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23/4/2024 Diocesi di Viterbo - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di Sant'Anna <Oriolo Romano>
Data ultima modifica: 10/09/2017, Data creazione: 25/10/2010


Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria


Denominazione Chiesa di Sant'Anna


Altre denominazioni S. Anna


Ambito culturale (ruolo)  maestranze viterbesi (costruzione chiesa)
maestranze viterbesi (restauro chiesa)
maestranze viterbesi (rifacimento tetto)



Notizie storiche  1657/02/02 - 1657/02/02 (proposta di realizzazione intero bene)
Antonio Teofili, governatore di Oriolo per conto di Ferdinando Orsini, s’impegna a costruire una chiesa per seppellirvi la propria consorte Clara di Panuntio Luzij e il figlio Filippo deceduti durante la peste del 1656.
1657/02/09 - 1657/02/09 (autorizzazione alla costruzione intero bene)
La richiesta relativa alla realizzazione della chiesa viene accolta dal vescovo Francesco Brancaccio.
1671 - 1671 (conclusione dei lavori intero bene)
I lavori di costruzione della chiesa vengono completati.
1697/11/05 - 1697/11/05 (visita pastorale intero bene)
La chiesa è visitata dal cardinale Sacchetti. L’altare maggiore è consacrato ai Santi Dionisio, Anna e Clara; sono presenti sei cappelle laterali, di cui solo due, quelle dedicate a San Francesco di Paola e a San Giuseppe, hanno gli altari e custodiscono reliquie di martiri, dono di Barberio Teofili e dei suoi predecessori.
1706 - 1706 (cappellania laica intero bene)
La principessa Caterina Altieri istituisce a proprie spese una cappellania laica nella chiesa.
1721 - 1727 (visita pastorale e passaggio di proprietà intero bene)
Constatato lo stato di incuria e degrado in cui verte la chiesa, durante la visita pastorale dell’8 maggio 1721 monsignor Sermattei ordina alla famiglia Teofili di compiere il restauro dell’edificio; tale intimazione rimane senza seguito e nel 1727 il diritto di patronato della chiesa passa alla famiglia Altieri.
1727 - 1727 (restauro e trasferimento cappellanie intero bene)
Girolamo Altieri, principe di Oriolo, ordina il restauro della chiesa; l’intervento viene testimoniato da una lapide marmorea posta sulla controfacciata. Viene chiesto al pontefice Benedetto XIII il consenso al trasferimento nella chiesa di Sant’Anna delle due cappellanie istituite da Laura Caterina Altieri per la chiesa del Gesù a Roma.
1843 - 1843 (lavori di restauro intero bene)
Il principe Giorgio Clemente Altieri promuove il restauro della chiesa. I lavori sono ricordati nella lapide marmorea murata nella controfacciata che sostituisce quella realizzata in occasione del precedente intervento attuato dal principe Girolamo Altieri e reca la seguente iscrizione: D.O.M. TEMPLVM HOC DIVAE ANNAE DICATVM PENE DIRVTVM A HIERONIMO DE ALTERIIS ORIOLI PRINPE HANC IN NOBILIOREM FORMAM REDACTVM ANNO DOMINI MDCCXXVII. DEINDE HOC ATQUE ILLVD DIVI GEORGI A CLEMENTE DE ALTERIIS PRINCIPE MDCCCXLIII SVNT INSTAVRATA.
1906 - 1906 (visita pastorale intero bene)
Nella relazione relativa alla visita pastorale effettuata da monsignor Grasselli viene annotata la descrizione dei cinque altari della chiesa. Quello maggiore dedicato a Sant’Anna è ornato da un quadro raffigurante la Santa, San Gioacchino, San Giuseppe, la Beata Vergine col Bambino e San Giovanni Battista. I quattro altari laterali sono consacrati a San Girolamo, a San Giuseppe, alla Madonna del Purgatorio o Consolatrice e alla Madonna delle Grazie. Gli altari laterali non hanno al di sopra “baldacchino alcuno, ma sono internati nel muro per più di un metro”; sono coperti da una volta “eccettuato l’altare maggiore che ha solo il soffitto, il quale estendersi a tutto il Presbiterio”. La chiesa è in buone condizioni, ma vi è presenza di umidità nella prima cappella di sinistra dedicata a San Girolamo.
1930 - 1930 (restauro intero bene)
Si svolgono lavori di restauro.
1968 - 1969 (restauro intero bene)
Nella chiesa viene eseguito l’intervento di adeguamento liturgico secondo la riforma conciliare del 1965 che ha comportato la rimozione dell’altare maggiore e l’aggiunta di una mensa isolata. Nel corso dei lavori vengono asportati anche gli altari laterali e viene rifatta la pavimentazione.
1997 - 1997 (rifacimento del tetto intero bene)
Il tetto della chiesa viene ricostruito.
2010 - 2010 (rifacimento del tetto intero bene)
Vengono intrapresi nuovi lavori riguardanti il rifacimento della copertura.



