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18/5/2024 Diocesi di Padova - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa della Natività della Beata Vergine Maria <Schiavonia, Este>
Data ultima modifica: 11/04/2019, Data creazione: 30/6/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa della Natività della Beata Vergine Maria


Ambito culturale (ruolo)  maestranze venete (costruzione)



Notizie storiche  1227 - 1300 (prime informazioni schiavonia)
Toponimo Schiavonia. La prima comparsa in un atto pubblico del toponimo “Sclavonie” risale al 1227. Dopo il 1300 fu costruito un piccolo Monastero o Cappella appartenente alla Pieve di Solesino e ufficiata dai Frati Minori Olivetani. Di quel Monastero o Cappella rimane la parte accostata alla chiesa e al campanile “La Fratina”.
1440 - 1468 (costruzione e proprietà intero bene)
La chiesa di Santa Maria della Villa di Schiavonia o Sclavonia, fu costruita nel 1440 dal nobile Estense Francsco Dalismani o Dalismano, a sue spese e dotata di casa e campi per il suo sostentamento. Francesco Dalismano nominò Rettore della Chiesa di Schiavonia Don Filippo Ursini di Venezia, Priore della Chiesa di Solesino e di Sant’Elena. Nel 1458 Francesco Dalismano vendette la proprietà di Schiavonia, tramite il fattore Pietro Pisani, ai nobili veneziani Giulio e Francesco Qurini, con la clausola che la vendita del “jus patronatus” avesse efficacia dopo la sua morte. Nel 1468 Francesco Dalismano fece testamento e, scordandosi della clausola di vendita, lascio agli uomini del “comun di Schiavonia” la “jus patronatus” degli averi della Chiesa. Il testamento causo liti per oltre 150 ani tra i nobili Quirini e la gente “I Massari” di Schiavonia.
1560 - 1560 (gestione intero bene)
Dal 1560 si succeddettero numerosi Parroci, i quali gestirono per quanto possibile i beni della Chiesa, portarono piccole migliorie e curarono le anime loro affidate.
1752 - 1755 (consacrazione intero bene)
La consacrazione della Chiesa venne fatta il 25 giugno 1752 dal Cardinale Carlo Rezzonico con una solenne cerimonia e la lapide fatta da Pietro Bertoli nel 1755 e posta all’entrata destra della chiesa, lo testimonia.
1798 - 1816 (migliorie e ampliamento sacrestia )
Nel 1798 fu costruita la nuova Sacrestia con il soffitto caratteristico a volta e il pavimento composto da 500 quadroni in legno di Treviso, fatto dal Mastro Anzolo Toffanin. Dal 1806 al 1816 la chiesa venne ulteriormente abbellita e fornita di oggetti preziosi per le funzioni liturgiche
1814 - 1814 (titolo chiesa parrocchiale)
Nella visito Pastorale del 17 giugno 1814 venne dato il titolo di Chiesa Parrocchiale
1847 - 1847 (modifiche pavimentazione)
Nel 1847 venne rifatto il pavimento della chiesa e le balaustre. Furono acquistati dal sig. Antonio Bozzini di Ostiglia, negoziante di marni, 475 quadroni interi, 180 mezzi e i gradoni del coro. Il pavimento della chiesa resto incompleto perché non si trovarono più i marmi e cosi verso la porta maggiore, posarono la vecchia trachite ed è rimasta cosi come è ora
1849 - 1852 (restauro torre campanaria)
Nel 1849 fu restaurato il campanile e venne data nuova forma, quella attuale e nel 1852 fu fatto il nuovo castello per alloggiare le nuove campane.
1881 - 1881 (benedizione campane)
L’ otto novembre del 1881 furono benedette dal Vescovo Polini tre nuove campane.
1906 - 1906 (installazione bussola)
Nel 1906 venne posata nella porta maggiore della chiesa la Bussola in legno fatta dal falegname Veronese Amos



Descrizione  La Chiesa è costituita da un’aula rettangolare con abside ad est di costruzione risalente alla seconda metà del XV secolo. Internamente la Chiesa presenta una struttura semplice con paraste con capitelli in ordine dorico che, sormontate da archi a tutto sesto, dividono in tre parti i lati dell’unica navata. Lungo le parete si trovano cinque altari di cui i tre più antichi, l’Altare maggiore, l’Altare della Madonna e quello del Crocefisso risultano presenti nella visita pastorale del 1614 mentre i due rimanenti, dedicati a Sant’Antonio e San Gaetano, sono stati realizzati rispettivamente nel 1657 e nel 1748. La struttura lignea del tetto è chiusa da un soffitto decorato nel 1804 dal pittore Carlo Bevilacqua, la pavimentazione, presumibilmente del XIX secolo, è a quadri in marmo rosso e bianco. Il soffitto è costituito da stuoia in canna palustre ed è fissato a centine lignee mediante chiodature (verrà successivamente ristrutturato completamente) A loro volta le centine sono fissate a mezzo di pendini lignei ad una apposita struttura in travi lignee poggianti a loro volta alle catene delle capriate. La struttura principale della copertura è costituita, infatti, da capriate palladiane composte, superiormente sono stati posti in opera in epoca recente tavelloni in laterizio e a finire il manto di coppi laterizi.

Facciata
La facciata settecentesca è ripartita in quattro lesene di ordine dorico poste su alto basamento. Il portale di ingresso è caratterizzato da elementi in cotto con due semicolonne che presentano capitelli di ordine corinzio. Nella trabeazione superiore il timpano è decorato da un grande rosone. Tre pinnacoli completano l’elegante facciata.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (1962)
L’Altare viene ruotato di 180°, ora il Parroco rivolge la preghiera ai fedeli di faccia e non più di spalle. L’Altare a tutt’oggi e mobile non è stato fissato al pavimento. Vengono eliminate le balaustre tra Presbiterio e navata. La sede viene collocata sul lato sinistro. L'ambone mobile e ligneo è posto a destra dell'altare






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Padova
Parrocchia della Natività della Beata Vergine Maria

Via Chiesa, 4 - Schiavonia, Este (PD)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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