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10/5/2024 Diocesi di Padova - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo <San Pietro di Barbozza, Valdobbiadene>
Data ultima modifica: 11/03/2024, Data creazione: 30/6/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa dei Santi Pietro e Paolo


Ambito culturale (ruolo)  neoclassico (costruzione)



Notizie storiche  1488 - 1488 (visita pastorale seconda chiesa)
Si costruisce una nuova chiesa, più ampia, in posizione poco più a sud della prima. Viene provvisoriamente definita “San Pietro Nuovo”, per distinguerla dall’altra, ed il Vescovo Barozzi pur consacrandola ne dispone alcune “correzioni” nell’architettura: finestre piccole e non bene firmatas e, in particolare, un presbiterio troppo largo rispetto alla navata. Si cita anche la presenza, nel sagrato recintato che circonda le due chiese, del cimitero.
1571 - 1571 (descrizione chiesa cinquecentesca)
Si descrive la chiesa cinquecentesca, orientata correttamente ad Est, con la sacrestia a destra del presbiterio. Due finestre si aprivano sul muro a sud, ed un oculo al centro della facciata (ovest). Due le porte di ingresso: quella maggiore in facciata e quella laterale sul fianco meridionale. Il cimitero era completamente circondato da un muro, e mancava ancora il campanile. Due soli gli altari: quello maggiore, dedicato ai Santi Pietro e Paolo, e quello laterale sinistro, dedicato alla Vergine.
1581 - 1581 (visita pastorale intero bene)
Si descrive la chiesa cinquecentesca, orientata correttamente ad Est, con la sacrestia a destra del presbiterio. Due finestre si aprivano sul muro a sud, ed un oculo al centro della facciata (ovest). Due le porte di ingresso: quella maggiore in facciata e quella laterale sul fianco meridionale. Il cimitero era completamente circondato da un muro, e mancava ancora il campanile. Due soli gli altari: quello maggiore, dedicato ai Santi Pietro e Paolo, e quello laterale sinistro, dedicato alla Vergine.
1601 - 1601 (visita pastorale torre campanaria)
Si descrive l’ultimazione del primo campanile, notevole per dimensioni, collocato in facciata, addossato sulla sinistra della porta d’ingresso .
1618 - 1618 (visita pastorale chiesa seicentesca)
Ora la chiesa presenta quattro altari. Oltre al Maggiore ed a quello di S. Antonio Abate, nella navata ci sono ora quelli di San Francesco da Paola e di Santa Caterina da Siena, a destra ed a sinistra dell’arco presbiterale che evidentemente, come richiesto già dal Barozzi nel 1488, era stato ridotto in ampiezza.
1633 - 1633 (erezione chiesa parrocchiale)
La chiesa di San Pietro diventa il centro religioso a tutti gli effetti di quella che era stata fino ad allora la parte est della Pieve di Santa Maria Assunta di Valdobbiadene, costituendola chiesa parrocchiale. Si descrive l’altare maggiore, con la sua pala lignea che mostrava le immagini al centro della Madonna, ai lati i santi Pietro e Paolo, San Michele e San Liberale (o San Vittore).
1647 - 1647 (visita pastorale chiesa seicentesca)
Si descrive il nuovo Tabernacolo ed il fonte battesimale, introdotti con la costituzione della nuova Parrocchia. La Custodia Eucaristica, assente quando la chiesa era semplice cappella plebis, venne realizzata in legno dorato e sistemata sull’altar maggiore, elegantemente inserita nell’apparato decorativo sopra descritto. Del battistero invece il vescovo ordina lo spostamento: era impropriamente collocato al centro della parete settentrionale, proprio di fronte all’ingresso laterale.
1736 - 1736 (installazione nuovo altare)
Compare il nuovo altar maggiore marmoreo, in sostituzione del precedente ligneo,
1816 - 1831 (ristrutturazione intero bene)
La seconda chiesa, dopo tre secoli e mezzo divenuta insufficiente per l’accrescimento della popolazione, viene ristrutturata ed ampliata con l’aggiunta delle cappelle laterali e l’allungamento dell’abside. Sparisce l’altare di S. Antonio Abate, per far posto a quello di San Biagio, traslato dall’antichissimo oratorio di Stana ormai diroccato. Consacrazione l'8 maggio 1831 dal Vescovo Farina.
1831 - 1863 (spostamento cimitero)
L’antico cimitero, posto attorno alle due chiese (la vecchia e la nuova), cessa di esistere con la realizzazione di un nuovo camposanto al margine meridionale del paese.
1863 - 1863 (sostituzione altari)
