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Chiesa dell'Assunzione di Maria Vergine <Usseglio>
Data ultima modifica: 14/10/2017, Data creazione: 23/5/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa dell'Assunzione di Maria Vergine


Autore(Ruolo)  Gallo, Giuseppe (costruzione)



Ambito culturale (ruolo)  neobarocco (costruzione)



Notizie storiche  1904 - 1907 (primo progetto intero bene)
La scelta di costruire una nuova chiesa nacque dal fatto che l'antica parrocchiale, benché riplasmata nel tempo, fosse sempre meno adatta al suo compito per l'aumento progressivo della popolazione. L'allora prevosto di Usseglio, il Teologo Brusa promosse il progetto di un nuovo edificio sentendo numerosi pareri, effettuando consultazioni e sondaggi presso le autorità competenti e la popolazione. In un primo momento si pensò di adattare la chiesa vecchia, ma la scelta di un edificio più spazioso e soleggiato portò ben presto a individuare il sito dove erigere la nuova costruzione, lontano dal pericolo di frane e valanghe, in uno dei terreni parrocchiali, posto a levante rispetto alla costruzione antica. Per il progetto venne chiamato l'ing. Enrico Mottura. Egli elaborò una prima soluzione assai elegante ma ritenuta troppo costosa per le risorse della parrocchia basate quasi esclusivamente sulle offerte dei benefattori.
1908 - 1908 (secondo progetto intero bene)
Fu richiesto all'ing. Mottura di rielaborare un progetto più economico, con minori manutenzioni e pochi ornamenti esterni oltre a prestarsi per un ingrandimento. Egli rispose alla richiesta "componendo un disegno di chiesa economica e di buon aspetto, che potesse ampliarsi, senza essere alterata all'esterno e nemmeno nella facciata". In una lettera al prevosto del 27 maggio descrisse il suo secondo progetto: "Riguardo alla capacità della chiesa, se si sta strettamente nelle misure del progetto, supera di poco il numero di 600 persone...però va tenuto conto che nei tracciamenti farò, senza variare il progetto, un piccolo allargamento per il quale la capacità della chiesa diverrà superiore alle 700 persone... Tralasciando la facciata ed il campanile per la parte che si sopraeleva sul cornicione esterno della chiesa, la spesa ammonterebbe a 42.000 lire, supponendo di consegnare la chiesa con gli stucchi interni necessari, balaustra di cemento lucido, gradino, il tutto in bianco".
1910 - 1910 (tracciamenti intero bene)
Il 5, 6 e 7 dicembre l'Ing. Mottura si recò per la quinta volta a Usseglio per fare i tracciamenti delle fondamenta, ma stante la molta neve vennero fissati solo i punti cardinali. L'ingegnere fissò la direzione della nuova chiesa, nel sito prescelto, poco distante sia dal cimitero che dalla canonica attuale, con la facciata rivolta verso le ore 11, ovvero verso la strada affinché "facesse bella figura a chi vi passa". L'appalto dei lavori venne affidato ai capi mastri Guglielmino Giacomo e fratello fu Natale di Viù.
1911 - 1912 (inizio lavori intero bene)
Il 7 luglio del 1911 vennero iniziati i lavori per i muri delle fondamenta della nuova chiesa. Purtroppo però l'ingegnere Mottura non poté presiedere all'esecuzione completa del suo progetto: il 27 luglio del 1912 morì, lasciando incompiuto il suo importante impegno artistico preso ad Usseglio.
1912 - 1913 (sospensione dei lavori e consultazioni tecniche carattere generale)
Dopo la morte dell'ing. Mottura il cantiere venne sospeso e furono chiamati ad Usseglio molti tecnici ed esperti per poter studiare il piano dei lavori e poter procedere con la costruzione della nuova chiesa. Il primo ad essere interpellato fu il nipote del Mottura, l'ing. Dumontel Giacomo, che dopo sopralluogo nell'ottobre del 1912 stabilì di dover procedere con una modifica al progetto originale vista la difficile e costosa soluzione proposta. Egli decise di realizzare come copertura una volta a soffitto, su quattro colonne e tre navate, tetto e orchestra in alto, in quanto i muri come previsti non avrebbero sopportato la spinta della volta. Il Prevosto Brusa volle consultare altri esperti e nell'aprile del 1913, recatosi a Torino, potè colloquiare con gli ingenegeri Massoglio degli Artigianelli, Saroldo, Cravesana e Ceppi, che propendevano per una volta piana in cemento armato. Le soluzioni proposte però continuarono a nutrire perplessità sia al Teol. Brusa che alla comunità.
