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26/4/2024 Diocesi di Viterbo - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di San Giorgio <Oriolo Romano>
Data ultima modifica: 23/05/2019, Data creazione: 25/10/2010


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Giorgio


Altre denominazioni S. Giorgio


Autore(Ruolo)  Barberi, Giuseppe (ricostruzione chiesa)



Ambito culturale (ruolo)  maestranze viterbesi (costruzione chiesa)
maestranze viterbesi (rifacimento chiesa)
maestranze viterbesi (ricostruzione chiesa)
maestranze viterbesi (completamento chiesa)



Notizie storiche  1560/04/28 - 1560/04/28 (fondazione di Oriolo carattere generale)
Viene stipulato un contratto tra Giorgio Santacroce il Giovane, quinto signore di Viano (Vejano), e alcuni abitanti di Parrano relativo alla fondazione di un nuovo borgo nella selva di Manziana.
1564/01/25 - 1564/01/25 (costruzione di una cappella preesistenza)
Viene avviata la costruzione di una piccola cappella a beneficio dei coloni di Oriolo (attualmente la cappella si trova al di sotto della sacrestia della chiesa di San Giorgio).
1570/01/25 - 1570/01/25 (inizio costruzione intero bene)
A seguito dell’aumento della popolazione del paese, nel giorno della conversione di San Paolo Giorgio Santacroce ordina la realizzazione della chiesa dedicata a San Giorgio.
1573/12/15 - 1573/12/15 (visita pastorale intero bene)
Dalla visita pastorale di monsignor Alfonso Binarino, Visitatore generale del Patrimonio di San Pietro, si apprende che nella chiesa ancora non completata è possibile amministrare alcuni sacramenti e insegnare la dottrina cristiana. Il prelato vieta al parroco Camillo Giovanni Allegri di Arezzo la conservazione permanente del Santissimo Sacramento e del fonte battesimale all’interno della chiesa e ordina l’istituzione della Confraternita del Corpo di Cristo.
1576/04/14 - 1576/04/14 (donazione intero bene)
La comunità oriolese decide di devolvere alla chiesa il denaro “dell’erba delli prati venduti” per l’acquisto di una campana.
1577/09/10 - 1577/09/10 (istituzione della parrocchia intero bene)
Il vicario generale del vescovo di Viterbo approva l’istituzione della parrocchia di San Giorgio sotto il patronato della famiglia Santacroce e dispone che si celebri solennemente la festa di San Giorgio, quella della invenzione della Croce e quella della conversione di San Paolo.
1577/10/16 - 1577/10/16 (consacrazione chiesa intero bene)
Scipione Santacroce, vescovo di Cervia, benedice la campana, la croce dorata, il tabernacolo, il fonte battesimale (datato 1576) e il sacrario della chiesa. La campana reca la seguente iscrizione: GIORGIO SANCTAE CRUCIS FUNDATOR ORIOLI 1577.
1579/03/16 - 1579/03/16 (consacrazione sepolcreto intero bene)
Monsignor Scipione Santacroce consacra le camere sepolcrali della chiesa.
1587 - 1587 (pagamenti intero bene)
Nel libro mastro delle spese sostenute dalla famiglia Santacroce compare un pagamento per un paliotto di corame e di due candelieri in ottone per la chiesa di San Giorgio; Onofrio Santacroce dà 10,5 paoli a mastro Domenico scalpellino per lavori eseguiti nell’edificio.
1671/10/21 - 1671/10/21 (passaggio di proprietà e rifacimento intero bene)
Il diritto di patronato della chiesa di San Giorgio passa alla famiglia Altieri e il principe Gaspare avvia il rifacimento della collegiata; l’incarico è affidato probabilmente all’architetto Carlo Fontana.
1672/10/02 - 1672/10/02 (altare della Carità intero bene)
Il secondo altare sinistro viene gestito dalla confraternita della Carità.
1676/07/22 - 1676/07/22 (sospensione lavori intero bene)
I lavori di ricostruzione della chiesa vengono sospesi alla morte di papa Clemente X Altieri.
1731/07/22 - 1731/07/22 (traslazione statua intero bene)
Per preservare la statua della Madonna della Stella dall’umidità della cappella dell’Uffizio sottostante la sacrestia, il consiglio della comunità di Oriolo stabilisce la traslazione della statua nella seconda cappella laterale di sinistra.
1756 - 1756 (lavori di rifacimento intero bene)
I lavori di rifacimento della chiesa vengono ripresi dal principe Girolamo Altieri.
1777 - 1777 (sopralluogo intero bene)
L’architetto Giuseppe Barberi si reca ad Oriolo per conto della famiglia Altieri e comincia ad interessarsi della ricostruzione della chiesa di San Giorgio.
1780/07/01 - 1780/07/01 (progettazione piazza antistante intorno)
L’architetto Barberi definisce il piano di sistemazione urbanistica della piazza antistante la chiesa.
1783 - 1819 (progetto e lavori di ricostruzione intero bene)
Nel 1783 l’architetto Barberi predispone gli elaborati grafici relativi alla ricostruzione della chiesa su incarico del principe Emilio Altieri; viene progettata una chiesa a pianta centrale con atrio ovale e facciata con campanili laterali (nell’Archivio parrocchiale della chiesa si conservano una sezione trasversale verso l’ingresso, una sezione trasversale in corrispondenza dell’atrio ovale, una sezione longitudinale e il prospetto della parte anteriore della fiancata sinistra). I lavori di realizzazione del nuovo edificio non vengono conclusi, come si desume dalla mappa catastale di Oriolo del 1819.
1843 - 1843 (restauro intero bene)
Il principe Giorgio Clemente Altieri promuove il restauro della chiesa.
1946 - 1958 (completamento intero bene)
Per volontà degli arcipreti don Gasbarri e don Belardinelli viene completata la ricostruzione della chiesa, finanziata con le offerte della popolazione e di enti privati. Il progettista incaricato dei lavori è il geometra Vincenzo Ranieri. Nel fregio dell’ordine inferiore della facciata è incisa la seguente iscrizione: D.O.M. ET IN HONOREM S. GEORGII COMPLETUM A.D. MCMLIII. Il 23 aprile 1958 la chiesa viene consacrata da monsignor Adelchi Albanesi.



