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19/5/2024 Diocesi di Trento - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa della Madonna della Consolazione <Nomi>
Data ultima modifica: 21/11/2023, Data creazione: 26/7/2010


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa della Madonna della Consolazione


Autore(Ruolo)  Nicolussi, Antonio (progetto ricostruzione chiesa)



Ambito culturale (ruolo)  maestranze trentine (costruzione)
architettura neoclassica (costruzione)



Notizie storiche  1100 - 1188 (costruzione intero bene)
Secondo i dati desunti dalla bibliografia, si può ipotizzare che il primo nucleo dell'edificio di culto sia stato costruito in questo periodo.
1188 - 1188 (menzione intero bene)
Secondo quanto riportato da Gorfer (1977) la prima menzione attestante l'esistenza del luogo di culto sarebbe da riferire ad un documento emesso in questa data, nel quale sarebbe riportata l'antica dedicazione del tempio a San Zenone; non si è in possesso di dati storici a conferma definitiva dell'ipotesi dell'esistenza di tale documento (incerta).
1450 - 1537 (ricostruzione intero bene)
Se si presta fede alle note di Gorfer (1977) riguardo l'esistenza di un luogo di culto dedicato a San Zenone già verso la fine del XII secolo, si può ipotizzare che tale edificio sia stato ricostruito in forme più recenti tra la seconda metà del XV secolo ed il primo quarto del secolo successivo (incerta).
1537 - 1537 (menzione altare maggiore)
L'altare maggiore, dedicato a San Zenone, viene menzionato per la prima volta negli atti della visita pastorale effettuata da Bernardo Clesio in questo anno.
1581 - 1581 (menzione altari laterali)
Negli atti visitali di questo anno vengono menzionati gli altari laterali dedicati a San Giovanni Battista e ai santi Fabiano e Sebastiano, presumibilmente installati posteriormente al 1537.
1636 - 1636 (menzione altari laterali)
Gli atti della visita pastorale effettuata in questo anno vengono citati due ulteriori altari laterali, assenti nei carteggi relativi alla visita pastorale precedente, dedicati a San Valentino e alla Madonna del Rosario.
1650 - 1683/06/02 (ampliamento intero bene)
Risale presumibilmente a questo periodo un corposo ampliamento della fabbrica originaria secondo stilemi architettonici barocchi citato da Gorfer (1977), suggellato dalla consacrazione del tempio avvenuta nel 1683.
1686/02/09 - 1686/02/09 (erezione a espositura carattere generale)
Risale a questa data l'elevazione della chiesa a espositura della pieve di Villa Lagarina.
1728 - 1728 (ricostruzione altare interno)
In questo anno l'altare dedicato a San Giovanni Battista viene demolito e viene eretto in luogo di questo un altare dedicato alla Beata Maria Vergine.
1768 - 1858 (erezione a curazia carattere generale)
In un momento imprecisato tra la seconda metà del XVIII secolo e la prima metà di quello successivo avviene presumibilmente l'erezione della chiesa a curazia dipendente dalla pieve di Villa Lagarina; la chiesa è citata a questo titolo in un documento risalente alla metà del XIX secolo.
1858 - 1869/07/30 (ricostruzione intero bene)
Risale al 1858 l'abbattimento della chiesa antica, divenuta insufficiente ad accogliere la comunità dei fedeli e caratterizzata da un diffuso stato di degrado, a cui segue l'inizio dei lavori di edificazione dell'attuale fabbrica, innalzato su un terreno concesso dal barone de Moll. Un primo progetto, che prevedeva l'erezione di un corpo di fabbrica orientato a nord, viene ripreso e modificato nella versione definitiva dall'ingegnere Antonio Nicolussi di Mori. L'erezione della fabbrica viene inaugurata dalla benedizione della prima pietra posta ad opera del vescovo Giovanni Nepomuceno de Tschiderer e dell'allora parroco e decano di Villa Lagarina don Pietro Stanzi. I lavori furono eseguiti dalla ditta Francesco Podestà di Varese, alla quale si deve anche la demolizione della vecchia chiesa. L'ultimazione dell'opera viene suggellata dalla consacrazione dell'edificio nel 1869 ad opera del Vescovo Benedetto de Riccabona.
