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8/5/2024 Diocesi di Trento - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo <Campitello di Fassa>
Data ultima modifica: 03/03/2017, Data creazione: 26/7/2010


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo


Altre denominazioni S. Giacomo;Ss. FILIPPO e GIACOMO apostoli


Ambito culturale (ruolo)  maestranze trentine (costruzione chiesa)



Notizie storiche  1245 - 1245 (menzione carattere generale)
La menzione più antica della chiesa risale al 1245.
XIV - XIV (rimaneggiamento intero bene)
La chiesa medievale subì un rimaneggiamento nel corso del XIV secolo. Non si conosce l'esatta entità dei lavori svolti in tale occasione.
1370 - 1380 (decorazione navata)
Tra il 1370 e il 1380 circa venne eseguito l'affresco dell'Ultima Cena, di cui rimane un frammento sulla parete sinistra della prima campata. L'opera è stata attribuita al cosiddetto Maestro di Sant'Urbano.
1450 - 1474 (decorazione intero bene)
Un anonimo maestro di ambito tirolese decorò la chiesa attorno al terzo quarto del XV secolo. Tracce di tali affreschi si conservano sia lungo la fiancata meridionale, sia nelle campate seconda e terza della navata.
1489/09/14 - 1498 (fondazione primissaria carattere generale)
La fondazione della primissaria di Campitello si fa risalire all'epoca della visita del vescovo ausiliare di Bressanone, Corrado, che il 14 settembre 1489 consacrò la nuova pieve di Fassa. Due giorni più tardi il presule fece visita anche a Campitello, dove consacrò l'altare di San Sebastiano (incerta). La primissaria è documentata dal 1498.
1500 - 1500 (cimitero intorno)
Nel 1353 è citato un cimitero esistente presso la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo a Campitello; è tuttavia dubbio che si trattasse di un'area consacrata utilizzata per le sepolture. Un vero e proprio cimitero è documentato a partire dal 1500.
1525 - 1525 (rimaneggiamento intero bene)
La chiesa subì un rimaneggiamento nel 1525 che le conferì l'attuale aspetto gotico. Considerata la presenza di affreschi medievali su ambo i lati della navata, l'intervento, ricordato dalla data riportata sulla chiave di volta della seconda campata, dovette consistere essenzialmente nella realizzazione dell'attuale volta costolonata.
1529 - 1530/10/11 (concessione del fonte battesimale carattere generale)
Nel 1529 presso la primissaria di Campitello è documentata la pratica di amministrazione del sacramento battesimale in caso di estrema necessità, affinché specialmente in inverno i bambini non morissero senza sacramenti. Nello stesso anno le vicinie di Penia, Alba e Campitello offrirono alla chiesa di San Giacomo un fonte battesimale, atto che fu percepito come abuso da parte dei vicini di Soraga, Vigo di Fassa, Pozza, Pera e Mazzin, che denunciarono la cosa al vescovo di Bressanone, il quale a sua volta dispose una sanzione di 200 fiorini nei confronti di Campitello. L'11 ottobre 1530, tuttavia, il vescovo di Bressanone concesse alla primissaria di San Giacomo di poter battezzare tutti i bambini di Campitello e Fontanazzo.
1554/11/29 - 1554/11/29 (erezione a curazia carattere generale)
La chiesa dei Santi Filippo e Giacomo venne eretta a curazia della pieve di Fassa il 29 novembre 1554.
XVII - XVII (decorazione fiancata destra)
La fiancata meridionale della chiesa fu decorata nel corso del XVII secolo. All'inizio del Seicento è assegnata la Madonna dello scapolare attribuita al cosiddetto Maestro del San Giovanni Battista. Più tardi, verso il terzo quarto del XVII secolo fu eseguito il San Cristoforo, opera di anonimo maestro bellunese.
1609 - 1609 (gestione amministrativa carattere generale)
La gestione amministrativa della chiesa dei Santi Filippo e Giacomo rimase in comune con quelle della pieve di San Giovanni e della chiesa di Santa Giuliana a Vigo di Fassa fino al 1609, quando Campitello si staccò dalle chiese sorelle.
1619 - 1619 (ampliamento intero bene)
Nel 1619 la chiesa fu ampliata verso est, con la costruzione della quarta campata e del presbiterio.
1735 - 1735 (ricostruzione campanile)
Il campanile fu danneggiato da un incendio nel 1735 e quindi ricostruito con copertura a cipolla.
1742 - 1742 (decorazione esterno)
Nel 1742 furono realizzate e affrescate le edicole della Via Crucis murate lungo la fiancata meridionale e in facciata. Gli affreschi, tradizionalmente attribuiti a Giovanni Cudauner, sono stati recentemente assegnati ad un anonimo pittore della cerchia di Valentino Rovisi.
1818 - 1818 (passaggio ad altra diocesi carattere generale)
Nel 1818 il territorio della pieve di Fassa passò dalla diocesi di Bressanone a quella di Trento.
1852 - 1852 (danneggiamento campanile)
Il campanile fu danneggiato da un fulmine nel 1852 e fu quindi ricostruito in forma di torre, con cornice sommitale su mensoloni.
1920/01/30 - 1920/01/30 (erezione a parrocchia carattere generale)
La parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo venne eretta il 30 gennaio 1920.
1938 - 1938 (decorazione presbiterio)
I dipinti murali del presbiterio sono opera di Orazio Celeghin del 1938.
1958 - 1958 (rinvenimento decorazione presbiterio)
Nel 1958 nel presbiterio furono riscoperti degli affreschi risalenti alla prima metà del XIV secolo.
1990 - 1991 (restauro intero bene)
La chiesa è stata interamente restaurata tra il 1990 e il 1991. I lavori compresero la tinteggiatura interna ed esterna dell'edificio, la pulitura dei dipinti murali del presbiterio, il ripristino della cantoria, il rifacimento del tetto del portico esterno.
2010 - 2011 (rifacimento coperture)
Il tetto in scandole è stato rifatto tra il 2010 e il 2011.



