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17/5/2024 Diocesi di Ferrara - Comacchio - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo Apostoli di Ravalle <Ferrara>
Data ultima modifica: 04/03/2019, Data creazione: 14/7/2009


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo Apostoli di Ravalle


Autore(Ruolo)  Baseggio Massimo (ricostruzione)



Ambito culturale (ruolo)  maestranze emiliane (costruzione)
architettura tardobarocca (ricostruzione)



Notizie storiche  X - XV (origini intero bene)
L’abitato di Ravalle è citato per la prima volta in un documento del 903 e ricorre ancora negli statuti di Ferrara del 1287. Nel corso del Trecento è attestata l’esistenza di una chiesetta dedicata a San Giacomo, elevata a parrocchia nel 1432.
1450 - XV (ampliamento intero bene)
Crollata la chiesa di San Leonardo di Canale dell’Oca, l’autorità ecclesiastica decise di usarne i materiali per ampliare la chiesa di Ravalle, come attestano gli atti della visita pastorale del Beato Giovanni Tavelli nel 1434 e la successiva, del vescovo Francesco Dal Legname, nel 1450. Nel frattempo le operazioni di bonifica del territorio rendevano più ospitale e passibile di espansione la terra di Ravalle.
1781 - 1796 (ricostruzione intero bene)
La comunità in continua crescita e un contestuale innalzamento del tenore economico determinarono la scelta del parroco di chiamare, nel 1760, i Padri Gesuiti per le predicazioni. Il grande concorso di popolo e le condizioni precarie della chiesa antica spinsero il parroco, nel 1774, alla scelta di costruire una chiesa più grande e strutturalmente sicura, senza abbattere del tutto l’antica. Dell’idea e del reperimento di fondi necessari si fecero carico don Benzi e il suo successore, don Francesco Perelli. Il progetto fu elaborato solo qualche anno più tardi, nel 1781, dall’architetto Massimo Baseggio (1737-1813), di Rovigo, che trasse ispirazione dalla chiesa di Pieve Modolena (RE) al punto da progettare per Ravalle un edificio pressoché identico. La nuova costruzione, basata su misure multiple di tre, risultò lunga 45 metri e larga 15, misure notevoli rispetto agli altri edifici sacri della zona. Fu consacrata nel 1796.
1797 - XIX (restauro intero bene)
A pochi mesi dall’apertura la chiesa fu occupata dai soldati francesi; fu prontamente riparata.
1812 - 1812 (restauro intero bene)
La chiesa subì gravi danni dall’inondazione del Po del 1812. Fu restaurata integralmente senza compromettere la struttura settecentesca.
1939 - 1945 (decorazione intero bene)
Negli anni 1931-1942 la chiesa fu internamente decorata; i lavori furono sospesi per tre anni e terminarono nel 1945.
2012 - 2018 (ristrutturazione post sisma intero bene)
Nel 2012 la chiesa fu colpita dagli eventi sismici che interessarono la pianura emiliano-romagnola. Non ha subito danni strutturali ma le scosse hanno provocato fessurazioni e distacchi nelle cornici e negli stucchi presenti nelle navate laterali e nel presbiterio: è pertanto aperta al culto ma solo la navata centrale e parte dell’area presbiteriale sono agibili.



Descrizione  La chiesa sorge discosta dal centro dell'abitato e circondata da un'ampia area parrocchiale prativa delimitata da alberi. La facciata a salienti rampanti è divisa in due corpi da un cornicione marcapiano e ritmata da lesene che inquadrano il portale e tre finestre rettangolari; è conclusa da un timpano arcuato a vela. Il fianchi, in laterizio a vista, sono scanditi da lesene che inquadrano specchiature cieche mistilinee con finestre rettangolari. L'aula è scandita in tre navate da colonne libere che reggono una trabeazione dal profilo mosso; quest'ultima definisce in realtà cappelle laterali inserite in strombature arcuate, voltate a botte strombata e passanti fra loro. Il presbiterio è definito da colonne libere che inquadrano cantorie laterali ed è concluso da un'abside semicircolare finestrata.

