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17/5/2024 Diocesi di Modena - Nonantola - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa della Beata Vergine Assunta <Rocca Santa Maria, Serramazzoni>
Data ultima modifica: 06/02/2018, Data creazione: 30/8/2010


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa della Beata Vergine Assunta


Altre denominazioni Pieve di Santa Maria;Chiesa parrocchiale della Beata Vergine assunta


Ambito culturale (ruolo)  pre-romanico (costruzione)



Notizie storiche  VIII sec. - IX sec. (costruzione intero bene)
La sua origine storica risale al medioevo, forse al IX secolo; secondo l’archeologo De Rossi la presenza di una chiesa in questo luogo risalirebbe già al periodo carolingio fra VIII e IX secolo. L’analisi delle strutture edilizie esistenti ha identificato un nucleo originario, che si fa risalire al IX secolo, corrispondente alla parte anteriore della pieve, mentre la zona absidale è un’addizione dell’XI secolo. Molto probabilmente la prima pieve aveva una copertura a due falde, senza la sopraelevazione della navata centrale, ed era priva del campanile (quest’ultimo fu costruito nel tardo medioevo).
1038 - 1108 (citazione carattere generale)
Intorno all’anno mille abbiamo le prime testimonianze scritte di una chiesa plebana a Rocca S. Maria: in un documento notarile del 1038 si descrive l’esistenza di una pieve accorpata ad una rocca e ad una masseria (nucleo abitato agricolo). Come la maggioranza dei centri fortificati della zona collinare fece parte, in seguito, dei possedimenti matildici, fino a quando nel 1108 la Contessa Matilde di Canossa rinuncia al diritto sulle terre cedendo alla chiesa di Modena nella persona del vescovo Dodone la Rocca S. Maria con tutti i suoi beni.
XVIII sec. - XVIII sec. (modifiche intero bene)
La posizione isolata e la diminuita importanza strategica ed economica conservarono sostanzialmente inalterata la chiesa plebana fino al sec. XVIII, quando la prorompente sensibilità barocca portarono intorno al 1750 ad un intervento di restauro che trasformò le severe forme romaniche con l’apertura di ampie finestre e l’aggiunta di modanature e soffitti a volta, onde mascherare la struttura lignea della copertura. E’ probabile che fra queste radicali trasformazioni facessero parte anche la sopraelevazione della navata centrale e del campanile sopra l’abside laterale destra.
1913 - 1937 (restauro intero bene)
Nei primi decenni del 900, grazie all’opera dell’Arciprete D. Giacomo Giacomelli, la pieve venne ripristinata nelle forme romaniche, secondo le metodologie di restauro allora prevalenti. I restauri, eseguiti sistematicamente dal 1913 al 1915, nel 1932, dal 1935 al 1937, andarono ben oltre il semplice recupero delle parti nascoste, proponendo arbitrarie ricostruzioni quali la bifora posta sopra il portale d’ingresso, la pavimentazione marmorea dell’interno e la balaustra, sempre marmorea, che delimita il presbiterio.
1997 - 2001 (restauro intero bene)
La facciata della pieve è stato oggetto di un recente restauro, che ha interessato l’intero fabbricato sia esternamente che internamente.
2017 - 2017 (restauro fronte)
Nuovi fenomeni di erosione dei conci del paramento murario in arenaria della facciata hanno comportato la necessità di un ulteriore intervento di consolidamento su di essi.



Descrizione  La pieve romanica, la cui origine risale al medioevo, sorge isolata dal resto del borgo nella zona alta del monte e quindi visibile anche in lontananza. La chiesa, orientata liturgicamente, è a pianta basilicale a tre navate. La facciata mostra il grande portale archivoltato sormontato al centro del prospetto da una bifora. L’interno è scandito da tozze e basse colonne monolitiche arricchite da stupendi capitelli a fogliami e motivi geometrizzati; l’abside semicircolare è ornata da una monofora. Sul lato nord si eleva il basso campanile, di epoca più recente, con cella campanaria caratterizzata da bifore. A metà costa, tra la chiesa e la cima del monte, sulla rupe detta Sasso dove sorgeva l’antica rocca con fortilizio turrito del quale non rimangono che pochi ruderi, è stata posta una delle più antiche campane della provincia di Modena.

