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21/5/2024 Diocesi di Modena - Nonantola - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di San Dalmazio <San Dalmazio, Serramazzoni>
Data ultima modifica: 12/06/2023, Data creazione: 30/8/2010


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Dalmazio


Altre denominazioni Chiesa parrocchiale di San Dalmazio;S. Dalmazio


Ambito culturale (ruolo)  maestranze emiliane (costruzione dell'edificio)



Notizie storiche  XII sec - XVI sec (preesistenza carattere generale)
La chiesa è inserita nei cataloghi delle chiese modenesi del XIII, XIV, XV secolo, come filiale della Pieve di Coscogno. Nel 1568 passò sotto l’Abbazia di Nonantola, ceduta dal vescovo di Modena in cambio della parrocchia di S. Adriano di Spilamberto. Le forme antiche della chiesa di San Dalmazio non sono state indagate; già nel 1712, in una relazione conservata presso l’Archivio parrocchiale, l’allora rettore d. Pietro Antonio Adani (1705-1730) dichiarava che non esistevano memorie o documenti riguardo la sua origine e fondazione. Ferruccio Richeldi, in uno studio monografico, segnala la presenza di due spigoli dell’antica costruzione nelle attuali sacrestie laterali al presbiterio, e riporta le date del 1516 e del 1578 trovate incise rispettivamente presso la cappella della famiglia Cantelli, sul lato sinistro, e della famiglia Fantoni, sul lato destro.
1705 - 1730 (ampliamento intero bene )
Importanti lavori furono fatti dal già citato don Pietro Antonio Adani, che ne ottenne a titolo di riconoscimento il titolo di Protonotario apostolico. A lui si deve in particolare un ampliamento della chiesa, che all’epoca probabilmente si presentava come un piccolo oratorio, la costruzione della sacrestia di sinistra (1713), del campanile (1718), della canonica.
1925 - 1930 (ampliamento intero bene )
Circa due secoli più tardi, altri lavori fondamentali furono compiuti dal parroco don Onofrio Adani (1905-1951), che lui stesso elencò in un opuscolo a stampa. Gli interventi più importanti risalgono agli anni 1925-1930: l’allungamento di sette metri della chiesa ottenuto arretrando il presbiterio; la costruzione della facciata; l’abbassamento del pavimento; la costruzione di volte in legno; il restauro del campanile in cemento, con l’aggiunta della guglia; lo sterro del sagrato e del piazzale adiacente. Questi lavori furono compiuti sotto la direzione dell’ingegner Bruno Zanantoni di Vignola.
1974 - 1984 (lavori intero bene )
L’aspetto della chiesa si deve comunque ai lavori intrapresi tra il 1974 e il 1984 dal parroco don Otello Prandini (1951-1984), il quale fu mosso dal desiderio di riportare l’aspetto della chiesa più simile a quello originario, eliminando le aggiunte di gusto barocco. Sostituì il soffitto ad arelle con capriate in legno, permettendo così tra l’altro di far passare la luce dalle finestre poste in alto; rifece l’area presbiteriale, inserendo nel pavimento un vetro al di sotto del quale è possibile vedere tutt’oggi le fondamenta perimetrali dell’originario presbiterio abbattuto nel 1929 a seguito dell’allungamento della chiesa; spostò l'altare maggiore settecentesco e ne collocò una nuovo in sasso; tolse dalle pareti interne e dalle otto arcate l’intonaco esistente, stuccando i muri a vista (1979); sostituì la pavimentazione ormai logora con una cotto toscano (1980); rifece la stuccatura a vista delle pareti esterne della chiesa (1983).



Descrizione  La chiesa è orientata liturgicamente e sorge sopra un leggero innalzamento del terreno, isolata ma al centro dell’abitato. La facciata a salienti, in laterizio, è divisa in cinque corpi; al centro si apre il portale centinato, sovrastato da apertura a trifora, mentre lungo il perimetro delle coperture corre un fregio ad archetti pensili. Le pareti laterali sono in sasso a vista. L’interno, con muratura faccia a vista, è a navata unica, con cappelle laterali intercomunicanti, conclusa da presbiterio e da abside rettangolare. Alla destra e alla sinistra del presbiterio si aprono rispettivamente la sacrestia vecchia e la sacrestia nuova. Il campanile, a pianta quadrata con cuspide ottagonale, sorge leggermente staccato dalla chiesa, a sinistra dell’abside.

Coperture
Copertura a due falde con orditura principale e secondaria in legno. Manto in coppi laterizi.
Impianto strutturale
La chiesa a navata unica, presenta cappelle comunicanti in entrambi i lati. In muratura continua a faccia a vista sia internamente che esternamente ha copertura a due falde con manto in coppi laterizi.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazioni interne in cotto, gradini in graniglia cementizia.
Pianta
La chiesa è a navata unica, con cappelle laterali intercomunicanti, conclusa da presbiterio e da abside rettangolare.
Struttura
Struttura portante in muratura continua in pietra. La facciata ha rivestimento in laterizio. La muratura è lasciata faccia a vista sia internamente che esternamente.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (1980-2000)
La zona presbiteriale, rialzata rispetto all'aula da due gradini, presenta l'altare originario in scagliola e stucchi con tabernacolo. La mensa per le funzioni è in pietra arenaria nel centro del presbiterio ricavato nell'abside rettangolare. Il celebrante trova l'ambone in pietra alla sua destra e la sede in legno alle sue spalle sulla sinistra.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Emilia-Romagna
Diocesi di Modena - Nonantola
Vicariato di Serramazzoni - Unità Pastorale “S.Dalmazio"
Parrocchia di San Dalmazio

via San Dalmazio - San Dalmazio, Serramazzoni (MO)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico

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