1873 - 1873 (restauro intero bene)
In questo anno ad opera dell'artigiano Giovanni Battista Viola si procede a lievi interventi conservativi e alla tinteggiatura dell'edificio.
1888/03/07 - 1888/03/07 (erezione a parrocchia carattere generale)
In questa data la chiesa viene elevata alla dignità di parrocchiale.
1913 - 1913 (sostituzione vetrate)
Le nuove vetrate policrome della navata e del presbiterio vengono installate in questo anno.
1927 - 1941 (consolidamento intero bene)
In seguito ad un cedimento parziale della struttura dell'arco santo vengono diretti interventi di consolidamento dell'intera struttura, i quali si protraggono fino al 1941 per via dell'aggravarsi delle condizioni statiche dell'edificio in seguito ad una scossa tellurica registrata nel 1936.
1944 - 1945 (lavori intero bene)
In questo periodo si procede ad un'opera di ripristino delle vetrate e di parte degli intonaci ad opera della ditta Parisi di Trento, in seguito ai danni riportati nel corso di alcune incursioni aeree belliche.
1961 - 1964 (lavori copertura)
In questi anni si procede alla sostituzione del manto di copertura dell'edificio tramite la posa di lastre di lamiera metallica.
1966 - 1967 (lavori intero bene)
I bassorilievi metallici che ornano le porte degli ingressi laterali vengono realizzati nel 1967 dallo scultore Luciano Carnessali; l'anno precedente erano stati realizzati alcuni interventi di adeguamento dei poli liturgici alle direttive conciliari.
1969 - 1970 (lavori campanile)
Sono promossi in questo periodo dall'allora soprintendente Nicolò Rasmo alcuni interventi presso il campanile diretti a rimuovere parte dell'intonaco dell'affusto al fine di rivelare le parti della torre campanaria attinenti alla prima fabbrica.
1972 - 1972 (lavori interno)
Su progetto del geometra Giuseppe Sighele, si procede alla sostituzione della pavimentazione esistente con una più consona all'aspetto originario della chiesa; il denaro necessario per gli interventi e per la collaterale sostituzione dei banchi viene ottenuto mediante l'alienazione di alcuni fondi.
1979 - 1979 (lavori intero bene)
Viene installato in questo anno un nuovo orologio presso la torre campanaria; ad opera del geometra Giuseppe Sighele si procede ad un restauro della copertura e al ripristino e alla tinteggiatura degli intonaci esterni.
1982 - 1982 (lavori interno)
Grazie ad un contributo da parte dell'amministrazione provinciale, viene installato in questo anno un impianto anti intrusione.
1986/11/24 - 1990 (restauro intero bene)
Nel novembre del 1986 parte della volta del presbiterio collassa distruggendo l'altare; vengono affidati all'ingegnere Sisto Campostrini e all'architetto Guido Kiniger i lavori di consolidamento e restauro della struttura, che si concludono nel 1990 con il ripristino del prospetto frontale esterno danneggiato da un sisma l'anno precedente.
2001 - 2007 (restauro intero bene)
Su progetto redatto dagli architetti Roberto Paoli e Mario Gentili, si procede al consolidamento delle strutture absidali e di parti della volta della navata, al restauro degli apparati lapidei interni ed esterni e degli intonaci; seguono il rinnovo dell'impianto di riscaldamento, l'adeguamento della pavimentazione interna, un'opera di tinteggiatura interna. Parallelamente agli interventi viene condotto un restauro dell'apparato decorativo ad affresco presente lungo le volte della navata e del presbiterio.



