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10/5/2024 Diocesi di Perugia - Citta' della Pieve - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di San Donato <Perugia>
Data ultima modifica: 25/02/2015, Data creazione: 8/11/2010


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Donato


Altre denominazioni Chiesa di San Donato in Elce


Ambito culturale (ruolo)  architettura moderna (impianto originale)



Notizie storiche  1939 - 1959 (titolo chiesa)
In origine la parrocchia di San Donato martire sorgeva in via Vecchia a Perugia (attuale via Ulisse Rocchi), ma di questa presenza rimangono solo alcuni elementi architettonici in facciata. Il parroco don Paolo Miliosi, il 30 settembre 1939, compera un terreno da Ferdinando Piselli per costruire una nuova chiesa. La vendita fu fatta senza la preventiva autorizzazione dell'amministrazione, così questo atto venne perfezionato il 20 ottobre 1959 con rogito del notaio Francesco Duranti e il sacerdote don Nazareno Bartocci. Su questo terreno, infatti, viene costruita la nuova chiesa parrocchiale di Elce.
1941 - 1947 (confini chiesa)
Il vescovo Giovanni Battista Rosa affida, nel 1941, a don Nazareno Bartocci il compito di assistere spiritualmente le famiglie della zona compresa fra le parrocchie di Sant'Elisabetta e San Marco. In questa zona, poi, fu trasferito il titolo di San Donato che apparteneva alla parrocchia in via Vecchia. La nuova parrocchia, quindi, era formata da uno stralcio del territorio parrocchiale di San Marco e di Sant'Andrea in Porta Santa Susanna. Don Nazareno diventerà il primo parroco effettivo della parrocchia nel 1947.
1949 - 1955 (costruzione chiesa)
L'attuale chiesa di San Donato fu costruita su progetto dell'architetto Pietro Frenguelli. Il 7 agosto 1949 il vescovo Mario Vianello benedì la prima pietra della erigenda chiesa, nella giornata dedicata alla festa del santo Cuore di Gesù. Il 24 settembre 1955, il vescovo di Gubbio (Beniamino Ubaldi), che sostituiva la sede ancora vacante di Perugia per la morte di mons. Vianello, benedì la nuova chiesa della parrocchia di Elce dedicata al Sacro Cuore. Il costo dell'opera ammontò a circa 100 milioni di lire e fu sostenuta con i finanziamenti statali, vaticani e le offerte della popolazione.
1966 - 1966 (inaugurazione campane)
In occasione del giubileo sacerdotale di don Nazareno Bartocci, il 21 agosto 1966 vennero inaugurate le quattro nuove campane dedicate al Sacro Cuore di Gesù, alla Madonna, a San Donato martire e l'ultima ai bambini della prima comunione. La cerimonia fu presieduta dal vescovo Raffaele Baratta; il taglio del nastro fu affidato all'onorevole Luciano Radi; mentre una breve locuzione fu illustrata dal presidente del Comitato pro campane cav. Marco Baldassarri. Nel campanile, anche se mute, trovano poste le due campane provenienti dalla chiesa di San Donato in città.
1970 - 1970 (completamento intero bene)
Nei primi anni del 1970 si costruisce il Centro Giovanile a completamento del complesso parrocchiale.



Descrizione  La chiesa è situata nel quartiere di Elce, aggregato urbano che si sviluppa a ridosso delle mura storiche medievali, nel versante orientale, caratterizzato da un’edilizia residenziale intensiva diffusa. La chiesa, costruita nel dopoguerra, è sita nel centro di snodo del quartiere, alla confluenza dei tracciati che da meridione provengono dalla Conca e da levante dall’asse di via Fabretti e ancor prima dall'Arco Etrusco. Lo spazio antistante è tagliato dalla strada che subito si articola in una piccola rotatoria che nella logica viaria del quartiere, sviluppato lungo l'asse, diventa un elemento di riconoscimento seppur nel corso della storia sia stato soffocato nella sua naturale funzione di elemento spaziale di aggregazione sociale. Tutto il quartiere è caratterizzato da un'orografia movimentata, in particolare il lotto ecclesiale scende rapidamente a valle dalla strada di mezzacosta, così che il polo liturgico si trova ad avere un ingresso a livello ed un secondo affaccio ad una quota inferiore. Accanto il basso volume del centro parrocchiale funge da cerniera con il grande polo dell'ONAOSI, mentre nella parte sottostante a valle è prossima la scuola. Racchiusa fra elementi architettonici di scarso pregio, tagliata nel suo fronte da un'alberatura che ne scherma la percezione, la chiesa è assorbita dalle forme dell'edilizia residenziale emergendo nell'immagine della città per la presenza del campanile.