1914 - 1920 (consultazioni tecniche carattere generale)
Nel maggio del 1914 fu la volta dell'Ing. Migliore, suggerito al Prevosto dagli Impresari Guglielmino di Viù. Egli per il completamento della nuova chiesa previde la conservazione dei muri attuali e la sostituzione della volta progettata, in quanto ritenuta di difficile esecuzione, con soffitti in legno opportunamente decorati per un buon effetto artistico. Nel giugno dello stesso anno fu l'Ing. Reviglio a presentare due soluzioni per la copertura della nuova chiesa. Il primo, più pratico prevedeva un tetto in eternit molto inclinato, il secondo con tetto in lastre di pietra meno inclinato ma secondo le tradizioni delle costruzioni alpine. Nel 1915 il Prof. Donghi di Padova suggerì di mantenere il disegno neobarocco, realizzando quattro nuove nicchie su cui impostare la copertura in calcestruzzo con soffitto in gesso e fili di ferro, più leggera e resistente. In ultimo l'Ing. Viviardi nel 1920 risolse il problema degli angoli entranti in altri sporgenti con statue superiori.
1924 - 1925 (soluzione definitiva carattere generale)
Nell'agosto del 1924 il Teol. Brusa per motivi di salute rinunciò alla parrocchia, che aveva retto per oltre 35 anni. Gli succedette il Teol. Rocchietti che con S.E. Mons. Castrale e il Teol. Albry Maurizio scelsero per le modifiche al disegno preesistente della chiesa l'Ing. G.Gallo. Il nuovo disegno venne approvato nel maggio del 1925, con "compiacenza e leggere modifiche per economizzare la costruzione". Il progetto prevedeva di abbattere la parte di costruzione della facciata già realizzata, modificando il coro arretrandolo sensibilmente, oltre al getto dalle fondamenta di 12 nuovi pilastri a sostegno del voltone principale e della volta del presbiterio. Della costruzione primitiva permaneva nel progetto unicamente il muro perimetrale.
1925 - 1931 (ripresa dei lavori intero bene)
Nel luglio del 1925 vennero ripresi i lavori di proseguimento per la costruzione della nuova chiesa interrotti sia per la morte dell'Ing. Mottura che per la guerra. L'appalto fu affidato all'impresa Guglielmino Giacomo di Viù. La direzione lavori e il progetto furono affidati all'architetto ing. Giuseppe Gallo di Torino. Si lavorò negli anni 1925, 1926 e 1927, sino a quando il 10 settembre l'Ing.Gallo morì a seguito di un'infezione alla gamba. Venne scelto come successore il figlio primogenito dell'architetto, l'Ing. Bartolomeo Gallo, il quale si offrì di continuare i lavori del padre. Nel novembre del 1931 i lavori furono nuovamente sospesi per carenze economiche della parrocchia, dopo aver ultimato la facciata, quando il corpo della chiesa aveva raggiunto ormai l'altezza del cornicione.
1930 - 1930 (relazione di perizia impianto strutturale)
Nella sua relazione di perizia l'Ing.B.Gallo descrive così la nuova chiesa: "L'erigenda nuova chiesa parrocchiale di M. Vergine Assunta in Usseglio in stile barocco piemontese, è a pianta centrale ottagonale. Dei lati dell'ottagono 4 sono molto più lunghi dei rimanenti e corrispondono alla porta di ingresso, al presbiterio ed a due cappelle destinate ad accogliere gli altari laterali. I quattro lati più piccoli corrispondono, invece, a passaggi diagonali ricavati dietro i pilastri dove troveranno poso i confessionali. I quattro lati maggiori sono coperti da grandi archi sopportati da pilastri; i lati piccoli presentano una passata con soprastante finestra formante finto coretto. L'area dell'ottagono è coperta da un voltone con 8 costole, corrispondenti agli otto pilastri principali; quei costoloni dividono la volta in otto spicchi di cui quattro maggiori e quattro minori, nei quali ultimi si aprono le finestre con lunetta.
