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20/4/2024 Diocesi di Trento - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di San Pancrazio <Marano, Isera>
Data ultima modifica: 17/03/2017, Data creazione: 26/7/2010


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Pancrazio


Altre denominazioni S. PANCRAZIO martire;S. Pancrazio


Autore(Ruolo)  Turella, Davide (progetto ricostruzione presbiterio)
Gilberti, Ettore (progetto ampliamento)



Ambito culturale (ruolo)  maestranze trentine (costruzione)



Notizie storiche  1500 (?) - 1700 (preesistenze intorno)
L'edificio originario viene eretto secondo Prosser (2004) agli albori del XVI secolo a settentrione dell'edificio attuale, in prossimità del Rio di San Rocco; la prima menzione che attesta l'esistenza della chiesa è contenuta negli atti della visita pastorale clesiana, nel 1537. Al 1579 risale la prima menzione dell'esistenza di un camposanto situato nell'area antistante il prospetto orientale dell'edificio. Tra il 1610 ed il 1619, presumibilmente a causa del grave stato di degrado del tempio primigenio, gli abitanti della comunità di Marano decidono di riedificare la chiesa. La riedificazione dell'edificio viene suggellata da una cerimonia di benedizione e consacrazione ad opera del vescovo suffraganeo di Trento Pietro Belli, in occasione della visita pastorale del 1619; la dedicazione della chiesa viene estesa ai santi Nereo e Achilleo. Le condizioni di degrado dell'edificio sono però gravi intorno al 1700, quando lo stesso viene definitivamente abbattuto.
1700 - 1728/06/10 (ricostruzione intero bene)
A causa della relativa vetustà dell'edificio e per via delle continue inondazioni del Rio di San Rocco che ne compromettevano la stabilità, gli abitanti della comunità di Marano decidono di abbattere la chiesa originaria e di procedere all'edificazione del tempio odierno in un luogo più sicuro. Dagli atti visitali del 1708 risulta che la fabbrica è in avanzato stato di edificazione; i lavori procedono però a rilento, e soltanto in occasione della visita pastorale effettuata dal vescovo Antonio Domenico de Wolkenstein e Trotsburg l'edificio e l'altare maggiore vengono consacrati.
1796 - 1796 (menzione orologio campanile)
Risale a questo anno la prima menzione dell'esistenza di un orologio presso la torre campanaria.
1863/09/24 - 1863/09/24 (erezione a curazia carattere generale)
Risale a questa data la promozione per nomina vescovile della chiesa a primissaria curata soggetta alla parrocchiale di Isera; in questa occasione viene concessa la custodia del Santissimo Sacramento.
1865 - 1867 (parziale ricostruzione intero bene)
Risalgono a questi tre anni una serie di interventi edilizi che comportano la riedificazione del presbiterio e dell'abside e la costruzione della sacrestia, su disegno del capomastro Davide Turella di Isera.
1904 - 1904 (lavori intero bene)
Dai quaderni dei conti della chiesa citati da Prosser (2004) risulta che in questo anno vennero effettuate operazioni di rinnovo della copertura e di restauro degli esterni; a tali interventi si accompagnò anche un'opera di tinteggiatura interna ad opera dell'artigiano Giuseppe Leoni.
1909 - 1910 (ampliamento intero bene)
In questo periodo, sotto la reggenza della parrocchia da parte di don Luigi Conci e su progetto dell'ingegnere Ettore Gilberti, si procede all'elevazione della sacrestia e all'ampliamento della navata della chiesa, col conseguente rinnovo del prospetto frontale; nel corso degli interventi edilizi della sacrestia viene rinvenuta presso una parete abbattuta dell'abside una stele recante un'epigrafe votiva dedicata al dio Saturno, risalente probabilmente al III secolo dopo Cristo.
1914 - 1914 (dotazione fonte battesimale carattere generale)
Grazie ad un decreto emesso dal vescovo Celestino Endrici viene concessa alla chiesa la custodia del fonte battesimale e la facoltà di effettuare il rito del battesimo.
1924 - 1925 (lavori interno)
In questo periodo sono testimoniati alcuni interventi diretti alla realizzazione di un apparato decorativo pittorico presso le pareti interne della chiesa ad opera di Ettore Toss e Francesco Turella.
1945 - 1945 (lavori intero bene)
Grazie al contributo generoso del colonnello Geza Dell'Adami de Tarczal si provvede in questo anno ad eseguire una serie di interventi edilizi diretti alla conservazione dell'edificio.
1961/02/09 - 1961/02/09 (erezione a parrocchia carattere generale)
La chiesa viene elevata alla dignità di parrocchiale in questa data.
1991 - 1993 (restauro intero bene)
Questo periodo vede realizzate una serie di opere di natura conservativa che si concretano nella ricostruzione della copertura, nella sostituzione della pavimentazione interna, nel rinnovo degli impianti e in un'opera di tinteggiatura delle pareti interne; in tale occasione ad opera del pittore Angelo Orlandi viene realizzato un affresco raffigurante il santo dedicatario della chiesa nella lunetta presso il prospetto frontale.
2002 - 2002 (lavori intero bene)
Su progetto dell'architetto Remo Trinco si procede alla realizzazione di una zoccolatura esterna, ad un'opera di tinteggiatura e alla sostituzione delle vetrate.
2010 - 2010 (lavori interno)
In questo periodo, grazie all'opera del restauratore Roberto Marzadro, si procede al restauro di parte dell'apparato decorativo della controfacciata.
2012 - 2012 (installazione impianto d'allarme interno)
In questo anno viene installato un impianto anti intrusione ad opera della ditta S.D.S. di Trento.
2014 - 2014 (lavori interno)
Ad opera della ditta di restauro Bronzini si procede ad un intervento di ripristino della pavimentazione interna.



