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7/5/2024 Diocesi di Trento - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa della Beata Maria Vergine delle Grazie <Rovereto>
Data ultima modifica: 28/11/2017, Data creazione: 26/7/2010


Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria


Denominazione Chiesa della Beata Maria Vergine delle Grazie


Altre denominazioni BMV delle Grazie


Autore(Ruolo)  Colomba, Andrea (costruzione)



Ambito culturale (ruolo)  maestranze trentine (costruzione)
maestranze lombarde (costruzione)
architettura tardobarocca (ricostruzione)



Notizie storiche  1728/05/19 - 1730 (costruzione intero bene)
Su commissione dell'abate Andrea Vannetti di Villanova e Lombamonte e su progetto dell'architetto lombardo Andrea Colomba si procedette in questo periodo all'edificazione del tempio e all'erezione dell'adiacente villa, quest'ultima distrutta nel corso dei bombardamenti avvenuti durante la seconda guerra mondiale. La fabbrica venne inaugurata dalla benedizione della prima pietra ad opera dell'allora vescovo di Trento Domenico Antonio Wolkenstein e venne conclusa nelle parti strutturali circa due anni più tardi.
1730 - 1735 (completamento intero bene)
In un atto rogato dal notaio Giovanni Domenico Chiusole nel 1730 viene menzionato Antonio Verda in qualità di plasticatore intento a realizzare l'apparato decorativo a stucchi presso le pareti interne e le volte della chiesa, che completò con l'aiuto di alcuni collaboratori presumibilmente entro il 1735.
1739 - 1743/02/12 (lavori intero bene)
In questo periodo si procedette a realizzare alcuni interventi registrati in un codicillo al testamento di Andrea Vannetti, quali la sostituzione della pavimentazione interna e la posa delle sculture lapidee in facciata; da un testamento citato da Floris e Giacomelli (2000) proviene il termine ante quem circa l'ultimazione degli interventi.
1768 - 1768 (menzione custode carattere generale)
Risale a questo anno una menzione documentaria attestante la presenza di un eremita, tale Antonio della Bartolomea, mantenuto dalla famiglia Vannetti, in qualità di custode del tempio.
1768 - 1780 (realizzazione apparato decorativo interno)
Gli affreschi interni raffiguranti scene bibliche furono realizzati da Orlando Fattori in questo periodo.
1898 - 1898 (menzione missionarie francescane carattere generale)
La famiglia Valbusa, subentrata nella proprietà del tempio e dell'adiacente palazzo alla famiglia Vannetti, ospitò presso la cappella le novizie delle missionarie francescane di Maria Vergine a partire da questo anno.
1915 - 1918 (danneggiamento intero bene)
L'edificio venne danneggiato nel corso degli eventi bellici della prima guerra mondiale.
1932 - 1932 (passaggio di proprietà intero bene)
In questo anno la chiesa viene ceduta al Comune di Rovereto.
1937 - 1937 (restauro intero bene)
A causa dei danni bellici riportati nel corso della prima guerra mondiale venne effettuata in questo anno una campagna di restauro conservativo della struttura diretta dall'architetto Giovanni Tiella.
1945 - 1945 (danneggiamento villa intorno )
Il palazzo attiguo alla cappella, detto Villa alle Grazie, venne quasi completamente distrutto da un bombardamento aereo in questo anno; anche la chiesa riportò alcuni danni di lieve entità.
1946 - 1946 (restauro intero bene)
Per via dei danni bellici riportati nel corso del secondo conflitto mondiale si effettuò in questo anno una campagna di interventi di restauro conservativo condotta sotto la guida di Giovanni Tiella, come già avvenuto per i restauri postbellici del 1937.
1962 - 1962 (realizzazione apparato decorativo esterno)
L'affresco raffigurante San Cristoforo presso la parete esterna occidentale venne realizzato in questo anno da Vittorio Casetti.
1972 - 1973 (restauro intero bene)
Nel biennio si procedette al restauro complessivo della struttura.
2009 - 2010 (restauro intero bene)
L'edificio fu in questo periodo soggetto ad una campagna di restauro conservativo.



