CEI - Conferenza Episcopale Italiana - Servizio Informatico - Ufficio Nazionale per i Beni culturali Ecclesiastici e l'edilizia di culto
18/5/2024 Diocesi di Perugia - Citta' della Pieve - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di Santa Teresa degli Scalzi <Perugia>
Data ultima modifica: 01/10/2018, Data creazione: 8/11/2010


Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria


Denominazione Chiesa di Santa Teresa degli Scalzi


Ambito culturale (ruolo)  barocco (costruzione)



Notizie storiche  1529 - 1529 (datazione campana)
Risale al 1529 la campana della chiesa di Santa Teresa degli Scalzi, una delle più antiche della città, che proviene dalla ex parrocchiale di San Bartolomeo in Porta Eburnea.
1622 - 1889 (costruzione intero bene)
Nel 1622 si stabiliscono a Perugia i carmelitani scalzi e probabilmente nello stesso anno danno inizio alla costruzione della chiesa con pianta greca e dell'annesso convento, definito da Siepi «piccolo ma comodo ed elegante». La loro presenza in città è rimasta fino al 1889.
1626 - 1626 (costruzione chiesa)
La chiesa di Santa Teresa degli scalzi fu consacrata il 12 aprile 1626, giorno di Pasqua, secondo le memorie del Menconi. Fu terminata, tuttavia, nel 1718 in base al disegno fornito dal conte Alessandro Baglioni anche se la facciata è rimasta incompiuta.
1732 - 1734 (realizzazione altare laterale)
Il nobile Filippo Massini, nel 1734, si assume l'incarico di commissionare l'altare sul braccio destro del transetto che si mostra ricco di marmi neri e rossi e di decorazioni in stucco e scagliola. Sull'altare si trova il dipinto firmato e datato al 1732 di Francesco Mancini, che rappresenta Sant'Anna e San Gioacchino con la Vergine fanciulla e degli angeli.
1815 - 1815 (insediamento congregazione)
Nel 1815, nella chiesa di Santa Teresa si stabilisce anche la congregazione del Cuore di Gesù che abbellisce l'altare costruito dal nobile Massini con un'immagine di Gesù che presenta il cuore aperto.
1816 - 1816 (costruzione coro)
Secondo la descrizione del Siepi, il coro ligneo intagliato e dipinto è un'opera eseguita nel 1816.
1889 - 2013 (uso convento)
Dal 1889, il convento dei carmelitani scalzi fu adibito a sede scolastica, vocazione ancora attuale in quanto vi risiede la succursale del locale liceo classico "A. Mariotti".
XX - XX (innalzamento tetto)
I lavori, diretti dall'ing. Carlo Mosconi dell'Ufficio tecnico del comune di Perugia, consentirono negli anni Ottanta l'innalzamento del sottotetto e la realizzazione di ulteriori locali.
1991 - 1991 (uso chiesa)
La chiesa, dall'ottobre del 1991, è sede del Centro diocesano neocatecumenale "Servo di Jahvè".
1997 - XX (consolidamento volta)
Sotto la direzione dell'ing. Carlo Mosconi, la volta sferica della chiesa è stata consolidata, dopo i danneggiamenti subiti nel sisma del 1997.
2013 - 2013 (sistemazione tetto)
Il tetto è stato oggetto di un recente intervento nel 2013.



Descrizione  La chiesa, con l'adiacente grande complesso conventuale, era il centro dei carmelitani scalzi nella città, ordine già presente nella chiesa di San Simone del Carmine. La sua complessa volumetria non trova corrispondente cura estetica nella facciata rimasta non finita. Sulla sinistra, un esile arco conduce al sistema meccanizzato delle scale mobili, sulla destra è presente l'ingresso del convento, attualmente succursale del Liceo classico della città. All'interno la ricchezza decorativa barocca degli altari e delle modanature è sottolineata da un'intonacatura uniforme delle pareti. Il polo ecclesiale si trova a caratterizzare il decumano urbano dove è inserito, interfacciandosi con la prospiciente chiesetta di Santo Stefano e San Valentino e con il forte segno della torre degli Sciri che le sta accanto, l'unica rimasta interamente visibile nei quattro lati. L'imponenza del complesso conventuale e la facile lettura del tiburio sono gli elementi principali che ne garantiscono l'individuazione nell'immagine della città dall'esterno.