I vecchi altari laterali in legno dorato vengono sostituiti con tre nuovi altari in marmo e due in stucco. Pare che l’antico altar Maggiore (1736) venisse spostato e dedicato a S. Antonio, all’interno dell’omonima cappella. Il nuovo imponente Altar Maggiore, acquistato secondo la tradizione dal Conte di Collalto, è in stile barocco, in marmi policromi e stucchi, colonne tortili con capitelli corinzi, timpano spezzato con angeli e Colomba dello Spirito. Ai lati le due statue dei Patroni Pietro e Paolo. La Pala d’altare rappresenta il Primato di Pietro, con Cristo che gli consegna le chiavi
1895 - 1910 (costruzione torre campanaria)
Il vecchio campanile, addossato alla facciata della chiesa, versava in cattive condizioni statiche e, con le sue oscillazioni oltre che con le vibrazioni provocate dalle campane, comprometteva la stabilità dell’edificio ecclesiastico. Viene intrapresa dunque la costruzione di una nuova torre campanaria, alta 35 metri, in stile romanico, staccata dalla chiesa e posizionata a nord-est di questa. I lavori impiegano 15 anni per la loro ultimazione.
1917 - 1918 (danneggiamenti prima guerra mondiale)
A seguito dell’occupazione di tutta la sinistra Piave da parte dell’esercito Austroungarico, il fuoco d’artiglieria scatenato dagli italiani appostati sul monte Tomba determinò il crollo del tetto, del soffitto ed altri gravi danneggiamenti al pavimento, alle murature ed agli intonaci della chiesa. L’interno della chiesa subì i saccheggiamenti da parte degli invasori.
1919 - 1922 (riparazioni e ampliamento intero bene)
Si ricostruiscono la copertura ed il soffitto crollati sotto le granate italiane. Viene anche realizzato un ampliamento verso Ovest della navata, di circa 5,00 metri, aggiungendo una nicchia lungo le murature nord e sud, lasciando inalterato il resto delle murature comunque salvatesi dalla guerra. In questa occasione viene demolito il vecchio campanile, addossato alla facciata e pesantemente danneggiato, per lasciar spazio all’ampliamento ecclesiastico. Viene rifatto il pavimento e vengono ripresi gli intonaci interni.
1938 - 1938 (installazione nuovo organo)
La chiesa viene dotata di un nuovo organo, a canne con azionamento pneumatico, costruito dalla ditta Fratelli Ruffatti di Padova
1946 - 1946 (costruzione cappella)
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale viene costruita la cappella denominata “della Buona Morte”, posta a lato del Presbiterio, sull’angolo Nord-est della chiesa. La cappella fu un ex voto per i reduci, ed un suffragio per i caduti della Seconda Guerra Mondiale, come recita la lapide posta sopra la porta di accesso dalla navata in data 8 Dicembre 1946.
1966 - 1966 (restauro vari ambiti)
A causa della caduta di un frammento della cornice a stucco dal soffitto in navata, si procede alla sua riparazione. Vengono anche sostituiti i serramenti con nuove invetriate, con vetri dipinti, cotti a forno e legati a piombo.
1966 - 1966 (sotituzione pavimento)
Sostituzione completa “a tempo di record” del vecchio pavimento della chiesa, ad opera degli stessi parrocchiani, con un nuovo pavimento in marmo di forme geometriche a tre colori: chiaro, giallo, grigio.
1990 - 1990 (ammodernamenti organo e centrale termica)
Viene elettrificato il vecchio organo (1938) a canne. Si realizza anche il nuovo impianto di amplificazione ed audiodiffusione in chiesa, mentre nella Centrale termica si sostituisce il generatore di calore, in adeguamento alla normativa in materia di Prevenzione incendi.
1995 - 1998 (restauro intero bene)
La prima fase dei lavori, riguardante il consolidamento delle strutture di fondazione ed il restauro delle murature in elevazione. I lavori si erano resi necessari in quanto l’angolo sud-ovest della chiesa aveva manifestato un sensibile cedimento evidenziato da numerose lesioni, dal distacco della chiave dell’arco della cappella di S. Antonio e dal cedimento di parte del pavimento interno. La seconda fase dei lavori riguardò il restauro conservativo delle opere di finitura interna: intonaci, marmorini, decorazioni, pavimenti, ecc…
nd - nd (prime informazioni intero bene)
Prime citazioni della chiesa originaria di San Pietro, in forma di piccola cappella in località Zanzago. Piccola aula orientata ad est, dotata di abside semicircolare contenente l’altar maggiore.



