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19/5/2024 Diocesi di Asti - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa dei Santi Michele Arcangelo e Radegonda <Roatto>
Data ultima modifica: 28/02/2022, Data creazione: 24/6/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa dei Santi Michele Arcangelo e Radegonda


Altre denominazioni Chiesa di Santi Michele e Radegonda;Santi Michele Arcangelo e Redegonda


Ambito culturale (ruolo)  maestranze piemontesi (costruzione)



Notizie storiche  XVI - XIX (preesistenze intero bene)
Attestazione dell'antica parrocchiale, eretta con probabilità dai Montafia, già nel 1570­71. A quel tempo il curato risiedeva abitualmente a Maretto, sennonché nel 1661 Roatto si costituisce in parrocchia col titolo priorale ed è per questo che, nel 1662, iniziano i lavori di costruzione di una nuova chiesa, sotto la direzione del capomastro Carlo Luigi Vanello, luganese. I lavori terminano nel 1668. La chiesa possiede diversi altari, fra cui quelli del Rosario, del Salvatore e San Giorgio a cui si aggiunse, successivamente, l’altare di Santa Radegonda. Nel 1774 è acquistato un nuovo altare maggiore in scagliola ed è imbiancata la facciata e, nel 1780, è ultimata la nuova sacrestia, che prima era collocata sotto al campanile. Nell’Ottocento la chiesa non è più sufficiente per la popolazione e, inoltre, subisce ingenti danni a causa del terremoto del 1887 e, per questo, si decide la costruzione ex novo della parrocchiale.
1889 - 1891 (costruzione intero bene)
Costruzione su disegno dell’ingegnere Camillo Riccio, che presta gratuitamente la sua opera e sostiene gran parte delle spese dell’altare maggiore e della balaustra. Il lavoro di muratura è affidato al capo mastro Torchio di Tigliole. La nuova chiesa è edificata sul terreno di quella antica ed è ampliata di cinque metri davanti, due nel coro e uno e mezzo ai lati, con terreni ceduti dalla contessa Maria Pullini di Sant’Antonino (proprietaria del castello), e dal beneficio parrocchiale. I lavori terminano nel 1890 e la chiesa è consacrata l’anno successivo da mons. Ronco.
1900 - 1900 (descrizione intero bene)
Descrizione a tre navate, con pareti ben riparate, decorate a fasce. Il pavimento è sano, uguale, in buono stato. Il tetto esternamente è a tegole, internamente in muratura a volta. Vi sono diciotto finestre munite di vetrate a stelle. C’è il coro di forma semicircolare di circa venti metri quadri, munito di banco semicircolare. L’altare maggiore è eretto contemporaneamente alla chiesa nel 1890: è in marmo bianco a specchi, ha il tabernacolo in marmo, di forma quasi quadrata di mezzo metro circa, sormontato da quattro colonne in marmo prezioso che sorreggono il cielo per l’esposizione e la porticina in legno di noce dorato. Ha il baldacchino ed è cinto da balaustra di marmo bianco distante un metro e mezzo dalla predella.
1900 - 1900 (descrizione intero bene)
Dal lato del Vangelo si trova l’altare di Santa Redegonda in scagliola, eseguito da Bernardo Ferrata nel 1774 e donato dal priore Goria, provvisto della statua settecentesca della santa in legno e di tabernacolo di legno di forma ordinaria. Dal lato dell’Epistola si trova l’altare dedicato alla Madonna del Rosario; all’interno di una antica artistica cornice, datata 1682 e restaurata nel 1891, formata da quadretti ottagonali ellittici dipinti con i Misteri del Rosario, collocata in una nicchia, è posta la statua in legno dorato della Madonna del Rosario. L’altare è provvisto di legno dorato. Il pulpito è collocato in presbiterio dal lato dell’Epistola.
1900 - 1900 (descrizione intero bene)
Il battistero è in fondo alla chiesa dal lato dal Vangelo in un angolo. Consiste in una vasca di pietra divisa in due sezioni, in una di esse si trova un vaso semicircolare di rame stagnato che contiene l’acqua benedetta. Il battistero è circondato da una tenda rossa ed è chiuso da un cancello munito di serratura e chiuso a chiave. Ci sono tre pile dell’acqua santa in marmo, due di marmo bianco in fondo alla chiesa, la terza di marmo rosso in sacrestia. L’edificio ha due porte, quella al centro della facciata per il popolo, quella della sacrestia, a uso esclusivo del parroco.
1924 - 1961 (modifiche intero bene)
Inaugurazione, nel 1924, dell’altare nuovo della Madonna. Sostituzione dei vetri nel coro, nel 1932, con vetrate artistiche: quella centrale rappresenta San Michele è opera del prof. Leopoldi Pizzoli di Torino. Nel 1944 è eseguita la decorazione pittorica affidata, per la parte decorativa, al pittore Nino Parlato di Racconigi, e, per la parte figurativa, al prof. Piero Dalle Ceste che realizza: i due affreschi del presbiterio rappresentanti l’Annunciazione di Maria Vergine e la Resurrezione di Gesù; i medaglioni del coro e quelli della navata centrale. Nel 1950 sono sostituite le due vetrate laterali del coro con una raffigurante San Secondo e l’altra San Giorgio, opere pregevoli del pittore Piero Dalle Ceste. Nel 1961 viene rifatta la pavimentazione del presbiterio donata dalla ditta F.lli Orsola fu Albino.
1986 - 1986 (passaggio di proprietà intero bene)
Passaggio dal patrimonio dell’ente Chiesa Parrocchiale dei Santi Michele e Radegonda a quello dell’ente Parrocchia dei Santi Michele e Radegonda per D.M.I. in data 7/11/86 pubblicato sulla G.U. del 24/11/86 n. 273 ai sensi e per gli effetti della Legge 222/85.
2003 - 2003 (modifiche intero bene)
Lavori di adeguamento e ampliamento degli impianti elettrici.
2013 - 2013 (restauro campanile)
Lavori di restauro conservativo e messa in sicurezza della cella campanaria.
2017 - 2019 (restauro organo)
Restauro dell'organo a canne Giuseppe Gandini di Varese 1896 realizzato con il contributo CEI 8xmille alla Chiesa Cattolica.