1930 - 1930 (relazione di perizia interno e facciata)
L'Ing. Gallo prosegue nella sua relazione di perizia:" L'illuminazione dell'ambiente è assicurata, oltre dalle quattro finestre del corpo centrale, da altre due finestre cuoriformi praticate nella volta delle due cappelle e da un finestrone di facciata. Il presbiterio a pianta rettangolare è coperto da una volta a vela e termina con un'abside semielittica; lateralmente al presbiterio vi sono absidiole curvilinee , nelle quali si aprono due finestre cuoriformi per l'illuminazioen del presbiterio. La facciata è essenzialmente formata da un grande arcone costituente pronao, sostenuto da pilastri e colonne , sotto il quale si aprono il portale di ingresso e un finestrone. Nel corpo murario della facciata sono ricavati i locali per il battistero e per la scala di accesso alla cantoria." Le dimensioni principali della chiesa risultavano: 24 metri per la lunghezza totale interna, larghezza massima del transetto per 19,60 metri; altezza del voltone centrale da pavimento 15,25 metri.
1935 - 1935 (costruzione tetto)
Nel giugno del 1935 il teologo Rocchietti decise di procedere con la copertura della nuova chiesa, risolvendo la questione economica grazie alle ulteriori offerte dei benefattori e richiedendo, inoltre, un computo metrico dettagliato all'Ing. Gallo sulle opere ancora da svolgere, prevedendo il completamento prima dell'arrivo dell'inverno. A mezzogiorno di Sant'Andrea (30 novembre), il cantiere venne chiuso, il tetto in lose era stato completato grazie anche all'abilità delle maestranze che avevano sfidato il gelo e le intemperie negli ultimi giorni pur di consegnare l'opera completa nei termini prefissati.
1951 - 1951 (relazione parrocchiale intero bene)
Il Teol. Giacomelli, già rettore di Piazzette, succedette al Prevosto Rocchietti dopo la sua morte avvenuta nel luglio del 1945. In una relazione redatta per la Curia egli descrive la situazione della nuova chiesa : " ...non è ancora stato possibile riprendere i lavori sospesi nel 1935. Finita all'esterno, è tutto da costruire al suo interno. Si ebbero vari sopralluoghi da parte dell'Ing. Gallo Bartolomeo e non fu possibile finora concludere nulla di positivo.
1952 - 1952 (relazione di perizia intero bene)
Il 31 luglio del 1952 l'Ing. B. Gallo si recò ad Usseglio per portare al Teol. Giacomelli la sua relazione di perizia sulle opere necessarie per mettere in condizioni di funzionalità la nuova chiesa parrocchiale. Tra gli interventi da effettuare indicò: la costruzione di tutte le volte e le lunette sull'intera superficie del vano chiesa, la formazione di una solida cappa impermeabile in cemento lisciato sull'intera superficie all'estradosso con la profilatura ed intonacatura, il completamento della trabeazione principale sull'intero perimetro interno con la riquadratura e sagomatura in calce. Inoltre era previsto: la riquadratura e civilizzazione di tutte le pareti verticali, dei pilastri e delle lesene e controlesene, la provvista e posa in opera dei capitelli in stucco, la costruzione di strutture murarie per la sopraelevazione del pavimento generale e lo spianamento con strato di cemento, la realizzazione della tribuna (soletta e scala di accesso) nonchè le sistemazioni esterne.
1958 - 1958 (costruzione volte)
Con il contributo dell'Opera Diocesana Preservazione della Fede, e del presidente Mons. M. Enriore, si ripresero i lavori per la costruzione della nuova chiesa. I lavori vennero affidati all'Impresa Guglielmino Natale di Viù e incominciarono il 16 luglio. Venne costruita la volta sotto la direzione dell'Ing. B. Gallo. Venne costruita senza armatura dal "voltista" Santi Amilcare di Milano .
1959 - 1959 (benedizione intero bene)
La benedizione venne impartita il 16 agosto dal Cardinale Maurilio Fossati. Intervennero il Sindaco M.o Cibrario Fra Pietro con il Segretario Comunale Re Fiorentin Giacomo e la Giunta al completo. Dalla soglia della chiesa nuova il Prof. Can. Michelangelo Perino Bert tenne il discorso d'occasione lasciando poi la benedizione e la celebrazione della messa a S.E. Fossati.