Descrizione  La chiesa parrocchiale di Nomi, dedicata alla Madonna della Consolazione, sorge presumibilmente verso il XII secolo, se si presta fede alla bibliografia tradizionale; probabilmente ricostruita verso il XV secolo e notevolmente ampliata nella seconda metà del XVIII secolo. Tale ampliamento non risulta però sufficiente a lungo termine; nella seconda metà del XIX la chiesa viene abbattuta completamente ad eccezione di una parte del campanile (integrata nella nuova torre) e ricostruita in nuove forme e con un uovo orientamento. La facciata, a sezione quadrangolare e trabeata, è coronata da una cornice aggettante. Al centro si apre un'ampia arcata a tutto sesto nel cui incasso è ospitato, elevato da cinque gradini, il portale lapideo e architravato dell'accesso principale. L'arcata, profilata da una cornice e ornata da una serie di lacunari nell'intradosso, è affiancata da due specchiature mistilinee. Le fiancate sono percorse dallo zoccolo visibile in facciata e da una cornice aggettante, rivelano il rientro del presbiterio rispetto alla navata e presentano il medesimo impianto. I prospetti sono ritmati presso la navata da quattro barbacani rastremati in conci lapidei a vista culminanti a livello della cornice d'imposta che attraversa la parete, preceduti da una finestra a tutto sesto e intervallati da arcate a tutto sesto il cui incasso è profilato da finestre lunettate. All'altezza della seconda finestra è situato un accesso laterale. Presso il presbiterio si apre una finestra lunettata; un corpo di fabbrica aperto da finestre a tutto sesto e dotato di accesso esterno sul lato occidentale aderisce su tre lati al presbiterio e all'abside; quest'ultima rivela il proprio profilo semicircolare. La torre campanaria, situata poco discosto a ovest del prospetto frontale, presenta un affusto quadrangolare con lesene angolari ad intonaco rustico caratterizzato da una scarpa in conci lapidei a vista, da un accesso sul lato orientale, da una cornice e da due monofore cieche a tutto sesto situate sui lati meridionale e orientale. La cella campanaria, preceduta da un settore marcato da cornici modanate in cui sono presenti i quadranti dell'orologio, è aperta su ogni lato da una bifora a tutto sesto. Al di sopra della cella sono situati quattro pinnacoli angolari e si impone la mole del tamburo ottagonale, caratterizzato da lesene angolari, aperto a lati alterni da un oculo ovale e coronato dall'affusolata cuspide a bulbo a base poligonale in lastre metalliche, coronata da sfera e croce apicale. L'interno presenta una navata unica, scandita in tre campate da un sistema di paraste reggenti una trabeazione su cui si impostano la volta a botte che copre l'ambiente e le arcate trasversali che la marcano. Le paraste sono intervallate da arcate a tutto sesto nel cui incasso sono ospitati altari laterali nella prima e nella terza campata; negli incassi delle arcate della seconda campata sono invece presenti gli accessi secondari. In controfacciata un'ampia arcata a tutto sesto ospita, nell'incasso, la cantoria, sorretta da mensole a volute e da colonne. L'arco santo a tutto sesto introduce all'ambiente, elevato da tre gradini, del presbiterio a pianta rettangolare, caratterizzato da arcate a tutto sesto sostenute da piedritti con cornice d'imposta presso le pareti laterali, ospitanti nell'incasso finestre lunettate profilanti le arcate. Presso le pareti laterali sono presenti gli accessi ai locali di sacrestia; l'ambiente è coperto da una volta a botte a tutto sesto ed concluso dall'abside semicircolare. Gli intradossi delle arcate trasversali della volta a botte e del presbiterio recano una decorazione a trompe-l'oeil a specchiature con rosette; la volta della navata reca cartigli dipinti adorni di ghirlande e cornici e una cornice mistilinea contenente un dipinto presso ogni campata. L'arco santo reca un ornamento dipinto a girali vegetali; il catino absidale presenta un affresco raffigurante una scena dell'Apocalisse di San Giovanni.

