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17/5/2024 Diocesi di Bergamo - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa del Santissimo Salvatore <Morengo>
Data ultima modifica: 08/04/2016, Data creazione: 4/10/2010


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa del Santissimo Salvatore


Altre denominazioni SS. Salvatore


Ambito culturale (ruolo)  maestranze bergamasche (costruzione)



Notizie storiche  1025 - 1025 (preesistenze intero bene)
di una chiesa in Morengo, dedicata al Ss. Salvatore, si ha notizia già nel lontano 1025. Essa fu infatti oggetto di contesa tra il vescovo di Cemona e quello di Pontida. Con bolla di papa Gregorio VIII, la chiesa vene attribuita alla diocesi di Cremona
1144 - 1144 (parrocchialità carattere genearle)
dopo la celebre sentenza del vescovo di Novara Litifredo, la chiesa è di pertinenza cremonese solo per diritti spirituali, mentre per la amministrazione temporale appartiene all'abbazia di Pontida
1466 - 1519 (parrocchialità carattere generale)
la chiesa fu oggetto di numerose visite da parte dei vescovi di Cremona, a partire dal 1466. Nel 1500, la chiesa si rese autonoma e nel 1519 viene descritta come “...del territorio di Bergamo ma della diocesi di Cremona...”
1575 - 1575 (parrocchialità carattere generale)
la prima visita pastorale che assume un particolare interesse documentario è quella Cremasca del 1575, realizzata dal vescovo Nicola Sfondrati. Nel descrivere accuratamente l'edificio, il vescovo visitatore tramanda un profilo piuttosto preciso della chiesa così come doveva essere in epoca tardo-medioevale, prima che la famiglia Giovanelli modificasse la chiesa. Dalla visita del vescovo Sfondrati si evince che: “la Ss. Eucarestia era tenuta sull'altare a sinistra entrando in una cappella costruita ad arco con un'alta grata di ferro con l'ingresso al centro che viene chiuso e la detta cappella è tutta dipinta. Il Ss. Sacramento è custodito da tabernacolo di legno dipinto e dorato in un piccolo vaso che ha una coppa d'argento e tutto dorato...e davanti ad esso arde giorno e notte una lampada...il suddetto altare ha come icona tre statue, della Vergine, di S, Giuseppe e di S. Sebastiano”. Il vescovo di Cremona ordina che, per il momento, il vescovo di Bergamo con gli agenti delle Procurat
1668 - 1668 (passaggio di proprietà intero bene)
la famiglia Giovanelli acquista la contea di Morengo dall'istituto delle procuratie di San Marco, la società, che gestisce la chiesa di S. Salvatore
1672 - 1672 (parrocchialità carattere generale)
l'edificio aveva una struttura basilicale con terminazione piatta e una copertura lignea a vista poggiante su colonne (il fonte battesimale si dice collocato aderente alle colonne), come dichiara esplicitamente la visita pastorale del 1672 secondo cui la chiesa è “sotto tetto nudo”.Il vescovo Pietro Isimbardi di Cremona continua la descrizione della chiesa: “la chiesa ha due porte d'ingresso e portale in legno decorato con motivi naturalistici. Il battistero è stato spostato nell'angolo destro della cappella maggiore, l'altare maggiore possiede un'immagine dipinta dal Moroni, esiste un altare della Madonna del Rosario nella prima cappella vicino al cancello dell'altare maggiore; esiste un pulpito addossato al muro settentrionale in cui si tengono i sermoni nei giorni festivi. La chiesa dispone anche di una torre a lato sinistro vicino alla porta minore, essa ha pianta quadrata ed è più alta del tetto, è sormontata da una croce e vi pendono due campane benedette. davanti alla porta, dal
1681 - 1681 (parrocchialità carattere generale)
dopo l'acquisto della contea di Morengo, la famiglia Giovanelli procede alla ricognizione delle loro proprietà e fa realizzare una mappa del territorio all'agrimensore Mazzucchi. Da qui inizia una stagione di rinnovamento strutturale e decorativo della chiesa, nella quale viene poi collocata una grande tela rappresentante “le Nozze di Cana” che occupa la parete sinistra della cappella e in basso a sinistra è visibile lo stemma della famiglia Giovanelli
1717 - 1717 (rifacimento intero bene)
poiché venne realizzato il Palazzo Giovanelli sull'area del preesistente castello, si ipotizza che lo stesso cantiere abbia servito sia il Palazzo che la chiesa, ristrutturata nel 1717. Di questa, vennero conservate le strutture murarie, le dimensioni e sostanzialmente la pianta della chiesa precedente; vennero invece edificate la copertura a botte e la facciata. L'ultima impresa compiuta dalla famiglia Giovanelli fu la costruzione di una cappella dedicata a Santa Maria Maddalena
1774 - 1774 (parrocchialità carattere generale)
la chiesa di S. Salvatore amministrata da una fabbriceria ma la responsabilità economica era a quel tempo della famiglia Giovanelli che provvide anche al restauro di tutte le tele conservate nella chiesa nel 1774
1784 - 1784 (restauro intero bene)
la chiesa venne restaurata nel 1784 quando passò dalla diocesi di Cremona a quella di Bergamo
1862 - 1862 (parrocchialità carattere generale)
il vescovo di Bergamo Pier Luigi Speranza, consacra la chiesa con il titolo di S. Salvatore, il 20 dicembre 1862, quando sigilla nella mensa dell'altare maggiore, le reliquie dei Santi Saturnino e Vincenzo
1885 - 1885 (parrocchialità carattere generale)
dopo qualche dissapore tra la famiglia Giovanelli e la curia di Bergamo, nel 1885 la famiglia Giovanelli abbandona il sostentamento economico della chiesa
1907 - 1907 (rifacimento interno)
vengono rifatte le decorazioni interne della chiesa
1942 - 1943 (completamento interno)
l'organo con la relativa cantoria e la grande cassa intagliata, vennero trasportate nell'abside. Nel 1943 venne realizzato l'altare laterale del S. Cuore elaborato su progetto dell'arch. Pinetti e dell'ing. Gavazzi
1951 - 1951 (completamento campanile)
il concerto di otto campane fu reintegrato dopo la guerra, dalla ditta Attilio Broili di Udine con la fusione delle due campane maggiori che furono consacrate dal vescovo Bernareggi il 6 agosto 1951



