CEI - Conferenza Episcopale Italiana - Servizio Informatico - Ufficio Nazionale per i Beni culturali Ecclesiastici e l'edilizia di culto
17/5/2024 Diocesi di Bergamo - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di Santa Maria Assunta <Calcinate>
Data ultima modifica: 01/10/2021, Data creazione: 4/10/2010


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di Santa Maria Assunta


Altre denominazioni S. Maria Assunta


Autore(Ruolo)  Juvarra, Filippo (progetto )
Piccinelli, Antonio (proetto cella campanaria (1884))



Ambito culturale (ruolo)  maestranze bergamasche (costruzione)



Notizie storiche  973 - 973 (preesistenze intero bene)
la prima notizia certa dell’esistenza della Chiesa di S. Maria di Calcinate è contenuta nell’atto di vendita del castello, datato 14 febbraio 973 e conservato nell’Archivio Capitolare di Bergamo; da questo documento si apprende che a quel tempo la chiesa era intitolata, oltre che alla Vergine, anche ai Santi Vittore e Quirico, ed era stata eretta all’interno di un castello circondato da mura turrite e da fossato
1147 - 1220 (parrocchialità carattere generale)
anche se lo storico Donato Calvi, sulla scorta di una relazione del parroco del suo tempo, fa risalire l’autonomia parrocchiale di Calcinate all’anno 1147, si deve tuttavia ragionevolmente spostare tale data di almeno un secolo, dopo cioè che il borgo ebbe ottenuto l’affiancamento dei vincoli feudali, erigendosi a libero comune
1260 - 1260 (parrocchialità carattere generale)
la chiesa di Santa Maria di Calcinate risultava avere, come titolare del beneficio, un certo prete “Dominus Martinus Persevallis de Cernonibus
1312 - 1312 (parrocchialità carattere generale)
la prima notizia certa della conseguita autonomia parrocchiale, da parte della chiesa di S. Maria di Calcinate, si può rintracciare negli atti dei notai della Curia bergamasca del XVI secolo, dove sono registrate le assegnazioni dei benefici di varie chiese della Diocesi. Sotto l’anno 1312 compare infatti il nome di un “Rector”, ovvero di un parroc
1500 - 1505 (rifacimento intero bene)
si ha notizia del rifacimento della chiesa medioevale di S. Maria del Castello, avvenuto proprio tra gli anni 1500 e 1505, data della sua consacrazione
1535 - 1535 (parrocchialità carattere generale)
il 10 maggio 1535, il vescovo di Bergamo Pietro Lippomani effettuava la prima Visita pastorale a Calcinate. Negli atti di questa visita si trova una sommaria descrizione della chiesa parrocchiale di S. Maria che aveva subito un radicale rifacimento all’inizio del secolo: “siamo entrati nella chiesa abbastanza pulita ma non ancora completa nelle pareti, ma ben tenuta con cinque altari di cui solo però il maggiore risulta consacrato…vi abbiamo trovato un altare portatile, l’Eucarestia conservata onorevolmente in un tabernacolo di vetro, però pulitissimo e chiuso sotto sicurissime chiavi, e con la lampada accesa. Il battistero è pulito e ben sicuro. Due altari sono ornati con bei quadri”
1575 - 1575 (parrocchialità carattere generale)
una descrizione più dettagliata è riportata negli atti della visita apostolica di S. Carlo Borromeo: “gli altari sono cinque. L’altare maggiore cui è ascritta la Scola del Corpus Domini si colloca sotto un arco dipinto con immagini sacre assai antiche; l’altare di S. Maria Maddalena al quale è dedicata la Scola dei Disciplini reca una tela rappresentante la Santa che copre con la veste la schiera dei Disciplini; l’altare di S. Caterina, costruito come ex voto dal popolo, reca un dipinto con l’immagine della Santa. Antiche pitture decorano le pareti di questi due altari”. Inoltre, S. Carlo, propose di spostare il tabernacolo sopra l’altare maggiore; che si rimuovesse dal pavimento della chiesa il sepolcro della Scola del Corpus Domini; che si aprissero due nuove porte nelle pareti della chiesa, una delle quali, tra l’ultimo arcone e la facciata, servisse da ingresso alle donne; infine, che gli uomini e le donne stessero in chiesa separatamente, divisi da una parete in legno