Preesistenze
Parte del fusto della torre campanaria, evidenziato da un paramento murario a corsi di conci lapidei a vista, risulta afferente alla fabbrica originaria.
Pianta
Navata a pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale, presbiterio a pianta rettangolare concluso da abside semicircolare.
Facciata
La facciata, a sezione quadrangolare e trabeata, è coronata da una cornice fortemente aggettante. Al centro si apre un'ampia arcata a tutto sesto, originata a livello di una cornice d'imposta che percorre tutti i prospetti esterni della navata, nel cui incasso è ospitato, elevato da cinque gradini, il portale lapideo e architravato dell'accesso principale. L'arcata, profilata da una cornice e ornata da una serie di lacunari nell'intradosso, è affiancata da due specchiature mistilinee. Uno zoccolo lapideo percorre il prospetto; le finiture sono ad intonaco tinteggiato ed elementi lapidei a vista.
Prospetti
Le fiancate sono percorse dallo zoccolo visibile in facciata e da una cornice aggettante, rivelano il rientro del presbiterio rispetto alla navata e presentano il medesimo impianto. I prospetti sono ritmati presso la navata da quattro barbacani rastremati in conci lapidei a vista culminanti a livello della cornice d'imposta che attraversa la parete, preceduti da una finestra a tutto sesto, inferriata, e intervallati da arcate a tutto sesto il cui incasso è profilato da finestre lunettate. All'altezza della seconda finestra è situato un accesso laterale architravato elevato da gradini e servito da una rampa metallica. Presso il presbiterio si apre una finestra lunettata; un corpo di fabbrica aperto da finestre a tutto sesto e dotato di accesso esterno sul lato occidentale aderisce su tre lati al presbiterio e all'abside; quest'ultima rivela il proprio profilo semicircolare. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato ed elementi lapidei a vista.
Campanile
La torre campanaria, situata poco discosto a ovest del prospetto frontale, presenta un affusto quadrangolare con lesene angolari ad intonaco rustico caratterizzato da una scarpa in conci lapidei a vista, da un accesso elevato da tre gradini dotato di portale architravato sul lato orientale, da una cornice e da due monofore cieche a tutto sesto situate sui lati meridionale e orientale. La cella campanaria, preceduta da un settore marcato da cornici modanate in cui sono presenti i quadranti dell'orologio su ogni prospetto ad eccezione di quello orientale, è aperta su ogni lato da una bifora a tutto sesto. Al di sopra della cella sono situati quattro pinnacoli angolari lapidei e si impone la mole del tamburo ottagonale, caratterizzato da lesene angolari, aperto a lati alterni da un oculo ovale e coronato dall'affusolata cuspide a bulbo a base poligonale in lastre metalliche, coronata da sfera e croce apicale. Le finiture sono in conci lapidei a vista presso le parti più antiche della struttura, ad intonaco tinteggiato per le parti più recenti.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura un pietrame intonacata; strutture di orizzontamento: volta a botte ad incannicciato sopra la navata e sopra il presbiterio, quarto di cupola ad incannicciato sopra l'abside.
Coperture
Copertura a tre falde convergenti sopra la navata, a due spioventi sopra il presbiterio, a una falda semicircolare sopra l'abside. Struttura portante lignea, manto di copertura in coppi.
Interni
L'interno presenta una navata unica, scandita in tre campate da un sistema di paraste reggenti una trabeazione su cui si impostano la volta a botte che copre l'ambiente e le arcate trasversali che la marcano. Le paraste sono intervallate da arcate a tutto sesto sostenute da piedritti dotati di cornice d'imposta, nel cui incasso sono ospitati altari laterali nella prima e nella terza campata; negli incassi delle arcate della seconda campata sono invece presenti gli accessi secondari. In controfacciata un'ampia arcata a tutto sesto ospita, nell'incasso, la cantoria, sorretta da mensole a volute e da colonne a fusto liscio dotate di base e capitello. L'arco santo a tutto sesto introduce all'ambiente, elevato da tre gradini, del presbiterio a pianta rettangolare, caratterizzato come la navata da arcate a tutto sesto sostenute da piedritti con cornice d'imposta presso le pareti laterali, ospitanti nell'incasso finestre lunettate profilanti le arcate. Presso le pareti laterali sono presenti gli accessi ai locali di sacrestia; l'ambiente è coperto da una volta a botte a tutto sesto ed è concluso dall'abside semicircolare, coperta da una volta a catino. Uno zoccolo lapideo percorre i prospetti; le finiture sono ad intonaco tinteggiato.
Pavimenti e pavimentazioni
La navata presenta una pavimentazione in lastre rettangolari di pietra calcarea bianca disposte a corsi verticali, alternate a due fasce profilanti i banchi a lastre rettangolari di pietra calcarea rossa. Il presbiterio è pavimentato da quadrotte di pietra calcarea rossa e bianche alternate, disposte a corsi diagonali.
Elementi decorativi
Gli intradossi delle arcate trasversali della volta a botte e del presbiterio recano una decorazione a trompe-l'oeil a specchiature con rosette; la volta della navata reca cartigli dipinti adorni di ghirlande e cornici e una cornice mistilinea contenente un dipinto presso ogni campata. L'arco santo reca un ornamento dipinto a girali vegetali; il catino absidale presenta un affresco raffigurante una scena dell'Apocalisse di San Giovanni.



Adeguamento liturgico  altare - aggiunta arredo (1969)
L'adeguamento liturgico del polo dell'altare è stato realizzato mediante la posa di un altare verso il popolo costituito da una mensa rettangolare sostenuta da due piedritti lignei al centro del presbiterio, su propria predella. Il tabernacolo storico viene impiegato come custodia eucaristica.
ambone - intervento strutturale (1969)
L'adeguamento liturgico del polo dell'ambone è stato attuato mediante un intervento strutturale che ha comportato la realizzazione e la posa di un ambone costituito da una struttura lapidea a un fronte ornato da specchiature, sormontata da un lettorile, presso il sostegno sinistro dell'arco santo.
sede - aggiunta arredo (1969)
Entro il presbiterio, a destra dell'altare verso il popolo, è stata collocata una sedia lignea con braccioli, impiegata come sede del celebrante.
fonte battesimale - intervento strutturale (1969)
Il fonte battesimale lapideo è stato collocato presso il sostegno sinistro dell'arco santo, nella navata, su propria predella, ed è caratterizzato da un fusto modanato a sostegno della vasca baccellata e ornata da cornici.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Trento
Decanato di Villa Lagarina
Parrocchia della Madonna della Consolazione

via Roma - Nomi (TN)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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