Descrizione  La chiesa prospetta su piazza Claudia nei pressi di palazzo Altieri e si erge isolata, con orientamento da ovest ad est. Presenta uno schema ad aula unica con cappelle laterali, transetto ad absidi contrapposte e coro rettangolare a terminazione absidata. Lungo la navata si aprono due cappelle per lato, rialzate di un gradino: rettangolari le prime verso la facciata, e a tre quarti di cerchio le seconde. L’ambiente della sagrestia è inoltre accessibile dall’abside laterale a sud. L’elevato interno è scandito da un ordine composito su paraste ribattute che sostengono una trabeazione continua su cui impostano le volte di copertura. L’intelaiatura architettonica inquadra nella navata le arcate di accesso alle cappelle e tripartisce le absidi del transetto e quella relativa al presbiterio. In ciascuna delle tribune che affiancano la crociera si aprono due porte sormontate da coretti con piccoli balconi retti da mensole. Tramite le stesse porte possono essere raggiunti ambienti secondari sovrapposti alle cappelle. Nella controfacciata è presente una bussola con superiore cantoria. La navata è coperta da una volta a botte lunettata, mentre la crociera è sormontata da una volta a vela che si raccorda tramite archi a tutto sesto con le semicalotte lunettate corrispondenti alle tre absidi. Le coppie di cappelle lungo la navata presentano copertura a botte, quelle rettangolari, e a catino quelle a tre quarti di cerchio. Il presbiterio è soprelevato di due gradini; una mensa isolata è anteposta al preesistente altare maggiore in marmi policromi, poco distaccato dalla curva absidale e preceduto da tre gradini; sopra quest’ultimo s’innalza un grande crocifisso. Due finestre per lato, in corrispondenza delle lunette, illuminano la navata assieme ad un finestrone nella controfacciata. Inoltre, ciascuna delle semicalotte nelle absidi ai lati della crociera è dotata di una finestra nella lunetta in asse; mentre nell’abside del presbiterio troviamo tre finestre in corrispondenza delle lunette ed altre tre più in basso; la centrale delle quali coperta da un drappo rosso. La chiesa è dotata di una facciata a due ordini sovrapposti su paraste, entrambi tuscanici. La parte inferiore, più estesa di quella superiore, è caratterizzata da ali leggermente arretrate. La parte alta, priva di raccordi laterali con quella sottostante, è conclusa da un timpano triangolare. L’intero prospetto si presenta con superficie tinteggiata e con una fascia basamentale di lastre in peperino. Il portale in asse ha una cornice con timpano curvo, anch’essa in peperino, così come i due portali minori che si aprono nelle ali. Al di sopra di questi figurano inoltre due oculi ciechi. Nell’ordine superiore un grande finestrone rettangolare con cornice tinteggiata campeggia al centro. Infine due piccole piramidi si ergono al di sopra delle porzioni laterali dell’ordine inferiore; mentre in alto una croce in ferro s’innalza sul frontone.