contesto
L’abitato di Ravalle sorge al margine nord della provincia ferrarese, assai prossimo alla sponda sud del fiume Po, lungo la SP 19 che origina da Ferrara e conduce a Bondeno descrivendo un ampio arco che costeggia a lungo le sponde del fiume. La chiesa sorge a sud rispetto al centro dell’abitato costituito da case d’abitazione, corti rurali e servizi. Più a sud, sempre lungo la SP 19, si apre il cimitero. La chiesa è orientata.
impianto planivolumetrico
L’aula liturgica è parte di una aggregazione orizzontale di volumi che comprende un basso edificio destinato a magazzino, a nord, innestato all’altezza del presbiterio e a sua volta concluso a nord dal campanile e, ad est, dall’antica abside; e la casa canonica che sorge a sud, anch’essa innestata all’altezza del presbiterio.
esterno
La chiesa è preceduta da un vialetto sterrato delimitato da fittoni che origina dalla strada provinciale e si sviluppa in direzione est, allargandosi in prossimità della facciata a costituire il sagrato. L’ingresso è preceduto da un corsello selciato a tutta larghezza. La facciata, a salienti rampanti, è divisa in due registri da un cornicione aggettante con fregio recante iscrizione dedicatoria. Il registro inferiore è tripartito da lesene in aggetto troncopiramidali; nella specchiatura centrale si apre il portale sottolineato da una cornice sormontata da un timpano arcuato spezzato nella parte centrale, nelle specchiature laterali si aprono due finestre rettangolari con cornici e mensoline. Il registro superiore è definito da due lesene laterali che inquadrano una finestra che si apre in asse con il portale sottostante e reggono il frontone, a timpano arcuato, con cornice modanata, sormontato da un cippo lapideo. Le ali sono raccordate da salienti rampanti conclusi alle estremità da obelischi. Il fianco sinistro, in laterizio a vista, presenta un primo volume celato dietro l’ala della facciata e uno sviluppo a tutta altezza, con paramento ritmato da lesene che inquadrano specchiature regolari entro le quali si aprono tre finestre rettangolari. Il fianco del presbiterio è in parte celato dal volume del magazzino. L’abside semicircolare è caratterizzata da due finestre rettangolari. Il fianco destro del presbiterio è anch’esso parzialmente celato dalla canonica; il fianco destro dell’aula ripete volumi e finestrature del sinistro.
pianta
A tre navate, con presbiterio quadrangolare e abside semicircolare.
interni
Si accede all’aula mediante una bussola lignea sormontata da una finestra rettangolare. L’aula è pavimentata a lastre di marmo botticino e rosso Verona, quadrate, disposte a scacchiera. Il volume dell’aula è scandito in quattro campate ritmate da una successione di colonne libere con capitelli compositi. Su questi si imposta una trabeazione modanata con fregio decorato che origina dalla cornice mistilinea con cimasa che circonda il portale d’ingresso e, seguendo il perimetro irregolare e lo sviluppo dei volumi, si conclude all’altezza della cimasa dell’ancona nell’abside. Nella prima campata, di sviluppo laterale e passo minore, si aprono ai lati due cappelle con ingresso architravato. L’aula si sviluppa successivamente in tre navate definite dalle colonne libere sulle quali s’impostano archi a tutto sesto che definiscono le volte a botte strombate che concludono gli altari laterali; si determina una ambiguità volumetrica fra la scansione in tre navate e la definizione di cappelle laterali passanti. L’aula è coperta da una successione di volte e calotte. Il presbiterio, rialzato di un gradino a profilo mistilineo, è introdotto da colonne libere e pavimentato a lastre di marmo mischio. E’ definito ai lati da lesene con capitelli compositi fra le quali si aprono due vani laterali ai quali si accede per due fornici architravati separati da una colonnina libera, sormontati da due cantorie a profilo mosso che aggettano sull’area presbiteriale. Il presbiterio è concluso da un’abside semicircolare voltata a catino.
impianto strutturale
Struttura portante in laterizio, orizzontamenti a travi lignee. Manto in coppi.
apparati liturgici
L’assemblea è ordinata in due file di panche disposte a battaglione nella navata centrale. Il presbiterio comprende l’altare mobile per la celebrazione al popolo, collocato in prossimità del gradino d’accesso, un ambone a leggio a sinistra, e l’altare preconciliare completo di dossale e tre gradini entro i quali è collocato il tabernacolo. Fra i due altari è collocata la sede composta da una poltrona e due sedie per i chierici. Il coro è arredato con stalli lignei. Due confessionali lignei sono addossati alle pareti laterali nella quarta campata. Il fonte battesimale è collocato nella cappella a destra dell’ingresso.



Adeguamento liturgico  altare - aggiunta arredo (1970)
E' stato aggiunto un altare mobile in legno per la celebrazione al popolo.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Emilia-Romagna
Diocesi di Ferrara - Comacchio
Vicariato Beato Giovanni Tavelli da Tossignano
Parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo

via Beccari, 20 - Ferrara (FE)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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