Descrizione  L’organismo architettonico attuale è quello originario ottocentesco ( 1816-1831 ), ad impianto neoclassico, con gli ampliamenti novecenteschi (navata, portico e cappella della Buona Morte). Esternamente la chiesa si presenta molto sobria, ma imponente con il suo portico scandito da colonne doriche su un alto podio classico, cui si accede salendo una lunga ed ampia scalinata. Si dispone sul lato meridionale di via San Pietro, con la facciata rivolta ad Ovest e l’abside tradizionalmente ad Est, verso il sorgere del sole. L’interno è pure di gusto neoclassico, costituito da una unica navata (chiesa “a sala” – Hallenkirke), cui si giustappone verso Ovest un Presbiterio a pianta quadrata. Esternamente, in posizione distaccata all’angolo Nord-est, si eleva il campanile “nuovo” novecentesco. Il presbiterio a pianta pressoché quadrata, scandita da colonne e gruppi di paraste corinzie, ha un soffitto a volta a crociera, con costoloni e rosone centrale a stucco, e decorazioni a fasce e floreali. Tutta l’area presbiterale è molto rialzata rispetto alla navata, e presenta un pavimento diverso : un primo pianerottolo, ospitante le balaustre e l’Ambone, ed i successivi quattro gradini emergono planimetricamente verso la navata, e sono in marmo Rosso di Asiago; il quadrato presbiterale ha un pavimento bicromo tradizionale, in lastre quadrate di calcare chiaro e rosso, poste in diagonale. L’altar Maggiore, nella sua imponente plasticità barocca, è realizzato in marmi policromi e stucchi, colonne tortili con capitelli corinzi, timpano spezzato con angeli e Colomba dello Spirito. Ai lati le due statue dei Patroni Pietro e Paolo. La Pala d’altare rappresenta il Primato di Pietro, con Cristo che gli consegna le chiavi: opera di Giuseppe Gallo De Lorenzi di Pieve di Soligo (TV), realizzata nel 1838. L’altare è ulteriormente rialzato dal Presbiterio mediante i canonici tre gradini, a spigolo arrotondato, realizzati in calcare chiaro ma purtroppo ricoperti quasi interamente da un rivestimento ligneo e di tappezzeria recente. Sulla lunetta absidale, un’apertura ad oculum, schermata da un’imponente stucco rappresentante lo Spirito Santo da cui irradiano lunghi fasci di raggi dorati, crea un effetto di luce “illusionistico” tipico del Barocco. La navata è di imponenti dimensioni, anche per il suo grande soffitto a volta dilatato da spicchi sferici finestrati, in corrispondenza delle sei cappelle laterali. Solo quattro cappelle contengono i rispettivi altari, dedicati al preziosisimo Sangue di Cristo, alla Madonna, a S. Antonio ed a San Biagio. Le due cappelle prossime all’ingresso, realizzate con l’ampliamento del Primo dopoguerra, sono in realtà occupate dai confessionali lignei. Il fonte battesimale, un catino monolitico in marmo rosa su piedistallo in calcare chiaro, è posizionato su un rialzo del pavimento in corrispondenza della parte destra a lato dell’ingresso principale. Al centro del soffitto è rimasta la “predisposizione” per una lunga pala, perimetrata e scompartita da cornici modanate a gesso, rimasta semplicemente intonacata e tinteggiata di colore azzurro chiaro. Tutta la navata è scandita da semicolonne di ordine corinzio, trattate a marmorino, con trabeazione, fregio liscio, e cornice modanata non molto aggettante, il tutto in puro gusto neoclassico. Le campiture murarie e la volta sono tinteggiate di colore giallino, più carico sul soffitto, ove sono presenti le decorazioni a fasce, racemi floreali e putti realizzate nel 1936. Le cappelle laterali, a semplice pianta rettangolare, danno sulla navata mediante grandi archi a tutto sesto su paraste minori. Gli altari delle cappelle laterali sono di gusto barocco (recuperati dall’antica chiesa o provenienti da fuori), e quello di S. Antonio è quasi certamente l’antico Altar Maggiore settecentesco, come più sopra illustrato. Il pavimento della navata, sostituito nel 1966, è in marmo policromo bianco, giallo, grigio, disegnato a rombi giustapposti.