Pianta
La chiesa presenta esternamente un perimetro rettangolare da cui emerge in asse il vano del coro absidato. Internamente l’impianto è costituito da una navata unica con due cappelle laterali per lato, rettangolari le prime e a quarto di cerchio le seconde. Al corpo longitudinale si aggiunge un transetto ampio quanto la navata, formato da due absidi contrapposte, e un coro leggermente profondo, anch’esso absidato. Il vano della sacrestia, assieme al campanile a base quadrata, si collocano nell’angolo fra il coro e l’ala destra del transetto.
Impianto strutturale
L’organismo è costituito da muratura continua e da setti su cui impostano archi a tutto sesto e volte. La struttura muraria è formata da blocchi e bozze di tufo. I setti trasversali di divisione fra le cappelle non proseguono come contrafforti delle pareti soprelevate della navata.
Coperture
Una copertura a doppia falda copre l’intera navata così come un altro tetto a doppia falda copre, ad una quota superiore, la volta a vela corrispondente alla crociera. Le absidi relative alle ali del transetto sono coperte da tetti a padiglione a tre spioventi. Il che si ripete per l’abside del coro. Il manto superiore è in coppi di laterizio. Le cappelle laterali alla navata presentano esternamente una copertura piana a terrazzo corrispondente alla quota del primo ordine della facciata.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della navata, così come quella delle cappelle, è in piastrelle in cotto di formato rettangolare a ricorsi paralleli alla facciata e giunti sfalsati. Il presbiterio presenta una pavimentazione marmorea policroma a riquadri.
Elementi decorativi
Si conserva all’interno, nella prima cappella di destra, il fonte battesimale della chiesa primitiva che risale al 1576. Di particolare valore è la statua della Madonna della Stella nella seconda cappella laterale di sinistra, contenuta in una teca ricavata nel muro.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (1975)
In ottemperanza alle norme del Concilio Vaticano II, la chiesa viene dotata di una mensa isolata al centro del presbiterio. L'originaria balaustra che delimitava l'area presbiteriale viene parzialmente ridotta, eliminandone la parte centrale.
presbiterio - aggiunta arredo (2000)
La chiesa presenta una mensa isolata inserita recentemente al centro del presbiterio. Due angeli dorati sorreggono il piano della mensa interamente in legno.
presbiterio - aggiunta arredo (2015)
A destra della mensa isolata dell'altare maggiore viene aggiunto un ambone in legno.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Lazio
Diocesi di Viterbo
Parrocchia di San Giorgio Martire

P.zza Claudia - Oriolo Romano (VT)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico

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