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2/5/2024 Diocesi di Trento - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di Santa Maria del Monte Carmelo <Rovereto>
Data ultima modifica: 13/04/2022, Data creazione: 26/7/2010


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di Santa Maria del Monte Carmelo


Altre denominazioni MADONNA DEL CARMELO;Santa Maria del Carmine;Chiesa di Santa Maria del Carmelo;S. Maria del Monte Carmelo


Autore(Ruolo)  Somalvico, Pietro (ricostruzione)
Schiavi, Giuseppe Antonio (costruzione facciata)
Visetti, Gian Domenico (costruzione campanile)
Colomba, Andrea (elevazione campanile)



Ambito culturale (ruolo)  maestranze trentine (costruzione)
architettura barocca (costruzione)
architettura tardobarocca (rifacimento facciata)



Notizie storiche  1290 - 1319 (costruzione intero bene)
Il testamento di Guglielmo di Castelbarco datato 13 agosto 1319, in cui veniva disposto un lascito destinato all'edificazione di un monastero riservato ad una comunità di frati minori presso la chiesa di Santa Maria, è impugnato come prova dell'esistenza del luogo di culto, nelle forme originarie, almeno dagli ultimi anni del XIII secolo.
1319 - 1334/04/01 (ricostruzione intero bene)
Come disposto per volere testamentario di Guglielmo Castelbarco, la locale comunità di padri carmelitani si adoperò in questo periodo nelle operazioni di edificazione del convento e di ricostruzione dell'attigua chiesa, consacrata al titolo di Santa Maria del Monte Carmelo da Calamonense, suffraganeo del principe vescovo Enrico di Metz, nel 1334.
1400 - 1409 (ampliamento intero bene)
In questo periodo, per volere del rettore della chiesa Tommaso de Hoffringen, vennero edificate la sacrestia e la cappella di Santa Dorotea.
1410 - 1437 (passaggio di proprietà intero bene)
La chiesa, per volontà di Elisabetta da Correggio, moglie di Antonio Castelbarco di Lizzana che vi deteneva il diritto di giuspatronato, venne donata in questo periodo ai padri carmelitani ivi ospitati; l'annesso convento dell'ordine fu riconosciuto canonicamente con una bolla di papa Eugenio IV nel 1437.
1500 - 1559 (edificazione chiostro intorno)
Risale alla prima metà del secolo XVI l'edificazione del chiostro contiguo alla chiesa; tale complesso, sebbene completato da pochi anni, subì alcuni interventi architettonici verso il 1550 e venne ornato, nella porzione del portico, da alcuni affreschi eseguiti da un certo fra Battista da Rovereto.
1657/01/12 - 1658 (costruzione campanile)
In questo periodo, grazie al lascito testamentario di Benedetto Benedetti, il priore del convento Gerolamo Pandini commissionò a Gian Domenico Visetti l'edificazione della torre campanaria; contestualmente agli interventi venne rinnovato l'adiacente convento.
1674 - 1694 (ricostruzione intero bene)
La chiesa acquistò l'assetto odierno in questo periodo; abbattuta la struttura preesistente nel 1674, la cerimonia della posa della prima pietra della nuova fabbrica si tenne il giorno 25 maggio 1678. Sulla scorta di un atto notarile del 23 giugno 1696 in cui si menziona il capomastro Pietro Somalvico in qualità di fabbriciere del convento adiacente la chiesa, Adami (2002) e Franchini (1996) individuano nel capomastro il progettista della nuova fabbrica, il cui disegno però spetterebbe, secondo Rasmo (1963) e Franchini (1996) a Jacopo Antonio Pozzo; questa ipotesi, non suffragata da documenti, viene in un primo momento accantonata (Suomela Girardi, 2008) per essere nuovamente presa in considerazione (Giacomelli-Sava, 2012). Le strutture principali della nuova fabbrica risultarono concluse verso l'anno 1694.
1694 - 1712 (posa altare maggiore)
Risalgono a questo periodo la realizzazione e la posa dell'altare maggiore lapideo ad opera di Cristoforo Benedetti; secondo alcuni autori l'altare era già stato realizzato entro l'anno di conclusione dei lavori di ricostruzione della chiesa, ma la prima menzione attestante l'effettiva presenza dello stesso risale soltanto al 1712.
