata al cardinale Bandi, vescovo di Imola a cui si deve la posa della prima pietra della chiesa. Lungo questa navata vi sono quattro cappelle: la prima è abbellita con opere di Alfonso Lombardi, la seconda con pale e quindici tavolette rappresentanti i Misteri del Rosario, la terza con un dipinto che ritrae San Michele Arcangelo. Chiude la navata la cappella dedicata alla Madonna di Lourdes, riproduzione della grotta francese creata nel 1933 con massi estratti dalla vena del Gesso di Casola Valsenio.

Facciata
di ordine dorico e rivolta ad ovest, presenta tre porte di ingresso, due finestre che danno luce alle navate laterali ed un lunettone che illumina quella centrale.
Pianta
caratterizzata da tre navate scandite da colonne ioniche binate.
Soffitti
quelli della navata centrale sono contraddistinti da una grande volta a botte con finti cassettoni, mentre nelle navate laterali vi sono volte a vela. La cappella maggiore è coperta da una volta a crociera e l'abside da una cupola.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (anni 60 del 1900)
permane il vecchio altare maggiore in scagliola e ne viene aggiunto un altro in legno orientato verso l'assemblea dei fedeli.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Emilia-Romagna
Diocesi di Imola
Vicariato Media Pianura - Vicariato Media Pianura
Parrocchia di San Petronio Vescovo in Castel Bolognese

via Garavini, 19 - Castel Bolognese (RA)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico

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