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10/5/2024 Diocesi di Torino - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di San Dalmazzo Martire <Torino>
Data ultima modifica: 12/02/2019, Data creazione: 23/5/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Dalmazzo Martire


Ambito culturale (ruolo)  eclettismo (costruzione)



Notizie storiche  XI secolo - XI secolo (preesistenza carattere generale)
Si ha notizia di un edificio religioso a pianta basilicale dedicato a San Dalmazzo Martire. Nel 1271 è affidata ai canonici Ospitalieri di Sant’Antonio.
1530 - 1530 (costruzione intero bene)
Il vescovo Antonio della Rovere promuove la ricostruzione dell’edificio (il precedente versa in cattive condizioni).
1580 - 1584 (costruzione e manutenzione Intero bene)
Nel 1580 vi viene accolta la Confraternita della Misericordia. I confratelli costruiscono un oratorio pensile di fronte all’ingresso della chiesa ed una cappella dedicata a San Giovanni Decollato tra le fondamenta del campanile ed il muro dell’orto del convento. Costruzione del campanile. Lavori di ‘abbellimento’ per volere dell’arcivescovo Gerolamo della Rovere, che nel 1584 dedica la chiesa a Sant’Antonio Abate e Dalmatio Martire.
1603 - 1603 (costruzione organo)
Costruzione dell’organo ad opera di Pietro Antonio Casadiaboli.
1629 - 1631 (restauro intero bene)
Dal 1609 ospita i padri Barnabiti, che provvedono ad abbellire e restaurare la chiesa. Ampliamento dell’interno. Lavori in facciata. Abbattimento dei muri che limitano il sagrato antistante consentendo di ingrandire il sagrato. Costruzione della cappella della Madonna di Loreto per volere del padre Ottavio Asinari in ottemperanza ad un voto fatto in occasione della peste del 1630.
1698 - 1702 (restauro esterni)
Lavori in facciata, ampliamento del sagrato.
1706 - 1706 (danneggiamento intero bene)
Danni subiti a causa dell’assedio francese. I padri Barnabiti chiedono un sussidio economico al Comune.
1709 - 1710 (restauro intero bene)
Lavori nelle pavimentazioni e realizzazione di un ‘sotterraneo’ per l’areazione. Completamento della costruzione del campanile.
1742 - 1742 (sostituzione altare maggiore)
Il vecchio e modesto altare maggiore viene sostituito con uno di marmo.
1756 - 1756 (restauro facciata)
Restauro della facciata nel quadro della rettifica di via Dora Grossa.
1885 - 1905 ca. (modifiche interno)
Per volere del parroco Filippo Montuoro, decorazione interna con figure ad encausto a gusto neomedievale affidata al pittore Enrico Reffo e costruzione della Cappella di San Paolo (arch. Porta).
1952 - 1953 (restauro interni)
Inserzione di una cupola e chiusura dell’abside per ricavare un vano rettangolare.
1959 - 1959 (restauro intero bene)
Restauro dell'edificio.



Descrizione  La chiesa di San Dalmazzo è situata nel cuore storico e geografico della città: dall’XI secolo abbiamo notizia di un edificio religioso collocato sulla via principale della città antica e medievale, la via Dora Grossa (attuale via Garibaldi), nelle adiacenze della porta Susina. Dal 1606 è gestita dai Padri Barnabini. Dopo numerosi restauri, ha subito alla fine del XIX secolo radicali opere di ristrutturazione. Una lapide posta sopra il portale ricorda il restauro avvenuto nel 1959. Ha una facciata di gusto rinascimentale e un interno basilicale a tre navate. La pavimentazione antistante rialzata di un gradino funge da sagrato e si apre verso la strada. Il convento e il collegio dei Barnabiti adiacente la chiesa, sono realizzazione sei-settecentesca; è legato alle case di affitto settecentesche improntate a notevole decoro, realizzate pure dai Barnabiti, su Via Corte d'Appello e su Piazza Savoia.

Pianta
La chiesa è un edificio a struttura basilicale a tre navate; ai lati delle navate laterali si aprono otto nicchie con altari.
presbiterio
L’area presbiteriale è inserita nel presbiterio storico all’interno della balaustra marmorea. L’altare maggiore è sormontato da un baldacchino di marmo retto da quattro colonne. I poli liturgici principali,realizzati nel quadro dell'adeguamento liturgico post-conciliare collocati tra balaustra e baldacchino, sono lignei.
Impianto strutturale
L’edificio è realizzato in muratura. La navata centrale, con volta a botte, è delimitata da pilastri poligonali con capitelli naturalistici. Le navate laterali sono scandite ciascuna da otto nicchie. Nell’incrocio tra navata centrale e transetto è presente una cupola.
facciata
Ha una facciata di gusto rinascimentale. Presenta due fasce scandite da paraste ribattute di ordine corinzio. Nella fascia inferiore sono presenti i tre portali di ingresso e due finestre; quella superiore presenta tre finestre. Due volute laterali si raccordano con l'attico sotteso alla navata centrale, coronato da un timpano circolare.
interni
La navata centrale è caratterizzata dalla presenza, nella sua parte superiore, di figure ad encausto (colori a cera stesi a caldo sull’intonaco) su fondo oro. Il pittore Enrico Reffo rappresenta due lunghe processioni di personaggi: vedove, penitenti, vergini, martiri, ma anche barnabiti, monaci, padri della chiesa. Di notevole pregio è il pulpito in marmo di Carrara che reca l’effigie di Filippo Montuoro a ricordo della grandiosa opera di rinnovamento dell’edificio. Nella navata di destra si apre la Cappella di San Paolo, strettamente legata alla presenza barnabitica nella chiesa. Nella cappella una vetrata sormonta l’altare in marmo intagliato; in essa sono raffigurati, accanto a san Paolo, san Carlo Borromeo e san Francesco di Sales. La quarta cappella a sinistra è intitolata a san Leonardo Murialdo che, battezzato nella chiesa di San Dalmazzo, officiò qui la sua prima messa. Di gusto eclettico sono le edicole gotiche, il ciborio sovrastante l’altare, il pulpito di marmo di Carrara. Molte lapidi presenti su pareti, pilastri e nei sotterranei permettono di ricostruire la storia dell’edificio e testimoniano devozioni e donazioni. L’assemblea è disposta longitudinalmente verso l’altare su due file di banchi.



Adeguamento liturgico  presbiterio - intervento strutturale (1980 circa)
L’area presbiteriale è inserita nel presbiterio storico all’interno della balaustra marmorea. I poli liturgici principali, collocati tra balaustra e baldacchino, sono lignei.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Piemonte
Diocesi di Torino
Parrocchia di San Dalmazzo Martire

Via Garibaldi 22-24 - Torino (TO)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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