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26/4/2024 Diocesi di Bergamo - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio <Vercurago>
Data ultima modifica: 10/11/2023, Data creazione: 4/10/2010


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio


Altre denominazioni Ss. Gervasio e Protasio


Autore(Ruolo)  Merlo, Carlo Giuseppe (progetto chiesa )



Ambito culturale (ruolo)  maestranze lombarde (costruzione)



Notizie storiche  816 - 816 (parrocchialità carattere generale)
una prima notizia di una chiesa dedicata ai Santi Gervasio e Protasio risale al IX secolo
1550 - 1550 (rifacimento intero bene)
rifabbricata, viene consacrata nelle forme tipiche del targo gotico a capanna e tre archi traversi
1566 - 1566 (parrocchialità carattere generale)
all’epoca della visita di San Carlo Borromeo, Vercurago risultava una delle sei “curae” della pieve in territorio bergamasco
1750 - XVIII (ricostruzione intero bene)
verso la metà del settecento la chiesa viene completamente ricostruita
1760 - 1760 (completamento interno )
viene posato l'altare maggiore, proveniente dalla chiesa di S. Caterina in città
1830 - 1830 (completamento esterno)
l’autorità pontificia, con atto del 13 novembre, autorizzava la procedura di passaggio della parrocchia dei "Santi Gervasio e Protasio" di Vercurago dalla pieve milanese di Olginate, della diocesi di Milano alla diocesi di Bergamo
1831 - 1860 (restauro campanile)
il campanile, diviso in tre piani e con cella a lesene lisce, viene prima rialzato e poi restaurato
1842 - 1842 (costruzione protiro)
viene realizzato il protiro d'ingresso interamente in granito
1857 - 1857 (parrocchialità carattere generale)
la chiesa viene consacrata il 20 settembre, per mano del vescovo Pier Luigi Speranza, che le conservò l'antico titolo dei Santi Gervasio e Protasio martiri
1953 - 1954 (restauro interno)
tutto l'interno viene ripulito e rinnovato nelle tinte e negli ori dal decoratore Giovanni Dossena



Descrizione  posta nel centro del paese, è preceduta dal piccolo sagrato pavimentato con cubetti di porfido che si trova ad una quota più bassa rispetto alla chiesa. Il fronte principale, diviso in tre settori da quattro lesene, è preceduto da un protiro in granito, in opera su otto colonne che sorreggono l'architrave corrente ed il cornicione con relative mensole. Una breve scalinata in corrispondenza del protiro, collega la quota del sagrato con quella della chiesa. Il portale d'ingresso, con contorno in granito, è dotato di serramento in legno a due ante. Nella parte superiore del settore centrale una finestra, dal contorno svasato e sagomato in muratura, illumina l'interno della chiesa. I due settori laterali, di ridotta larghezza, proseguono privi di decorazioni sino ad incontrare la trabeazione ed il timpano triangolare che conclude architettonicamente la facciata. L' interno si presenta a navata unica coperta con volte a botte, con ai lati, due per lato, gli sfondati di quattro cappelle minori. Ai lati della bussola d'ingresso nei due tratti di parete inclinata che fanno da raccordo fra la parete della facciata e quelle d'ambito sono ricavati due piccoli vani: a sinistra è presente il fonte battesimale protetto da cancello in ferro, a destra un confessionale in legno. Le cappelle ricavate ai lati della prima campata non sono dotate di altare. Nella seconda campata sono presenti due ingressi con relative bussole: quello di destra permette l'accesso alla via Innominato, quello di sinistra all'attigua cappella di Lourdes. La terza campata presenta a sinistra la cappella dedicata alla Madonna Immacolata, quella di destra è dedicata a S. Carlo. Nelle pareti inclinate che fanno da raccordo tra le murature d'ambito e l'arco di trionfale, sono ricavati due ingressi: quello di sinistra conduce alla sagrestia, quello di destra al campanile. Il presbiterio, rialzato di tre gradini, è coperto da tazza ellittica e si conclude con il coro absidato

Impianto strutturale
edificio in muratura continua con volte e solai di forma articolata
Pianta
chiesa a navata unica con pianta rettangolare. Il presbiterio, rialzato di due gradini, presenta anch'esso pianta rettangolare e si conclude con il coro a pianta semicircolare
Coperture
tetto a falde con struttura portante in legno e manto di copertura in laterizi
Campane
il concerto di cinque campane in "mi n." fuso dalla ditta Prunetti nel 1861 e consacrato il 23 settembre dello stesso anno dal vescovo Pier Luigi Speranza. Dopo la requisizione bellica, il concerto venne reintegrato dalla ditta Ottolina con la fusione di due nuove campane che furono consacrate dal vescovo Adriano Bernareggi il 27 febbraio 1949
Elementi decorativi
le medaglie della volta sono di Luigi Galizzi, circa 1870; settecenteschi gli affreschi del presbiterio coperto da tazza ovoidale



Adeguamento liturgico  altare - aggiunta arredo (1973)
secondo le direttive dettate dal Concilio Vaticano II viene posato, al centro del presbiterio, un altare rivolto verso il popolo. Il nuovo arredo, ideato da Franco Brignoli e realizzato dalla ditta Marmi Comana è in marmo rosso di Verona scolpito e marmo bianco
ambone - aggiunta arredo (1973)
il nuovo ambone ideato da Franco Brignoli e realizzato dalla ditta Marmi Comana è in marmo rosso di Verona scolpito e marmo bianco






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Lombardia
Diocesi di Bergamo
Vicariato Locale di Calolzio - Caprino
Parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio

Vercurago (LC)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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