Descrizione  La primitiva chiesa di San Pancrazio a Marano, eretta nei primi anni del XVI secolo probabilmente nei pressi del Rio di San Rocco e caratterizzata da un cimitero antistante la facciata, venne ricostruita nel primo quarto del XVII secolo in seguito ad alcuni problemi strutturali che ne avevano causato un forte degrado. A detti problemi si accompagnavano le frequenti inondazioni del vicino torrente, di modo che ad appena un secolo dalla ricostruzione, gli abitanti di Marano decisero di abbattere l'edificio e di riedificarlo nella posizione odierna. Importanti interventi che comportarono la ricostruzione del presbiterio occorsero nella seconda metà del XIX secolo, mentre al termine al primo decennio del secolo successivo avvenne il definitivo ampliamento della navata e la riedificazione della facciata nelle forme odierne.La facciata a spioventi coronati da una croce apicale lapidea, profilati da un fregio a denti di sega e da una successione di archetti pensili in laterizi, è delimitata da due pilastri angolari a fasce sovrapposte in pietrame a vista e laterizi, dotati di basamento. Al centro, elevato da due gradini, è situato il portale lapideo d'ingresso, dotato di architrave con fregio liscio e cornice. Il prospetto è tripartito orizzontalmente; la fascia inferiore presenta un paramento di laterizi alternati a conci lapidei irregolari, quella mediana è intonacata e separata da quella superiore mediante una cornice in laterizi, su cui insiste la base di una lunetta cieca, figurata. Ai lati di questa, in posizione sfalsata, sono presenti due monofore. Uno zoccolo ad intonaco percorre il prospetto. La fiancata sinistra è caratterizzata dalla presenza di due finestre lunettate aperte sulla navata, quella verso il presbiterio sovrastante l'emergenza di una cappella laterale; il volume del presbiterio è occultato dal corpo emergente della sacrestia a pianta quadrangolare. Il prospetto destro mostra il medesimo impianto sulla porzione della navata; il corpo del presbiterio interseca il volume del campanile e aderisce ad un corpo aggiunto. Il prospetto posteriore rivela il profilo semicircolare dell'abside, aperta da due finestre a tutto sesto. Il campanile presenta un affusto quadrangolare caratterizzato da un quadrante sul prospetto settentrionale. La cella campanaria, marcata da una cornice lapidea, è aperta sui quattro lati da una monofora a tutto sesto dotata di pilastrini lapidei, ed è sormontata da una cuspide a piramide a base quadrangolare coronata da croce apicale. L'interno presenta un'unica navata, scandita in quattro campate da coppie di lesene presenti lungo le pareti laterali desinenti in cornici d'imposta a livello della cornice corrente che si snoda lungo le pareti, su cui insistono le lunette (cieche nella prima campate, con finestre nella seconda e nella terza) che determinano le unghie della volta a botte ribassata che copre l'ambiente. Tra le lesene della prima e della seconda campata si aprono arcate cieche a tutto sesto sostenute da lesene; la terza campata presenta cappelle laterali su entrambi i lati. L'arco santo a sesto ribassato, sostenuto da lesene angolari, introduce all'ambiente elevato da due gradini del presbiterio, coperto da una volta a botte unghiata e separato dall'abside coperto da una volta a catino da un'arcata a sesto ribassato sostenuta da due lesene; lungo le pareti laterali del presbiterio sono situati gli ingressi del locale di servizio e della sacrestia, dotati di portali a tutto sesto affiancati da una finestra rettangolare sdraiata. Al di sopra dell'arco santo è presente un dipinto raffigurante una cartella; la lunetta in facciata reca un impianto decorativo pittorico avente carattere figurativo.