1963 - 1963 (finiture pavimentazione)
Le funzioni religiose cominciarono a svolgersi nella Pasqua del 1963, dopo la sistemazione della pavimentazione mediante piastrelle in conglomerato di marmo. Buona parte delle spese per la posa del pavimento venne coperta con offerte dei villeggianti e della popolazione locale.
1963 - 1963 (donazone apparato iconografico )
Le suore Figlie della Carità, direttrici dell'asilo san Vincenzo di Torino in via Bligny, salite a Usseglio in villeggiatura vollero donare la statua in gesso della Madonna Assunta, acquistata nel 1945 presso il negozio "Subalpina" di via delle Orafne 19 a Torino. Il vecchio trono venne adattato per l'alloggiamento della nuova statua affinché potesse essere portata in processione.
1963 - 1965 (donazione apparato liturgico)
I nuovi banchi e i confessionali costruiti dalla Ditta Cavallero di Torino, vennero donati dalle famiglie Ussegliesi Cibrario, Gilodi, Perino e Raimondo. L'ultimo banco fu donato alla chiesa dal Card. M.Fossati l'8 agosto del 1965.
1964 - 1964 (donazione basttistero)
Nell'estate del 1964 i coniugi Antonio e Maria Nerini donarono un artistico Battistero in marmo fabbricato dalla ditta Cav. V. Gastini di Torino, a perenne ricordo del loro Priorato per la Festa Patronale.
1964 - 1964 (realizzazione impianto di illuminazione)
In occasione della Festa dell'Assunta venne inaugurato l'impianto di illuminazione, realizzato dalla Ditta Fratelli Corti di Torinoe unitamente agli splendidi lampadari fabbricati dalla Ditta Cav. G. Fracchia di Torino. Si trattava di 5 artistici lampadari, copia da originale del secolo XVIII, in bronzo fuso di cristallo di Boemia, molati prima scelta e di 8 appliques di analoga lavorazione. Dei cinque lampadari 4 erano su due piani a 12 lampadine, mentre quello centrale, anch'esso su due piani portava 24 lampadine.A completare gli effetti di luce vi erano ancora 6 tubi fluorescenti tachistar, 2 slimline da 2,40 metri e 5 apparecchiature semplici. L'esecuzione dei lavori si svolse sotto la direzione dell'architetto Berardo Michele e il costo complessivo ammontò a 3.200.000 lire, ivi compresa le riquadratura e rifinitura dei 24 finestroni interni o sfondi dei coretti , eseguiti dalla Ditta ussegliese Geom. Borla Domenico.
1966 - 1966 (finiture interno)
Nel giugno del 1966 venne presa la decisione di ultimare la muratura interna della chiesa con la posa di zoccolo in marmo di artistica fattura preparato dalla Ditta Cav. V. Gastini di Torino. Lo zoccolino fu realizzato in Marmo Rosso di Spagna, mentre per il rivestimento venne scelto il marmo Moncervetto con piano lucido e coste viste. Per il basamento e i risvolti fu impiego il marmo Giallo Siena.
1971 - 1971 (completamento intero bene)
L'edificio della chiesa nuova dedicata all'Assunzione di Maria Vergine venne completato con la sistemazione del presbiterio, con posa degli arredi secondo la riforma liturgica del Concilio Vaticano II. Il 15 agosto avvenne la consacrazione dell'altare in marmo da parte di Mons. Tinivella che vi inserì la reliquia di San Giacomo Maggiore.
2000 - 2002 (sistemazioni esterno)
Sistemazioni della pavimentazione esterna in pietra di Luserna.
2005 - 2005 (restauro apparato iconografico)
Restauro del manto e dell'abito della statua della Madonna Assunta per opera del laboratorio di restauro dell'Abbazia Benedettina dell?isola San Giulio di Orta.
2015 - 2015 (restauro apparato iconografico)
Restauro delle tele raffiguranti la Pentecoste e l'Adorazione dei pastori, in seguito traslate nel museo Arnaldo Tazzetti.