1579 - 1579 (parrocchialità carattere generale)
dagli atti della visita del vescovo Regazzoni, si legge di decreti con i quali il vescovo raccomandava di portare a termine i lavori di rifinitura e abbellimento del presbiterio e della navata iniziati nel lontano 1500
1585 - 1603 (ampliamento intero bene)
i lavori di ampliamento e di ristrutturazione della chiesa, iniziati nel 1585, è sono rilevabili dalle relazioni delle successive visite del 1594 e 1603. Con tutta probabilità la chiesa venne allungata di una quarta campata verso ovest, abbattendo la facciata. Nella visita pastorale del 24 aprile 1594 di Mons. Milani, il parroco del tempo Rota della Piana, dichiarava che la chiesa appena ampliata aveva tre altari
1587 - 1587 (parrocchialità carattere generale)
durante la seconda visita di Mons. Regazzoni del 9 aprile 1587, la chiesa di S. Maria era infatti inagibile per i lavori in corso, tanto che il vescovo venne accolto nella chiesa di S. Rocco, che fungeva temporaneamente da parrocchiale
1626 - 1626 (costruzione campanile)
venne eretto il campanile
1659 - 1667 (parrocchialità carattere generale)
dalla relazione che il parroco don Francesco Suardi aveva preparato per la Visita, si apprende che la chiesa aveva di nuovo cinque altari anche se con titoli diversi. Negli stessi anni si tornò a parlare di un nuovo ampliamento della chiesa. Lo confermano due documenti: il primo è il testamento del 10 giugno 1661 con il quale Caterina Capra lascia un fondo per l’ampliamento della navata della chiesa. L’arrivo del vescovo Giustiniani in Visita pastorale il 2 maggio 1667, diede un impulso decisivo al progetto. Il vescovo infatti, dopo aver visitato la chiesa rilevò che essa non era “capace per il popolo numeroso che si ritrova in detta terra di Calcinate
1683 - 1745 (costruzione intero bene)
a partire dal 1683, venne eretta l'attuale grandiosa costruzione, che grazie all'apporto decisivo dell'architetto Filippo Juvarra, si inserisce tra le più pure espressioni dell'arte barocca diocesana. Fu terminata solo nel 1745, anche per le difficoltà tecniche incontrate per voltare l'ampia tazza
1739 - 1739 (parrocchialità carattere generale)
nei decreti della visita pastorale del 1739 del vescovo Redetti si danno precise disposizioni circa l’erezione dei nuovi altari, si ordina l’abolizione momentanea di tutte le Scole o Confraternite, tranne quella della Dottrina Cristiana che doveva comunque essere praticata
1763 - 1763 (costruzione sagrestia)
venne realizzata la sacrestia nord
1843 - 1843 (parrocchialità carattere generale)
la consacrazione avvenne il 24 settembre 1843 per mano del vescovo Carlo Gritti Morlacchi, che la confermò con l'antico titolo di S. maria Assunta e incluse nell'altare maggiore le reliquie dei Santi Alessandro, Clemente e Daria
1884 - 1884 (completamento campanile)
la cella campanaria fu innalzata nel 1884 su disegno dell'architetto Piccinelli
1884 - 1948 (parrocchialità carattere generale)
un vecchio concerto di cinque campane della ditta Pruneti di Grosio, venne rifuso dalla ditta Bizzozero di Varese nell'attuale concerto di dieci campane in "si gr." e consacrato dal vescovo Gaetano Camillo Guindani il 10 dicembre 1884. dopo l'ultimo conflitto esso fu reintegrato dalla ditta F. D'Adda di Crema con la fusione di quattro nuove campane che furono consacrate dal vescovo Adriano Bernareggi nel 1948
1920 - 1920 (completamento facciata)
vista l’imponenza e la bellezza architettonica della facciata vennero presentate alla Curia Vescovile, per l’approvazione, tre proposte di tinteggiatura eseguite ad acquarello su disegno originale, poi ingrandito, dell’Arch. Angelini di Bergamo, risalente al 1920