1712 - 1718 (completamento intero bene)
In questo periodo vennero realizzate da Ludovico Bertalli le cornici in stucco che ornano le cinque grandi tele a soggetto sacro realizzate da Gasparantonio Baroni Cavalcabò, le ornamentazioni plastiche della volta del coro e quelle della navata; vennero realizzate inoltre le volte delle cappelle di Santa Teresa e Santa Dorotea.
1724 - 1732 (lavori interno)
A questa fase risalgono la posa e la realizzazione dell'altare laterale dedicato a Santa Maria Maddalena de' Pazzi e di quello intitolato alla Madonna dello Spasimo, opere di Cristoforo Benedetti, così come le balaustre, installate tra 1731 e 1732.
1750 - 1755 (ricostruzione facciata)
Su progetto del capomastro e scultore Giuseppe Antonio Schiavi si procedette in questo decennio alla riedificazione del prospetto frontale; nello stesso periodo si procedette alla realizzazione dell'altare marmoreo dedicato a San Giuseppe.
1755 - 1759 (elevazione campanile)
In questo periodo il campanile subì sostanziali modifiche mediante l'elevazione del fusto e la ricostruzione della cella campanaria e della cuspide da parte di Andrea Colomba.
1785/03/07 - 1785/03/07 (soppressione convento carattere generale)
La comunità monastica dei carmelitani scalzi abbandonò la struttura in questa data in ottemperanza ad un decreto imperiale emanato da Giuseppe II.
1787/10/22 - 1787/10/22 (erezione a parrocchia carattere generale)
Grazie ad un decreto emanato dal vescovo di Trento Pier Vigilio Thun in questa data la chiesa, in precedenza affidata alle cure della locale comunità di monaci carmelitani, venne elevata alla dignità di parrocchiale.
1815 - 1820/06/29 (restauro intero bene)
Presumibilmente a seguito di alcuni interventi conservativi la chiesa venne consacrata da parte dell'allora vescovo di Chioggia Giuseppe Manfrin Provedi nel 1820.
1820 - 1833 (restauro cappella laterale)
Si registrò in questo periodo il restauro della cappella laterale sinistra dedicata al Crocifisso, situata all'altezza del presbiterio.
1867 - 1867 (lavori cappella laterale)
La ditta Scanagatta realizzò la nuova pavimentazione della cappella del Crocifisso, la quale venne dotata di balaustre.
1874 - 1875 (restauro intero bene)
All'epoca della reggenza della parrocchia da parte di Andrea Molinari furono realizzati alcuni interventi di restauro della struttura quali il rinnovo della copertura, dei serramenti, e di alcune porzioni interne.
1883 - 1883 (dotazione campane campanile)
Grazie all'allora parroco Luigi Keppel venne installato in questo anno un nuovo concerto campanario realizzato dalla ditta Chiappani di Trento.
1910 - 1910 (realizzazione apparato decorativo abside)
Il dipinto a tempera che orna il catino absidale venne realizzato in questo anno da Eugenio Cisterna.
1911 - 1911 (lavori interno)
In questo anno vennero rimosse diciannove lastre tombali situate presso la navata con il conseguente rifacimento di parte della pavimentazione; le lapidi vennero ricollocate presso il chiostro.
1923 - 1923 (realizzazione apparato decorativo interno)
Il ricco apparato decorativo a graffito e a tempera presso le pareti e le volte interne venne realizzato in questo anno da Giorgio Wenter Marini e Matteo Sebesta.
1939 - 1939 (sostituzione vetrate intero bene)
Le vetrate vennero sostituite in questo anno.
1940 - 1945 (danneggiamento intero bene)
Durante il secondo conflitto mondiale la chiesa venne danneggiata da un ordigno esploso sul vicino ospedale, che indebolì la struttura portante della cupola.