Descrizione  La chiesa è collocata in un'aera situata a levante rispetto al complesso dell'antica parrocchiale, lungo la via Roma che attraversa il comune di Usseglio, tra le frazioni di Cortevizio e Villaretto. L'edificio si imposta su pianta a croce greca, con corpo centrale a base ottagonale, a cui si innestano sui lati due cappelle semiellittiche ed un avancorpo rettangolare formante atrio e facciata. All'ottagono centrale fa seguito un altro corpo a pianta rettangolare, formante presbiterio, con due coretti curvilinei ai lati e abside, anch'esso semiellittico, sul fondo. Volumi minori sorgono in controcurva sulle diagonali dell'ottagono principale, formando passaggi e nicchie. La facciata è rivolta a mezzogiorno, ed è costituita da un'ampia arcata sorretta da pilastri e colonne, terminante in un frontone triangolare con cornice aggettante. La struttura portante poggia su otto pilastri principali, che delimitano il copro centrale, più altri quattro in corrispondenza del corpo di fabbrica posteriore. Sui pilastri insiste la trabeazione da cui partono i piedritti e gli archi di imposta delle volte. Lo spazio centrale è coperto da volta a cupola con otto costolature portanti e quattro lunette, le cappelle della croce e l'avancorpo dell'atrio da volte a botte, il presbiterio da volta a vela, l'abside e i coretti laterali da semicupole. Il tetto ha orditura in legno e manto in lose. Le murature perimetrali sono realizzate in pietra lasciata a vista all'esterno, e intonacate internamente. L'interno è illuminato da ampie finestre reniformi collocate in corrispondenza della facciata, dell'abside, dei coretti e delle cappelle laterali della croce, oltre che da quattro finestre con lunetta posizionate nei quattro spicchi minori della volta centrale. In facciata le cornici e i contorni delle aperture sono rifinite in cemento. Le dimensioni complessive dell'edificio misurano oltre 20 metri di larghezza nel punto più ampio, 30 metri di lunghezza e circa 20 metri di altezza al punto più elevato del tetto. La chiesa presenta ottimo stato di conservazione ed è officiata regolarmente.

pianta
L'edificio si imposta su pianta a croce greca, con corpo centrale a base ottagonale, a cui si innestano sui lati due cappelle semiellittiche ed un avancorpo rettangolare formante atrio e facciata. All'ottagono centrale fa seguito un altro corpo a pianta rettangolare, formante presbiterio, con due coretti curvilinei ai lati e abside, anch'esso semiellittico, sul fondo. Spazi minori sono posizionati in controcurva, sulle diagonali dell'ottagono principale, formando passaggi e nicchie. Nel corpo murario della facciata sono ricavati i locali del battistero e la scala di accesso alla cantoria.
facciata
La facciata è rivolta a mezzogiorno, ed è costituita da un'ampia arcata sorretta da pilastri e colonne, costituente pronao, al di sotto della quale si aprono il portone di ingresso e una finestra reniforme. Il portone è in legno a doppio battente, ed è contornato da cornice sagomata, su cui è riportata la scritta "HAEC EST DOMUS DOMINI", culminante con timpano triangolare. La facciata termina in un frontone triangolare con cornice aggettante e conci decorati in rilievo con motivi a conchiglia. Cornici e contorni della finestra sono realizzati in cemento liscio tinteggiato di bianco. Le pareti sono realizzate in pietra a vista.
prospetti laterali
I prospetti laterali seguono l'andamento articolato e le linee curve su cui si sviluppa la pianta, mettendo così in evidenza i diversi volumi che compongono l'edificio, dal corpo centrale di maggior altezza, alle cappelle laterali e all'abside sino ai volumi minori che sorgono in controcurva sulle diagonali dell'ottagono principale . In corrispondenza delle cappelle laterali, dei coretti e dell'abside sono posizionate finestre reniformi, contornate da cornici in cemento a finitura liscia tinteggiata di bianco. Le pareti sono realizzate in pietra a vista.