Facciata
La facciata è di tipo neoclassico, semplice nell’aspetto ma imponente per la sua posizione alquanto rialzata da un alto e massiccio podio, rivestito di lastre di pietra calcarea, “scavato” centralmente dalla lunga scalinata di accesso. Solo la facciata è intonacata, mentre i fianchi e la parte absidale sono in muratura di pietra a faccia vista, secondo l’uso delle chiese di campagna locali. Il frontone liscio non presenta alcuna decorazione. Sotto il timpano, la trabeazione e la cornice poggiano su quattro colonne giganti e due pilastri angolari, tutti ornati da capitelli dorici. Sul fregio sono posizionate le lettere bronzee costituenti l’iscrizione S. PIETRO DI BARBOZZA AI SUOI CADUTI, voluta nel Secondo Dopoguerra, quando il portico divenne anche Monumento alla memoria dei caduti. Due lapidi, poste a lato del portale d’ingresso, riportano i nomi dei caduti del paese. In sommità del timpano è posta la statua di San Pietro Apostolo, con le chiavi del Regno.
Impianto strutturale
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale viene costruita la cappella denominata “della Buona Morte”, posta a lato del Presbiterio, sull’angolo Nord-est della chiesa. La cappella fu un ex voto per i reduci, ed un suffragio per i caduti della Seconda Guerra Mondiale, come recita la lapide posta sopra la porta di accesso dalla navata in data 8 Dicembre 1946. Vi si accede da una porta posta sulla parete fondale della navata, a sinistra del Presbiterio. In pianta la cappella consta di una sala rettangolare, cui si giustappone ad Est il Presbiterio diviso da un grande arco a tutto sesto. Tutte le superfici sono ricoperte da decorazioni geometriche, raffigurazioni e citazioni, di sapore eclettico caratteristico dell’epoca. Anche i cromatismi: azzurro, giallino, ocra, marroncino, sono tipici degli anni ’30 e ’40 del Novecento.
Torre campanaria
Il campanile, tutto realizzato in pietra e calcare locale a facciavista, è di stile neoromanico. Come si è detto, trattasi della seconda torre, che per un periodo convisse con la primigenia che era addossata alla facciata della chiesa, finchè questa – con le ricostruzioni post belliche degli anni ’20 – non venne demolita. Il basamento tronco-piramidale in pietra calcarea bugnata, con elegante portale, è sormontato da un alto fusto in masselli di roccia locale a facciavista, scompartito in tre livelli delimitati da eleganti cornici ed archetti alla “comasca”; il primo livello presenta una finestra centrale romanica, il secondo una bifora del medesimo stile, ed il terzo l’orologio. La cella campanaria, separata da una cornice piuttosto aggettante dal fusto, è anch’essa completamente in pietra a vista, delimitata da quattro semplici pilastri protodorici ed altrettante aperture a bifora, priva di cuspide in coerenza con lo stile romanico.



Adeguamento liturgico  presbiterio - intervento strutturale (1985)
La soluzione adottata, caratterizzata dall’altare e dall’ambone fissi (realizzati in marmo Rosso Asiago Valbella) e dalla sede mobile, appare idonea dal punto di vista spaziale e sufficiente sotto l’aspetto liturgico. L’altare post-conciliare è un tavolo marmoreo sostenuto da un piedistallo-basamento ridotto, di forma parallelepipeda, lavorato ad altorilievo a rappresentare l’episodio evangelico dell’apparizione ai discepoli di Emmaus, nel momento in cui riconoscono Cristo all’atto dello spezzare il pane. Il nuovo ambone è composto da un palchetto cui si innesta un pilastro monolitico ed il soprastante “leggio” scolpito anteriormente con la figura della Colomba dello Spirito Santo. La sede del celebrante, affiancata da semplici sgabelli, è di tipo mobile e venne realizzata in legno di rovere massiccio, su disegno dello stesso scultore artefice del nuovo altare ed ambone. E’ posizionata centralmente al Presbiterio, ai piedi dell’Altar maggiore. La Custodia Eucaristica è rimasta quella primigenia, ossia il Tabernacolo posto sull’antico Altar Maggiore. In definitiva, la soluzione attuale soddisfa i requisiti previsti dalla Nota pastorale della Conferenza Episcopale italiana in ordine all’ “Adeguamento delle chiese secondo la riforma liturgica” del 31 Maggio 1996, pur se con qualche perplessità per la modesta forma a “leggio” dell’ambone che comunque ha la dignità scultorea del marmo. La sede, pur essendo mobile, è un elemento “accuratamente progettato” e stabilmente posizionato. Le balaustre, ancora presenti, non creano ostacolo all’accesso ed alla visione del Presbiterio, essendo posizionate in posizione alquanto inferiore al livello del pavimento presbiterale.
fonte battesimale - intervento strutturale (1980-1990)
Il fonte battesimale, un catino monolitico in marmo rosa su piedistallo in calcare chiaro, è posizionato su un rialzo del pavimento in corrispondenza della parte destra a lato dell’ingresso principale






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Padova
Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo

Strada Chiesa, 2 - San Pietro di Barbozza, Valdobbiadene (TV)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


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