Descrizione  la chiesa è preceduta da un piccolo sagrato antistante rialzato di quattro gradini rispetto alla quota stradale, pavimentato in lastre di pietra e delimitato da paracarri. La facciata della chiesa è intonacata, suddivisa in tre settori da lesene e contro-lesene poggianti su zoccolatura in pietra, che si ergono alte, reggendo il fregio e il cornicione che divide la facciata in due ordini. Nel settore centrale del primo ordine è presente un portale in marmo di Zandobbio, rialzato rispetto al sagrato di altri tre gradini e sormontato da una nicchia ad arco contenente la statua del S. Cuore di Gesù; sopra la nicchia sono collocati due angeli in altorilievo. Tra il portale e la nicchia è presente uno stemma vescovile. I settori laterali del primo ordine, ospitano due nicchie ad arco contenenti statue di Santi. Segue il secondo ordine, limitato in altezza, suddiviso anch'esso in tre settori da pilastri che reggono un cornicione sul quale poggia il timpano triangolare che conclude la facciata. Nel settore centrale del secondo ordine è posta una finestra rettangolare entro sfondato ad arco. A sinistra della chiesa è posto il campanile in cotto, con cella campanaria sormontata da cuspide costituita dalla statua del S. Cuore. La chiesa ha un'unica navata a pianta rettangolare suddivisa in cinque campate, da lesene che, partendo da una zoccolatura in marmo, si innalzano sino a raggiungere il cornicione sul quale si imposta la volta ad arco ribassato. Nella prima campata è presente a sinistra la cappella del Battistero in cui era collocato il Fonte Battesimale, ora posto nella cappella della quarta campata e a destra la nicchia nella quale è posta la statua del Cristo morto; segue la seconda campata con a sinistra l'altare dedicato a S. Luigi Gonzaga e a destra quello dedicato a S. Giuseppe. Nella terza campata sono presenti due ingressi: quello di sinistra conduce al pulpito, mentre quello di destra immette in un vano che permette la salita all'organo. Nella quarta campata sono presenti a sinistra l'altare dedicato alla Madonna del Rosario e a destra quello dedicato al S. Cuore di Gesù nel quale è posto anche il Fonte Battesimale. La quinta ed ultima campata è occupata da due ingressi: quello di sinistra conduce ad un vano di pertinenza, mentre quello di destra funge da ingresso laterale. Nel grande arco trionfale sono presenti a sinistra e a destra due ingressi che conducono rispettivamente alla cappella dell'Addolorata e alla sagrestia. Il presbiterio è rialzato rispetto alla navata di tre gradini, presenta pianta rettangolare coperta da volta a botte ed ospita, rialzato di ulteriori due gradini, l'altare maggiore. Segue in ultimo il coro, anch'esso a pianta rettangolare con, sulla parete di fondo, la tela raffigurante la Trasfigurazione di Gesù Cristo

Impianto strutturale
edificio in muratura continua
Pianta
chiesa a navata unica con pianta rettangolare
Coperture
tetto a falde con struttura portante in legno e manto di copertura in laterizi
campanile
il campanile in cotto risulta ben proporzionato e coerente, se si esclude l'ibrido coronamento a cuspide. Il concerto di otto campane in si n. fu reintegrato dopo la guerra dalla ditta Antonio Broili di Udine con la fusione delle due campane maggiori che furono consacrate dal vescovo Adriano Bernareggi il 6 agosto 1951
Elementi decorativi
la decorazione, già rinnovata nel 1907 venne ripresa e ravvivata nel 1958 da Ernesto Mazzola. In quello stesso anno, Luigi Guerinoni sbalzava nel rame la nuova copertura del fonte battesimale



Adeguamento liturgico  altare - aggiunta arredo (1991)
secondo le direttive dettate dal Concilio Vaticano II, viene posato un altare rivolto verso il popolo. Il nuovo arredo è realizzato in marmo e nel tondo rivolto verso l'assemblea è raffigurato l'Agnus dei
ambone - aggiunta arredo (1991)
viene posato un ambone realizzato in marmo scolpito






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Lombardia
Diocesi di Bergamo
Vicariato Locale di Ghisalba - Romano
Parrocchia del Santissimo Salvatore

via Roma - Morengo (BG)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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