Impianto strutturale
La struttura portante poggia su otto pilastri principali, che delimitano il copro centrale, più altri quattro in corrispondenza del corpo di fabbrica posteriore. Sui pilastri insiste la trabeazione da cui partono i piedritti e gli archi di imposta delle volte. Lo spazio centrale è coperto da volta a cupola con otto costolature portanti e quattro lunette, le cappelle della croce e l'avancorpo dell'atrio da volte a botte, il presbiterio da volta a vela, l'abside e i coretti laterali da semicupole. Il tetto ha orditura in legno e manto in lose. Le murature perimetrali sono realizzate in pietra lasciata a vista all'esterno, e intonacate internamente.
interni
Le superfici sono intonacate e tinteggiate nelle tonalità dell’ocra chiaro e del bianco; nella parte bassa è presente uno zoccolo in marmo composto da: uno zoccolino in marmo Rosso Spagna, un rivestimento in marmo Moncervetto e un basamento con risvolti e risvoltino in marmo Giallo Siena. Le superfici interne sono scandite dalla presenza di numerose lesene con fusto contornato da cornice bianca e specchiatura interna di colore ocra scuro. Sopra i capitelli in stucco delle lesene corre una trabeazione composta da architrave, fregio a fascia unica in tonalità grigio-verde, cornice ed una seconda cornice. Le modanature sono state ottenute attraverso l’ausilio di mattoni forati, caviglie in ferro e cemento, il tutto rifinito in malta di calce a finitura liscia tinteggiata di grigio. I quattro lati maggiori sono coperti da grandi archi sopportati da pilastri, i lati minori presentano una passata con soprastante finestra formante finto coretto. Tutte le superfici delle volte presentano una finitura in malta di calce di colore ocra chiaro, con cornici e filetti nelle tonalità dell'ocra scuro e del grigio chiaro. I rilievi e le costolonature sono rifinite in cemento tinteggiato di colore ocra scuro. La pavimentazione nella navata presenta fascia centrale in piastrelle di marmo di colore grigio scuro, e ai lati mattonelle di graniglia a grana fine nella tonalità del beige, utilizzate anche nelle cappelle laterali della croce; il presbiterio e i coretti laterali presentano pavimentazione in lastre di marmo rosso Verona con inserti geometrici bianco Carrara.L'abside ha pavimento in parquet di legno a listoni. La cantoria si trova al di sopra del corpo murario della facciata ed è raggiungile tramite una scala interna.
presbiterio
Il presbiterio è rialzato di un gradino rispetto alla navata, ed è collocato in corrispondenza del corpo a pianta rettangolare posto tra l'abside e la croce centrale. La mensa in marmo giallo Siena è collocata in posizione baricentrica, su pedana in marmo; l'ambone in legno è posto sulla sinistra dell'assemblea, tra il presbiterio e l'aula, mentre le sedie dei celebranti, in legno con sedute in velluto rosso, sono collocate nell'abside. Sulla parete di fondo dell'abside è collocato Crocifisso in legno, su cui campeggia l'ampia finestra reniforme con vetrata artistica raffigurante l'Assunta.
apparato iconografico
Nelle cappelle laterali della croce centrale sono collocate le statue della Vergine Assunta. Nelle nicchie poste tra le lesene sono presenti delle lastre in marmo giallo Siena con lunette in cui è inserita la via Crucis, e lastre in marmo rosso Verona su cui sono riportati i nominativi dei benefattori che sono intervenuti per la realizzazione della nuova chiesa parrocchiale. Ai lati dell'abside sono collocate le tele raffiguranti la Fuga d'Egitto e l'Assunzione in cielo della Vergine, rispettivamente a sinistra e destra della stessa.
apparato liturgico
L'assemblea è ordinata in panche a battaglione conformemente al volume dell'aula e al suo orientamento. Negli spazi minori posti in controcurva rispetto alle diagonali dell'ottagono sono inseriti, a sinistra per chi entra, il fonte battesimale, nel primo passaggio, e il tabernacolo nel secondo. Sulla destra, invece, sono collocati un confessionale in legno e un altare in marmo senza intitolazione, rispettivamente posti nel primo e secondo passaggio.



Adeguamento liturgico  presbiterio - intervento strutturale (1971)
Il 15 agosto del 1971 è consacrato il nuovo altare (mensa), posizionato al centro del presbiterio e realizzato con piano orizzontale e colonne di sostegno in marmo giallo Siena. Contestualmente sono posizionati gli arredi secondo la riforma liturgica del Concilio Vaticano II. L'ambone in legno, con pannello frontale in velluto rosso, è posto sulla sinistra dell'assemblea, tra il presbiterio e l'aula. Le sedie dei celebranti, in legno con sedute in velluto rosso, sono collocate nell'abside.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Piemonte
Diocesi di Torino
Parrocchia di Assunzione di Maria Vergine

Via Roma 5 - Usseglio (TO)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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