CEI - Conferenza Episcopale Italiana - Servizio Informatico - Ufficio Nazionale per i Beni culturali Ecclesiastici e l'edilizia di culto
2/5/2024 Diocesi di Bergamo - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di Sant'Antonio <Rigosa, Algua>
Data ultima modifica: 27/07/2018, Data creazione: 4/10/2010


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di Sant'Antonio


Altre denominazioni S. Antonio


Ambito culturale (ruolo)  maestranze bergamasche (costruzione)



Notizie storiche  1464 - 1464 (parrocchialità carattere generale)
la chiesa di Rigosa è attestata, con il titolo di parrocchiale, nel Libro censuale redatto sotto l’episcopato di Giovanni Barozzi, in cui figura, insieme alla parrocchia di Sambusita, di recente smembramento dalla parrocchia di Costa Serina
1575 - 1575 (parrocchialità carattere generale)
il 27 settembre, Carlo Borromeo, visitando la chiesa parrocchiale di Sant’Antonio di Rigosa, nella pieve di Dossena, vi annotava la presenza di quattro altari. Il reddito annuo del beneficio parrocchiale era di circa 60 lire, ma la parrocchia, composta da 140 parrocchiani, di cui comunicati 80 da comunione, risultava sprovvista di un parroco titolato. Non si teneva la scuola della dottrina cristiana, ma era presente la il consorzio della Misericordia e, all’altare maggiore era eretta la scuola del Corpo di Cristo
1666 - 1666 (parrocchialità carattere generale)
Secondo quanto si desume dal sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto dal cancelliere Marenzi, la chiesa di Rigosa sotto l’invocazione di Sant’Antonio abate, figurava come mercenaria del comune e inserita nella pieve di Dossena. Aveva quattro altari e vi erano erette le scuole del Santissimo Sacramento e del Rosario. Entro i confini della parrocchia era eretto un luogo pio della Misericordia
1692 - 1692 (costruzione campanile)
costruzione della torre campanaria
1761 - 1761 (costruzione intero bene)
costruzione dell'attuale chiesa
1778 - 1781 (parrocchialità carattere generale)
nella relazione fatta dal parroco di Rigosa, in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, si annotava che la chiesa parrocchiale era eretta sotto il titolo di Sant’Antonio abate. La chiesa aveva 5 altari. Al maggiore, era eretta la scuola del Santissimo Sacramento; al secondo intitolato alla Beata Vergine Maria del Rosario, era istituita l’omonima confraternita; al terzo sotto il titolo di Sant’Antonio Abate era presente la confraternita del Carmine
1820 - 1913 (ampliamento campanile)
il campanile viene sopraelevato in due riprese
1896 - 1920 (restauro intero bene)
la chiesa è sottoposta ad un generale intervento di restauro. Durante i lavori vengono rifatte le decorazioni interne
1906 - 1906 (completamento interno)
realizzazione della zoccolatura interna in marmo occhialino
1931 - 1931 (ampliamento sagrestia)
la sagrestia viene ampliata



