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18/5/2024 Diocesi di Bergamo - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di San Rocco <Adrara San Rocco>
Data ultima modifica: 23/09/2022, Data creazione: 4/10/2010


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Rocco


Altre denominazioni S. Rocco


Ambito culturale (ruolo)  maestranze bergamasche (costruzione)



Notizie storiche  1539 - 1539 (preesistenze intero bene)
la chiesa venne costruita nel 1539 con il concorso del Comune e della parrocchia tutta di S. Martino
1575 - 1575 (parrocchialità carattere generale)
dagli atti della Visita apostolica di S. Carlo Borromeo si evince che la Chiesa di Adrara S. Rocco nel 1575 era inservibile e non vi si celebrava
1614 - 1614 (parrocchialità carattere generale)
il parroco don Domenico Plebani nella relazione al vescovo di Bergamo del 1614 scriveva:" ...nella chiesa di S. Rocco vi sono 4 altari, tutti consacrati, cioè di S. Rocco, di S. Sebastiano, della Santissima Trinità e di San Vincenzo. Vi è eretta la Schola di San Rocco con privilegi e indulgenze concesse dal Papa Paolo V"
1630 - 1630 (rifacimento intero bene)
prima della peste del 1630 la chiesa venne rifabbricata con la ferma persuasione di farla parrocchia perchè vi si costruirono pure le sepolture e il deposito degli olii santi
1685 - 1685 (parrocchialità carattere generale)
il 2 agosto 1685, molti abitanti di Adrara S. Rocco firmarono una petizione da mandare al vescovo di Bergamo; il documento diceva che gli abitanti di alcune frazioni, per la distanza che li seprava dalla parrocchiale di S. Martino desideravano costituirsi in parrocchia indipendente nella chiesa di S. Rocco, ed elessero come loro rappresentante presso la Curia Vescovile il sig. Giuseppe Mena, sindaco di S. Rocco.
1685 - 1685 (parrocchialità carattere generale)
l'11 agosto 1685 furono convocati dal Vicario generale, il conte mons. Pompilio Pelliccioli, il parroco di S. Martino, don Giovambattista Rizzeri "hora arciprete" e il suo procuratore Filippo Biffi. Il parroco fu decisamente contrario ad ogni divisione della sua parrocchia
1685 - 1685 (parrocchialità carattere generale)
il 4 ottobre 1685 la Curia Vescovile mandava Ambrogio Clivati, notaio vescovile per un sopralluogo sulle difficoltà della strada, addotte da fedeli di S. Rocco come causa principale per smembrarsi da S. Martino
1685 - 1685 (parrocchialità carattere generale)
il 30 ottobre 1685 gli agrimensori Matteo Presti e Giampiero Marangone, il notaio Clivati, furono incaricati di misurare le distanze fra le chiese di S. Martine e S. Rocco e di periziare la chiesa di S. Rocco.
1687 - 1691 (parrocchialità carattere generale)
nonostante le continue opposizioni del parroco di S. Martino la parrocchia venne eretta con decreto del Vicario generale mons. Pelliccioli il 23 luglio 1687 e confermata con decreto espiscopale di mons. Giustiniani il 16 agosto 1690 e riconosciuta civilmente con lettere ducali il 7 luglio 1691
1690 - 1690 (parrocchialità carattere generale)
erettasi in parrocchia la chiesa di S. Rocco i fedeli elessero il loro primo parroco. Il 16 agosto 1690 i sindaci delle varie contrade nominarono parroco don Filippo Biasetti, proveniente da Spino in Valle Brembana
1697 - 1697 (parrocchialità carattere generale)
visto che il Vicario generale di Bergamo non aveva ascoltato le ragioni portate dal parroco di S. Martino, lo stesso si rivolse alla Nunziatura Apostolica in Venezia, la quale , il 4 dicembre 1697 dichiarò nulla l'erezione della parrocchia di Adrara S. Rocco.
1735 - 1735 (parrocchialità carattere generale )
le discussioni durarono ancora per svariati anni, finchè con decreto dell'8 giugno 1735 del vescovo Redetti, Adrara S. Rocco venne eretta canonicamente parrocchia unendole il beneficio semplice di Bondo.
1739 - 1739 (ricostruzione intero bene)
dopo la peste del 1630 gli abitanti di S. Rocco ricostruirono la nuova parrocchiale sulla vecchia
1770 - 1777 (costruzione campanile)
nel 1770 si diede inizio alla costruzione del campanile, l'opera fu conclusa nel 1777
1821 - 1821 (costruzione organo)
l’organo fu costruito dai Serassi nel 1821
1898 - 1900 (rifacimento interni)
nel 1868, sotto la direzione dell'ing. sac. Antonio Piccinelli e per iniziativa dello zelante vice parr. don Nanni, e col generoso e concorde consenso della popolazione, venne affidata l'indoratura della chiesa al sig. Luigi Viscardi. Gli affreschi delle prime due arcate rappresentanti il Battesimo di Gesù e il Martirio di S. Giovanni Nepomuceno e i piccoli affreschi a fianco dei quattro altari laterali, furono eseguiti dal pittore Riva. Il 21 ottobre 1900 vennero inaugurati questi restauri dal vescovo mons. Guindani.
1928 - 1928 (rinnovamento organo)
l'organo venne rinnovato dalla ditta Piccinelli
1939 - 1939 (restauro campanile)
il campanile venne restaurato