Descrizione  circondata da un ampio sagrato , la parrocchiale presenta la sua facciata divisa in tre ordini architettonici sovrapposti. L’ordine inferiore è suddiviso da sei lesene e contro-lesene, in cinque scomparti. Il centrale è più avanzato ed è raccordato agli estremi, da settori intermedi ad andamento curvo. Le lesene partono da un basamento continuo in marmo di Zandobbio e proseguono con base e fusto sempre in marmo di Zandobbio, per terminare con capitello in stile ionico. Sopra i capitelli corre una trabeazione completa di fregio e cornicione realizzata in intonaco sagomato. Nel settore centrale vi è un portale delimitato ai lati da lesene, con basi e capitelli corinzi sui quali appoggia un architrave completo di timpano triangolare. I due settori laterali, sia quelli curvi che i due estremi piani, presentano riquadrature e due stemmi. Sopra il cornicione che conclude il primo ordine architettonico prosegue il secondo ordine limitato solo ai tre settori centrali; questo secondo ordine presenta una fascia di basamento ampia come l’ordine sottostante, tranne nei due settori estremi in cui si trasforma in balaustra in marmo che termina con due basamenti sopra i quali sono collocate le statue dei Santi Valentino e Bonifacio. Il secondo ordine prosegue con tre settori; le lesene sono in muratura con intonaco in cemento martellinato e terminano con capitelli ancora in stile ionico e reggono un architrave completo di fregio e cornicione. Il settore centrale del secondo ordine presenta un’ampia finestra in contorno in marmo di Zandobbio con ai lati elementi decorativi a modo di modiglioni addossati che si completano sopra l’architrave con volute a reggere una specie di gloria con al centro un angelo. Il davanzale di questa finestra è formato da una balaustra con pilastri in marmo. I due settori laterali curvi presentano riquadrature con decorazioni di palme incrociate e corone simbolo dei martiri. Il terzo ordine prosegue solo nel settore centrale delimitato da due lesene e coronato da timpano curvo; al centro di questo settore un’apertura ovale passante ospita la colomba dello Spirito Santo con raggi. Sopra il timpano curvo al centro, la statua dell’Immacolata con ai lati due angeli. La chiesa internamente presenta un’unica navata a pianta rettangolare suddivisa in cinque campate da lesene con base in marmo di Zandobbio, fusto con specchiature in marmo e capitelli in stile corinzio; le lesene sorreggono una trabeazione completa di fregio e di cornicione che corrono lungo tutto il perimetro della navata. Sopra il cornicione si imposta la volta a botte che copre la navata e nel transetto presenta in opera su quattro arcate, un’ampia tazza completa di pennacchi. Anche il presbiterio è coperto da tazza ellittica con quattro pennacchi e si completa nel coro a pianta semicircolare conclusa da catino. Nella prima campata è presente a sinistra il fonte battesimale e a destra un confessionale. Segue la seconda campata con, a sinistra, l’altare dedicato alla Madonna del Carmine e a destra quello dedicato alla Madonna in trono circondata dai Santi. La terza campata, di maggiore ampiezza rispetto alle altre, presenta a sinistra l’altare dedicato al S. Cuore di Gesù e a destra quello dedicato alla Madonna del S. Rosario. Inoltre sono presenti, una per parte, le aperture degli ingressi laterali. Segue la quarta campata con a sinistra l’altare dedicato a S. Antonio da Padova e quello di destra dedicato al S. Crocifisso. Nella quinta campata sono presenti due ingressi: quello di sinistra conduce alla sagrestia mentre quello di destra conduce alla cappella dell’Addolorata. Il presbiterio è sopraelevato di cinque gradini in marmo di Zandobbio e presenta una pianta rettangolare coperta da tazza ellittica; si conclude inoltre in un coro absidato.

Impianto strutturale
edificio in muratura continua con volte e solai di forma articolata
Pianta
chiesa a navata unica con pianta rettangolare



Adeguamento liturgico  altare - aggiunta arredo (1985-1995)
secondo le direttive dettate dal Concilio Vaticano II, vien posato un altare rivolto verso il popolo. Il nuovo arredo, opera dell'artista Giosuè Marchesi, è realizzato in legno di noce intagliato e dipinto. L'arare comunitario da un piano compensato di recente fattura appoggiato sopra la base della cattedra oratoria realizzata in stile baroccheggiante nel 1943






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Lombardia
Diocesi di Bergamo
Vicariato Locale di Calepio - Telgate
Parrocchia di Santa Maria Assunta

Calcinate (BG)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
Tutti i dati sono riservati. Non e' consentita la riproduzione, il trasferimento, la distribuzione o la memorizzazione di una parte o di tutto il contenuto delle singole schede in qualsiasi forma. Sono consentiti lo scorrimento delle pagine e la stampa delle stesse solo ed esclusivamente per uso personale e non ai fini di una ridistribuzione.