Descrizione  orientata con l'abside ad est, la parrocchiale presenta il fronte principale, protetto da gronda sporgente a due falde, intonacato con dipinto a fresco un’architettura a due ordini. Al centro del primo ordine si trova l’ingresso principale con contorno in pietra e architrave leggermente arcuata; superiormente è posta la finestra dalle linee settecentesche che illumina la navata. L’ ordine superiore, più stretto rispetto a quello inferiore ed il raccordo tra i due è realizzato sempre in muratura con due speroni rampanti e ricoperti in lamina di rame. Addossata alla chiesa parrocchiale è posta la facciata della cappella dedicata alla Madonna, la cui facciata è stata realizzata sullo stesso filo di quello della chiesa ed è pure essa decorata con un’architettura dipinta costituita da due lesene laterali che reggono un timpano triangolare. Il campanile, anch’esso realizzato praticamente in facciata, è per buona parte quello della veccia chiesa seicentesca, realizzato in pietra lavorata. Sul lato est è presente un porticato aperto con quattro archi verso est, coperto da quattro tazze una per ogni campata. Internamente la chiesa è suddivisa da quattro coppie di lesene in cinque campate dalle luci diverse a seconda della destinazione. Le lesene, partendo da una zoccolatura in maro occhialino, si innalzano decorate da campiture in stucco lucido finto marmo e con i loro capitelli di gusto corinzio reggono l’architrave, fregio e cornicione che corre lungo tutto il perimetro della navata e del presbiterio. Sopra il cornicione si imposta la volta a tutto sesto. La luce naturale perviene alla chiesa oltre che dalla finestra posta in facciata anche da altre quattro finestre, due per parte, poste sopra il cornicione della navata oltre ad altre quattro finestre poste due nel presbiterio e due nel coro. La prima campata, di modeste dimensioni, ospita a sinistra la porta che mette in comunicazione con l’adiacente cappella della Madonna, a destra entro nicchia la statua di S. Luigi. La seconda campata presenta due cappelle. Quella di sinistra è dedicata alla Madonna del S. Rosario, a destra è posta invece la cappella destinata a penitenzieria per le donne. La terza campata ospita a sinistra il pulpito in legno laccato, dipinto e dorato con lesene agli spigoli a forma di cariatidi, mentre a destra è posto completo di bussola lignea l’ingresso laterale. La quarta campata è occupata da due cappelle. Quella di sinistra è dedicata alla Madonna del Carmine mentre quella di destra è dedicata al Sacro Cuore di Gesù. L’ultima campata è dotata di pareti a raccordo curvo, così da raccordare le pareti d’ambito della chiesa all’arco trionfale e presenta due aperture. Quella di sinistra conduce nella sagrestia mentre quella di destra nel passaggio dell’organo. Il presbiterio, in rilievo di tre gradini è coperto da tazza circolare ribassata e si completa con il coro raccordato alla copertura del presbiterio da catino

Impianto strutturale
edificio in muratura continua con volte e solai di forma articolata
Pianta
chiesa a navata unica con pianta rettangolare. Il presbiterio, rialzato di tre gradini presenta anch'esso pianta rettangolare e si conclude con il coro a pianta semicircolare
Coperture
tetto a falde con struttura portante in legno e manto di copertura in coppi
Campane
un concerto di cinque campane in "fa mg.", venne fuso nel 1822 dalla ditta Crespi e consacrato dal vescovo Pietro Mola. Dopo la guerra esso venne rifuso dalla ditta Ottolina nel nuovo concerto in "re gr." che fu consacrato dal vescovo missionario Giuseppe Maggi il 28 marzo 1953
Elementi decorativi
il coro dotato di tredici stalli con schienale in legno di abete dipinto ad eccezione di quello centrale dotato di schienale, braccioli ed inginocchiatoio in legno di noce. La parete del coro è divisa in tre scomparti da due lesene: lo scomparto centrale ospita l’ancona del XVI secolo in legno scolpito, laccato e dorato; nei due settori laterali sono dipinti a fresco la Risurrezione e l’ Ascensione di Gesù al cielo



Adeguamento liturgico  altare - aggiunta arredo (1965)
in ottemperanza alle direttive dettate dal Concilio Vaticano II, viene posizionato al centro del presbiterio un altare rivolto verso il popolo. L'arredo è realizzato in legno intagliato e dorato. L'altare è stato realizzato con cariatidi e colonne di un trono ottocentesco, di cui non si conosce la provenienza






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Lombardia
Diocesi di Bergamo
Vicariato Locale di Selvino - Serina
Parrocchia dei Santi Antonio Abate e Pietro Martire

Via Rigosa - Rigosa, Algua (BG)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
Tutti i dati sono riservati. Non e' consentita la riproduzione, il trasferimento, la distribuzione o la memorizzazione di una parte o di tutto il contenuto delle singole schede in qualsiasi forma. Sono consentiti lo scorrimento delle pagine e la stampa delle stesse solo ed esclusivamente per uso personale e non ai fini di una ridistribuzione.