Descrizione  La pregevole testimonianza architettonica della chiesa della Beata Maria Vergine delle Grazie venne eretta insieme all'attigua abitazione, andata distrutta nel corso della seconda guerra mondiale, su commissione dell'abate Andrea Vannetti di Villanova e Lombamonte e su progetto dell'architetto lombardo Andrea Colomba tra 1728 e 1730; completata dagli stucchi di Antonio Verda verso il 1735, venne arricchita dagli affreschi di Orlando Fattori prima del 1780. Variamente danneggiata durante i grandi conflitti bellici del XX secolo, subì diversi restauri che non intaccarono i valori originali del tempio. La facciata risulta tripartita da quattro paraste lapidee a sostegno della soprastante trabeazione a fregio a triglifi; il settore centrale ospita il portale d'ingresso lapideo, architravato e sormontato da un timpano centinato, quelli laterali presentano una finestra rettangolare dotata di cornice lapidea e inferriata, sormontata da una nicchia centinata ospitante una scultura. Sopra la trabeazione si impone un fastigio timpanato coronato da sfere e da una scultura e rinserrato da vasi fiammati. I prospetti laterali mostrano la presenza di una finestra lunettata ad lluminare l'interno, situata presso il fianco destro in prossimità dell'abside. La fiancata destra risulta parzialmente occultata da un corpo aggiunto dalla cui parete meridionale emerge il campanile a vela. Il fianco sinistro permette di apprezzare il raccordo tra l'aula ottagonale, la facciata ed il presbiterio; questo risulta occultato e parzialmente incluso da un corpo aggiunto a pianta rettangolare trasversale rispetto ad esso. Dall'analisi dei prospetti laterali si impone il tamburo ottagonale della cupola, aperto da alcune finestre a profilo mistilineo; questa è dotata di manto in lamiera metallica e risulta sormontata da una lanterna ottagonale. Il campanile a vela presenta una struttura in muratura recante un'apertura a tutto sesto in cui è alloggiata la campana, coperta da due spioventi con manto in coppi. L'interno presenta un'aula a pianta ottagonale, i cui stipiti sono marcati da lesene angolari composite a sostegno della trabeazione su cui si imposta la cupola ottagonale che copre l'ambiente, marcata da cornici e aperta da quattro finestre a profilo mistilineo e dall'oculo centrale che immette alla lanterna. Ai lati dell'ingresso le pareti sono raccordate mediante ampie aperture a tutto sesto alla facciata, aperta da finestre rettangolari; i lati a fianco presentano nicchie centinate ospitanti sculture, mentre i lati più prossimi al presbiterio sono aperti da arcate a tutto sesto sostenute da piedritti a capitello ionico nel cui incasso, centinato, sono alloggiati gli altari laterali. L'arco santo a tutto sesto, sostenuto da paraste composite, immette all'ambiente del presbiterio, elevato da due gradini lapidei, articolato in due campate da volte a crociera impostate su lesene angolari e mensole lapidee. Le pareti del presbiterio presentano un accesso architravato affiancato su un lato da una finestra rettangolare, e una finestra lunettata. La parete esterna destra presenta un affresco raffigurante San Cristoforo; l'interno è riccamente ornato da stucchi ad evidenziare le membrature architettoniche, descriventi cartelle ed elementi ornamentali. Entro alcune cornici a stucco presso la cupola, presso la volta del presbiterio e sul lato destro della controfacciata sono presenti raffigurazioni di scene della vita di Maria ed episodi biblici.