Pianta
Navata a pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta rettangolare, concluso da abside semicircolare.
Facciata
La facciata a spioventi coronati da una croce apicale lapidea, profilati da un fregio a denti di sega e da una successione di archetti pensili in laterizi, è delimitata da due pilastri angolari a fasce sovrapposte in pietrame a vista e laterizi, dotati di basamento. Al centro, elevato da due gradini, è situato il portale lapideo d'ingresso, dotato di architrave con fregio liscio e cornice. Il prospetto è tripartito orizzontalmente; la fascia inferiore presenta un paramento di laterizi alternati a conci lapidei irregolari, quella mediana è intonacata e separata da quella superiore mediante una cornice in laterizi, su cui insiste la base di una lunetta cieca, figurata. Ai lati di questa, in posizione sfalsata, sono presenti due monofore. Uno zoccolo ad intonaco percorre il prospetto; le finiture sono ad intonaco tinteggiato, materiale lapideo, laterizi.
Prospetti
La fiancata sinistra è caratterizzata dalla presenza di due finestre lunettate aperte sulla navata, quella verso il presbiterio sovrastante l'emergenza di una cappella laterale; il volume del presbiterio è occultato dal corpo emergente della sacrestia a pianta quadrangolare. Il prospetto destro mostra il medesimo impianto sulla porzione della navata; il corpo del presbiterio interseca il volume del campanile e aderisce ad un corpo aggiunto a pianta quadrangolare dotato di accesso indipendente con portale lapideo architravato. Il prospetto posteriore rivela il profilo semicircolare dell'abside, aperta da due finestre a tutto sesto con cornice lapidea. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato ed elementi lapidei a vista.
Campanile
Il campanile, intersecante il volume del presbiterio e aderente alla parete occidentale del corpo aggiunto presso la fiancata sinistra della chiesa, presenta un affusto quadrangolare caratterizzato da un quadrante sul prospetto settentrionale. La cella campanaria, marcata da una cornice lapidea, è aperta sui quattro lati da una monofora a tutto sesto dotata di pilastrini lapidei, ed è sormontata da una cuspide a piramide a base quadrangolare coronata da croce apicale. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame intonacata; strutture di orizzontamento: volte a botte unghiate in muratura sopra la navata ed il presbiterio, volta a catino sopra l'abside.
Coperture
Copertura a due falde sopra la navata, a più falde convergenti sopra il presbiterio, l'abside e la sacrestia, ad una falda inclinata sopra le cappelle laterali. Struttura portante lignea, manto di copertura in coppi sopra la chiesa e sul campanile.
Interni
L'interno presenta un'unica navata, scandita in quattro campate da coppie di lesene presenti lungo le pareti laterali desinenti in cornici d'imposta a livello della cornice corrente che si snoda lungo le pareti, su cui insistono le lunette (cieche nella prima campate, con finestre nella seconda e nella terza) che determinano le unghie della volta a botte ribassata che copre l'ambiente. Tra le lesene della prima e della seconda campata si aprono ampie arcate cieche a tutto sesto, sostenute da lesene dotate di capitello di imposta; la terza campata presenta cappelle laterali su entrambi i lati. L'arco santo a sesto ribassato, sostenuto da lesene angolari, introduce all'ambiente elevato da due gradini del presbiterio, coperto da una volta a botte unghiata e separato dall'abside coperto da una volta a catino da un'arcata a sesto ribassato sostenuta da due lesene; lungo le pareti laterali del presbiterio sono situati gli ingressi del locale di servizio e della sacrestia, dotati di portali a tutto sesto affiancati da una finestra rettangolare sdraiata, inferriata e dotata di cornice. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della navata consiste in quadrotte in pietra calcarea bianca e rossa disposte a corsi diagonali. Il presbiterio presenta una pavimentazione a palladiana le cui tessere sono disposte a creare uno schema che imita quadrotte bicromi a corsi diagonali sulla fascia perimetrale esterna, mentre nello spazio interno le tessere sono disposte in maniera casuale ad eccezione di un tondo centrale dove campeggia una croce.
Elementi decorativi
Al di sopra dell'arco santo è presente un dipinto raffigurante una cartella; la lunetta in facciata reca un impianto decorativo pittorico avente carattere figurativo.



Adeguamento liturgico  altare - intervento strutturale (1973)
L'adeguamento liturgico dell'altare è stato condotto mediante un intervento strutturale progettato da don Antonio Svaizer, che ha visto la realizzazione e la posa di un altare verso il popolo collocato nel centro del presbiterio, caratterizzato da una mensa lignea sostenuta da due supporti in travertino a base quadrangolare.
presbiterio - aggiunta arredo (1973 circa)
L'adeguamento liturgico è stato attuato, ad eccezione dell'altare verso il popolo, mediante l'aggiunta di arredi lignei non aventi carattere di stabilità. Sulla balaustra sinistra è stato installato un manufatto ligneo sormontato da un lettorile avente la funzione di ambone. Sulla predella dell'altare maggiore storico è presente una sedia lignea, impiegata come sede del celebrante. Il tabernacolo dell'altare maggiore storico svolge la funzione di custodia eucaristica.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Trento
Decanato di Villa Lagarina
Parrocchia di San Pancrazio

via Fabio Filzi - Marano, Isera (TN)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


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