1945 - 1953 (restauro intero bene)
Si procedette in questo periodo ad alcuni interventi di restauro resi necessari dai danneggiamenti subiti durante la seconda guerra mondiale, quali il consolidamento della cupola, il rinnovo della copertura, delle vetrate, dei serramenti, della lattoneria.
1960 - 1969 (sostituzione manto di copertura cupola)
La copertura in lamiera metallica della cupola maggiore venne sostituita in questo periodo.
1972 - 1972 (restauro chiostro intorno)
Il porticato del chiostro attiguo alla chiesa fu oggetto di interventi di restauro in questo anno.
1976 - 1976 (danneggiamento intero bene)
A causa di un evento sismico la struttura riportò in questo periodo diversi cedimenti strutturali; il sisma in realtà non fece che accentuare alcune condizioni di dissesto già testimoniate da una perizia stilata dall'ingegnere Giorgio Cerani nel 1971.
1979 - 1981 (restauro intero bene)
Grazie ad alcuni contributi da parte della Provincia Autonoma di Trento si svolse in questo periodo un'accurata campagna di restauro volta ad intervenire sul dissesto strutturale della chiesa, aggravato dal sisma del 1976, concretatasi nel consolidamento delle pareti, del prospetto frontale, dei cornicioni esterni, delle volte e della cupola, nella sostituzione della copertura e della lattoneria; gli interventi furono conclusi dalla posa di un impianto antintrusione.
2007 - 2008 (restauro intero bene)
Nel biennio si procedette ad un'accurata campagna di restauro conservativo sulla base degli elaborati redatti dagli architetti Mario Bonifazi e Sergio Guidotto. Gli interventi previdero il restauro della pavimentazione, degli apparati lapidei, lignei e stucchivi, della cantoria, degli intonaci interni ed esterni, del prospetto frontale, delle strutture del campanile, del chiostro, ed il rinnovo di alcuni impianti.



Descrizione  La chiesa di Santa Maria del Monte Carmelo, sita in posizione dominante rispetto alla riva sinistra del Leno a Rovereto, fu edificata a fine XIII secolo; ricostruita con annesso convento carmelitano grazie ad un lascito testamentario di Guglielmo Castelbarco tra 1319 e 1334, la chiesa venne arricchita dal chiostro porticato nel XVI secolo, mentre intorno al 1657 fu eretto il campanile. Tra 1674 e 1694 il luogo di culto assunse l'assetto odierno grazie alla ricostruzione condotta da Pietro Somalvico, completata dalla posa degli altari marmorei e dalla riedificazione della facciata entro il 1759. La comunità monastica abbandonò il convento pochi anni più tardi, e nel 1787 la chiesa venne elevata a parrocchia. Danneggiata durante i conflitti mondiali, la chiesa fu oggetto a più riprese di restauri approfonditi. La facciata, timpanata, presenta due ordini di paraste corinzie che partiscono il prospetto in settori verticali, il centrale maggiore, i minori ospitanti nicchie centinate coronate da frontoni curvilinei nell'ordine inferiore e triangolari in quello superiore. Al centro si impone, elevato da gradini, il portale lapideo d'ingresso, architravato e coronato da un frontone triangolare; nell'ordine superiore al centro si apre una finestra rettangolare sovrastata da un timpano centinato. Il frontone sommitale risulta aperto da un oculo; è sormontato alle estremità da un vaso fiammato lapideo e al vertice da una scultura. Le fiancate presentano a livello della navata un ordine minore aggettante rispetto a quello superiore; quest'ultimo è ritmato da tre contrafforti alternati a finestre. A seguire si impone il volume del braccio del transetto, a cui aderisce un corpo aggiunto corrispondente alle cappelle minori; il prospetto posteriore rivela il profilo semicircolare dell'abside, a cui aderiscono un corpo aggiunto e la torre campanaria. L'analisi dei prospetti permette di cogliere la mole della cupola del transetto, impostata su un tamburo cilindrico e coronata da una lanterna ottagonale. La torre campanaria presenta un fusto quadrangolare dotato di base scarpata, sovrastato dall'antica cella campanaria caratterizzata da un ordine di bifore cieche. Al di sopra si impone l'odierna cella campanaria, con ordine di monofore rinserrate da colonnine e caratterizzate da archetti pensili, conclusa da una cornice a profilo mistilineo, e sormontata dal tamburo ottagonale irregolare da cui si diparte la cuspide a bulbo in lamiera metallica. L'interno rivela una navata unica, scandita in quattro campate da paraste situate lungo le pareti laterali a sostegno della trabeazione su cui