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10/5/2024 Diocesi di Padova - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di Santa Maria Assunta <Valdobbiadene>
Data ultima modifica: 05/10/2018, Data creazione: 30/6/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di Santa Maria Assunta


Altre denominazioni S. Maria Assunta


Ambito culturale (ruolo)  maestranze venete (costruzione)



Notizie storiche  1259 - 1259 (prime informazioni intero bene)
La prima volta che la “Pieve di Valdobbiadene” è indicata al completo con il suo titolo di S.Maria, con la sua chiesa, con il suo arciprete ed un coadiutore, è in un documento civile, cioè nel testamento di Guglielmo Guicciardini, dettato a Venezia il 18 luglio 1259. In seguito possiamo ricostruire la storia della nostra chiesa attraverso le varie visite pastorali, molteplici, in quanto, data la lontananza del paese dalla sede della Diocesi (Padova, appunto), c’era l’esigenza di un controllo più frequente.
1355 - 1355 (costruzione intero bene)
Nel 1355 fu eretta la parrocchiale nel luogo ove si trova oggi, all’interno del recito “Sagrato delle Murazze” ed a ridosso della ex-torre romanica posta ad ovest, adibita così a campanile. Questa chiesa fu più volte modificata nel corso dei secoli a seguire.
1424 - 1436 (visite pastorale intero bene)
1424, la prima Visita Pastorale del Vicario del Vescovo di Padova (Giovanni De Mutoni): viene ordinata la riparazione della copertura del tetto della chiesa; 1436, seconda Visita Pastorale: Quanto alla Pieve non siamo in grado di dire se non che il tetto della chiesa si trova ancora, più o meno, malconcio come era stato denunciato alla prima visita pastorale. Si doveva perciò rinnovare l’ordine di ripararlo. Si raccomanda personalmente al signor Arciprete “che debbi far pulire la chiesa ogni settimana al di sotto e ogni mese lungo i muri e sotto il tetto, perché il tempio di Dio non abbia da apparire sudicio come una stalla”.
1488 - 1488 (visita pastorale intero bene)
7 settembre 1488, terza visita pastorale, dove troviamo anche un’attenta descrizione della chiesa che ha otto altari, due dei quali consacrati. Continua la cronaca dell’epoca: “La chiesa ha lunghezza e larghezza e, nella parte mediana altezza proporzionale ed è divisa in tre navate. Il tetto sulla navata di mezzo è bellissimo, bruttissimo invece quello sulle laterali. Il pavimento è in cotto, a spina di pesce, ma sconnesso e a motivo del camminarci sopra dei fedeli con gli zoccoli (dalmatas) ormai del tutto inservibile..."
1529 - 1529 (consacrazione aula)
11 luglio 1529 venne consacrata la rinnovata aula dal vescovo Girolamo De Sanctis (la data è ricavata da una nota della relazione dell’arciprete Paetani per la visita Pastorale di S.Gregorio Barbarigo nel 1686), anche se restavano ancora dei conti da saldare e dei lavori da completare.
1560 - 1767 (demolizione e ricostruzione intero bene)
Nel 1560 il campanile ormai diroccato, fu demolito e fu ricostruito staccato dalla chiesa. Questo campanile durò fino al 1767, quando fu, appunto, costruito l’attuale.
1658 - 1699 (visite pastorali intero bene)
Nel periodo del rinascimento, poi, la chiesa viene ornata di dipinti ed opere preziose e compaiono nomi illustri quali Mocenigo, Pietro Bembo, Lucilio e Giulio Beaziano tra i Pievani di Valdobbiadene. Seguono altre visite, ma quella che ci interessa maggiormente è quella del 1658 fatta, per conto del Vescovo, dall’arciprete di Breganze. Ci interessa perché per la prima volta viene nominato l’organo. Non sappiamo, quindi, da quanto tempo, ma sappiamo che già allora vi era un organo. Seguono poi le visite del 1666, in cui si trova che la Sacrestia sia troppo piccola; quella del 1674, dove viene nuovamente nominato l’organo (perpulcrum et magnum – bellissimo e grande – sarà poi scritto nel 1694); quella del 1686 dove “una parola di lode per la sacrestia ottimamente provvista della suppellettile necessaria. Anche in chiesa e in cimitero tutto è in buon ordine”; quella del 1699 che segnalava una “chiesa dignitosa e tenuta con decoro (satis magnifica debitoque cultu servata)”.
1774 - 1798 (ricostruzione nuova chiesa)
Nella visita del 1774 si notava che la chiesa era ampia, ben coperta, riparata e tenuta con decoro. Decorosa, dunque, e linda e ben fornita la chiesa, ma anch’essa sentiva ormai il peso dei secoli e mal si adattava ad ulteriori restauri. E poi le stava ormai accanto la torre nuova “magnifica atque decora”. Bisognava, dunque, ancora una volta farsi arditi, abbattere e riedificare. Quindi abbiamo nel 1782 il nuovo organo, ad opera di Gaetano Callido e nel 1798, l’inizio dei lavori della nuova chiesa, nonostante le guerre napoleoniche che coinvolgevano l’intera Europa. I lavori durarono 18 anni.
1825 - 1840 (spostamento organo)
Nel 1825 l’organo trovò posto in fondo alla chiesa, su una nuova orchestra baroccheggiante costruita a ridosso della facciata, all’interno della porta maggiore; allo stesso anno risale l'atrio a pronao; quest’ultimo, iniziato su progetto dell'ing. Bernardo Salomoni, rivisto e corretto da Giuseppe Segusini; fu poi compiuto nella forma attuale dal Vicentini solo nel 1840 con l'innalzamento sul timpano delle tre statue raffiguranti Nicolò Boccasino, San Venanzio Fortunato e san Prosdocimo, tre delle 5 statue cinquecentesche della chiesa precedente.
1849 - 1884 (costruzione pavimentazione)
Nel 1849 fu posato il pavimento attuale, dono della nobildonna locale Marianna Pezzi-Arrigoni. Con la visita pastorale del 1884 viene trovata “la chiesa allo stato materiale in ottime condizioni”.
1917 - 1922 (danni 1^ guerra mondiale)
Nell’autunno del 1917 si scatena nella zona di Valdobbiadene un terribile incrocio di bombardamenti, “il tetto della Chiesa venne interamente squarciato, i muri sbrecciati e crivellati di schegge, l’interno un ammasso di materiale fradicio e caotico”. E’ la prima Guerra mondiale. La popolazione, accompagnata dall’arciprete, trovò scampo verso Cappella Maggiore e Vittorio Veneto. Al ritorno, dopo l’armistizio, “smunti e decimati, irriconoscibili, esterefatti allo spettacolo dell’universale desolazione, dove nessuna casa appariva più intatta”. L’unica chiesa rimasta intatta fu la chiesa di San Gregorio, “l’asilo venerato che i Cappuccini avevano un tempo ricostruito robusto e capace, non pensando che nelle vie della Provvidenza, tre secoli dopo i profughi reduci avrebbero trovato una casa di Dio decorosa, in attesa che a poco a poco anche la loro chiesa distrutta tornasse ad essere come prima. Ciò che avvenne per la festa dell’Immacolata, l’8 dicembre 1922…”
1980 - 1980 (manutenzioni copertura)
Arrivando via via ai giorni nostri negli anni ’80 avvenne la manutenzione straordinaria della copertura e la ripulitura interna di tutta la chiesa. Fu proprio in quell’occasione che la Parrocchiale di Valdobbiadene fu nominata “Duomo di S.Maria Assunta”.
2017 - 2017 (manutenzioni copertura)
Nel recente periodo la chiesa ha avuto degli interventi di manutenzione della copertura e di pulizia del sottotetto.