pianta
A forma rettangolare con abside nel fondo incorniciato nella parete. La zona presbiteriale è rialzata di due gradini, con la mensa sopra un ulteriore gradino e la presidenza ancora rialzata di un ulteriore elemento, mentre dietro una mostra d'altare crea un ambulacro che perimetra esternamente lo spazio. Sulla parete dx c'è l'ingresso alla parete laterale, mentre nel presbiterio due simmetrici ingressi conducono a dx in sacrestia e a sx nei locali attigui della casa parrocchiale. Sugli angoli di risulta fra la navata e il presbiterio erano poste due mensole quali altari secondari, oggi sostituiti con l'organo a sx e il fonte battesimale a dx.
facciate
La principale è caratterizzata da una ricerca di stile storicista a reinterpretazione degli stilemi architettonici perugini: come nel vicino polo di San'Agostino, a cui vuole virtualmente collegarsi, il fronte è caratterizzato dall'uso di una quadrettatura con fasce di pietra bianca venata con all'interno pietra rosa e da un doppio portale, memoria dello stesso binato del polo agostiniano. In alto, al centro, un'accurata apertura circolare con infissi interni reinterpreta il morfema del rosone, con la tamponatura dell'aperturA che non è mai affidata al vetro ma all'alabastro, materiale che caratterizza l'interno delle cinque simmetriche aperture oblunghe poste in ciascuna parete e delle tre poste nell'abside che esternamente palesano un senso di chiusura. Le facciate laterali sono poi caratterizzate da un rivestimento lapideo che arriva a incorniciare la facciata principale e che connota fino a terra le superfici che al livello sottostante sono similmente scansionate da aperture oblunghe qui a tutto sesto. Nel lato che guarda a valle si appoggia l'alto campanile, che presenta il medesimo stile nelle scelte materiche, segnato da tre aperture lungo la canna e da una cella campanaria in laterizio, mentre simmetricamente nell'altro lato un più basso volume è legato alle esigenze della parrocchia.
struttura/alzato
La chiesa presenta le pareti intonacate scandite in due registri; fino a tre metri circa in giallo-arancio, sopra, separata da una linea marrone, in colore grigio-verde che pervade tutto l'ambiente fino alla copertura. Cinque grandi finestrature per ogni lato, alte quasi tutta la parete e strette, sono tamponate in alabastro, così come tre similari aperture segnano l'abside nel fondo. Al centro della zona presbiteriale è posta una mostra d'altare con al centro la custodia del Santissimo e sopra una grande croce lignea, davanti la similare mensa in marmo presenta una quadrettatura e due colonne sui lati e, ai lati, a sx l'ambone ligneo e a dx il battistero scolpito. La controfacciata presenta in basso due grandi aperture d'ingresso a tutto sesto e sopra un grande rosone in alabastro. È evidente una struttura in muratura e pilastri, con copertura piana ribassata da un controsoffitto leggermente curvo colorato in blu, mentre sull'abside è presente un controsoffitto a cassettoni in cemento armato.
campanile
La chiesa presenta le pareti intonacate scandite in due registri, fino a tre metri circa in giallo-arancio, sopra, separata da una linea marrone, il colore grigio-verde che pervade tutto.



Adeguamento liturgico  presbiterio - intervento strutturale (1965 circa)
Spostamento dell'altare originariamente addossato sulla mostra e riassetto dei fuochi liturgici.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Umbria
Diocesi di Perugia - Citta' della Pieve
Parrocchia di San Donato in Elce

Viale Orazio Antinori, 34/a - Perugia (PG)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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