si imposta la volta a botte che copre l'ambiente, secata nella seconda e terza campata da unghie originate da lunette insistenti sul cornicione ospitanti le finestre rettangolari, e percorsa da arcate trasversali rispetto alla navata. La prima campata ospita la cantoria, la seconda e la terza campata, più ampie, sono aperte da ampie arcate a tutto sesto nel cui incasso sono ospitati gli altari laterali. La quarta campata presenta arcate laterali nel cui incasso sono ospitati gli ingressi laterali ed il pulpito. A seguire si impongono i volumi dei quattro pilastri angolari su cui si impostano le ampie arcate a tutto sesto ed i pennacchi che sorreggono il tamburo e la cupola. I bracci del transetto, coperti da breve volte a botte, ospitano ulteriori altari laterali e sono aperti su cappelle laterali a pianta centrale presso il lato orientale. L'arco santo a tutto sesto introduce al presbiterio, elevato da alcuni gradini e coperto da una volta a botte conclusa da una volta a catino presso l'area dell'abside semicircolare. L'interno presenta un apparato decorativo pittorico a graffito a motivi fitomorfi e candelabre presso il fronte delle paraste, e le volte. Le membrature architettoniche interne sono sottolineate da elementi in stucco, nel presbiterio raffiguranti putti e ghirlande. Il catino absidale presenta un dipinto raffigurante l'Incoronazione della Vergine.

Pianta
Pianta a croce latina, conclusa da abside semicircolare; i bracci del transetto sono conclusi da una cappella laterale a pianta quadrangolare aderente ai fianchi del presbiterio.
Facciata
La facciata, timpanata, presenta due ordini di paraste corinzie che tripartiscono il prospetto in settori verticali, il centrale maggiore, i minori ospitanti nicchie centinate contenenti sculture e coronate da frontoni curvilinei nell'ordine inferiore e triangolari in quello superiore. Al centro si impone, elevato da quattro gradini, il portale lapideo d'ingresso, architravato, caratterizzato da piedritti modanati, fregio iscritto e coronato da un frontone triangolare; nell'ordine superiore al centro si apre una finestra rettangolare sovrastata da un timpano centinato. Il frontone sommitale risulta aperto da un oculo ed è sormontato alle estremità da un acroterio a vaso fiammato lapideo e al vertice da una scultura. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato ed elementi lapidei a vista.
Prospetti
Le fiancate presentano a livello della navata un ordine minore aggettante rispetto a quello superiore; quest'ultimo è ritmato da tre contrafforti rastremati intervallati da finestre rettangolari. A seguire su entrambi i lati si impone il volume del braccio del transetto, seguito da un corpo aggiunto a pianta quadrangolare corrispondente alle cappelle minori interne; il prospetto posteriore rivela il profilo semicircolare dell'abside, a cui aderiscono un corpo aggiunto e la torre campanaria. L'analisi dei prospetti esterni permette di cogliere la mole della cupola sopra la crociera del transetto, impostata su un tamburo cilindrico aperto da oculi e coronata da una lanterna ottagonale cimata da sfera e croce apicale. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato ed elementi lapidei a vista.
Campanile
La torre campanaria, aderente alla porzione settentrionale dell'abside e ad alcuni corpi aggiunti, presenta un fusto quadrangolare dotato di base scarpata e caratterizzato da ampie specchiature rettangolari, sovrastato dall'antica cella campanaria caratterizzata da un ordine di bifore cieche. Al di sopra di questa si impone l'odierna cella campanaria, i cui lati presentano specchiature rettangolari nel cui incasso sono ospitate monofore rinserrate da colonnine e caratterizzate da archetti pensili. La cella, conclusa da una cornice a profilo mistilineo, è sormontata dal tamburo ottagonale irregolare, dotato di specchiature rettangolari sui lati minori e aperture rettangolari sdraiate su quelli maggiori, da cui si diparte la cuspide a bulbo in lamiera metallica, coronata da sfera e croce apicale. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato ed elementi lapidei a vista.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame intonacata; strutture di orizzontamento: volta a botte in muratura intonacata sopra la navata, sopra il presbiterio, sopra i bracci del transetto; cupola in muratura intonacata sopra la crociera del transetto e presso le cappelle laterali, volta a catino in muratura intonacata sopra l'abside.