pianta
A croce greca, con tre navate, con altare principale sul fondo, addossato sul muro, e sui lati quattro altari minori in corrispondenza delle ultime due campate. Un sistema di quattro grandi pilastrature segna l'impianto e sostiene il tamburo in cui è inserita la cupola, esternamente coperta da un tiburio. A sinistra della bussola d'ingresso sono stati posti recentemente i servizi igienici; a destra una porta apre su uno stretto corridoio che permette di salire sopra la cantoria dove erano presenti le canne dell'organo (oggi nella chiesa di San Giovanni Battista a Ferro di Cavallo). Alla fine della navata destra vi è un'ampia sagrestia; al termine della navata sinistra una piccola sala con gli spazi tecnici. Il riutilizzo liturgico della chiesa, centro neocatecumenale diocesano, ha portato l'apposizione di una temporanea iconostasi alla fine della seconda campata e il posizionamento di una grande pedana per le prime due campate.
facciate
La principale presenta una forma semplice, a doppio spiovente con timpano spezzato e paramento murario di finitura solo su pochi filari di rivestimento alla base e il resto del prospetto che palesa gli ammorsamenti a risega con agli angoli i cantonali. Nell'asse di simmetria del prospetto, una grande finestra caratterizza il timpano, mentre in basso una cornice in travertino con lunetta protegge la grande porta lignea, elementi architettonici che sono marcati da un accennato movimento planimetrico del fronte. Dietro la facciata svetta il grande tiburio, visibile solo dai lati e dalla parte bassa della città. Le facciate laterali presentano una minore compattezza nell'eterogeneità dei volumi che la compongono, con l'emergenza del volume del transetto e degli spazi annessi correlati alla vita del convento.
struttura/alzato
Lo spazio interno è scandito lungo la verticale da due partizioni: a terra tre navate, sopra la pilastratura l'impostazione a croce greca, configurazione ottenuta coprendo con una calotta ribassata le campate d'angolo. Al centro una grande cupola, ad una quota maggiore, è inclusa nel tiburio, appoggiata ai quattro grandi sistemi di pilastri attraverso altrettanti pennacchi sferici. Un triplo ordine di modanature intonacate di bianco scandisce le pareti ocra mettendo in risalto i barocchi marmi policromi degli altari. Le navate e il transetto sono coperti da volte a botte, lunettate per aprire finestre ad arco ribassato. Anche il tamburo presenta lungo i due assi, quattro finestre con lobature, mentre sul fondo del transetto, in alto, sono presenti a destra una finestra architravata, a sinistra una similare falsa apertura disegnata su una medesima luce. Sulle campate d'angolo sono poste, all'altezza del livello della cantoria, aperture interne ornate da funzionali balaustre e chiuse da due battenti lignei. All'ingresso, sopra la bussola, la cantoria con parapetto ligneo dipinto con motivi ornamentali si appoggia su due esili pilastri.
campanile
A vela, difficilmente visibile dall'esterno.
coperture
L'eterogeneità del sistema di coperture permette di individuare la composizione fra i volumi che caratterizzano l'architettura del complesso.
pavimenti e pavimentazioni
In cotto, attualmente con pedane e moquette, ristabilito con i restauri del 1991, con sotto impianto di riscaldamento a terra.



Adeguamento liturgico  Aula - aggiunta arredo (1992)
Essendo oggi il centro diocesano del cammino neocatecumenale, lo spazio interno presenta sostanziali modifiche nell'arredo interno, tutte mobili, con un'iconostasi a chiudere al livello del transetto lo spazio, una mensa eucaristica al centro e pedane ricoperte di moquette rossa per i primi due ordini di campate.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Umbria
Diocesi di Perugia - Citta' della Pieve
Parrocchia di San Giovanni Rotondo Nella Chiesa Nuova

Perugia (PG)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
Tutti i dati sono riservati. Non e' consentita la riproduzione, il trasferimento, la distribuzione o la memorizzazione di una parte o di tutto il contenuto delle singole schede in qualsiasi forma. Sono consentiti lo scorrimento delle pagine e la stampa delle stesse solo ed esclusivamente per uso personale e non ai fini di una ridistribuzione.