Descrizione  la chiesa, sopraelevata rispetto alla piazza del paese, è circondata su tre lati dal sagrato sostenuto da muri di contenimento cui si accede tramite due scalinate e dalla strada adiacente. L'orientamento non è quello tradizionale. La facciata principale rivolta a nord, risulta divisa in due ordini da un cornicione orizzontale ed è scandita in tre settori da quattro lesene in muratura che poggiano su un basamento corrente e terminano con capitelli sopra i quali corre la trabeazione con il relativo fregio e il cornicione di coronamento. Le lesene del secondo ordine terminano con capitelli sagomati sopra i quali corre una seconda trabeazione completa di fregio e cornicione oltre cui si staglia il timpano triangolare. Il settore centrale del secondo ordine è occupato da una grande finestra con cornice e timpano ricurvo retto da lesene; nei settori laterali due nicchie contengono le statue in cemento di S. Rocco e S. Apostolo. Il portone d'ingresso presenta un contorno in pietra dalle linee settecentesche ed è protetto da un portichetto in muratura, con volta a vela ed aperture ad arco sostenute da due colonne in arenaria con relativo basamento. Sopra il portichetto una cartiglia porta la scritta: DOM ET DIVO ROCHO CONF. A.D. MCMLXII. All'interno la chiesa si presenta ad una sola navata, suddivisa in cinque campate, di dimensioni differenti, da lesene complete di base e capitelli corinzi in stucco dorato, sopra le quali corre la trabeazione completa di fregio e cornicione praticabile. Sopra quest'ultimo si imposta la volta a botte, decorata da tre grandi affreschi raffiguranti S. Rocco entro cartiglie sagomate, con strombature in corrispondenza delle finestre ricavate sopra il cornicione. Le tre campate maggiori ospitano ai lati cappelle a pianta rettangolare con volta a botte. Le altre campate, molto più strette, ospitano i due ingressi laterali, l'accesso al pulpito oggi occluso dal passaggio del condotto di riscaldamento ed una nicchia con la statua di Maria Bambina. Il presbiterio, sopraelevato di tre gradini è di molto più stretto della navata ed al centro presenta l'altare maggiore in marmi grigi e rossi; esso è preceduto dall'arco trionfale ai lati del quale si trovano gli ingressi, rispettivamente, a destra del campanile ed a sinistra della sacrestia. Quest'ultima è un vano ampio illuminato da due finestre rivolte ad est, coperto da volta con mensoloni ed ampia cornice di raccordo con le pareti. Ai lati dell'altare centrale si trovano il banco dei parati e la mensa degli arredi, sopra i quali si trovano le due cantorie con l'organo. Dopo il presbiterio, a pianta rettangolare con volta a botte, si trova il coro a pianta semicircolare con 17 stalli lignei. Nella controfacciata, a lato della bussola lignea dell'ingresso, è murata una lapide che ricorda la consacrazione della chiesa: POSTA LA I° PIETRA IL 16 OTTOBRE 1539, RESTAURATA NEL 1630, ERETTA PARROCCHIA L'11 AGOSTO 1690 QUESTA CHIESA FU POI IL 26 FEBBRAIO 1867 DA MONS. LUIGI SPERANZA SOLENNEMENTE CONSACRATA.

Struttura
edificio in muratura continua
Coperture
copertura a falde con struttura lignea e manto in coppi di laterizio
Pianta
chiesa a navata unica con cinque campate, a pianta rettangolare
Elementi decorativi
lesene, complete di base e capitelli corinzi in stucco dorato, dividono la navata in cinque campate; sopra di esse corre una trabeazione completa di fregio e cornicione praticabile.
Elementi decorativi
la volta a botte a copertura della navata centrale è decorata da tre grandi affreschi, collocati entro cartiglie sagomate, raffiguranti la vita di S. Rocco e S. Rocco in gloria
Elementi decorativi
la facciata divisa in due ordini da un cornicione orizzontale è scandita in tre settori da quattro lesene in muratura poggiate su un basamento corrente e con doppi capitelli sopra i quali corre la trabeazione, con il relativo fregio e il cornicione di coronamento. Anche le lesene del secondo ordine terminano con capitelli sagomati sopra i quali corre una seconda trabeazione completa di fregio e cornicione.
Elementi decorativi
il settore centrale del secondo ordine è occupato da grande finestra con cornice e timpano ricurvo retto da lesene; nei settori laterali due nicchie contengono le statue di santi
Elementi decorativi
le tele dei Misteri del Rosario situate nell’altare omonimo sono opere settecentesche attribuite alla bottega di Francesco Capella



Adeguamento liturgico  altare - aggiunta arredo (1994)
in ottemperanza alle direttive dettate dal Concili Vaticano II viene posato un altare rivolto verso il popolo. Il nuovo altare realizzato dall'artista Alberto Meli è in legno di ciliegio e metallo fuso






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Lombardia
Diocesi di Bergamo
Vicariato Locale di Predore
Parrocchia di San Rocco

piazza Papa Giovanni XXIII n.1 - Adrara San Rocco (BG)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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