Descrizione  La parrocchiale intitolata ai Santi Michele e Radegonda risale al XIX secolo ed è costruita sul sedime della precedente, di antica fondazione. All’interno si presenta a pianta a tre navate riccamente decorata con presbiterio quadrangolare rialzato di due gradini rispetto all’aula liturgica, terminante con coro semicircolare con stalli e separato dalla navata da balaustra marmorea. L’altare maggiore in marmo, privato della mensa utilizzata come altare a popolo, è a gradini con candelieri, tabernacolo con soprastante ciborio e crocifisso. Dal lato dell’Epistola è conservato un pulpito ligneo. Il presbiterio è fiancheggiato dal campanile e dalla sacrestia che conduce alla navata destra e alla casa canonica. La navata destra termina con cappella intitolata alla Madonna del Rosaio mentre la navata sinistra termina con la cappella intitolata a Santa Radegonda. L’accesso principale avviene dalla facciata superando due scalini e una bussola lignea con soprastante tribuna con organo a canne. Entrando sulla sinistra, in posizione angolare, si trova il fonte battesimale delimitato da cancellata metallica. La facciata è a salienti a due ordini sovrapposti in muratura di mattoni a vista, verticalmente tripartita da paraste intonacate con capitelli; trabeazioni e frontoni sono intonacati alcuni decorati con dentelli. Il portale di accesso, tamponato da serramento ligneo a due battenti, è incorniciato da edicola con lunetta, fiancheggiato da due finestre centinate incorniciate e sormontato da oculo con cornice. Il tetto è a falde con manto in coppi di laterizio. Il campanile a pianta quadrata è in muratura di mattoni intonacata.

Pianta
Pianta a tre navate con presbiterio quadrangolare rialzato di due gradini rispetto all’aula liturgica, terminante con coro semicircolare con stalli e separato dalla navata da balaustra marmorea. L’altare maggiore in marmo, privato della mensa utilizzata come altare a popolo, è a gradini con candelieri, tabernacolo con soprastante ciborio e crocifisso. Dal lato dell’Epistola è conservato un pulpito ligneo. Il presbiterio è fiancheggiato dal campanile e dalla sacrestia che conduce alla navata destra e alla casa canonica. La navata destra termina con cappella intitolata alla Madonna del Rosaio mentre la navata sinistra termina con la cappella intitolata a Santa Radegonda. L’illuminazione naturale è garantita dalle aperture in facciata, da quelle ad oculo del cleristorio e da quelle centinate delle navate laterali e del coro. L’accesso principale avviene dalla facciata superando due scalini e una bussola lignea con soprastante tribuna con organo a canne. Entrando sulla sinistra, in posizione angolare, si trova il fonte battesimale delimitato da cancellata metallica.
Facciata
Facciata a salienti a due ordini sovrapposti in muratura di mattoni a vista, verticalmente tripartita da paraste intonacate con capitelli; trabeazioni e frontoni sono intonacati alcuni decorati con dentelli. Il portale di accesso, tamponato da serramento ligneo a due battenti, è incorniciato da edicola con lunetta, fiancheggiato da due finestre centinate incorniciate e sormontato da oculo con cornice.
Impianto strutturale
Struttura portante verticale composta da pilastri, paraste e pareti in muratura di mattoni a vista esternamente ed intonacate internamente, terminante in sommità, in corrispondenza della navata principale, con trabeazione perimetrale su cui si sviluppa il cleristorio e s’imposta il sistema delle volte con incatenamenti metallici a copertura della navata che sono a crociera in corrispondenza dell’aula e a botte terminante con semicatino a copertura dell’area presbiterale e del coro. Le navate laterali più basse sono coperte da volte a crociera. Il tetto è a falde con manto in coppi di laterizio. Il campanile a pianta quadrata è in muratura di mattoni intonacata.



Adeguamento liturgico  presbiterio - intervento strutturale (1970 (?))
Smembramento dell'altare maggiore: la mensa viene utilizzata come altare volto a popolo rialzato su un basamento in marmo.
presbiterio - aggiunta arredo (1970 (?))
Collocazione di leggio ligneo in posizione laterale.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Piemonte
Diocesi di Asti
Parrocchia di Santi Michele e Radegonda

Piazza della Chiesa - Roatto (AT)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico

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