Descrizione  Il Duomo di Valdobbiadene si sviluppa longitudinalmente lungo l’asse Est-Ovest; è composto da un’unica navata delle dimensioni di ml 28.85 x 14.75 recante ai lati i 4 altari, due a destra e due a sinistra disposti ai terzi delle pareti longitudinali. Tra i due altari gli ingressi laterali; l’ingresso principale avviene dal pronao posto ad Ovest. Il pronao è sorretto da 4 colonne con copertura a capanna. Sul timpano sono poste le tre statue cinquecentesche raffiguranti San Prosdocimo, San Venanzio e Benedetto Boccasino. Il presbiterio è posto ad est, ha copertura a cupola sorretta da 4 colonne. L’altare è posto al centro del presbiterio. Dietro il presbiterio è posizionato l’organo. Ancora più ad est vi è la sacrestia al piano terra con il magazzino e il servizio igienico. Al piano primo quella che un tempo era utilizzata come cappella, oggi magazzino in fatiscente stato di manutenzione. Il soffitto dell’aula è tutto affrescato. Ai lati del Presbiterio due affreschi raffiguranti l’uno la Crocifissione di Cristo sul Calvario, l’altro la Risurrezione. All’interno della chiesa vi sono numerose lapidi commemorative




Adeguamento liturgico  altare - aggiunta arredo (post 1963)
L’altar maggiore in marmo era posizionato più verso il fondo del presbiterio (sul pavimento si vedono tuttora i segni di dov’era collocato). E’ stato spostato al centro del presbiterio perché ritenuto troppo distante dalla gente e, in ottemperanza a quanto dettato dalla riforma liturgica del 1963 (Sacrosanctum Concilium) è stata collocata una nuova tavola d’altare non fissa, in modo da mutare la posizione del sacerdote. (ora rivolto con il volto verso i fedeli - "versus populum"- e non più "ad Deum", secondo l'antica tradizione, in cui celebrante e i fedeli mantengono la stessa direzione).
presbiterio - intervento strutturale (1980)
Rimozione delle balaustre in marmo dal presbiterio






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Padova
Parrocchia di Santa Maria Assunta

Via Piva, 2 - Valdobbiadene (TV)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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