Impianto strutturale
La chiesa, orientata liturgicamente, è a pianta basilicale a tre navate terminanti in piccole absidi, di cui solo la centrale appare circolare e quindi visibile nella sua integrità, mentre le due laterali sono state soppresse ed appiattite. La zona presbiteriale, formatasi con il prolungamento dell’XI secolo, è in embrione il braccio trasversale della chiesa (transetto), fornito di accessi secondari (a sud dall’esterno, a nord dalla canonica-sagrestia). Sul lato nord si eleva il basso campanile, impostato al di sopra dell’area absidale della navata destra; costruito in epoca tardomedievale è stato sopraelevato forse in epoca tardobarocca. Alla chiesa sono addossati diversi edifici di servizio, utilizzati come abitazione, foresteria e sagrestia; parte di queste fabbriche sono di chiara origine medioevale.
Struttura
Tutto il paramento murario, sia interno che esterno, è in pietra arenaria a vista; la navata centrale è delimitata da basse colonne anch’esse in pietra. La copertura è realizzata con struttura lignea a vista; nella navata centrale è composta da capriate semplici alternate a finte capriate.
Fondazioni
La pieve è costruita direttamente sopra gli affioramenti dello sperone roccioso.
Coperture
La copertura, attualmente in coppi ed embrici, probabilmente in origine doveva essere in lastre di pietra tipiche delle costruzioni montane.
Fronti
La facciata principale, completamente rifatta dai restauri novecenteschi, mostra il grande portale archivoltato sormontato al centro del prospetto da una bifora. Il fianco sud e l’abside mantengono maggiormente elementi originali: interessanti, anche se non visibili da terra, sono i resti dell’antica decorazione scultorea del coronamento absidale, composta da archetti probabilmente tardomedievali. Lungo il fianco, seguendo il ritmo delle campiture interne, si aprono delle strette monofore, in gran parte ricostruite negli interventi di restauro tardo ottocentesco.
Elementi decorativi
Il maggior interesse artistico risiede nelle basse colonne che delimitano la navata centrale: i bellissimi capitelli sono ornati con finissimi rilievi scultorei rappresentanti figure antropomorfe, intrecci geometrici e fogliami in stile romanico; da un punto di vista stilistico sembrano risalire alla metà del X secolo. Sulle pareti sono presenti altre testimonianze artistiche: un frammento d’affresco di datazione incerta, forse tardomedievale, raffigurante un santo in posa ieratica, si trova al termine della navata sinistra; diversi graffiti con iscrizioni e simbologie di epoca medievale sono visibili nella parete sud e all’imposta degli arconi del presbiterio; sul lato sinistro dell’abside si trova una nicchia (forse un tabernacolo) con un fregio scolpito superiormente e un frammento dipinto sul fianco.
Pavimenti e pavimentazioni
L’aula conserva una pavimentazione in lastre di marmoree di grande formato.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (2001)
L’adeguamento liturgico della zona presbiteriale, eseguito probabilmente in occasione del restauro conclusosi nel 2001, non ha carattere di stabilità. I poli sono collocati entro il presbiterio storico, delimitato da una balaustra lapidea risalente ad inizio ‘900; l’altare in pietra è al centro del presbiterio e rivolto verso il popolo; un leggio ligneo, posizionato in prossimità alla balaustra, funge da ambone; la sede è in legno. Il battistero si trova all’inizio della navata sinistra; due confessionali lignei sono ubicati ai lati della porta.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Emilia-Romagna
Diocesi di Modena - Nonantola
Vicariato di Serramazzoni - Unità Pastorale “Serramazzoni”
Parrocchia della Beata Vergine Assunta

Via Rocca Santa Maria, 2 - Rocca Santa Maria, Serramazzoni (MO)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico

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