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17/5/2024 Diocesi di Ferrara - Comacchio - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di San Giorgio Martire <Portomaggiore>
Data ultima modifica: 06/06/2012, Data creazione: 14/7/2009


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Giorgio Martire


Altre denominazioni S. Giorgio martire


Ambito culturale (ruolo)  maestranze emiliane (costruzione)



Notizie storiche  1434 - XV (preesistenze intero bene)
Nel sec. XIV c'era una chiesa dedicata a San Giorgio che nel 1434 ricevette la visita pastorale del Beato Giovanni Tavelli da Tossignano, vescovo di Ferrara.
1550 - XVI (preesistenze intero bene)
Una nuova chiesa fu edificata nel 1550 e nel 1574 ricevette la visita pastorale di Monsignor Giovanni Battista Maremonti: in quell'occasione a Gambulaga furono visitati anche un Oratorio dei Santi Giacomo e Filippo ed un Oratorio dei frati di San Paolo.
1767 - XVIII (rifacimento intero bene)
L'attuale chiesa fu edificata nel 1767 su commissione del parroco don Francesco Marchini e i lavori si protrassero incessantemente per 9 anni. L'architetto Antonio Foschini, progettista dell'edificio, pensò la struttura come una grande nave. Le imponenti colonne di legno e i pilastri ai lati delle cappelle, dovevano essere, in origine, bianchi, ma nei lavori di restauro degli anni 1950 sono state dipinte a imitazione del marmo dell'altare.



Descrizione  Gambulaga e l'imponente chiesa di San Giorgio era un ricco borgo posto al lato di una delle più importanti diramazioni del Po. Dai documenti reperiti nell'archivio locale, si sono potute rintracciare le origini del paese. Nel sec. XIV c'era una chiesa dedicata a San Giorgio che nel 1434 ricevette la visita pastorale del Beato Giovanni Tavelli da Tossignano, vescovo di Ferrara. Una nuova chiesa fu edificata nel 1550 e nel 1574 ricevette la visita pastorale di Monsignor Giovanni Battista Maremonti. L'attuale chiesa fu edificata nel 1767 su commissione del parroco don Francesco Marchini e i lavori si protrassero incessantemente per 9 anni. L'architetto Antonio Foschini, progettista dell'edificio, pensò la struttura come una grande nave. Le imponenti colonne di legno e i pilastri ai lati delle cappelle, dovevano essere, in origine, bianchi, ma nei lavori di restauro degli anni 1950 sono state dipinte a imitazione del marmo dell'altare. Le decorazioni pittoriche presenti nella zona absidale e negli altari laterali risalgono agli anni 1950 contestualmente ai lavori di ristrutturazione. L'abside alle spalle dell'altare fu chiusa durante gli ultimi restauri. Questo intervento ha privato l'edificio delle propria profondità, ma ha permesso di creare una sorta di quinta teatrale dove vi è rappresentato il martirio di S. Giorgio. Nella sacrestia è conservata un'altra immagine del Santo, oggetto di studi approfonditi da parte della Belle Arti di Bologna. Nell'immagine piuttosto scura, un'unica luce cade dall'alto e illumina il viso straordinariamente espressivo che guarda con grande intensità il visitatore. Questa tavola sembra essere la parte di un trittico, copia ottocentesca di un'opera di Dosso Dossi, andata perduta. Il grande altare in marmo pregiato è stato consacrato il 4 ottobre 1956, in concomitanza con la consacrazione della Chiesa da parte dell'arcivescovo Monsignor Natale Mosconi, al termine dei lavori. La chiesa originaria doveva essere molto sobria, anche il soffitto non era decorato. Il vero soffitto a capriata si può ammirare solo salendo una stretta a ripida scalinata a sinistra dall'altare. Nel '300 la Chiesa di Gambulaga costituiva, assieme a quella di Runco, Voghenza, Masi, Gualdo e Quartiere, la pieve di Voghiera. La chiesa di S. Giorgio Martire svetta con i suoi 24 metri di altezza nel borgo di Gambulaga. L'edificio ha forma di nave: l'abside rappresenta la prua, la facciata la poppa. La struttura della facciata è molto sobria, post barocca, le uniche concessioni decorative sono costituite da nicchie e paraste in facciata, secondo un disegno geometrico e speculare. La simmetria delle linee che si protendono verso il cielo è evidenziata dal timpano che culmina con una croce in ferro, ai lati della quale sono presenti due statue rappresentanti figure femminili. La leggera curvatura che segue il prospetto contribuisce ulteriormente ad accentuare la spinta verticale, ma nella stesso tempo apre al sagrato in un ideale abbraccio alla comunità dei fedeli. I prospetti laterali formano una curva dolce in un gesto di protezione dei fedeli all'interno della Chiesa.

Elementi decorativi
Statue di marmo, affreschi, colonne e capitelli, altari
Pianta
L'edificio ha forma di nave: l'abside rappresenta la prua, la facciata la poppa.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980)
inserimento di altare mobile in legno






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Emilia-Romagna
Diocesi di Ferrara - Comacchio
Vicariato foraneo
Parrocchia di San Giorgio Martire

via Masi, 34 - Portomaggiore (FE)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico

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