Descrizione  La chiesa di Sant’Anna è situata lungo il lato ovest del tracciato rettilineo della via omonima, da cui si distacca di qualche metro, presentando un piccolo slargo antistante. Distanziata di poco nei fianchi nord e sud dal tessuto edilizio dell’abitato, prospetta posteriormente su orti privati. L’edificio è a navata unica, con tre cappelle uguali per lato, a pianta rettangolare, e profondo coro a terminazione piana. All’interno di quest’ultimo, una porta sul lato sud conduce nell’adiacente vano della sacrestia. L’interno è articolato da un doppio ordine di paraste, che scandisce l’intero elevato della navata e del coro fino al tetto a vista su orditura lignea. Il primo ordine, tuscanico, inquadra gli archi di accesso alle cappelle laterali, sostenuti da un ordine minore, anch’esso tuscanico; il livello superiore, scandito da paraste prive di capitello, è ritmato in ogni campata da singole finestre rettangolari incorniciate. La navata comunica con il presbiterio tramite un arco impostato sulle paraste del primo ordine. Una bussola in legno è presente all’accesso; mentre due confessionali, anch’essi in legno, sono disposti nella prima coppia di cappelle. I successivi vani laterali ospitano invece edicole con pale votive, prive tuttavia di mense d’altare. Il presbiterio, rialzato di due gradini, è caratterizzato sul fondo da un grande frontespizio architettonico su colonne corinzie innalzate su piedistalli e timpano curvo. Al centro dello spazio è situata la mensa, realizzata in pietra. L’intera navata è coperta da tetto su capriate lignee a vista e doppia orditura in legno su cui è disposto un manto di pianelle in laterizio. Le cappelle laterali sono invece sovrastate da volte a botte; mentre il presbiterio è coperto da un’unica falda con pendenza verso ovest, anch’esso con orditura lignea a vista e riempimento in cotto. Illuminano l’interno, oltre alle sei finestre della navata in corrispondenza delle sottostanti cappelle, una finestra, rettangolare anch’essa ma di maggiore proporzione, aperta in facciata, e un’altra, uguale a quelle della navata, collocata nel coro al di sopra dell’altare maggiore. Infine, due finestre arcuate più piccole si trovano nelle prime due cappelle verso l’entrata. La facciata è articolata da un ordine gigante di coppie di paraste, con capitelli compositi e fusto liscio, che fiancheggiano il portale e che vengono ribattute agli angoli; al di sopra della trabeazione essa si conclude con un timpano triangolare. Realizzata quasi interamente in stucco, presenta in peperino soltanto la zoccolatura e le basi delle paraste, oltre alla cornice del portale architravato. Quest’ultimo è inoltre sormontato da un timpano curvo spezzato eseguito in stucco. In asse all’accesso si apre in alto un finestrone rettangolare con cornice modanata che si arrotonda negli angoli superiori. Nella trabeazione la sottocornice è caratterizzata da un trattamento a guscio; mentre il timpano è contrassegnato da risalti corrispondenti all’aggetto delle paraste. Un campanile a vela svetta sul lato nord, parallelo alla facciata e di poco arretrato rispetto a questa. I fianchi della chiesa sono in muratura a vista in blocchi di tufo e zoccolatura in peperino per l’intera lunghezza.

Pianta
L’impianto della chiesa è a navata unica rettangolare, con tre cappelle per lato, anch’esse rettangolari, scarsamente profonde e uguali fra loro. Al corpo longitudinale si aggiunge in asse il profondo vano rettangolare del coro, rialzato di un gradino.
Impianto strutturale
L’organismo è in muratura continua di blocchi e bozze di tufo; nel forte spessore delle pareti laterali sono ricavati i vani delle cappelle sormontati da volte a botte. Sugli elevati grava l’orditura lignea della copertura.
Coperture
Un tetto a doppia falda su due capriate copre la navata. Un’altra falda unica copre il vano del coro con pendenza verso il lato posteriore.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è in piastrelle rettangolari in cotto posate a ricorsi trasversali e giunti sfalsati.
Elementi decorativi
Decora l’altare maggiore una pala raffigurante la Vergine col Bambino, fra Sant’Anna, San Gioacchino, San Giuseppe e San Giovanni Battista; l’immagine è incorniciata da un grande frontespizio architettonico su colonne corinzie innalzate su piedistalli e timpano curvo. Ad ornamento di quattro delle sei cappelle laterali si trovano altri elaborati frontespizi architettonici, dotati di relative pale votive.



Adeguamento liturgico  presbiterio - intervento strutturale (1968-1969)
Tra il 1968 e il 1969 si compie l’adeguamento liturgico che porta all’istallazione di un altare a mensa isolato in pietra. L’ambone è mobile e in legno.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Lazio
Diocesi di Viterbo
Parrocchia di San Giorgio Martire

Via Sant'Anna - Oriolo Romano (VT)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico

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