Pianta
Edificio a pianta centrale con aula ottagonale, conclusa dal presbiterio a pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale. Ai fianchi del presbiterio aderiscono alcuni corpi aggiunti a pianta quadrangolare.
Facciata
La facciata risulta tripartita da quattro paraste lapidee a sostegno della soprastante trabeazione a fregio a triglifi; il settore centrale ospita il portale d'ingresso lapideo, architravato e sormontato da un timpano centinato, quelli laterali presentano una finestra rettangolare dotata di cornice lapidea e inferriata, sormontata da una nicchia centinata ospitante una scultura. Sopra la trabeazione si impone un fastigio timpanato coronato da sfere acroteriali e da una scultura, rinserrato da vasi fiammati. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato ed elementi lapidei a vista.
Prospetti
I prospetti laterali mostrano la presenza di una sola finestra lunettata ad lluminare l'interno, eccettuate quelle del tamburo, situata presso il fianco destro in prossimità dell'abside. La fiancata destra risulta parzialmente occultata da un corpo aggiunto dalla cui parete meridionale emerge il campanile a vela. Il fianco sinistro permette di apprezzare il raccordo tra l'aula ottagonale, la facciata ed il presbiterio; questo risulta occultato e parzialmente incluso da un corpo aggiunto a pianta rettangolare trasversale rispetto ad esso. Dall'analisi dei prospetti laterali si impone il tamburo ottagonale, aperto da alcune finestre a profilo mistilineo, della cupola; questa è dotata di manto in lamiera metallica e risulta sormontata da una lanterna ottagonale coperta da breve cuspide piramidale. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato.
Campanile
Il campanile a vela emerge dalla parete meridionale del corpo aggiunto presso il fianco destro e presenta una struttura in muratura recante un'apertura a tutto sesto in cui è alloggiata la campana, coperta da due spioventi con manto in coppi. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame intonacata; strutture di orizzontamento: cupola ottagonale in muratura sopra l'aula, volte a crociera in muratura sopra il presbiterio.
Coperture
Copertura a tre falde a livelli sfalsati sul corpo aggiunto destro, copertura a tre falde convergenti sopra il presbiterio e il corpo aggiunto sinistro, cupola ottagonale sopra l'aula. Strutture portanti lignee, manto di copertura in coppi per i sistemi a spioventi, in lamiera metallica sopra la cupola.
Interni
L'interno presenta un'aula a pianta ottagonale, i cui stipiti sono marcati da lesene angolari composite a sostegno della trabeazione su cui si imposta la cupola ottagonale che copre l'ambiente, marcata da cornici e aperta da quattro finestre a profilo mistilineo e dall'oculo centrale affacciato sulla lanterna. Ai lati dell'ingresso le pareti sono raccordate mediante ampie aperture a tutto sesto alla facciata, aperta da finestre rettangolari; i lati a fianco presentano nicchie centinate ospitanti sculture, mentre i lati prossimi al presbiterio sono aperti da arcate a tutto sesto sostenute da piedritti a capitello ionico nel cui incasso, centinato, sono alloggiati gli altari laterali. L'arco santo a tutto sesto, sostenuto da paraste composite, immette all'ambiente del presbiterio, elevato da due gradini lapidei, articolato in due campate da volte a crociera impostate su lesene angolari e mensole lapidee. Le pareti laterali del presbiterio presentano un accesso architravato affiancato su un lato da una finestra rettangolare, sdraiata e inferriata, e una finestra lunettata. Le finiture sono a stucchi, intonaco tinteggiato, elementi lapidei a vista.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell'aula è costituita da elementi lapidei sui toni dell'ocra, del rosso e del bianco disposti secondo uno schema radiale originato da un perimetro ottagonale centrale. Il presbiterio presenta una pavimentazione a pattern tridimensionale costituito da piastrelle quadrangolare in pietra calcarea rosse, ocra e bianche. Il coro presenta una pavimentazione a schema radiale costituita da inserti lapidei in pietra nera, rossa e bianca.
Elementi decorativi
La parete esterna destra presenta un affresco raffigurante San Cristoforo; l'interno è riccamente ornato da stucchi ad evidenziare le membrature architettoniche, descriventi cartelle ed elementi ornamentali. Entro alcune cornici a stucco presso la cupola, presso la volta del presbiterio e sul lato destro della controfacciata sono presenti raffigurazioni di scene della vita di Maria ed episodi biblici.



Adeguamento liturgico  altare - aggiunta arredo (1970 circa)
L'adeguamento liturgico, limitato al solo altare verso il popolo, è stato attuato mediante l'aggiunta di un arredo ligneo non avente carattere stabilità, caratterizzato da una mensa a profilo curvilineo sostenuta da due supporti modanati, posta su propria predella. Il presbiterio preserva le balaustre marmoree e l'altare maggiore storico, il cui tabernacolo è impiegato come custodia eucaristica.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Trento
Decanato di Rovereto
Parrocchia di Santa Caterina

via Grazie - Rovereto (TN)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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