Descrizione  La chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, tra le più antiche della val di Fassa, sorge su una terrazza che domina il paese di Campitello. Documentata fin dal 1245, la chiesa fu ricostruita in forme gotiche nel 1525 e poi ampliata nel 1619. La facciata a due spioventi è preceduta da un portico aperto sul lato meridionale, sotto il quale trova posto il portale maggiore. La fiancata rivolta a valle, costituente il prospetto principale dell'edificio, è caratterizzata dall'emergere di due corpi di fabbrica corrispondenti alla navata e al presbiterio, ciascuno recante due finestre archiacute. Una successione di edicole affrescate con le stazioni della Via Crucis si dispone lungo il fianco meridionale e in facciata. La fiancata sinistra, cieca, è caratterizzata dalla presenza del campanile, il cui fusto reca due ordini di bifore risalenti probabilmente al periodo romanico. La cella campanaria si innalza su due livelli, illuminati su ogni lato da monofore (ordine inferiore) e bifore (ordine superiore). Il coronamento a torretta con cornicione su mensoloni e obelischi risale al rifacimento del 1852. L'interno è organizzato in un'unica navata con volta reticolata, ripartita in quattro campate, di cui la quarta di dimensioni maggiori. Il presbiterio, rialzato su due gradini e voltato a stella, è scandito dalla presenza di pilastri angolari ed è interamente decorato da dipinti murali.

Pianta
Pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale, preceduta da un portico rettangolare. Presbiterio rettangolare, più ampio della navata, concluso da abside poligonale.
Facciata
Facciata a due spioventi, preceduta da un ampio portico rialzato su tre gradini, aperto sul lato destro, sotto il quale si colloca il portale maggiore, affiancato da due edicole della Via Crucis.
Prospetti
La fiancata sinistra rivolta a monte, cieca, caratterizzata dalla presenza dei volumi della sacrestia emergente a lato del presbiterio e di un deposito addossato al campanile. Fiancata destra rivolta a valle, caratterizzata dall'emeregere di due successivi corpi di fabbrica, corrispondenti rispettivamente ai volumi dalle prime tre campate e a quelli della campata quarta e del presbiterio. Lungo il medesimo lato si aprono quattro monofore archiacute e si trovano murate le edicole con le stazioni della Via Crucis. Un accesso secondario, rialzato su cinque scalini, si dispone in corrispondenza della seconda campata. Monofore a luce ogivale si aprono anche nei lati obliqui dell'abside.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare, addossata al lato sinistro della chiesa. Fusto in pietrame parzialmente intonacato, caratterizzato dalla presenza di due ordini di bifore cieche, oltre i quali si innalza la cella campanaria a due livelli, illuminati sui quattro lati da monofore e bifore sovrapposte. Alla sommità si collocano i quadranti dell'orologio. Coronamento a torre con cornicione modanato sostenuto da mensoloni e cimato da otto obelischi.
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame finite a intonaco tinteggiato. Strutture di orizzontamento: volta reticolata nella navata e a stella nel presbiterio.
Coperture
Tetto a doppia falda in legno e scandole.
Interni
Navata unica, ritmata da coppie di lesene in pietra a vista che la ripartiscono in quattro campate, di cui la quarta di ampiezza maggiore. La prima campata è interamente occupata dalla cantoria, poggiante su tre arcate sostenute da colonne libere. Presbiterio rialzato su due gradini, scandito da pilastri disposti in angolo.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento uniforme in granito rosso.
Elementi decorativi
Esterno: la fiancata rivolta a valle e la facciata presentano una successione di edicole con le stazioni della Via Crucis dipinte a fresco. Cantonali angolari dipinti a tempera delimitano le murature della fiancata destra e dell'abside. Interno: la volta del presbiterio è interamente dipinta a tempera con motivi figurati.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (2010-2011)
L'adeguamento liturgico è stato attuato tra il 2010 e il 2011 in sostituzione di un precedente intervento provvisorio, ma non ha carattere di stabilità. Nel presbiterio storico, su una predella lignea posta dinanzi all'altare maggiore, sono stati introdotti degli arredi lignei disegnati ed eseguiti dallo scultore Gregor Mussner di Ortisei che fungono da poli liturgici. Al centro è stata collocata una mensa al popolo di tipo a parallelepipedo, che reimpiega un bassorilievo con l'Ultima Cena proveniente dalla precedente mensa al popolo provvisoria. Sulla sinistra un leggio in legno con fronte figurata (spighe) è impiegato come ambone. Sulla destra una sedia in legno con seduta imbottita e schienale lavorato a bassorilievo (croce e grappoli d'uva) costituisce la sede. A questa si accompagnano due sgabelli e un leggio in legno con fusto abbellito da girali vitinei. La custodia eucaristica permane nel tabernacolo dell'altare maggiore storico.
fonte battesimale - intervento strutturale (1997)
Un fonte battesimale a fusto di nuova realizzazione è stato collocato a destra dell'arco santo. Presso il fonte è presente un portacero pasquale in metallo.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Trento
Decanato di Fassa
Parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo

pontaa de gejia - Campitello di Fassa (TN)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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