Coperture
Copertura a due falde sopra la navata, a tre falde convergenti sopra i bracci del transetto, a cupola estradossata sopra la crociera del transetto, a due spioventi sopra il presbiterio, a più falde convergenti sopra l'abside. Struttura portante lignea, manto di copertura in coppi ad eccezione della cupola estradossata, dotata di rivestimento in lamiera metallica.
Interni
L'interno rivela una navata unica, scandita in quattro campate da paraste di ordine composito situate lungo le pareti laterali a sostegno della trabeazione su cui si imposta la volta a botte che copre l'ambiente, secata nella seconda e terza campata da unghie originate da lunette insistenti sul cornicione ospitanti le finestre rettangolari, e percorsa da arcate trasversali rispetto alla navata che ne marcano la scansione in campate. La prima campata ospita in controfacciata la cantoria e presenta arcate a tutto sesto poco profonde sui lati; la seconda e la terza campata, più ampie, sono aperte da ampie arcate a tutto sesto nel cui incasso sono ospitati gli altari laterali. La quarta campata presenta arcate laterali nel cui incasso sono ospitati gli ingressi laterali ed il pulpito. A seguire si impongono i volumi dei quattro pilastri angolari su cui si impostano le ampie arcate a tutto sesto ed i pennacchi che sorreggono il sovrastante tamburo cilindrico e la cupola che copre la crociera del transetto. I bracci del transetto, coperti da breve volte a botte, sono ritmati da paraste, ospitano ulteriori altari laterali e presentano arcate a tutto sesto aperte su cappelle laterali a pianta centrale presso il lato orientale. L'arco santo a tutto sesto introduce al presbiterio, elevato da alcuni gradini, delimitato dall'aula da balaustre marmoree e coperto da una volta a botte conclusa da una volta a catino presso l'area dell'abside semicircolare. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato, stucchi, elementi lapidei a vista.
Pavimenti e pavimentazioni
La navata ed il presbiterio presentano una pavimentazione a quadrotte in pietra calcarea bianche e rosse disposte a scacchiera; le cappelle laterali risultano pavimentate da quadrotte in pietra calcarea bianche e rosse disposte a corsi diagonali.
Elementi decorativi
L'interno presenta un ricco apparato decorativo pittorico a graffito a motivi fitomorfi e candelabre presso il fronte delle paraste, la volta della navata, del presbiterio, dei bracci del transetto, dei pennacchi e della cupola sopra la crociera del transetto. Le membrature architettoniche interne sono sottolineate da elementi in stucco, nel presbiterio raffiguranti putti e ghirlande. Il catino absidale presenta un dipinto a tempera raffigurante l'Incoronazione della Vergine.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (2007-2008)
L'adeguamento liturgico è stato attuato mediante l'aggiunta di arredi lignei non aventi carattere di stabilità, situati su una pedana sotto lac upola del transetto, spazio riconvertito a nuovo presbiterio. Gli attuali poli liturgici sono stati realizzati dall'artigiano Helmuth Gebhard Picculruaz; al centro della predella è stato posizionato l'altare verso il popolo, caratterizzato da una mensa lignea sostenuta da supporti modanati. Presso l'estremo sinistro della pedana è presente l'ambone in elementi lignei modanati sormontati da lettorile; una sedia lignea posta sulla pedana è utilizzata come sede del celebrante. L'altare maggiore storico è stato preservato; il tabernacolo viene utilizzato come custodia eucaristica.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Trento
Decanato di Rovereto
Parrocchia di Santa Maria del Monte Carmelo

via Benacense - Rovereto (TN)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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